LA TOUR EIFFEL di Roland Barthes – ed. ABSCONDITA – Miniature   2021

LA TOUR EIFFEL di Roland Barthes – ed. ABSCONDITA – Miniature 2021

Proseguendo, sempre per mera emulazione, nella ricerca (lontano dal mondo “banale” dei Best-Seller), dei libri di nicchia, abbiamo incontrato un gioiellino edito circa dieci anni fa. Un libricino che unisce l’appassionante testo di Roland Barthes e le belle foto d’epoca raccolte da André Martin.

Come sappiamo Barthes è stato un semiologo, saggista e critico letterario e sociale che ha studiato in particolare il valore dei simboli ed è stato fra i fondatori della semiologia del linguaggio letterario quale approccio critico alla “mitologia”, cioè alla ricerca del “mito” e dei significati reconditi, vale a dire di quanto è nascosto dietro i fenomeni culturali popolari: dalla pubblicità agli sport, dalla moda ai monumenti … e… per l’appunto alla Torre Eiffel. Il monumento a Parigi per eccellenza, nulla apparentemente di più banale e di più trito e ritrito. Ma proprio qui è tutto il senso centrale del “mito”. Da qui lo spunto per uno studio snello, piacevole, interessante ed analitico dei “piaceri” offerti dalla Torre e delle “funzioni” da lei esplicitate.

La Torre è un oggetto che vede e, nel contempo, uno sguardo che è visto. In quanto sguardo e oggetto è anche un simbolo, tale è l’infinito circuito di funzioni che le permette di essere ben altro e ben più della Tour Eiffel. Per soddisfare questa grande funzione onirica che ne fa una sorta di monumento totale, è necessario che la Torre si sottragga alla ragione.”   Simbolo di Parigi per il Mondo intero, questo monumento che si vede da ogni angolo della Ville lumiére ci propone lui stesso, a noi lettori, uno sguardo panoramico per osservare la città e farla così nostra. Edificio a lungo vituperato, pienamente ed apertamente inutile, è, innanzitutto, un oggetto di una gran capacità tecnica, un segno di audacia e modernità che, con il passare del tempo, è divenuto un’opera d’arte. Un merletto di ferro, segno di leggerezza e, per la sua verticalità, espressione anche del sogno irrealizzabile degli uomini di scalare e raggiungere il cielo. Barthes, con fare quasi distaccato, invita il lettore ad esaminare la Tour Eiffel nei suoi vari aspetti come se stessimo esaminando ed osservando con lui una sua riproduzione in miniatura venduta in ogni angolo turistico di Parigi. La esamina dall’esterno come oggetto in sé e per sé, e dall’interno come luogo privilegiato di osservazione, un osservatorio sulla città. L’autore costruisce proprio a partire dalla assoluta “inutilità” della Torre, un quadro magistrale di Parigi, della sua modernità, dei suoi luoghi simbolici, e dei luoghi dell’immaginario collettivo, e, nello stesso tempo rende omaggio agli uomini che hanno concepito, ideato, progettato e realizzato quest’opera tanto controversamente accolta all’epoca della sua costruzione, quanto oggi universalmente accettata.

Sguardo, oggetto, simbolo, la Tour Eiffel è tutto ciò che l’uomo pone in essere in essa, e questo tutto è infinito. Spettacolo guardato e guardante, edificio inutile ed insostituibile, mondo familiare e simbolo eroico, testimone di un secolo e monumento sempre nuovo …”

Una scrittura scorrevole per una chiave di lettura originale, illuminante e geniale. Un piccolo libro che ci fa vedere con sguardo tenero il variegato paesaggio parigino ed è amabile come una lieta conversazione mentre si è seduti piacevolmente all’aperto in un bistrò da cui si spera di non dover andar via.

data di pubblicazione:01/03/2021

21, RUE LA BOETIE di Anne Sinclair – ed. SKIRA 2021

21, RUE LA BOETIE di Anne Sinclair – ed. SKIRA 2021

Di questi tempi si stampa troppo e di tutto, l’offerta e la qualità sono inversamente proporzionali al numero dei lettori veri (per intenderci quelli che comprano realmente un libro per leggerlo). Oramai scrivono tutti… politici di ieri e di oggi, magistrati ed ex magistrati, artisti o pseudo artisti in carriera o sul viale del tramonto e tanti illustri sconosciuti destinati a restare tali… tutti hanno la certezza di avere qualcosa di interessante da raccontare al Mondo. Male che vada… tutti hanno almeno… un bel giallo o un poliziesco da proporre!

Comunque sia, proseguendo, per emulazione, nel curiosare fra i libri di nicchia, abbiamo trovato il libro di Anne Sinclair, giornalista e conduttrice televisiva, uno dei volti e delle firme più popolari ed apprezzate in Francia, divenuta nota anche al grande pubblico italiano nel maggio 2011 in occasione dello scandalo che travolse suo marito Dominique Strauss-Kahn: Direttore del Fondo Monetario Internazionale e probabile candidato socialista alle presidenziali Francesi del 2012. La giornalista difese strenuamente il marito dalle accuse di tentata violenza sessuale ai danni di una cameriera in un albergo di New York, anche se poi, l’anno dopo, cadute tutte le imputazioni (vere o artatamente costruite per fini politici che esse fossero), chiese la separazione.

La Sinclair è giornalista di gran talento e lo conferma la lettura di questo piccolo libro scritto con una lingua diretta, vivace, scorrevole e gradevole, con toni naturali e briosi ed una scrittura veloce. Facendo rivivere la galleria d’arte dei nonni materni, posta, per l’appunto al N° 21 di Rue La Boétie nei pressi degli Champs-Elysées a Parigi, l’autrice rende omaggio alla loro sensibilità di mercanti, di collezionisti d’arte e di mecenati e tesse la tela di un racconto in cui si incrociano le più belle pagine della pittura moderna, le relazioni umane fra il nonno Paul Rosemberg e gli artisti da lui prediletti e protetti: Picasso, Matisse, Braque, Léger … , la Parigi della fine degli anni Trenta, l’occupazione tedesca, le spoliazioni, ruberie e confische operate dai nazisti ai danni degli ebrei, l’avventurosa fuga dei nonni in America e poi, alla fine della guerra, le difficili e caotiche lotte umane e giudiziarie per poter recuperare il loro patrimonio di quadri dispersi dai tedeschi in Europa, complici mercanti privi di scrupoli.

Un libro ben documentato, ricco di aneddoti, frutto di un lavoro di ricostruzione d’archivio e di ricordi d’infanzia che ci porta dietro le quinte del mondo degli artisti e dei collezionisti della prima metà del XX secolo e ci svela fatti spesso ignorati del mondo dell’Arte e le relazioni privilegiate con alcuni grandi pittori di quell’epoca. Un melange intimo fra la vita di Paul Rosemberg: le sue corrispondenze con gli artisti, le varie correnti artistiche e… la Grande Storia: la caduta della Francia, l’antisemitismo strisciante, l’atteggiamento semi collaborazionista di tantissimi francesi verso l’occupante tedesco e le vessazioni naziste. Una ricerca storica di un mondo e di un’epoca dal punto di vista dell’Arte in un momento ben particolare della Storia.

21, Rue La Boétie è un piccolo libro appassionante che evoca un periodo fecondo, di gran fioritura e creatività artistica nella Parigi e nell’Europa fra le due guerre e che evoca anche la necessità di ciascuno di noi di conoscere le proprie origini familiari, il peso delle alterne alee della Fortuna ed i sentimenti di esclusione. Un libro ben scritto, con passione, umiltà ed un filo di nostalgia, una lettura facile ed interessante, ma anche un libro reso profondo dalle domande poste dalla scrittrice che ha avuto il personale privilegio di essere la nipote adorata di questo grande e perspicace collezionista e di poter conoscere, nella sua infanzia, alcuni dei più grandi pittori del secolo scorso. Pittori che, a sua volta, suo nonno aveva fatto conoscere ed apprezzare in Europa ed in America.

Ci si aspettava una biografia ed invece piano, piano si entra nella Grande Storia.

data di pubblicazione:26/02/2021

LA FATTORIA DEL COUP DE VAGUE di Georges Simenon – ed. Biblioteca Adelphi 2021

LA FATTORIA DEL COUP DE VAGUE di Georges Simenon – ed. Biblioteca Adelphi 2021

Per la gioia dei suoi innumerevoli appassionati, Adelphi prosegue con la pubblicazione dei “Romanzi Duri” di Simenon. Ecco quindi fresco di stampa e di una nuova traduzione un bel romanzo del 1939. Un “Roman-Roman” come amava definire i propri lavori l’autore stesso, appartenente, come abbiamo già avuto modo di scrivere, per periodo, ispirazione e qualità proprio alla feconda prima stagione creativa dello scrittore belga. Quindi, ancora una volta, un’opportunità per l’autore di osservare come solo lui sa fare, le umane vicende, la pena dell’esistere, tutta la durezza della realtà anche quando essa, a prima vista, appare tutt’altro che dura, per raccontarci cosa sia avvenuto e, soprattutto, cosa ciò che è già avvenuto ancora causi e determini nell’esistenza delle persone da lui osservate. Gli intricati fili del Destino segnano sempre la vita degli uomini. Un Potere ineluttabile cui, per Simenon, per quanto si possa lottare, è ben difficile e ben raro riuscire a sottrarsi.

La Fattoria del Coup de Vague è un romanzo rurale, centrato su quella piccola società provinciale apparentemente rispettabile e serena dalle cui regole non scritte ancora una volta uscirà il male della vicenda senza che ci siano né veri carnefici né veri innocenti, ma in cui tutti, con i loro segreti ed i loro non detti, sono vittime e protagonisti quasi per inerzia, e in cui gli odi degli uni per gli altri affiorano senza mai esplicitarsi. “Le Coup de Vague” è una fattoria sul mare, non lontano da La Rochelle sulla costa atlantica della Francia. Lì vive il ventottenne Jean con le sue 2 zie nubili, benestanti, temute e detestate dalla comunità, che con lui governano sia la fattoria sia un avviato allevamento e commercio di mitili. Tutto è regolato dalle due donne come su uno spartito musicale e Jean è, ben volentieri, al centro di questo nido protetto. Una vita facile e senza sorprese fra il lavoro, la sua moto, le partite di biliardo e le ragazze. Ma ecco che la monotonia serena viene travolta dalla prima “ondata”, le coup de vague del Destino: Marta la giovane vicina con cui Jean amoreggia resta incinta! Per mera pavidità Jean ne parla con le zie che prendono subito il controllo della situazione senza che i due giovani abbiano modo di opporsi alle decisioni drastiche che via, via vengono loro imposte per non aprire spiragli ai segreti ed ai sospetti fino ad allora tenuti nascosti dalle zie stesse e dal villaggio in cui tutti sanno tutto di tutti. La morsa delle 2 donne soffoca, stringe ed annienta la giovane coppia fino ad una nuova definitiva “ondata”. Quando Jean ne riemergerà, tutto è già accaduto! la vita della fattoria impone le sue esigenze, il lavoro deve riprendere, e … riprende! cancellando piano, piano i ricordi ed anche il villaggio avrà recuperato il suo volto impassibile. Il cerchio si è così richiuso!

Nulla e nessuno può permettersi di alterare gli equilibri.

Una trama cupa come mai, in cui il talento di Simenon delinea, senza concessione alcuna, ritratti che ci illuminano sul reale sentire dell’essere umano: vigliaccheria, pavidità, amore per il denaro, orgoglio, disprezzo, amore carnale e morte. Una descrizione amara dell’umana miseria e dei vincoli familiari che non risparmia nessun personaggio sebbene siano tutti vittime delle loro storie.

Un romanzo duro, coerente con la visione del mondo di Simenon, scritto con il suo stile asciutto ed essenziale, un affresco vivace, intrigante ed affascinante come e più del solito.

Un ottimo libro che si divora e ci lascia, come vuole l’autore: con il gusto amaro di un’”ondata”, un coup de vague, di malessere sulla miseria dell’Umanità, che sembra voler sommergere anche noi!

data di pubblicazione:18/02/2021

SEI MINUTI A MEZZANOTTE di Andy Goddard – SKY, 2021

SEI MINUTI A MEZZANOTTE di Andy Goddard – SKY, 2021

Inghilterra, Agosto1939. Il Mondo è sull’orlo della II Guerra Mondiale! In un elitario college femminile sulle coste de La Manica ove studiano l’inglese le figlie dei gerarchi del III Reich, insegnano una giovane professoressa, l’anziana direttrice (Judi Dench) ed un ambiguo professore di letteratura (Eddie Izzard). Agenti nazisti tramano nell’ombra, il controspionaggio inglese indaga sulla misteriosa scomparsa di un professore…

 

Un thriller di spionaggio ispirato ad una storia vera che era già uscito in alcune sale poco prima dell’inizio della Pandemia e che ora è disponibile in DVD e su SKY. Regista e coautore del soggetto e della sceneggiatura insieme all’eclettico Eddie Izzard, è il cineasta britannico Andy Goddard che ha al suo attivo anche la direzione di alcuni episodi di Downton Abbey. Tutto lasciava presupporre una possibile buona idea (le piccole storie che fanno la Grande Storia) ed anche un buon risultato, ma la realizzazione, va detto subito, è tale che definirla maldestra ed infelice è solo un gentile eufemismo. Dal punto di vista cinematografico il risultato è infatti un assurdo incredibile cui fa quasi dispiacere assistere.

In effetti la storia sembra iniziare bene, le atmosfere ed i personaggi sembrano essere quelle classiche proprie dei bei film di spionaggio in bianco e nero degli anni ’40, le location sono giuste e si intravvedono dei possibili sviluppi narrativi intriganti, ma … poco a poco il film cede e si schianta poi sotto il peso di una sceneggiatura che si rivela del tutto priva di senso e così sciatta che scade spesso in errori e momenti incongruenti, improbabili se non anche ridicoli, non solo nei dettagli ma anche nello sviluppo della trama principale, dei personaggi e dei protagonisti stessi. Il tono generale che sembrava voler essere serio precipita allora quasi nella parodia del genere, alcuni personaggi e storie si perdono poi senza ragione con notevoli ricadute sul ritmo e sull’evoluzione di tutta la logica narrativa. La Regia sembra aver perso il controllo del film. Lo spettatore non può che restare sconcertato e confuso davanti allo spettacolo cui sta assistendo e che sotto i suoi occhi si è trasformato in un assurdo privo di logica.

In questo disastro sembra salvarsi solo Judi Dench (grazie al suo talento ed esperienza) che da sola riesce a dare un po’ di residua credibilità alla storia, ma, a volte, sembra domandarsi cosa ci stia a fare in questo pasticcio. Con lei lo spettatore si domanda perché mai si sia ridotto a vedere questo film? La risposta è, ahinoi, un po’ pesante: perché “in astinenza da film” e perché non c’è quasi più nulla di cinematograficamente veramente valido da vedere sui piccoli schermi!!!

data di pubblicazione:16/02/2021


Scopri con un click il nostro voto:

CHE TU SIA PER ME IL COLTELLO di David Grossman – ed. MONDADORI 2021

CHE TU SIA PER ME IL COLTELLO di David Grossman – ed. MONDADORI 2021

Dopo tanti Bestseller, romanzi mainstream o Polar più o meno buoni e coinvolgenti, perché non seguire l’esempio virtuoso di scrivere anche noi di qualche libro più di nicchia o, se non altro, meno ammiccante verso il lettore? L’opportunità ci viene data dalla riproposizione in economica del libro di David Grossman che era uscito per la prima volta circa 20 anni fa.

Che tu sia per me il coltello è di sicuro un libro non per tutti, un libro che si potrà solo amare od odiare, un libro non facile in cui ci si può perdere ma che, ad un certo punto, se si persiste, può anche affascinare gli animi sensibili e risultare una bella lettura che assorbe intimamente. Grossman, si sa, ha una scrittura elegante e ricercata, non agevole, in cui non c’è posto per la leggerezza e lo humour, il suo stile è rarefatto, denso e profondo, uno stile che può apparire ermetico ma che può anche far risuonare delle note interiori in cui riconoscersi. Il nostro libro ha infatti un ritmo ed una profondità tutta sua e non si può leggere tutto d’un fiato perché l’autore non usa alcun trucco letterario per attrarre il lettore. La sua lettura è un atto di volontà fino a quando riesce a scattare (se mai scatterà) l’affascinamento.

Lo spunto narrativo è il casuale incontro fra Yair (l’IO narrante) ed una donna sconosciuta, una donna sposata solo intravista ad una riunione, e la subitanea, conseguente decisione di avviare con lei una relazione epistolare, una corrispondenza di amorosi sensi, senza volere o doversi mai incontrare, aprendole il proprio cuore, confidandole ciò che sente la propria anima.

Un monologo epistolare, un’opera originale per forma e linguaggio, quasi un romanzo sperimentale ma al tempo stesso anche delicato e fonte di sensazioni contrastanti. L’intero libro è costituito dalle lettere inviate da Yair ed i veri protagonisti sono i sentimenti, le emozioni che sottostanno alle parole scritte. Ciò che veramente conta sono infatti le parole, parole che vanno scelte con cura per esprimere ogni volta la profondità, la verità del sentimento verso l’altro, la cui assenza fisica esaspera ancor più il desiderio. Si genera così una complicità ed una confidenza assoluta per giungere, proprio tramite il potere delle parole, alla Verità su di sé e sull’altro. Una storia d’amore immaginata e desiderata, mai vissuta e che mai sarà vissuta, ma egualmente intensa, anzi, proprio per questo più travolgente perché più potente è la forza della mente, del pensiero, del desiderio e dei sentimenti. Un uomo che scrive, che si interroga, che si dichiara, che si confessa, si espone e si svela sentimentalmente ed intimamente ad una donna solo tramite la sua corrispondenza amorosa.

Un libro coinvolgente sulla forza e l’irruenza dei sentimenti e sulla potenza dell’incontro di anime. Un libro molto particolare da leggere e comprendere con molta calma perché ogni parola scritta, a differenza di quelle pronunciate, è potente, tagliente e precisa come un coltello.

data di pubblicazione:13/02/2021