FELICISSIMA JURNATA di Putéca Celidònia

(Immagine tratta da cartella stampa)

Drammaturgia e regia di Emanuele D’Errico, con Antonella Morea e Dario Rea

(Teatro Vascello – Roma, 13/18 Maggio 2025)

Una donna, dal suo basso napoletano, dialoga con qualcuno che lei richiama continuamente con il vezzeggiativo di Lello. Una mattina, come tante altre, che inizia con un elogio alla felicità. Pur nella sua immobilità, lei è soddisfatta della sua condizione solo per il fatto di esistere e di poter osservare il mondo. Una giornata felice quindi, anzi felicissima, anche se attorno regna miseria, degrado e una devastante solitudine…

Come la Winnie di Beckett in Giorni felici, la protagonista, costretta a una immobilità forzata, si rivolge al suo Lello per affrontare insieme la quotidianità. Ci troviamo tra i bassi del Rione Sanità di Napoli. La storia inizia tra le persone che vivono proprio lì, in quel quartiere che fa tanto parlare di sé, più nel male che nel bene. Ci sono voci fuori campo che raccontano la propria storia, una storia che per loro nasce e muore sempre e inesorabilmente nel medesimo luogo. Il basso diventa quindi l’universo inesplorato di molti, costretti a inventarsi un riscatto sociale a loro precluso già in partenza. Sulla scena, avvolti da un denso fumo, appaiono a fatica una lei e un lui che iniziano a dialogare. Lo spettatore si trova così ad essere testimone di una condizione di assoluta povertà. Solo le parole hanno la valenza specifica di redenzione da una vita piena di oggetti che hanno perso da tempo la loro funzionalità. A ciascuno dei protagonisti è lasciato il compito di inventarsi la propria giornata e di rendersela felice per come è giusto che sia. Se la situazione risulta disperata bisognerà comunque convertirla in qualcosa che dia il senso alla propria esistenza che altrimenti risulterebbe vuota. Putéca Celidònia nasce dalla Scuola del Teatro Stabile di Napoli ed è composta da attori che hanno deciso di condividere la gioia di fare teatro. Nel 2018 hanno quindi creato la loro bottega (putéca in dialetto napoletano) occupando dei beni confiscati alla camorra. Proprio partendo da lì hanno avviato un progetto culturale per la gente dei bassi. La loro intuizione è diventata una realtà che si inserisce perfettamente nel contesto napoletano per condividere le proprie esperienze di vita e di sperimentazione teatrale. Felicissima Jurnata assume così un valore proprio e indipendente dal dramma beckettiano di riferimento e diventa così un vero e proprio inno alla gioia. Un messaggio forte a un mondo disastrato e logorato ma che comunque mantiene sempre la sua buona ragione di esistere. Una produzione Cranpi, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Putéca Celidònia in collaborazione con La Corte Ospitale – Forever Young 2022.

data di pubblicazione:14/05/2025


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