LA NOTTE DELLE IDEE

LA NOTTE DELLE IDEE

Un’opportunità per soddisfare in un unico Evento gli appassionati di arte, di cinema e di temi di attualità quali il cambiamento climatico e le sfide ad esso connesse. Dove? A Palazzo Farnese.

Il 7 maggio tornerà infatti la nuova edizione de La Notte delle Idee. Una serata dalle 18.30 alle 24, articolata su dibattiti, tavole rotonde, installazioni artistiche e proiezioni di film. Location l’intero Palazzo dai sotterranei al piano nobile, la Galleria dei Carracci, il Salone d’Ercole, la Grande Biblioteca, la terrazza su Roma, il cortile e gli splendidi giardini. Un’occasione unica per scoprire luoghi della prestigiosa sede dell’Ambasciata di Francia a Roma non sempre aperti ai visitatori.

Il Tema “Sfide climatiche. È ora di cambiare” è stato scelto con lo scopo di affrontare i tanti problemi legati ad un argomento attualissimo: la transizione ecologica e le sue possibili soluzioni. Esperti, studiosi, manager, giornalisti, attivisti ed artisti italiani e francesi condivideranno riflessioni, azioni e progetti. Fino a che punto le nuove tecnologie sono sostenibili? Quale ruolo possono assumere le nuove generazioni? Soluzioni globali o soltanto locali? Quali le ricadute economiche? Quali innovazioni e decisioni adottare? Quale il contributo dell’Arte in generale e del Cinema in particolare per sensibilizzare e mobilitare? Interrogativi su cui avviare un dialogo originale senza vincoli o inibizioni per far luce sugli ineluttabili cambiamenti che si dovranno affrontare. Gli eventi visivi, le installazioni artistiche, gli effetti di realtà virtuale ed un film di Louis Garrel avranno come tema comune la crisi ecologica.

L’ingresso è libero previa iscrizione presso l’Ambasciata o il Centro Culturale Francese.

data di pubblicazione:3/05/2024

C’ERA UNA VOLTA IN BHUTAN di Pawo Choyuing Dorji,2024

C’ERA UNA VOLTA IN BHUTAN di Pawo Choyuing Dorji,2024

Regno del Bhutan 2006. Un anziano Lama di un piccolo villaggio alle pendici dell’Himalaya apprende dei cambiamenti derivanti dalla decisione del Re di far votare per la prima volta il suo popolo. Chiede allora al suo giovane discepolo di portargli un fucile prima della Festa della Luna Piena, data fissata per la simulazione delle votazioni. Contemporaneamente, un trafficante di armi americano entrato di nascosto nel Paese è con il suo interprete alla ricerca di un vecchio fucile dall’inestimabile valore. Lo stesso fucile…

L’opera seconda del regista bhutanese è stata presentata con discreto apprezzamento all’ultima Festa del Cinema di Roma. Lontano emulo di Tarantino il nostro autore ci rappresenta alcune storie parallele che si intrecciano e poi si collegano tutte fra di loro nel sorprendente finale. Con humour e grazia, sullo sfondo un paese pacifico, idilliaco e rurale come è il Bhutan, l’autore gioca con tutti gli effetti paradossali e comici dei cambiamenti sociali, culturali e politici decisi top-down dal Governo del piccolo Regno.

All’epoca, ultimo fra gli stati, ad aver avuto accesso alla televisione e ad internet, il Bhutan si sta preparando anche divenire la più giovane democrazia e ad imparare quindi come e perché si deve votare. Con cuore ed ironia, con scetticismo ed ottimismo e con una sottile suspense il regista disegna tutta una serie di personaggi. Ci narra le loro singole storie con acuta semplicità, realismo ed eleganza senza mai perdere il doppio fil rouge che tutte le unisce: la ricerca del fucile e gli effetti surreali e comici degli imprevisti cambiamenti legati alle elezioni.

La regia governa la narrazione con giusto ritmo in una gradevole alternanza fra le varie vicende narrative e con i toni leggeri della commedia. Il risultato è di certo un piccolo film, però un film gradevole, interessante e ricco di suggestioni che fa sorridere e che rasserena con i suoi paesaggi ed i suoi interpreti. Nel contempo ci fa anche riflettere sul valore delle tradizioni culturali secolari allorché poste davanti ai processi innestati dal cambiamento, dalla modernizzazione e dall’occidentalizzazione.

data di pubblicazione:29/04/2024


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LA MOGLIE DEL PRESIDENTE di Léa Domenach, 2024

LA MOGLIE DEL PRESIDENTE di Léa Domenach, 2024

Bernadette (Catherine Deneuve) moglie del Presidente Jacques Chirac è stata la Première Dame di Francia dal 1995 al 2007. Vissuta nell’ombra di un leader politico ambizioso, in realtà è stata la vera artefice del suo successo. Ritenuta poco carismatica, antiquata ed austera è messa in disparte per lasciare la ribalta al Presidente. Ritiene però che sia giunto il momento per rivendicare il suo posto al sole. Con la forza tranquilla della sua intelligenza, con astuzia, garbo e dignità ribalterà la sua immagine e …

La moglie del Presidente è il film che ha chiuso la XIV edizione di Rendez-Vous Festival del Nuovo Cinema Francese tenutosi recentemente a Roma. E’ anche il film d’esordio di Léa Domenach già affermata sceneggiatrice. Un riuscito e gradevole incrocio fra un biopic stravagante ed una fiction liberamente ispirata a fatti e personaggi assolutamente reali. Un falso biopic, come precisato con humour ed autoironia fin dalle prime immagini, che si prende con garbo la libertà di mescolare il vero ed il verosimile con una punta di immaginario. Come nell’arte culinaria il risultato è tutta questione di giusti dosaggi così anche il film della Domenach si basa tutto sul giusto equilibrio fra la veridicità dei fatti narrati e la libertà fantasiosa con cui vengono rappresentati.

La regista e la sua cosceneggiatrice riescono ad evitare la trappola dei biopic agiografici e ci regalano una commedia agrodolce, tenera e graffiante. Nel sottofondo di una pungente satira politica, il ritratto di una donna in egual misura ignorata ed apprezzata che dietro le quinte ha favorito l’affermazione del marito. Una moglie accantonata che decide di recuperare con stile il suo ruolo e affermare la propria individualità e l’immagine personale e pubblica. Più che di femminismo il film parla di autoaffermazione ed egualitarismo. Una storia di emancipazione intellettuale e politica ben sviluppata con il giusto humour e garbo anche quando si toccano le realtà più intime e dolorose del personaggio e della sua famiglia. La rivincita di una donna determinata a non essere più solo un bel soprammobile. Come non riandare allora con la memoria alla protagonista (sempre la Deneuve) di Potiche il bel film di F. Ozon del 2010!

Il punto forte del film è certo l’ottima sceneggiatura, ma il vero colpo di genio è avere convinto la Deneuve ad interpretare la figura di Bernardette Chirac. L’attrice gioca nelle sfumature e più che imitare l’aspetto fisico sa cogliere lo spirito del personaggio con i diversi toni di recitazione. Attorno a lei una corte di comprimari di buon livello. Fra tutti spicca Denis Podalydès nei panni del consigliere per la comunicazione. La regista dirige in modo classico e lineare senza particolari guizzi ma ha un buon senso del ritmo e della narrazione. I dialoghi sono cesellati al dettaglio ed estremamente curati ed autentici. La moglie del Presidente è un film nella media delle buone commedie francesi. Un film senza eccessive pretese però ben recitato, che fa sorridere e sa essere piacevole ed arguto e non annoia mai.

data di pubblicazione:27/04/2024


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FARNESE À LA PAGE – Incontro Franco Italiano sul futuro del libro

FARNESE À LA PAGE – Incontro Franco Italiano sul futuro del libro

Il 24 Aprile Palazzo Farnese, sede dell’Ambasciata di Francia a Roma, ospiterà nei suoi splendidi saloni la seconda edizione di Farnese à la page. Un evento dedicato al dibattito fra professionisti italiani e francesi del vasto mondo del libro sulle nuove sfide ed opportunità dell’editoria e sull’evoluzione della letteratura in Europa. Rendono attualissimo l’incontro le questioni essenziali della Cancel Culture, dell’appropriazione culturale, delle nuove scritture e soprattutto dell’impatto dell’Intelligenza Artificiale sui vari mestieri letterari. I partecipanti potranno così avere una panoramica sulle due diverse realtà e su come le varie voci dell’industria libraria europea si preparano al futuro di un contesto in rapido cambiamento.

Nella mattinata, cuore del convegno sarà il delicato tema del conflitto fra la libertà e le responsabilità degli autori ed editori di fronte alle nuove diverse sensibilità sociali. ed al diffondersi della Cancel Culture. Le sue forme più estreme e la conciliabilità o meno delle varie posizioni.

Nel pomeriggio il dibattito sarà centrato sugli effetti dell’uso, dichiarato o meno, dell’Intelligenza Artificiale, la sua legittimità e l’impatto sul concetto di autorialità della scrittura. Saranno esaminati i conseguenti risvolti legali, normativi ed editoriali.

Un focus particolare verrà poi posto, con le testimonianze di scrittori, editori e giornalisti, sui nuovi generi letterari e sul ricco filone dei noir e dei fumetti d’autore sia in Italia che in Francia.

L’incontro è aperto al pubblico.

data di pubblicazione:23/04/2024

LE FORMICHE  DI EL POCHO – Appunti di viaggio di M. Vittoria Sbordoni

LE FORMICHE DI EL POCHO – Appunti di viaggio di M. Vittoria Sbordoni

Ed. Altromondo 2024

Nei giorni scorsi sotto l’egida del Comune di Roma si è tenuto negli splendidi saloni di Palazzo Merulana e nella Biblioteca Enzo Tortora un doppio appuntamento per la presentazione del libro di vivissima attualità di Maria Vittoria Sbordoni. L’Autrice, docente universitaria in Master Internazionali sulla Cooperazione, ha anche collaborato attivamente per anni come project manager con ONG italiane ed internazionali. Ha quindi accumulato esperienze culturali e concrete operando direttamente sul campo nei Paesi ove si stavano realizzando progetti di cooperazione allo sviluppo. La stasi creata dalla pandemia e la pausa di riflessione forzata hanno dato alla Sbordoni l’opportunità di rivedere e condividere le proprie esperienze, valutazioni ed analisi critiche accumulate. Eccoci allora restituiti vivacemente i luoghi, le persone, i conflitti, le emergenze e soprattutto le relazioni umane instauratesi fra le difficoltà.

Un testo che ci porta in 21 Paesi, in Sudamerica, in Africa Orientale, nel martoriato Medio Oriente, in Cina e in Cambogia. Appunti di viaggio il cui titolo si ispira ai murales con grandi formiche nere apparsi a Rosario (Argentina) in ricordo di un volontario ucciso dalla repressione poliziesca durante le proteste per il carovita. Il suo motto era “Lavorando insieme come le formiche possiamo cambiare il mondo!”.

Un quadro aggiornato con ricche testimonianze ed informazioni sulla realtà di ogni Paese, sui problemi insoluti e sulle loro conseguenze sui flussi migratori. Un’opportunità per conoscerne le cause strutturali e congiunturali. Una proposta per una più efficace cooperazione allo sviluppo.

Lo studio della Sbordoni è utile per comprendere e prepararci ad una realtà ineludibile che sarà al centro delle politiche economiche, sociali e culturali della nostra Europa.

Il libro è scorrevole e coinvolgente e certamente potrà interessare anche ai non addetti ai lavori.

data di pubblicazione:15/04/2024