C’ERA UNA VOLTA IN BHUTAN di Pawo Choyuing Dorji,2024

C’ERA UNA VOLTA IN BHUTAN di Pawo Choyuing Dorji,2024

Regno del Bhutan 2006. Un anziano Lama di un piccolo villaggio alle pendici dell’Himalaya apprende dei cambiamenti derivanti dalla decisione del Re di far votare per la prima volta il suo popolo. Chiede allora al suo giovane discepolo di portargli un fucile prima della Festa della Luna Piena, data fissata per la simulazione delle votazioni. Contemporaneamente, un trafficante di armi americano entrato di nascosto nel Paese è con il suo interprete alla ricerca di un vecchio fucile dall’inestimabile valore. Lo stesso fucile…

L’opera seconda del regista bhutanese è stata presentata con discreto apprezzamento all’ultima Festa del Cinema di Roma. Lontano emulo di Tarantino il nostro autore ci rappresenta alcune storie parallele che si intrecciano e poi si collegano tutte fra di loro nel sorprendente finale. Con humour e grazia, sullo sfondo un paese pacifico, idilliaco e rurale come è il Bhutan, l’autore gioca con tutti gli effetti paradossali e comici dei cambiamenti sociali, culturali e politici decisi top-down dal Governo del piccolo Regno.

All’epoca, ultimo fra gli stati, ad aver avuto accesso alla televisione e ad internet, il Bhutan si sta preparando anche divenire la più giovane democrazia e ad imparare quindi come e perché si deve votare. Con cuore ed ironia, con scetticismo ed ottimismo e con una sottile suspense il regista disegna tutta una serie di personaggi. Ci narra le loro singole storie con acuta semplicità, realismo ed eleganza senza mai perdere il doppio fil rouge che tutte le unisce: la ricerca del fucile e gli effetti surreali e comici degli imprevisti cambiamenti legati alle elezioni.

La regia governa la narrazione con giusto ritmo in una gradevole alternanza fra le varie vicende narrative e con i toni leggeri della commedia. Il risultato è di certo un piccolo film, però un film gradevole, interessante e ricco di suggestioni che fa sorridere e che rasserena con i suoi paesaggi ed i suoi interpreti. Nel contempo ci fa anche riflettere sul valore delle tradizioni culturali secolari allorché poste davanti ai processi innestati dal cambiamento, dalla modernizzazione e dall’occidentalizzazione.

data di pubblicazione:29/04/2024


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ANSELM di Wim Wenders, 2023

ANSELM di Wim Wenders, 2023

Documentario sulla vita e le prestigiose opere di Anselm Kiefer . L’artista tedesco, pittore e scultore è considerato uno dei più grandi artisti tra il XX e XXI secolo. Il pluripremiato regista, Wim Wenders ci regala uno straordinario lungometraggio sul Maestro tedesco. Un affresco girato con la tecnica del 3D che ne esalta attraverso allegorie, figure, installazioni, forme e contenuti, l’importanza del suo percorso artistico ed esistenziale

 

Come raccontare un artista, come renderlo personaggio autentico e affascinante. Lo sa bene un grande cineasta quale, Wim Wenders che, non pago del successo di Perfect Days, ci regala un’ennesima perla della sua straordinaria filmografia. Di recente, si assiste al proliferare di docu-film sulle vite e opere di artisti e musicisti, non ultimo, quello su Edward Hopper. Quasi sempre, tocca dirlo, si tratta di onesti compitini ben svolti e improntati sul grado di interesse che generano presso il grande pubblico i personaggi coinvolti. In questo caso, invece, tutto viene stravolto dall’aspetto visivo (un consapevole utilizzo del 3D), dalla tecnica magistrale di Wenders, dall’imponenza delle opere di Kiefer, come dai luoghi e dalle storie narrate. Niente viene lasciato al caso, si parla, e spesso è l’artista stesso (ripreso ora bambino, ora giovane adulto, ora uomo maturo) a farlo attraverso le sue parole. Si racconta a tutto tondo, in modo a volte cruento, a volte poetico, sempre sontuoso, un uomo e il suo percorso esistenziale e artistico. Anselm, artista monumentale, sognatore, indagatore dell’animo umano, consapevole fustigatore dei costumi, capace anche di terribili provocazioni, per esempio, ai danni dei suoi stessi compatrioti, allorché poco inclini o pigri nel rinnegare il nazismo. Come l’uomo, geniale e controverso, così la sua opera fatta di eccessi, di ombre e di colori, di materia viva, di fuoco e di fango, di misteri ed alchimie, di angeli e diavoli anche contemporanei.

La narrazione, però, non è mai didascalica e ovvia, ma procede per sbalzi e continui salti temporali, in grado di illuminare i progetti, le ispirazioni, il processo creativo di un uomo e di tutta una vita al servizio dell’arte e della conoscenza. Un’esperienza unica, un ritratto di artista, volto a far conoscere ad un pubblico più vasto un supremo artista contemporaneo e la sua monumentale produzione. Wenders con questo lavoro torna ai fasti del documentario, Il Sale della Terra sul fotografo Sebastiao Salgado che gli valse diverse candidature agli Oscar.

Prodotto da Road Movies e distribuito in Italia da Lucky Red. L’uscita del film in Italia è prevista per il 30 di aprile.

data di pubblicazione:29/04/2024


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LA MOGLIE DEL PRESIDENTE di Léa Domenach, 2024

LA MOGLIE DEL PRESIDENTE di Léa Domenach, 2024

Bernadette (Catherine Deneuve) moglie del Presidente Jacques Chirac è stata la Première Dame di Francia dal 1995 al 2007. Vissuta nell’ombra di un leader politico ambizioso, in realtà è stata la vera artefice del suo successo. Ritenuta poco carismatica, antiquata ed austera è messa in disparte per lasciare la ribalta al Presidente. Ritiene però che sia giunto il momento per rivendicare il suo posto al sole. Con la forza tranquilla della sua intelligenza, con astuzia, garbo e dignità ribalterà la sua immagine e …

La moglie del Presidente è il film che ha chiuso la XIV edizione di Rendez-Vous Festival del Nuovo Cinema Francese tenutosi recentemente a Roma. E’ anche il film d’esordio di Léa Domenach già affermata sceneggiatrice. Un riuscito e gradevole incrocio fra un biopic stravagante ed una fiction liberamente ispirata a fatti e personaggi assolutamente reali. Un falso biopic, come precisato con humour ed autoironia fin dalle prime immagini, che si prende con garbo la libertà di mescolare il vero ed il verosimile con una punta di immaginario. Come nell’arte culinaria il risultato è tutta questione di giusti dosaggi così anche il film della Domenach si basa tutto sul giusto equilibrio fra la veridicità dei fatti narrati e la libertà fantasiosa con cui vengono rappresentati.

La regista e la sua cosceneggiatrice riescono ad evitare la trappola dei biopic agiografici e ci regalano una commedia agrodolce, tenera e graffiante. Nel sottofondo di una pungente satira politica, il ritratto di una donna in egual misura ignorata ed apprezzata che dietro le quinte ha favorito l’affermazione del marito. Una moglie accantonata che decide di recuperare con stile il suo ruolo e affermare la propria individualità e l’immagine personale e pubblica. Più che di femminismo il film parla di autoaffermazione ed egualitarismo. Una storia di emancipazione intellettuale e politica ben sviluppata con il giusto humour e garbo anche quando si toccano le realtà più intime e dolorose del personaggio e della sua famiglia. La rivincita di una donna determinata a non essere più solo un bel soprammobile. Come non riandare allora con la memoria alla protagonista (sempre la Deneuve) di Potiche il bel film di F. Ozon del 2010!

Il punto forte del film è certo l’ottima sceneggiatura, ma il vero colpo di genio è avere convinto la Deneuve ad interpretare la figura di Bernardette Chirac. L’attrice gioca nelle sfumature e più che imitare l’aspetto fisico sa cogliere lo spirito del personaggio con i diversi toni di recitazione. Attorno a lei una corte di comprimari di buon livello. Fra tutti spicca Denis Podalydès nei panni del consigliere per la comunicazione. La regista dirige in modo classico e lineare senza particolari guizzi ma ha un buon senso del ritmo e della narrazione. I dialoghi sono cesellati al dettaglio ed estremamente curati ed autentici. La moglie del Presidente è un film nella media delle buone commedie francesi. Un film senza eccessive pretese però ben recitato, che fa sorridere e sa essere piacevole ed arguto e non annoia mai.

data di pubblicazione:27/04/2024


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DONNACCE di Gianni Clementi

DONNACCE di Gianni Clementi

con Fioretta Mari, Patrizia Pellegrino, Blas Roca Rey, regia di Luca Pizzurro

(Teatro Manzoni – Roma, 25 aprile /12 maggio 2024)

Commedia brillante con un pizzico finale di dramma dolceamaro. Il prolifico Gianni Clementi, il più produttivo autore di teatro del secondo millennio sforna un’altra godibile messinscena partendo dal mestiere più antico del mondo.

Separate da una generazione Mari e Pellegrino cuciono una perfetta sinergia interpretativa condendo i dialoghi rispettivamente con il dialetto siciliano e quello napoletano. Protagoniste due prostitute che sono entrate in regime di pensione e che cercano di evitare riferimenti all’antica professione anche se fidati clienti ancora chiamano e vengono dirottati da altre donne più disponibili. Un ipotetico viaggio a Sharm El Sheik dovrebbe essere il punto di sutura tra vecchia e nuova vita. Ma dato che il futuro si può programmare fino a un certo punto nella loro vita irrompe un autorevole protagonista della vita italiana che si manifesta come frequentatore di un trans brasiliano e compare con reggicalze in posa e mise inequivocabile. La disponibilità a coprirlo va lautamente ricompensata e dopo una veloce trattativa viene messa a disposizione una cifra importante e un viaggio premio e non più nel vicino Egitto ma nelle più esotiche Barbados. Se non che non tutto va come dovrebbe andare. Testo pieno di battute, doppi sensi e qualche funzionale parolaccia per un pubblico di buona disponibilità. Paga in termini teatrali l’eloquio pieno di citazioni del Vip rispetto alla grana grossa delle due donne e i battibecchi continui della coppia incerta su come cambiare la propria esistenza. Un fondale efficace per divagazioni umoristiche. Pellegrino profonde impegno, Mari un collaudato mestiere. E quando leggi le loro date di nascita ti stupisci per la loro intatta vitalità e capacità di trasformazione dopo aver attraversato vari mondi di recitazione, dalle scuole alla televisione.

data di pubblicazione:26/04/2024


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DESTINAZIONE NON UMANA scritto e diretto da Valentina Esposito

DESTINAZIONE NON UMANA scritto e diretto da Valentina Esposito

con Fabio Albanese, Alessandro Bernardini, Luca Carrieri, Matteo Cateni, Chiara Cavalieri, Christian Cavorso, Sara Cavorso, Viola Centi, Massimiliano De Rossi, Massimo Di Stefano, Michele Fantilli, Marcello Fonte, Gabriella Indolfi, Giulio Maroncelli, Piero Piccinin, Giancarlo Porcacchia, Fabio Rizzuto

(Teatro India – Roma, 23/28 aprile 2024)

Il Teatro di Roma ripropone uno spettacolo di grande successo, Destinazione non umana della compagnia stabile Fort Apache Cinema Teatro composta da attori ed ex detenuti, tutti professionisti del palcoscenico. In scena i relitti di sette cavalli da corsa ormai vecchi in attesa di una destinazione definitiva. (foto di Jo Fenz)

  

Erano partiti in sette, ma sono arrivati in cinque al traguardo della vita. Uno si è perso, rivoltoso e indomabile, che nessuna briglia poteva tenere fermo. Un altro è esploso in mille baluginanti pezzi cercando la gloria nella corsa. Bello ma fragile, lo avevano chiamato Cristallo. Chi è rimasto ora è riversato tra i propri escrementi nell’abbeveratoio su cui è inciso il numero di pettorina con cui correva. Una bara senza coperchio a un passo dalla morte, in attesa di essere appeso al gancio dell’ammazzatora per diventare carne da macello o di essere venduto a un circo.

Vecchi e malati, i cavalli da corsa protagonisti del racconto di Valentina Esposito, fondatrice, regista e drammaturga della compagnia Fort Apache che coinvolge attori professionisti e attori ex detenuti o detenuti in misura alternativa che hanno intrapreso un percorso di professionalizzazione e inserimento nel sistema dello spettacolo, non sono né vivi né morti. Sospesi in un limbo sono privati della libertà di poter compiere qualsiasi scelta. Ricordano il passato, glorioso certamente, ma manipolato per il divertimento di qualcun altro. Il materiale su cui riflettere è denso, come densa è la scrittura scenica. La vita e la testimonianza degli attori impegnati sul palco si riversa insieme alla provenienza linguistica e dialettale nella struttura drammaturgica, cucita addosso a loro in maniera eccellente. Il teatro infondo è l’arte di saper trasformare la materia umana in discorso universale.

Il meccanismo narrativo a ritroso ce li mostra adesso da giovani. Spavaldi e inconsapevoli sono già schiavi di un sistema sociale che li sfrutta e li avvelena con sostanze dopanti perché corrano più veloci senza sentire fatica e dolore. Finché riescono a portare risultati tutto va bene, ma quando una zampa si rompe finiscono con morso e briglie ad aspettare la morte. Non va meglio alle femmine, incatenate anche loro in questa terribile favola, il cui unico scopo è quello di mettere al mondo i puledri per la corsa.

La storia personale incisa nel corpo degli attori parla attraverso la tensione dei muscoli, la vocalità rabbiosa, per mezzo del fuoco che si accende negli occhi. Al cuore dello spettatore arriva tutta la forza della passione e dell’impegno di questi artisti per i quali il professionismo è ormai un traguardo acquisito dopo anni di lavoro sulle scene e sul set. Aspettiamo di vedere i nuovi tasselli dell’attività che Valentina Esposito e Fort Apache portano avanti con successo da due lustri.

data di pubblicazione:26/04/2024


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BACK TO BLACK di Sam Taylor-Johnson, 2024

BACK TO BLACK di Sam Taylor-Johnson, 2024

Prende in prestito il titolo di una sua famosa canzone il film su Amy Winehouse appena uscito nelle sale italiane che restituisce un po’ di umanità al mito dannato di questa fantastica cantante scomparsa a soli 27 anni. E riesce nell’impresa, regalandoci tanta bella musica concentrata in un tempo piccolo che tuttavia restituisce ciò che questa fragile ragazza ci ha lasciato.

 

“Voglio che la gente senta la mia voce e dimentichi i suoi problemi per cinque minuti. Voglio essere ricordata per la mia voce, per i concerti, per essere stata me stessa”. Marisa Gabrielle Abela è l’attrice britannica che interpreta magistralmente il ruolo di Amy Winehouse. Un romantico biopic che parla dell’artista e delle sue fragilità e del suo unico grande amore, Blake Fielder, interpretato dal convincente Jack O’Connell. Londinese di origini ebraiche, la giovane Amy comincia da giovanissima a muovere i primi passi nel mondo del jazz. Viene incoraggiata dalla nonna Cynthia, sua “icona di tutto”, e dal padre che preferirà farle da manager piuttosto che proteggerla come genitore. Corpo esile, pelle chiara, carattere rissoso, Amy si impone in campo musicale come cantante black. Nella vita nessun uomo sembra riuscire a starle vicino. Sino all’incontro fatale con Blake che la farà gioire e morire. Un amore tormentato e devastante, infedele, tossico. Il film si concentra prevalentemente sulla coppia, sorvolando sulle carenze affettive palpabili dei genitori separati di lei e sui suoi visibili problemi alimentari nati dall’abbandono. Ne emerge il ritratto di una giovane donna fragile che affoga la sua disperazione nell’alcool, in un mondo che la osanna riconoscendole premi importanti, seguita notte e giorno da fotografi e giornalisti.

Il cast di attori è di ottimo livello e Marisa Gabrielle Abela assieme a Jack O’Connell sono bravissimi, in una pellicola molto equilibrata e non banale. Incentrata sul talento musicale della protagonista lasciata sola e senza mezzi a gestire qualcosa di troppo grande e improvviso, Back to Black ci restituisce oltre a tanta bella musica quella inevitabile tenerezza che una così giovane vita può ispirare.

data di pubblicazione:25/04/2024


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SPY x FAMILY CODE: WHITE di Kazuhiro Furuhashi, 2024

SPY x FAMILY CODE: WHITE di Kazuhiro Furuhashi, 2024

Westalis e Ostania sono due nazioni europee confinanti. Un tempo paesi amici, sono ora impegnati in una vera e propria guerra fredda. Al fine di costruire una possibile condizione di pace, l’agente Twilight si infiltra come spia in Ostania. Per raggiungere più facilmente il suo scopo, si crea una famiglia di facciata sposando Yor e adottando un’orfana di nome Anya…

 Per gli amanti del manga, i famosi fumetti che rappresentano un vero e proprio pilastro dell’industria editoriale giapponese, Spy x Family è un film che soddisfa anche le più sofisticate aspettative. Una spy story molto aggrovigliata, coinvolgente e piena di azione adrenalinica. Certo il tutto è rivolto a un pubblico appassionato del genere anche perché la narrazione non si lascia seguire facilmente. Se i protagonisti, i Forger, assumono l’aspetto di membri di una famiglia felice, in realtà nascondono dietro una realtà ben diversa. Loid, come spia, è impegnato nella missione segreta Strix non esente da rischi di ogni tipo. Yor, oltre a sostenere il ruolo di moglie fedele, di fatto è una spietata criminale. Anya, insieme al fido cane Bond, è una figlia adottiva con spiccate doti di telepatia. Ci sono risvolti politici da appianare e il tutto richiede grandi doti di diplomazia. Come al solito non si comprende bene chi siano i buoni e chi i cattivi, ma forse questo non è poi di capitale importanza ai fini della storia. Non mancano le dinamiche affettive di una tipica famiglia, ma ogni cosa è trattata nella maniera giusta. Molta action per un coinvolgimento emotivo forse improprio per coloro che si avvicinano per la prima volta a questo genere di animazione. Ma Tatsuya Endo, autore della serie d’origine, ha concepito un film che può essere seguito anche da coloro che non hanno dimestichezza con i manga. L’autore riesce infatti a introdurre molti personaggi che interagiscono per affrontare una serie di avventure, in un contesto narrativo spettacolare. Forse arriva in sala in una stagione non propriamente adatta, nel film infatti viene creata un’ambientazione tipica natalizia. Ma questa particolarità rende il film più accattivante. Una miscela esplosiva, coinvolgente ma anche eccessivamente condita di super effetti speciali.

data di pubblicazione:24/04/2024


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CHALLENGERS di Luca Guadagnino, 2024

CHALLENGERS di Luca Guadagnino, 2024

Tashi Duncan, campionessa di tennis, a seguito di un infortunio al ginocchio durante una partita, è costretta a abbandonare la sua promettente carriera. Dopo aver conosciuto Art e Patrick, anch’essi tennisti e amici fraterni sin dall’infanzia, tra alterne vicende finirà con lo sposare Art, diventando nello stesso tempo sua allenatrice. Passati gli anni e passata l’amicizia, i due si troveranno a sfidarsi ancora una volta non solo in senso agonistico, ma soprattutto in quello affettivo…

 

L’ultimo e attesissimo film di Luca Guadagnino è diverso dai precedenti per molti aspetti. Ci troviamo questa volta nel genere sportivo visto che il tennis è lo sfondo che accompagna le vicende dei tre protagonisti. Ma non è solo questo, dal momento che lo sport è come il pretesto per raccontare di un dramma sentimentale e coinvolgente. Oggi siamo ben lontani dai tempi in cui Truffaut in Jules e Jim aveva suscitato grande scandalo per aver portato sullo schermo una Jeanne Moreau che si destreggiava bene in un inconsueto triangolo amoroso. Qui la protagonista Tashi (Zendaya) si trova in un’analoga situazione, trovandosi infine a fare una scelta. Fidanzata prima con l’intraprendente Patrick, interpretato da Josh O’Connor, deciderà poi di sposare il riflessivo Art, ruolo coperto dall’attore americano Mike Faist. Il break point che i due ex amici fraterni dovranno affrontare, durante lo scontro finale in un torneo di tennis challenger, si riflette in tutto e per tutto anche nella loro sfera personale. Guadagnino, con un’ottima regia, riesce comunque a farci seguire con interesse le lunghe e forse un poco eccessive lungaggini delle competizioni. Il tutto senza però tralasciare le controverse vicende sentimentali dei tre protagonisti, vicende che via via si vanno ingarbugliando nel corso degli anni. Il regista rimbalza la sua storia tra diverse fasi temporali dove i coinvolgimenti affettivi sono veramente mutevoli. Tutto ciò rende il film tutt’altro che monotono, anzi gli conferisce un ritmo veramente frizzante. Ottima la sceneggiatura, la prima dello scrittore Justin Kuritzkes, e ottime le musiche travolgenti firmate da Trent Reznor e Atticus Ross. Molta passione per il tennis e qualche trasgressione alle regole che oggi, grazie al grande Sinner, si è riusciti a infondere anche ai non appassionati di questo sport. Un film per niente banale, intelligente e profondo senza risultare pesante.

data di pubblicazione:23/04/2024


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FARNESE À LA PAGE – Incontro Franco Italiano sul futuro del libro

FARNESE À LA PAGE – Incontro Franco Italiano sul futuro del libro

Il 24 Aprile Palazzo Farnese, sede dell’Ambasciata di Francia a Roma, ospiterà nei suoi splendidi saloni la seconda edizione di Farnese à la page. Un evento dedicato al dibattito fra professionisti italiani e francesi del vasto mondo del libro sulle nuove sfide ed opportunità dell’editoria e sull’evoluzione della letteratura in Europa. Rendono attualissimo l’incontro le questioni essenziali della Cancel Culture, dell’appropriazione culturale, delle nuove scritture e soprattutto dell’impatto dell’Intelligenza Artificiale sui vari mestieri letterari. I partecipanti potranno così avere una panoramica sulle due diverse realtà e su come le varie voci dell’industria libraria europea si preparano al futuro di un contesto in rapido cambiamento.

Nella mattinata, cuore del convegno sarà il delicato tema del conflitto fra la libertà e le responsabilità degli autori ed editori di fronte alle nuove diverse sensibilità sociali. ed al diffondersi della Cancel Culture. Le sue forme più estreme e la conciliabilità o meno delle varie posizioni.

Nel pomeriggio il dibattito sarà centrato sugli effetti dell’uso, dichiarato o meno, dell’Intelligenza Artificiale, la sua legittimità e l’impatto sul concetto di autorialità della scrittura. Saranno esaminati i conseguenti risvolti legali, normativi ed editoriali.

Un focus particolare verrà poi posto, con le testimonianze di scrittori, editori e giornalisti, sui nuovi generi letterari e sul ricco filone dei noir e dei fumetti d’autore sia in Italia che in Francia.

L’incontro è aperto al pubblico.

data di pubblicazione:23/04/2024

CALL MY AGENT – STAGIONE 2

CALL MY AGENT – STAGIONE 2

All’agenzia CMA sono tornati tutti gli agenti: la seduttrice Lea, il glaciale avvocato Vittorio, l’innocente Gabriele, la saggia Elvira, la receptionist aspirante attrice Sofia e gli assistenti Camilla, Monica e Pierpaolo

 

Il remake del francese Dix pour cent!, disponibile su Sky e su Now TV dal 22 marzo, si conferma la più spassosa delle serie tv italiane, con la seconda stagione che sembra addirittura più divertente della prima. Sempre ad un passo dal paradosso, si inquadra dalle parti di Boris, restandone comunque lontana per originalità.

Gabriele Muccino che fa la parodia di sé stesso è uno dei momenti più spiritosi, con lui che urla irrazionalmente e che gode nel vedere le famiglie litigare. Tutti gli ospiti si prendono in giro ma qualcuno lo fa più di altri. Valeria Golino e Valeria Bruni Tedeschi, le due Valerie del cinema italiano, sono spassosissime. Claudio Santamaria, ‘family man’ per antonomasia, che per poter svolgere il ruolo di Giordano Bruno nel prossimo film di Christopher Nolan fa di tutto per stravolgere la sua immagine. E poi Elodie, vittima di un fan, che gira un film con Dario Argento, Serena Rossi (forse l’episodio meno spassoso) che sogna Sanremo. L’ultimo episodio, girato a Venezia in occasione del Festival del Cinema, è davvero un bijoux di scrittura, grazie a Sabrina Impacciatore nel ruolo di presidente di giuria. Ed infine Corrado Guzzanti, vero e propria ciliegina sulla torta, prigioniero di Emanuela Fanelli, impegnati nel documentario commissionato da Quentin Tarantino, si cimentano in duetti comici e surreali, sono una sorta di trait d’union tra tutti gli episodi.

Questa seconda serie è più matura rispetto alla prima, vengono più alla luce tutti i rapporti tra i protagonisti, rimasti sottotraccia nella prima serie.

Pur non avendo visto l’originale Dix pour cent! e quindi non potendo fare paragoni tra l’originale francese e l’adattamento italiano, si ritiene riuscitissima la stagione, lasciando aperto un sicuro spiraglio per un’altra stagione.

data di pubblicazione:22/04/2024