da Antonio Jacolina | Ott 13, 2025
Il conto alla rovescia per la catastrofe è iniziato! Un missile nucleare di provenienza ignota, forse Nordcoreano, colpirà Chicago. Occorre decidere come reagire entro diciotto minuti prima dell’impatto…
Presentato in concorso a Venezia ’25 A House of Dynamite esce ora in sala per passare poi su Netflix. In linea con i suoi ultimi film la Bigelow ripropone un thriller politico/militare che illustra le dinamiche del potere negli USA.
Questa volta non siamo più sul campo di battaglia ma direttamente nelle centrali operative fra vertici militari, esperti e lo stesso Presidente. Nel mirino della regista sono i processi decisionali di chi è chiamato a valutare cosa fare nelle emergenze. La cineasta ci immerge infatti letteralmente all’interno di più cellule di crisi chiamate ad affrontare il problema e prendere una decisione sotto la spada di Damocle di un’esplosione atomica imminente. La regista ha l’astuzia narrativa di frammentare l’azione in tre parti riproponendo gli stessi attimi cruciali da differenti punti di vista: analisti, militari e Governo. Ogni visione conferma e rinforza l’ineluttabilità dell’evento. L’urgenza lascia poco spazio per sentimenti personali o sprazzi di umanità. Nulla e nessuno è nei fatti pronto ad affrontare la tragica realtà con lucidità, nemmeno il Presidente degli Stati Uniti.
Sembra un film distopico o di fantascienza, ma al contrario più il film procede più il suo realismo ci colpisce, avvolge e sconvolge e ravviva vecchie e sopite paure degli inizi dell’era atomica. Il pericolo incombe in effetti oggi più di ieri eppure nessuno ne parla o ci pensa come se vivessimo spensieratamente in una casa piena di esplosivo instabile in cui l’impensabile ma pur sempre possibile non debba mai avvenire.
A House of Dynamite è un film più che discreto, interessante e ben diretto con una regia dinamica ed incisiva, un ritmo ed un montaggio incalzanti e frenetici. Il cast di tutta efficacia rende credibile l’azione. Una denuncia sofisticata. Un thriller politico mozzafiato che solletica lontani ricordi del Dottor Stranamore, ma non c’è più da sorridere!
data di pubblicazione:13/10/2025
Scopri con un click il nostro voto: 
da Antonio Jacolina | Set 25, 2025
Bob (L. DiCaprio) vive sotto falsa identità con la figlia adolescente Wilma (C. Infiniti) in un posto sperduto. Sedici anni prima militava in un gruppo rivoluzionario con la compagna Perfidia (T. Taylor). Il gruppo è stato però sbaragliato dai soldati del colonnello Lockjaw (S. Penn). Perfidia è scomparsa nel nulla e lui fuggito con la figlia neonata. Lockjaw è però di nuovo sulle loro tracce. Bob pur imbolsito da alcool e droga dovrà tornare in battaglia…
T. Anderson, a poco più di 50 anni e con soli 10 film all’attivo, è un Grande Maestro del Cinema. In assoluto uno dei migliori autori del Nuovo Cinema Americano! Nei suoi quasi 30 anni di successi non ha mai cessato di diversificarsi confrontandosi ogni volta con nuovi temi e generi. Con Una battaglia dopo l’Altra il regista si cimenta con un film che sembra quasi un Blockbuster e affronta con dovizia di mezzi ed “approccio commerciale” territori inesplorati. Diciamolo subito: Una scommessa vinta! PTA sa quello che vuole e lo sa fare. Fonde più generi: il Pamphlet Politico, l’Action Movie, il Road Movie, il Revenge Movie, il Dramma Familiare e la Commedia. Li amalgama poi in uno spettacolo e in un genere completamente nuovo. Stupefacente ed audace. Vero Cinema!
Una riflessione sull’America di oggi, sull’involuzione della democrazia, uno sguardo su una Società spaccata fra utopie generose ed un crescente riflusso repressivo. Un militarismo strisciante, i Suprematisti Bianchi e le problematiche degli immigrati. Intelligentemente PTA si serve di questo amalgama solo come scenario di fondo per intrecciarvi una storia/messaggio tenera ed ironica sull’amore padre-figlia, sulla trasmissione degli ideali, sul suo Antieroe. Un ex rivoluzionario sballato come un Grande Lebowsky redivivo che torna con difficoltà in azione per sottrarre la figlia dalle grinfie del Colonnello e delle sue truppe. Così facendo l’Autore crea un corto circuito temporale: il Passato si integra con il Presente per preparare la via ad un Futuro di nuove battaglie però con uno spirito rivoluzionario più maturo.
Tre ore di spettacolo fluido senza mai un calo di qualità, ritmo e tensione. Quasi un doppio film. Una prima parte che descrive a velocità battente gli antefatti, le azioni rivoluzionarie, la storia d’amore e militanza fra Bob e Perfidia, le ambiguità. Poi come in un lungo flashforward siamo 16 anni dopo in un angolo sperduto nel nulla ed il film corre verso il suo vero obiettivo centrandosi tutto sulla relazione tra padre e figlia e sul necessario ritorno all’azione. La narrazione è sempre lineare, il ritmo ed il montaggio sono incalzanti e la messa in scena perfetta. Splendidi i piani sequenza ed i virtuosismi tecnici delle riprese che danno uno spessore di assoluta autenticità.
Una battaglia dopo l’altra è visualmente sublime. Girato in Vista Vision esalta la fotografia e le riprese. Resterà negli annali la splendida sequenza dell’inseguimento in auto in un saliscendi continuo fra le colline ondulate. Un alternarsi di piani ravvicinati ove la strada appare e scompare in un crescendo di tensione da Hitchcock redivivo. Geniale! Il cast è solido e perfetto. Eccezionale la caratterizzazione da parte di Penn, bravo B. Del Toro.
Pur sotto le vesti di un prodotto commerciale Una battaglia dopo l’altra non deroga affatto dalle caratteristiche di qualità ed autorialità dei lavori di PTA. Ancora una volta un risultato splendido! Un film di un grande Autore e di buoni attori destinato in assoluto alla gioia degli amanti del Vero Cinema. E… sicuramente a farsi spazio, una battaglia dopo l’altra, nella corsa per gli Oscar.
data di pubblicazione:25/09/2025
Scopri con un click il nostro voto: 
da Antonio Jacolina | Set 11, 2025
Di Gregorio è un agiato professore in pensione. Vive come desidera: da solo, tranquillo senza obblighi, ha una bella casa in Trastevere, è accudito da un domestico efficiente, ha degli amici ed anche un’opportunità sentimentale con Giovanna (I. Forte). Questa tranquillità viene però sconvolta dall’improvviso rientro dalla Germania della figlia (G. Scarano) che in crisi coniugale gli piomba in casa con i due irrequieti figli. Il professore dovrà affrontare il Caos. Scoprirà però che…
Dal folgorante esordio nel 2008 con Il Pranzo di Ferragosto Di Gregorio si è ormai guadagnato all’interno del Cinema Italiano un proprio spazio autoriale di eccellenza per stile e qualità. Un Cinema il suo quasi d’altri tempi: garbato, delicato, ben scritto e ben diretto. Sempre leggero e semplice, mai furbo o banale, il regista continua ad osservare con il suo sguardo distaccato e dolcemente ironico la piccola gente e quella romanità di una volta: placida, bonaria ed arguta. La commedia umana nel quotidiano, le tante sfaccettature e la poesia della Normalità.
Con Come ti muovi sbagli l’autore ci racconta una nuova bella storia di gente normale con toni educati e con una delicatezza tale che i suoi echi ci restano dentro a lungo. Un gioiellino teneramente malinconico ed ironico, fatto non tanto per ridere ma per accennare un sorriso affrontando i temi seri al centro della vicenda. Un ritratto sensibile della Terza Età in cui si può trovare ancora un’occasione per cogliere sia le opportunità che le responsabilità della Vita. Le riflessioni di un uomo dal cuore puro e consapevole dei propri limiti che non cerca affatto risposte dogmatiche ma che inaspettatamente ritrova proprio nel Caos in cui è precipitato le ragioni per rivalutare alcune sue scelte pregresse. Vivere una vita serena in solitudine o piuttosto una vita condivisa, ansie e gioie comprese, con chi si ama (famiglia, nipoti o futura compagna che sia). Non c’è nessuna idealizzazione delle scelte. Ognuna, con il cambiamento che comporta, è connessa proprio all’ineluttabilità della riscoperta dell’amore la cui forza, pur nelle sue varie forme, restituisce un senso ad una vita.
Di Gregorio non aspira a grandi narrazioni o al Dramma, vuole solo evidenziare con levità come una circostanza possa arrivare ad incidere sull’esistenza, fin lì equilibrata, di una persona qualunque. È molto bravo ad evitare con la sua tipica arguzia di scadere nel sentimentalismo ed usa i toni della Commedia non come fuga dalla Realtà ma come elemento di analisi della Realtà stessa.
Pur nella semplicità il suo è un piccolo film perfetto: storia, regia e interpreti principali. I secondi ruoli e la trama secondaria, quasi una fiaba, servono poi ad amplificare ulteriormente i temi e le emozioni al centro della vicenda. Come ti muovi sbagli è ancora una volta un prodotto tanto leggero quanto apprezzabile e ben fatto. Un buon film di sentimenti e di emozioni.
Ad averne di piccoli autori come Di Gregorio!
data di pubblicazione:11/09/2025
Scopri con un click il nostro voto: 
da Antonio Jacolina | Set 8, 2025
Theo (B. Cumberbatch) e Ivy (O. Colman) sono inglesi. Lui è un architetto ambizioso, lei una cuoca creativa. Colpo di fulmine, si sposano, si trasferiscono in California in cerca di successo. Hanno due gemelli e tutto, apparentemente, sembra andare bene. Una tempesta però capovolge la situazione e le loro vite…
La Guerra dei Roses di D. DeVito con M. Douglas e K. Turner nello splendore della loro bravura, bellezza e sensualità fu, nel 1989, un successo planetario di critica e di pubblico. Amato e odiato in pari misura è e resterà un cult movie inimitabile! L’attuale I Roses non è affatto un remake ma piuttosto una rivisitazione ed attualizzazione nel contesto valoriale e sociale presente e nelle problematiche dei nostri giorni. Il film diretto da un cineasta di medio mestiere come J. Reach pur ispirandosi allo stesso romanzo lo destruttura e lo ricostruisce infatti concentrandosi sulla evoluzione della Coppia, sulla sua involuzione e molto meno sulla rottura e sulla lotta per il possesso della casa familiare. Più che sulle conseguenze del fallimento della relazione coniugale ne esamina le cause.
Una rivisitazione che di originale e di interessante ha però solo l’utilizzo di una salsa inglese, vale a dire: attori e protagonisti britannici trasferiti in California, un filo di British Humour misto a molto cinismo e sarcasmo caustico ed intellettuale in contrasto con la “semplicità americana”. E in più alcune riflessioni, molti dialoghi e duelli verbali con battute perfide e pungenti, qualche scena paradossale e divertente, un gioco di contrasti fra le mentalità inglesi e americane ed un pizzico di follia quanto basta.
Purtroppo, pur volendo prescindere dal confronto con il precedente film, un risultato inferiore alle aspettative. Una commedia mordace promessa, accennata ma non realizzata! La sceneggiatura di T. McNamara (La Favorita e Povere Creature) prova a fondere l’arte del dialogo e dell’ironia con la cattiveria e la brutalità per realizzare una Dark Comedy per adulti ma non ci riesce fino in fondo. La narrazione è lineare, il ritmo e il montaggio sono incisivi, le location splendide. Il Cast tutto, compresi i ruoli di supporto, è buono. I due protagonisti sono bravi ed in sintonia e la loro recitazione è scientemente distaccata, molto british, per rendere il senso culturale dell’understatement. Però… però il film per carenze di regia appare tuttavia schematico, meccanico e discontinuo, sembra non avere un’anima precisa. Non riesce a creare l’alchimia voluta, la profondità emotiva necessaria e quel quid che lo faccia volare alto. Resta quindi sospeso, trattenuto, indeciso fra la Commedia ed il Dramma, disconnesso dalla concretezza della Realtà.
In sintesi I Roses è solo un film discreto con molte buone intenzioni e che aspirava a dare qualcosa di più. Peccato non ci sia riuscito!
Non è un caso che i nostri Distributori (che la sanno lunga) lo abbiano fatto uscire in sala a fine Agosto.
data di pubblicazione:08/09/2025
Scopri con un click il nostro voto: 
da Antonio Jacolina | Set 4, 2025
Inghilterra. Una nobile magione di campagna è una residenza di lusso per anziani. Quattro pensionati (H. Mirren, P. Brosnan, B. Kingsley e C. Imrie) tutti ancora brillanti, si dilettano, ogni giovedì ad esaminare vecchi casi di omicidi insoluti. Quando alcuni delitti turbano la quiete della residenza potranno finalmente indagare su un caso attuale e …
Il Club dei Delitti del Giovedí è un Cluedo in versione britannica, ambientato in modo originale in una casa di riposo di lusso e centrato sull’ingegnosità intuitiva di un gruppo di anziani “ex qualcosa”. Un giallo alla Agatha Christie alla ricerca del colpevole corredato di tutto il possibile fascino inglese. Il Murder Mistery è un Genere mai tramontato, anzi è tornato di gran moda sia in campo letterario che cinematografico. Netflix cogliendo il successo di un fenomeno letterario di oltre otto milioni di copie, punta, riadattandolo sullo schermo, a farne anche un fenomeno cinematografico ed un probabile nuovo Franchise.
Il film di Columbus, collaudato sceneggiatore e regista di diversi successi, è una gradevole e classica commedia poliziesca senza particolari fronzoli che non prova a innovare nè tantomeno osa uscire dagli schemi del Genere Whodonnit. Palese erede dei romanzi popolari della Christie rende anzi omaggio proprio ai classici del Genere secondo i canoni della tradizione tutta britannica del Murder Mistery. Ne riprende e ripropone infatti i codici tipici: unità di luogo, location di gran classe, eleganza, understatement, ironia, autoironia, plot poco complesso ed il ricorso alle piccole mistificazioni per smascherare alla fine il colpevole. Il Club dei Delitti del Giovedí è proprio un english movie con il suo tipico charme leggero, i suoi personaggi provinciali ed uno humour sottile. L’inchiesta è tradizionale ed inserita in contesti molto old style. Lo scenario è semplice e privo di grandi sorprese e violenze efferate. Il regista è bravo inoltre a dare all’intera vicenda un’atmosfera fuori del tempo.
La vera carta vincente che rende interessante e piacevole una storia semplice è però il Cast stellare! La crema della crema del Cinema Inglese! L’alchimia, il carisma ed il talento dei quattro protagonisti è palese in ogni loro gesto, sguardo e ammiccamento. Esperienza, bravura e sintonia reciproca! Un quartetto di grandi attori supportati da uno stuolo di comprimari tutti di alta qualità. Su tutti eccelle J. Price!
C’è ovviamente anche qualche difettuccio: i personaggi sono un po’ stereotipati, la vicenda è convenzionale e non c’è di certo molta azione. Ma non è detto che sia una colpa perché così sono anche gli stessi modelli letterari. L’insieme resta purtuttavia molto gradevole e tiene vivo l’interesse dello spettatore fino alla fine. Il film è quindi proprio ciò che vuole essere: un Cozy Mistery, un giallo classico, garbato, elegante, coinvolgente, intelligente, ben interpretato e molto, molto british.
data di pubblicazione:04/09/2025
Scopri con un click il nostro voto: 
Pagina 3 di 72«12345...102030...»Ultima »
Gli ultimi commenti…