L’ORCHESTRA STONATA di Emmanuel Courcol, 2024

L’ORCHESTRA STONATA di Emmanuel Courcol, 2024

Thibault (B. Lavernhe) è un apprezzato direttore d’orchestra. Gli è stata diagnosticata la leucemia e deve fare delle indagini. Scopre di essere stato adottato e di avere un fratello di sangue anche lui adottato. Jimmy (P. Lottin) vive in un villaggio nel Nord della Francia. Anche il secondo ama la musica. Suona però il trombone in una banda di paese che è alla ricerca di un capobanda. Diversi per esperienze di vita, livelli culturali e per carattere i due fratelli impareranno a conoscersi e…

 Presentato con lusinghieri giudizi sia a Cannes 24 che all’ultima Festa di Roma, questo quarto lungometraggio di Courcol che lo ha scritto, diretto ed interpretato è senz’altro un buon lavoro! L’autore conosce bene il suo mestiere, sa come scrivere, dirigere e come e quando toccare con levità il cuore degli spettatori. Conosce i tempi comici e gli equilibri fra il dolce e l’amaro. In modo particolare, sa circondarsi anche di attori di talento. Il film ha l’intelligenza di non prendersi troppo sul serio pur essendo confezionato alla perfezione per cogliere la sensibilità del pubblico. A parte lo spunto drammatico iniziale, al suo centro ci sono soprattutto le identità familiari, il determinismo sociale, le disparità economiche e culturali e la Musica. La bellezza e la forza della Musica. Senza mai eccedere né in seriosità né in banalizzazioni la grazia de L’Orchestra Stonata è proprio nella capacità del regista e dei suoi interpreti di restare in equilibrio sulle varie sfaccettature della vicenda senza mai privilegiare un tema rispetto ad un altro. Tutto un abile gioco di dettagli e sfumature che consente di mantenere un tono brioso e leggero anche nei momenti seri. Un buon film senza grandi pretese che non scivola nel melodramma o nei possibili cliché. La chiave di tutto è ovviamente una sceneggiatura attenta e dettagliata con dialoghi ben scritti e reali. I ritmi sono incalzanti in una giusta alternanza fra momenti seri e spazi comici. La musica è ovviamente al centro di tutto e quindi la colonna sonora non può che essere complice e sublime fino al magnifico finale. Il cast tutto, è in stato di grazia, vivace, convincente e mai esagerato.

L’Orchestra Stonata è una piccola emozionante commedia di caratteri che ha quel sapore rassicurante delle cose già viste e conosciute. Ci seduce con la sua grazia e la sua tenera semplicità. Buon vecchio cinema popolare nel senso più nobile del termine. Un simpatico ed intelligente feel good movie che farà passare buoni momenti con sorrisi, risate ed anche qualche lacrima.

data di pubblicazione:4/12/2024


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ALEX CROSS di Ben Watkins – Serie PRIME VIDEO 2024, Prima Stagione

ALEX CROSS di Ben Watkins – Serie PRIME VIDEO 2024, Prima Stagione

Alex Cross (Aldis Hodge) è un detective e psicopatologo della Omicidi di Washington. Affronta casi complicati lavorando sulla psicologia dei criminali. Cross è però anche un uomo tormentato, segnato dal dolore per la perdita della moglie, dalle angosce del suo passato e dalle difficoltà familiari…

Siamo in tempi in cui davanti alla gran quantità ed alla non pari qualità delle offerte in streaming domina ormai lo zapping. Se però si insiste si possono a volte scovare anche prodotti interessanti. Ecco allora che fra i polizieschi proposti, la serie Alex Cross esce dal classico stereotipo azione adrenalinica e poliziotto con problemi. Un prodotto di spessore che grazie ai tempi dilatati della serialità riesce a coniugare l’indagine investigativa con una buona introspezione psicologica dei protagonisti. In una parola, a saper fondere le vicende umane con il thriller poliziesco.

Dopo varie trasposizioni cinematografiche torna in una Serie di otto episodi il protagonista dei best seller di James Patterson: il detective Alex Cross. Le sue qualità distintive rispetto ai tanti poliziotti cinematografici e televisivi sono la perspicacia, la determinazione e la vulnerabilità con cui affronta le indagini. Un uomo ed un poliziotto normale che sa soprattutto usare la sua conoscenza della psiche dei criminali e lascia l’azione fisica a quando è necessario. Questa prima stagione (la seconda è già in lavorazione) è centrata, fra colpi di scena e battute d’arresto, sulla caccia ad un sadico assassino seriale. Una caccia in cui entrano in gioco la polizia, il criminale ed anche la potenziale vittima e che si intreccia tutta su due piani narrativi: quello investigativo e quello individuale.

L’avvio è però un po’ lento e la presentazione dei personaggi troppo lunga. Si percepisce che la Serie è stata dilatata in un paio di episodi di troppo. Ma, messe le carte in tavola, la vicenda decolla e cattura l’attenzione con ritmo e tensione narrativa in un susseguirsi di colpi di scena. Un discreto polar con personaggi complessi ma ben delineati ed una messa in scena interessante. Una storia un po’ cupa ma dinamica, ben congegnata ed appassionante. La recitazione è apprezzabilmente buona. Sia però ben chiaro Alex Cross è un visual concept televisivo e quindi resta ben lontano da un prodotto cinematografico. Ciò non di meno è un discreto poliziesco che all’azione unisce una buona analisi dei moventi psicologici ed un’acuta riflessione sulla Società attuale. Una Serie di certo interessante per gli amanti del Genere.

data di pubblicazione:27/11/2024

THE BEAST di Bertrand Bonello, 2024

THE BEAST di Bertrand Bonello, 2024

In un futuro distopico prossimo venturo dominato dall’Intelligenza Artificiale gli esseri umani devono alleggerirsi di tutti i condizionamenti legati alle emozioni, ai sentimenti e alla paura. Gabrielle (Léa Seydoux) si sottopone ad un trattamento che la porterà a rivivere una relazione complessa con Louis (George MacKay) un giovanotto da lei conosciuto in tre diverse reincarnazioni nel 1910, nel 2014 e nel 2044 …

Bonello molto apprezzato in Francia è un talentuoso regista che è espressione della cosiddetta cinematografia postmoderna. Il suo è un cinema spiazzante, cerebrale, attento all’eleganza formale ed alla perfezione delle immagini. Un cinema autoriale che i Cinefili duri e puri possono anche amare ma che il pubblico non francese non sempre riesce a gradire fino in fondo. Il minimo che si può subito dire di The Beast, suo undicesimo lungometraggio, presentato a Venezia 2023 è che il cineasta non si è di certo scelto un soggetto facile. Una vicenda articolata su tre piani temporali – passato, presente e futuro prossimo– fra loro estremamente intrecciati che rischia di porre in difficoltà lo spettatore medio ormai abituato a storie più lineari. Si tratta di un film distopico ed al tempo stesso di una favola romantica che attraversa il Tempo. Un’opera che seduce per la sua messa in scena precisa ed elegante e per l’audace fusione di più generi: thriller, film d’epoca, horror, science fiction e mélo. Un lavoro ricco di rimandi e citazioni da Resnais agli universi cinematografici di Lynch e Cronenberg. Il regista ci invita a riflettere su un tema attualissimo: l’amore ai tempi dell’Intelligenza Artificiale e su tutto ciò che ci rende ancora esseri umani: i turbamenti, i ricordi e la paura. La paura è infatti la Bestia che simbolicamente minaccia la nostra Società. Il timore di una catastrofe imminente che Bonello abilmente mantiene astratta ed incorporea. Chiave di volta del film oltre alla regia sono anche la buona sceneggiatura ed il montaggio. Apprezzabili i due protagonisti, in particolar modo la Seydoux che sostiene il film quasi da sola ed è brava nell’incarnare con sentimento tutta la difficoltà del vivere. Le fa da contrappunto il vibrante MacKay.

The Beast è senz’altro un lavoro ambizioso che non manca di una certa originalità. Eppure nonostante i vari pregi non mantiene le sue promesse e si perde lungo il cammino. Si frammenta, si squilibra, gira in tondo su se stesso, perde ritmo, diviene troppo complesso, sovraccarico di immagini ed eccessivamente lungo. Paradossalmente è un film che pone al suo centro il rifiuto inconscio di perdere le emozioni ma che, a sua volta, è tutto meno che emozionante e coinvolgente. Potrà di sicuro esercitare una certa fascinazione formale ma purtroppo resta troppo intellettuale, estetizzante e distaccato. Questa è tutta la grande qualità ma, al contempo, anche il principale limite di questo film molto particolare.

data di pubblicazione:20/11/2024


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GIURATO NUMERO 2 di Clint Eastwood, 2024

GIURATO NUMERO 2 di Clint Eastwood, 2024

Justin (Nicholas Hoult) ha conosciuto e superato momenti difficili. Ama la moglie e presto sarà padre. Viene prescelto come giurato per un processo molto mediatizzato di violenza domestica con omicidio. Durante il dibattito scopre inaspettatamente che può essere implicato nella vicenda. Come far “fare giustizia” senza porre anche se stesso in pericolo? Tacere o liberare la propria coscienza? Quale sarà la cosa giusta?…

Clint è un grande narratore. Sa sicuramente come raccontare una storia complessa e renderla una “Buona Storia”. Questo giovane autore di appena 94 anni, uno degli ultimi Grandi Maestri del Cinema Americano ancora attivo, ci regala oggi il suo 41° lungometraggio. Non un capolavoro indimenticabile ma di sicuro un buon film di notevole vitalità ed intelligenza sulla Giustizia negli Stati Uniti e su un dramma morale individuale di eccezionale ambiguità. Eastwood dirige con il suo inconfondibile stile minimalista, con un approccio sobrio, scarno ma solido. Una messa in scena semplice, lineare, quasi classica. Perfetto il montaggio e il dosaggio dei tempi fra velocità, concisione e chiarezza. Osserva con acutezza i vizi e le virtù dell’America, cattura ogni attimo di tensione ed orienta le emozioni dello spettatore. Pur con modi ogni volta diversi, il regista prosegue con passione, lucidità e coerenza tematica il suo percorso sul concetto di individuo. L’uomo normale, il singolo posto di fronte a situazioni impreviste ed eccezionali. Una riflessione continua sulla vita e sulle scelte talora contraddittorie che ognuno può trovarsi a dover fare. Il dilemma morale di assumersi o meno la responsabilità delle proprie azioni.

Giurato numero 2 è un courtroom drama, un film di aula giudiziaria. Clint, sulla scia di capolavori del passato come La parola ai giurati (1957) e Anatomia di un omicidio (1959), rivisita e rinnova a modo suo il genere processuale. Dietro l’apparente classicismo c’è un approccio nuovo e un originale ribaltamento della suspense sull’esito del dramma di coscienza del nostro giurato e sul rapporto Verità e Giustizia. Il film impressiona per la sua efficacia, per il ritmo e per il taglio con cui sono rappresentati avvocati d’ufficio, procuratori ambiziosi, giurati condizionati dai propri pregiudizi e dalla fretta di tornare ai propri affari. Come potrà mai trionfare la Giustizia? Il film stesso è il processo e lo spettatore che, come il nostro giurato, sa la Verità, assiste impotente, avvinto alla poltrona in un crescendo di incertezza fino all’ultimo fotogramma.

Il sottile lavoro del regista è ben supportato dalla scelta di un casting impeccabile. Hoult buca lo schermo con la sua fragilità e ricorda il giovane Henry Fonda. Perfetti come sempre nei film americani i secondi ruoli e i coprotagonisti. Su tutti spicca Toni Collette.

Giurato numero 2 è un thriller psicologico introspettivo che coinvolge dall’inizio alla fine. Uno dei lavori più maturi di Eastwood. Un film apparentemente “normale”, ove tutto è normale e complicato come nel quotidiano. Per sapere fare molto bene una cosa così si deve essere davvero un Maestro del Cinema!

data di pubblicazione:13/11/2024


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ANORA di Sean Baker, 2024

ANORA di Sean Baker, 2024

New York. Anora (Mikey Madison) lavora in uno strip club. Qui incontra Ivan giovane figlio di un oligarca russo. Il ragazzo la fa entrare nel suo universo di lusso e denaro facile. Dopo una settimana vissuta in esclusiva con lei a suon di dollari, se ne invaghisce. Anora accetta entusiasta un precipitoso matrimonio a Las Vegas. I ricchi genitori alla notizia volano con il loro jet dalla Russia a New York e nel frattempo mandano i loro scagnozzi a porre fine all’improbabile storia…

Contro tutti i pronostici e confermando il tradizionale disaccordo fra Giuria e Critica, lo sceneggiatore e regista americano Sean Baker ha vinto la Palma D’Oro a Cannes ’24 con il suo settimo lungometraggio Anora. Come già con Red Rocket, presentato a Cannes e a Roma nel 2021, il cineasta prosegue la sua personale ricerca. Lo sguardo cinematografico di Baker continua infatti a posarsi sugli esclusi dall’american dream. Il suo script si concentra irridente su un Paese ormai corrotto dal desiderio del denaro facile. La sua è una colorita esplorazione dell’America marginale ed una riflessione arguta sull’inconciliabile incontro fra chi vive sulla soglia del benessere e chi invece è straricco. La Società che descrive è un contesto in cui ormai le differenze di classe sono insormontabili ed i due universi sono lontani anni luce fra loro. La forza del denaro non trova più confini. In una notte si può arrivare dalla Russia in America per esercitarvi con indifferenza le proprie prepotenze con l’arroganza di chi avendo i soldi ne ha anche il Potere.

Per Baker non è più tempo di favole o di sogni. Non siamo ad Hollywood né negli anni ’90. La Pretty Woman e la Cenerentola del Nuovo Millennio sono molto lontane dal loro precedente romantico ed ottimista. Non c’è più un Richard Gere innamorato ma un ragazzo inetto, viziato menefreghista che passa il suo tempo a divertirsi.

Al centro del film, vero punto di svolta narrativo di accelerazione del ritmo e cambiamento dei toni, c’è uno stupendo piano sequenza. L’incontro scontro comico e surreale fra Anora e gli inetti sgherri mandati dai genitori russi. Gli fa seguito una corsa notturna per le vie di New York alla ricerca di Ivan, splendido rimando a Tutto in una notte di J. Landis. Complice attento del regista è un cast perfetto sia nei primi che nei secondi ruoli. Su tutti brilla per simpatia, bravura e tempi comici la giovane Mikey Madison.

Anora è una commedia vivace con un ritmo serrato e frizzante in crescendo che fa ridere e anche riflettere. Ben scritto, ben diretto e ben interpretato è un film gradevole che mantiene ciò che promette ed intrattiene piacevolmente.

data di pubblicazione:06/11/2024


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