da Antonio Jacolina | Lug 9, 2025
L’ex militare Zora (S. Johansson) è assoldata da un’Azienda Farmaceutica per una missione rischiosa. Con il caposquadra Duncan (M. Alì) e lo scienziato Henry (J. Bailey) dovrà sbarcare in un’isola per estrarre materiale genetico da tre dinosauri ancora in vita. Nulla va come previsto …
1993: Spielberg rivoluziona il Cinema con la sua innovativa avventura fra umani e creature preistoriche. 2025: esce in sala il settimo episodio, forse il migliore, dei sequel. Jurassic World – La Rinascita cerca di ricreare la magia e ritornare all’essenza delle origini. Ritrova parte dell’antico splendore e le sue scene d’azione sono tutte sbalorditive però, nei fatti, resta troppo aderente al modello iniziale e risulta alla fine solo un omaggio all’originale. Gli manca infatti l’ispirazione vera e non riesce a volare alto e ad avere una propria identità.
Lo spirito e la ricetta sono sostanzialmente gli stessi: dei cattivi vogliono trarre profitto dai dinosauri; un’eroina e la sua squadra sbarcano in un’isola selvaggia ed interdetta agli umani; un paleontologo felice di fare il suo lavoro; un’improbabile famigliola con dei ragazzi e ovviamente i soliti accoliti che si capisce subito saranno i soli ad essere, prima o poi, divorati. Rispetto ai precedenti c’è però una buona sceneggiatura, una maggiore profondità psicologica ed emotiva. Le dinamiche sono ben costruite, le situazioni ed anche i personaggi hanno una loro pregnanza e complessità.
Edwards è un esperto di Saghe e film sui “mostri”, quindi è nel suo elemento naturale. Si vede che ama la vicenda e che sa fare bene il suo mestiere. Riesce infatti a creare situazioni cinematografiche molto incisive. Usa con sapienza un montaggio incalzante che dà il giusto ritmo a tutta la narrazione. Le scene d’azione sono magnificamente realizzate, numerose, spettacolari e variegate. Tutte in grado di generare e mantenere viva la tensione per l’intero arco dello spettacolo. I personaggi principali, pur interpretati da attori di un certo carisma, sono sostanzialmente degli archetipi e non hanno la forte individualità di quelli delle origini. La Johansson e la coppia di coprotagonisti fanno però il loro dovere contrattuale con impegno.
Ormai abbiamo visto di tutto e non ci stupiamo più di nulla neanche dei dinosauri. Quindi Jurassic World-La rinascita nonostante l’immenso budget ed i vari talenti artistici non ripropone nulla di nuovo ed è null’altro che un più che discreto BlockBuster di serie B. Un BlockBuster Estivo che si va a vedere non tanto per la sua trama narrativa ma per divertirsi ammirandone le scene d’azione. In effetti il film diverte e coinvolge con efficacia. Soddisferà gli appassionati della Saga e chi cerca semplicemente un po’ di svago.
data di pubblicazione:09/07/2025
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da Antonio Jacolina | Lug 2, 2025
All’apparenza buon padre di famiglia, Harry (T. Hardy) è in realtà il “risolutore di problemi” di uno dei principali clan malavitosi di Londra: gli Harrigan. Il Boss (P. Brosnan) e la moglie (H. Mirren) sono preoccupati per il futuro della”Famiglia” che ha visto giorni migliori e per le possibili faide con altri clan rivali…
MobLand non rinnova di certo il genere della fiction sulla malavita organizzata, né approfondisce troppo la psicologia dei personaggi, ciò non di meno è un divertimento coinvolgente, piacevole e ben diretto. Una miniserie britannica che ci immerge nell’intimità quotidiana di una “Famiglia” di criminali e nel sottobosco malavitoso londinese. Un successo di critica e soprattutto di pubblico. La Seconda Stagione è già programmata per il 2026.
Ideata da Ronan Bennett è coprodotta e soprattutto diretta, nei primi episodi da Guy Ritchie. Il cineasta, fedele a sé stesso, ci mette tutta la sua personalissima impronta stilistica e ritorna a fare ciò che sa fare benissimo. Raccontare storie di gangster con il suo caratteristico gusto dell’insolito, black humour e violenza, narrazioni contorte, dialoghi serrati e brillanti, personaggi sopra le righe, montaggio dinamico ed estetica marcatamente british. Perché mai cambiare una collaudata ricetta vincente? Il regista continua quindi a sfruttare il filone della criminalità britannica da cui nel passato ha già tratto diverse belle pepite cinematografiche.
Siamo nei canoni tipici del genere Crime: rivalità, pestaggi, intrighi, azione e rapporti familiari disfunzionali. Il ritmo e la tensione hanno un bel taglio cinematografico e sono sempre sostenuti e persistono per tutte le puntate, ben supportati da una scrittura tesa, brillante ed efficace che non si perde mai in inutili divagazioni secondarie. Lo svolgimento narrativo cattura così lo spettatore e non lo molla mai fino alla fine. I dialoghi sono serrati e ricchi di battute in un mix equilibrato di azione e suspense. Le location poi sono impareggiabilmente inglesi.
Il vero colpo di genio della Serie è però l’aver riunito in un cast scintillante la crema degli attori britannici. Hardy, il protagonista, è convincente e magnetico, fusione perfetta fra violenza e delicatezza. La coppia Miller e Brosnan è eccezionale per complicità, ironia, perfidia e bravura, e ci regala momenti di buon cinema. I vari ruoli di supporto sono tutti ben scelti.
MobLand è quindi una Serie centrata su Azione, Humour e Tensione con attori carismatici ben diretti e perfetti nei loro personaggi. Non lascerà tracce memorabili, ma fa bene il suo lavoro: intrattenere, divertire e coinvolgere gli spettatori con indubbio piacere per gli appassionati del genere.
data di pubblicazione:02/07/2025
da Antonio Jacolina | Giu 24, 2025
Sonny (Brad Pitt) è un ex pilota di talento degli anni ’90 ritiratosi anticipatamente per un incidente. Un vecchio amico (Javier Bardem) proprietario di una scuderia automobilistica in difficoltà lo prega di tornare a gareggiare. Farà squadra con il promettente Joshua (Damson Idris). Riaffiora il passato ed i sogni di vittoria …
Epico, entusiasmante! F1 è il Blockbuster dell’Estate’25! Estate ’22, in un mondo ancora traumatizzato dalla Pandemia, Kosinski salvò il Cinema ed i cinema con Top Gun: Maverick. Oggi forte di un budget astronomico il regista ripropone la stessa ricetta: Un ex pilota, eroe tormentato e simpatico, un debuttante di talento, rivalità e poi reciproco rispetto, passato e redenzione, situazioni difficili, suspense e tanta velocità ed azione dirompente… Un archetipo dei più classici ma sempre accattivante perché rende facile allo spettatore identificarsi con i personaggi e le sfide in gioco. Ricetta facile, dunque, ma Kosinski la sa fare molto bene. Passa da T. Cruise a B. Pitt, dai jet supersonici ai bolidi da corsa e con assoluta maestria restituisce motivazioni, tormenti individuali, ironia, ritmo e velocità adrenalinica del suo precedente successo.
F1 è un film da vedere senza preconcetti perché si rivolge anche ad un pubblico non appassionato di gare automobilistiche. Al centro c’è infatti una storia umana intensa, ironica e malinconica di riscatto, di redenzione e di seconda opportunità per il protagonista e, in parallelo, quella di formazione del giovane pilota. C’è il sogno americano ove l’outsider privo di qualsiasi chance iniziale alla fine riesce ad affermarsi. Attorno a questa storia antica ed eterna c’è poi il mondo, il circo appassionante della Formula Uno il glamour, gli interessi economici, il dietro le quinte: ingegneri, meccanici, manager, tecnici, tutto un lavoro di squadra, di amicizia e di realizzazione dei tanti sogni di ciascuno. Un film che catturerà per le vicende umane dei protagonisti e ovviamente per le straordinarie e palpitanti scene d’azione e per la maestria tecnica. La messa in scena è difatti impressionante per il tipo di sequenze, l’uso di più cineprese e per come riesce a fare delle corse un’esperienza immersiva ed iperrealistica. La sceneggiatura, pur non molto profonda, è convincente. Lo svolgimento lineare è reso dinamico dall’abilità della regia e da un montaggio ed un ritmo narrativo di primissimo ordine. Il cast è ottimo. Pitt, ben diretto, offre una performance ricca di sfumature ben supportato dai coprotagonisti e da caratteristi tutti di qualità.
F1 ricorda nel plot certi sport drama degli anni ’90 e ha quel gusto accattivante delle vecchie storie del cinema di una volta, inserito però in una confezione moderna, scintillante, visualmente splendente ed emozionante che avvince dall’inizio alla fine. Un lavoro più che buono che ha cuore, ritmo e tensione. Da sempre la giusta regola per realizzare un buon cinema di sicuro successo al botteghino.
data di pubblicazione: 24/06/2025
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da Antonio Jacolina | Giu 18, 2025
Tre donne borghesi colte e benestanti, tre storie affettive, tre visioni diverse dell’Amore, tre amiche. La complessità della loro salda amicizia fra confidenze sentimentali, illusioni e delusioni, gioie e drammi e anche ambiguità, segreti e infedeltà…
Presentato ad aprile scorso in anteprima nazionale in occasione del XV Rendez-Vous, Festival del Nuovo Cinema Francese, esce oggi sui nostri schermi Tre Amiche. Un piccolo, splendido modello di Commedia Francese d’Autore! Raffinata, gradevole, sentimentale e molto parlata. Giusta erede di Rohmer, di Truffaut e dei cantori delle storie quotidiane di amori appassionati o difficili, di amicizie incondizionate e al tempo stesso anche tradite. Cosa ci può essere di più francese?!
Mouret senza troppo allontanarsi dal suo abituale registro ci regala un nuovo gioiellino di scrittura e di regia. Con un piccolo tocco alla Woody Allen tratteggia un delicato ritratto di tre amiche e dei loro tormenti d’amore. Solo sullo sfondo gli uomini che gravitano intorno a loro. Una conferma della rilevanza dei ruoli femminili nella cinematografia francese.
Il film è una bella commedia dolceamara profonda ed al tempo stesso leggera sulle relazioni umane, sui sentimenti, la Vita, la complessità dell’amore e dell’amicizia. I legami e le dinamiche che uniscono le protagoniste fra sincerità, non-detti e verità spiacevoli. Quasi una pièce teatrale con i personaggi che si rincorrono e le coppie che si fanno e disfano tra intrighi amorosi in un balletto di emozioni. In primo piano le dinamiche e i meccanismi dell’Amore su cui le protagoniste si interrogano in modo tenero e divertente fra scene di vita quotidiana e raffinate analisi morali. Una messa in scena fluida ed elegante per un disegno con sfumature introspettive di donne solo apparentemente superficiali. I dialoghi cesellati al dettaglio, gustosi e taglienti, rendono ancora più piacevole il sottile gioco dei sentimenti e il confronto di idee tra le protagoniste. Camille Cottin, Sara Forestier, India Hair, supportate da validi secondi ruoli, sono eccellenti e complici.
Tre Amiche è davvero un buon esempio di Cinema elegante e garbato fatto di tante piccole belle cose descritte con grazia e delicatezza da un abile Pittore dell’Anima.
data di pubblicazione:18/06/2025
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da Antonio Jacolina | Giu 10, 2025
Sono stato svezzato e sono cresciuto con pagnottelle e western, ho finito le scuole con i film di Peckinpah. Sono quindi irrimediabilmente traviato fin dal mio primo imprinting cinematografico. Non posso non essere un appassionato dei Western. Nessuno è perfetto!
Che si amino o no i film Western, che si sia letto o meno André Bazin, non c’è patito di Cinema che non sappia quale sia il significato profondo di questo specifico genere. È, in estrema sintesi, la forma visiva nata con il Cinema stesso, nella quale gli americani hanno rappresentato e nobilitato gli sforzi e gli ideali di conquista degli spazi sconfinati e di affermazione di sé dei pionieri, dell’individuo e delle piccole comunità. Una trasfigurazione poetizzata dei fatti diventata nel tempo così radicata e pervasiva che, alla fine, nell’immaginario collettivo americano e non, la leggenda è divenuta realtà fino a essere mito fondativo del Grande Paese. Senza addentrarci ulteriormente nell’analisi, il successo del Genere Western è senz’altro riconducibile al fatto che rappresenta archetipi e valori universalmente riconoscibili. La sua ricchezza di temi e la varietà delle forme gli hanno consentito di superare tutte le frontiere e le barriere, anche quella del Tempo e del mutare della visione storica e delle nuove diverse sensibilità. Dato ogni volta per superato e per morto, ogni volta è risorto, si è trasformato, modernizzato, è caduto e si è rialzato ancora.
L’ultimo volo di questa eterna Fenice che aveva riempito di nuova gioia i tanti appassionati era stato nel 2024 l’annuncio della Quadrilogia di Kevin Costner: Horizon, an American Saga. Che fine ha fatto l’ambizioso progetto? È morto, è vivo? Vedremo mai al cinema i capitoli della Saga?
Si sa, tutto è già leggenda. L’attore americano aveva deciso di riproporre sui grandi schermi l’epopea del West, un’epopea corale articolata in quattro capitoli (di tre ore ciascuno). Far rivivere e recuperare i valori insiti nel Mito. Accompagnarli da una corretta revisione della rappresentazione storica di quanto realmente avvenuto negli anni cruciali della ripresa della corsa verso l’Ovest dopo il massacro della Guerra di Secessione. Un progetto che implicava un impegno economico non indifferente, fondato sulla speranza di un ritorno con incassi soddisfacenti. Per quasi tutti però, un sogno fuori tempo massimo, una follia che non teneva conto dei mutati interessi e gusti delle nuove generazioni e degli ormai acquisiti diversi modi di fruizione dei film. Determinato nelle sue idee, impegnando anche le sue proprietà Costner ha finanziato e realizzato i primi due capitoli che sarebbero dovuti uscire a tamburo battente, uno dietro l’altro, nell’Estate/Autunno 2024. Purtroppo la realtà è stata diversa, lo sappiamo, le speranze sono andate deluse. Il Primo Capitolo presentato a Cannes ’24 e uscito nei cinema il 4 Luglio non è stato accolto da recensioni calorose. Si sa i critici sono spesso supponenti e valgono quel che valgono, ma quel che è peggio è che gli incassi diretti ed indiretti sono stati molto inferiori alle aspettative. Horizon, 2° Capitolo è stato poi presentato a Venezia ’24 e anche al Santa Barbara International Festival a Febbraio ’25, ma se ne è saputo molto poco. Al momento non è uscito né si sa ancora se mai uscirà in sala o se, come e quando, verrà commercializzato in altri modi. Nel frattempo, superato anche l’ostacolo degli scioperi ad Hollywood, Costner pervicacemente convinto delle sue idee ha appena riavviato le riprese di Horizon, 3° Capitolo. Che sta succedendo? Il progetto va avanti? Quale è la verità dei fatti? Quale sarà la soluzione di compromesso? Si potrà evitare che tutto confluisca su qualche piattaforma nel gran mare dell’intrattenimento domestico?
Sia quel che sia, riusciremo mai noi appassionati a vedere sul grande schermo e nel buio spaesante della sala un film che restituisca al nostro immaginario la resa spettacolare degli spazi ed il respiro dell’epica del West? Pensare di dover ricondurre questa immersione/identificazione totale dal grande schermo allo spazio limitato di un televisore può sembrare inconcepibile ai più fanatici di noi.
Temo però che dovremo prendere atto realisticamente che la “civiltà avanza”, siamo rimasti in pochi, non ci sono più gli spazi sconfinati e non si può finire come L’ultimo Buscadero ad ostinarsi a fare il
cowboy quando fuori tutto è ormai cambiato. La marcia sul Lungo Sentiero è iniziata e bisognerà accettare una “riserva”, uno spazio, una terra di confine limitata e circoscritta ove i pochi patiti potranno coltivare la propria passione grazie allo streaming televisivo. Giusta Nemesi per un genere responsabile di tanti falsi storici a danno dei nativi americani.
È molto probabile che i capitoli restanti di Horizon verranno commercializzati essenzialmente sulle Piattaforme Tv previo, si spera almeno, un brevissimo sfruttamento/lancio/evento a prezzi iper maggiorati in qualche grande cinema. Un compromesso non dei peggiori e ce ne dovremo fare una ragione.
Il Western è morto, Viva il Western!
data di pubblicazione:10/06/2025
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