da Antonella Massaro | Lug 21, 2024
Il caso di Yara Gambirasio, tredicenne uccisa nel 2010 nel comune di Brembate di Sopra, torna a far discutere con una serie Netflix che mette in discussione le indagini e il processo conclusisi con la condanna alla pena dell’ergastolo di Massimo Bossetti.
Il pomeriggio del venerdì 26 novembre 2010 Yara Gambirasio, da pochi mesi tredicenne, esce dalla sua abitazione di Brembate di Sopra: deve recapitare uno stereo nella poco distante palestra, dove coltiva la sua passione per la ginnastica ritmica. Yara non farà più ritorno a casa. Il cadavere della ragazzina, ormai in avanzato stato di decomposizione, viene ritrovato casualmente il 26 febbraio 2011, tre mesi dopo la scomparsi e a soli dieci chilometri dalla palestra.
Le indagini, lunghe, complesse e all’apparenza farraginose, sono dirette dalla pubblico mistero Letizia Ruggeri, che mette in campo una tecnica investigativa inedita per l’esperienza italiana: migliaia di uomini bianchi si trovano sottoposti a prelievo del DNA, nella speranza di individuare un profilo compatibile con quello di “Ignoto 1”, le cui tracce sono state rinvenute sullo slip di Yara.
Si arriva, il 16 giugno 2014, all’arresto di Massimo Giuseppe Bossetti, 44 anni, muratore di Mapello, con un giallo che, rocambolescamente, si tinge di rosa: Massimo Bossetti non è il figlio biologico di quello che credeva essere suo padre, con sua madre che, prima nelle trasmissioni televisive e poi nel processo, nega qualsiasi relazione extraconiugale.
La serie ricostruisce la “narrazione” e la “contronarrazione” relative alla responsabilità di Bossetti, collocandosi chiaramente su posizioni scettiche. Il filmato nel quale compariva il furgone di Bossetti che ripeteva ossessivamente il giro della palestra era una simulazione realizzata dagli inquirenti e messa a disposizione degli organi di stampa; alcuni kit utilizzati per i prelievi erano scaduti; la stessa pubblico ministero Letizia Ruggeri archivia per suicidio il caso di una ragazza ritrovata morta qualche mese prima di Yara, in circostanze assai simili a quelle della tredicenne di Brembate; il custode e una delle insegnati di Yara, forse, non hanno detto tutto quello che sapevano. La soglia dell’oltre ogni ragionevole dubbio, imposta dal nostro ordinamento giuridico (art. 533 c.p.p.), può ritenersi davvero superata?
Il racconto non è affidato a voci fuori campo, ma ai protagonisti della vicenda, compreso Massimo Bossetti, che, dal carcere in cui sta scontando la condanna alla pena dell’ergastolo, continua a ribadire la sua innocenza.
Il caso di Yara Gambirasio condensa mirabilmente i tratti di quel “processo mediatico” che assume i contorni di un vero e proprio format televisivo: una vittima chiaramente “innocente”, un quadro investigativo incerto, gli organi di informazione che documentano minuziosamente ogni dettaglio dell’inchiesta, gli studi televisivi che si trasformano in un chiassoso e pretenzioso tribunale del popolo. Il pubblico è chiamato a giudicare, prendendo posizione nella distorta dialettica tra innocentisti e colpevolisti, perennemente in bilico tra il diritto-dovere di informare ed essere informati e la curiosità morbosa nei confronti di un crimine violento.
All’accezione negativa del processo mediatico, tuttavia, fa da pendant il ruolo della stampa nel mantenere vigile l’attenzione su possibili errori giudiziari, magari alimentati dalla necessità, sotto il peso della pressione del “pubblico”, di trovare un colpevole ad ogni costo.
Un “dilemma” che, a distanza di anni, la serie Netflix sembra aver riacceso con la stessa veemenza di un decennio fa.
data di pubblicazione: 21/07/2024
da Antonella Massaro | Mag 4, 2024
La 69a edizione dei David di Donatello restituisce una fotografia completa di una stagione cinematografia indubbiamente fortunata per il cinema italiano, che torna a proporre storie “da grande schermo” e che scomette, come nella nostra migliore tradizione, su film capaci di veicolare un messaggio culturale, sociale e, lato sensu, politico.
Io capitano di Matteo Garrone, dopo la delusione degli Oscar, trionfa in patria, vincendo nelle categorie del miglior film e della miglior regia.
Anche grandi attese per C’è ancora domani, che aveva raggiunto il record delle diciannove candidature per un film d’esordio, non sono andate deluse. Paola Cortellesi si aggiudica il premio come miglior regista esordiente e come miglior attrice protagonista, mentre Emanuela Fanelli è la migliore tra le attrici non protagoniste. C’è ancora domani, poi, si porta a casa il David per la migliore sceneggiatura non originale, firmata da Furio Andreotti, Giulia Calenda e Paola Cortellesi. “Scontato”, poi, il David dello spettatore a C’è ancora domani, che, con i suoi cinque milioni e mezzo di spettatori, si consacra il “fenomeno” degli ultimi anni.
Palazzina Laf incorona le migliori interpretazioni maschili: Michele Riondino è il miglior attore protagonista, Elio Germano il miglior attore non protagonista. Diodato, poi, si aggiudica il premio per la migliore canzone originale, con La mia terra.
La miglior sceneggiatura adattata è quella di Rapito di Marco Bellocchio.
Il miglior film internazionale è Anatomia di una caduta di Justine Triet.
Degni di nota anche i David alla carriera a Milena Vukotic e Giorgio Moroder, nonché il David speciale a Vincenzo Mollica.
Qui di seguito la lista completa delle candidature per ciascuna categoria e dei rispettivi vincitori.
Miglior film
Io capitano, regia di Matteo Garrone
C’è ancora domani, regia di Paola Cortellesi
Il sol dell’avvenire, regia di Nanni Moretti
La chimera, regia di Alice Rohrwacher
Rapito, regia di Marco Bellocchio
Miglior regia
Matteo Garrone – Io capitano
Nanni Moretti – Il sol dell’avvenire
Andrea Di Stefano – L’ultima notte di Amore
Alice Rohrwacher – La chimera
Marco Bellocchio – Rapito
Miglior regista esordiente
Paola Cortellesi – C’è ancora domani
Giacomo Abbruzzese – Disco Boy
Micaela Ramazzotti – Felicità
Michele Riondino – Palazzina Laf
Giuseppe Fiorello – Stranizza d’amuri
Migliore sceneggiatura originale
Furio Andreotti, Giulia Calenda e Paola Cortellesi – C’è ancora domani
Francesca Marciano, Nanni Moretti, Federica Pontremoli e Valia Santella – Il sol dell’avvenire
Matteo Garrone, Massimo Gaudioso, Massimo Ceccherini e Andrea Tagliaferri – Io capitano
Alice Rohrwacher, Marco Pettenello e Carmela Covino – La chimera
Maurizio Braucci e Michele Riondino – Palazzina Laf
Migliore sceneggiatura adattata
Marco Bellocchio, Susanna Nicchiarelli, Edoardo Albinati e Daniela Ceselli – Rapito
Pietro Marcello, Maurizio Braucci e Maud Ameline – Le vele scarlatte
Giorgio Diritti e Fredo Valla – Lubo
Emma Dante, Elena Stancanelli e Giorgio Vasta – Misericordia
Sydney Sibilia e Armando Festa – Mixed by Erry
Miglior produttore
Archimede, Rai Cinema, Pathé e Tarantula – Io capitano
Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa per Wildside, Vision Distribution in collaborazione con Sky e Netflix – C’è ancora domani
Nicola Giuliano, Francesca Cima, Carlotta Calori, Viola Prestieri per Indigo Film, Pierpaolo Verga, Edoardo De Angelis per O’ Groove, Paolo Del Brocco per Rai Cinema, Attilio De Razza per Tramp Limited, Mariagiovanna De Angelis per Vgroove, Antonio Miyakawa per Wise Pictures – Comandante
Giulia Achilli, Marco Alessi, Lionel Massol, Pauline Seigland e André Logie – Disco Boy
Carlo Cresto-Dina con Rai Cinema – La chimera
Miglior attrice protagonista
Paola Cortellesi – C’è ancora domani
Linda Caridi – L’ultima notte di Amore
Isabella Ragonese – Come pecore in mezzo ai lupi
Micaela Ramazzotti – Felicità
Barbara Ronchi – Rapito
Miglior attore protagonista
Michele Riondino – Palazzina Laf
Antonio Albanese – Cento domeniche
Valerio Mastandrea – C’è ancora domani
Pierfrancesco Favino – Comandante
Josh O’Connor – La chimera
Migliore attrice non protagonista
Emanuela Fanelli – C’è ancora domani
Barbora Bobulova – Il sol dell’avvenire
Alba Rohrwacher – La chimera
Isabella Rossellini – La chimera
Romana Maggiora Vergano – C’è ancora domani
Miglior attore non protagonista
Elio Germano – Palazzina Laf
Giorgio Colangeli – C’è ancora domani
Adriano Giannini – Adagio
Vinicio Marchioni – C’è ancora domani
Silvio Orlando – Il sol dell’avvenire
Migliore autore della fotografia
Paolo Carnera – Io capitano
Davide Leone – C’è ancora domani
Ferran Paredes Rubio – Comandante
Hélène Louvart – La chimera
Francesco Di Giacomo – Rapito
Miglior compositore
Subsonica – Adagio
Lele Marchitelli – C’è ancora domani
Franco Piersanti – Il sol dell’avvenire
Andrea Farri – Io capitano
Santi Pulvirenti – L’ultima notte di Amore
Migliore canzone originale
La mia terra (musica, testo e interpretazione di Diodato) – Palazzina Laf
Adagio (musica, testo e interpretazione dei Subsonica) – Adagio
La vita com’è (musica, testo e interpretazione di Brunori Sas) – Il più bel secolo della mia vita
Baby (musica di Andrea Farri, testo e interpretazione di Seydou Sarr) – Io capitano
‘O Dj (Don’t Give Up) (musica, testo e interpretazione di Liberato) – Mixed by Erry
Miglior scenografo
Andrea Castorina e Valeria Vecellio – Rapito
Paola Comencini e Fiorella Cicolini – C’è ancora domani
Carmine Guarino e Iole Autero – Comandante
Dimitri Capuani e Roberta Troncarelli – Io capitano
Emita Frigato e Rachele Meliadò – La chimera
Miglior costumista
Sergio Ballo e Daria Calvelli – Rapito
Alberto Moretti – C’è ancora domani
Massimo Cantini Parrini – Comandante
Stefano Ciammitti – Io capitano
Loredana Buscemi – La chimera
Miglior truccatore
Enrico Iacoponi – Rapito
Antonello Resch, Lorenzo Tamburini, Michele Salgaro Vaccaro e Francesca Galafassi – Adagio
Ermanno Spera – C’è ancora domani
Paola Gattabrusi e Lorenzo Tamburini – Comandante
Dalia Colli e Roberta Martorina – Io capitano
Miglior acconciatore
Alberta Giuliani – Rapito
Teresa Di Serio – C’è ancora domani
Massimo Gattabrusi – Comandante
Stefano Ciammitti e Dalia Colli – Io capitano
Daniela Tartari – La chimera
Miglior montatore
Marco Spoletini – Io capitano
Valentina Mariani – C’è ancora domani
Giogiò Franchini – L’ultima notte di Amore
Nelly Quettier – La chimera
Francesca Calvelli e Stefano Mariotti – Rapito
Miglior suono
Maricetta Lombardo, Daniela Bassani, Mirko Perri e Gianni Pallotto – Io capitano
Filippo Porcari, Alessandro Feletti, Luca Anzellotti e Paolo Segat – C’è ancora domani
Valentino Gianni, Alessandro Feletti, Mirko Perri e Giancarlo Rutigliano – Comandante
Alessandro Zanon, Marta Billingsley, Fabrizio Quadroli e Paolo Segat – Il sol dell’avvenire
Xavier Lavorel, Marta Billingsley e Maxence Ciekawy – La chimera
Migliori effetti speciali visivi
Laurent Creusot e Massimo Cipollina – Io capitano
Stefano Leoni e Flaminia Maltese – Adagio
Kevin Tod Haug e Stacey Dodge – Comandante
Fabio Tomassetti e Daniele Tomassetti – Denti da squalo
Rodolfo Migliari e Lena Di Gennaro – Rapito
Miglior documentario
Laggiù qualcuno mi ama, regia di Mario Martone
Enzo Jannacci – Vengo anch’io, regia di Giorgio Verdelli
Io, noi e Gaber, regia di Riccardo Milani
Mur, regia di Kasia Smutniak
Roma, santa e dannata, regia di Roberto D’Agostino, Marco Giusti e Daniele Ciprì
Miglior cortometraggio
The Meatseller, regia di Margherita Giusti
Asterión, regia di Francesco Montagner
Foto di gruppo, regia di Tommaso Frangini
In quanto a noi, regia di Simone Massi
We Should All Be Futurists, regia di Angela Norelli
Miglior film internazionale
Anatomia di una caduta, regia di Justine Triet
As bestas, regia di Rodrigo Sorogoyen
Foglie al vento, regia di Aki Kaurismäki
Killers of the Flower Moon, regia di Martin Scorsese
Oppenheimer, regia di Christopher Nolan
David Giovani
C’è ancora domani, regia di Paola Cortellesi
Comandante, regia di Edoardo De Angelis
Io capitano, regia di Matteo Garrone
L’ultima volta che siamo stati bambini, regia di Claudio Bisio
Stranizza d’amuri, regia di Giuseppe Fiorello
David speciale
Milena Vukotic – alla carriera
Giorgio Moroder – alla carriera
Vincenzo Mollica – David speciale
David dello spettatore
C’è ancora domani, regia di Paola Cortellesi
data di pubblicazione: 4/5/2024
da Antonella Massaro | Mar 11, 2024
La 96a edizione dei premi Oscar, affidata di nuovo alla conduzione Jimmy Kimmel, conferma in larga parte i pronostici della vigilia.
Il film più premiato è Oppenheimer di Christofer Nolan, che si aggiudica 7 statuette (a fronte di 13 candidature) e che, soprattutto, viene incoronato come miglior film e per la migliore regia.
Anche i migliori attori sono quelli di Oppenheimer: Cillian Murphy miglior attore protagonista e Robert Downey Jr. miglior attore non protagonista.
Sul versante femminile, Emma Stone è stata premiata come miglior attrice protagonista per Povere creature!, mentre Da’VineJoy Randolph riceve la statuetta della migliore attrice non protagonista per The Holdovers.
Matteo Garrone non riesce a portare in Italia il premio per il miglior film straniero, che vola nel Regno Unito sulle ali de La zona d’interesse (confermando, anche in questo caso, i pronostici).
La migliore sceneggiatura originale è quella di Anatomia di una caduta, mentre il premio per la migliore sceneggiatura non originale va ad American Fiction.
Tra gli altri premi si segnalo quello al maestro Hayao Miyazaki, che vince il premio per il miglior film d’animazione con Il ragazzo e l’airone.
Un’edizione senza particolari sussulti, quindi, ma che ha visto in gara, per ciascuna categoria, film che hanno saputo catalizzare il dibattito degli ultimi mesi e molti dei quali (aspetto certamente non trascurabile) hanno (ri)portato in sala un pubblico desideroso di lasciarsi ammaliare dall’incantesimo del grande schermo.
Ecco, qui di seguito, le candidature per ciascuna categoria e i relativi vincitori!
Miglior film
American Fiction
Barbie
The Holdovers
Killers of the Flower Moon
Maestro
Oppenheimer
Past Lives
Povere creature!
La zona d’interesse
Miglior regia
Christopher Nolan — Oppenheimer
Jonathan Glazer — La zona d’interesse
Justine Triet — Anatomia di una caduta
Martin Scorsese — Killers of the Flower Moon
Yorgos Lanthimos — Povere creature!
Miglior attrice
Annette Bening — Nyad
Carey Mulligan — Maestro
Emma Stone — Povere creature!
Lily Gladstone — Killers of the Flower Moon
Sandra Hüller — Anatomia di una caduta
Miglior attore
Bradley Cooper — Maestro
Colman Doming — Rustin
Paul Giamatti — The Holdovers
Cillian Murphy — Oppenheimer
Jeffrey Wright — American Fiction
Miglior attrice non protagonista
Emily Blunt — Oppenheimer
Danielle Brooks — Il colore viola
America Ferrera – Barbie
Jodie Foster — Nyad
Da’VineJoy Randolph — The Holdovers
Miglior attore non protagonista
Mark Ruffalo — Povere creature!
Robert DeNiro – Killers of the Flower Moon
Robert Downey Jr. — Oppenheimer
Ryan Gosling — Barbie
Sterling K. Brown — American Fiction
Miglior film straniero
Io capitano (Italia)
Perfect Days (Giappone)
La società della neve (Spagna)
Das Lehrerzimmer/La sala professori (Germania)
La zona d’interesse (Regno Unito)
Miglior sceneggiatura originale
Anatomia di una caduta
The Holdovers
Maestro
May December
Past Lives
Miglior sceneggiatura non originale
American Fiction — Cord Jefferson
Barbie — Greta Gerwig, Noah Baumbach
Oppenheimer — Christopher Nolan
Povere creature! — Tony McNamara
La zona d’interesse — Jonathan Glazer
Miglior fotografia
El Conde
Killers of the Flower Moon
Maestro
Oppenheimer
Povere creature!
Miglior scenografia
Barbie
Killers of the Flower Moon
Napoleon
Oppenheimer
Povere creature!
Miglior montaggio
Anatomia di una caduta
The Holdovers
Killers of the Flower Moon
Oppenheimer
Povere creature!
Miglior sonoro
The Creator
Maestro
Mission: Impossible – Dead Reckoning Part One
Oppenheimer
La zona d’interesse
Migliori costumi
Barbie
Killers of the Flower Moon
Napoleon
Oppenheimer
Povere creature!
Miglior makeup
Golda
Maestro
Oppenheimer
Povere creature!
La società della neve
Migliore colonna sonora
American Fiction
Indiana Jones e il quadrante del destino
Killers of the Flower Moon
Oppenheimer
Povere creature!
Miglior canzone
“It Never Went Away”, American Symphony
“I’m Just Ken”, Barbie
“The Fire Inside”, Flamin’ Hot
“Wahzhazhe (A Song for My People)”, Killers of the Flower Moon
“What Was I Made For?”, Barbie
Migliori effetti speciali
The Creator
Godzilla: Minus One
Guardians of the Galaxy Vol. 3
Mission: Impossible – Dead Reckoning Part One
Napoleon
Miglior film d’animazione
Il ragazzo e l’airone
Elemental
Nimona
Robot Dreams
Spider-Man: Across the Spider-Verse
Miglior corto animato
Letter to a Pig
Ninety-Five Senses
Our Uniform
Pachyderme
War is Over! Inspired by the Music of John & Yoko
Miglior cortometraggio live-action
The After
Invincible
Knight of Fortune
Red, White and Blue
The Wonderful Story of Henry Sugar
Miglior cortometraggio documentario
The ABCs of Book Banning
The Barber of Little Rock
Island in Between
The Last Repair Shop
Nai Nai & Wai Po
Miglior documentario
Bobi Wine: The People’s President
The Eternal Memory
Four Daughters
To Kill a Tiger
20 Days in Mariupol
data di pubblicazione: 11/03/2024
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