CINEMA DI PARIGI: Il Grande Rex, 2024

CINEMA DI PARIGI: Il Grande Rex, 2024

Che siate cinefili inveterati o saltuari spettatori cinematografici, una volta a Parigi non potrete non regalarvi un’esperienza unica. La visita al Rex, in boulevard Poissonnière. Il “Grande Rex”, il Re dei Cinema, la più grande sala d’Europa. Basta dare uno sguardo al suo interno e capirete perché qui viene chiamato Le Grand Rex. Un edificio con sette sale e una Sala Grande capace di accogliere ben 2700 spettatori su tre livelli. Un palazzo Art Deco all’esterno con tratti orientaleggianti, un soffitto che è una volta stellata all’interno. Una decorazione barocca, ridondante ed una dimensione impressionante. Una realtà unica creata nel 1932 e così rimasta, intatta nei decenni. Il Rex era ed è sempre un’icona ed un unicum sia in Europa sia nella realtà parigina. Un ambiente sui generis, atipico, con atmosfere eclettiche ed esotiche, giustamente classificato Monumento Storico. Un cinema ed un monumento vivo e pulsante. Luogo tutt’oggi privilegiato per le grandi anteprime, per i blockbuster e per eventi teatrali e concerti. Vedere un film sul grande schermo della Sala Grande è un’esperienza unica, inimmaginabile e non altrimenti realizzabile che qui!

data di pubblicazione:8/12/2024

CINEMA DI PARIGI: Pathé Palace, 2024

CINEMA DI PARIGI: Pathé Palace, 2024

Roma piange, Parigi ride! Mentre a Roma le sale cinematografiche diminuiscono di anno in anno o languono, a Parigi si investe sui cinema. Si rinnovano e se ne inaugurano di nuovi sulla base di progetti di architetti di fama.

Nel cuore pulsante della Città, a due passi dall’Opera Garnier, è stato appena aperto un luogo d’eccezione, un vero gioiello per gli appassionati della Settima Arte. Dopo quattro anni di lavori, ecco il Pathé Palace progettato da Renzo Piano. Sette sale di alta gamma per circa 1300 spettatori, tutte dotate di tecnologia audiovisiva avanzatissima e grandi schermi LED di 18 metri.

Uno spazio elegante, perfetto sia per i cinefili esigenti sia per gli amanti dello spettacolo tout-court. Come non esserne ammirati e, in piccola parte, anche invidiosi? Ciliegina sulla torta il bar sulla terrazza panoramica dell’edificio, che offre una vista meravigliosa sul Boulevard des Capucines.

Un ambiente piacevole dove, anche senza biglietto, si può sostare per un drink, attendere l’inizio delle proiezioni o fermarsi dopo lo spettacolo.

Il Pathé Palace è un cinema d’eccezione, un contesto e un ambiente raffinato, un chiaro segnale di tendenza verso la creazione di sale di lusso ove valga la pena andare per godersi la magia del cinema in una total immersion audiovisuale.

Il salotto di casa e la televisione, per quanto comodi, non potranno certo reggere il confronto con una proposta articolata ed attraente di questo livello. Così si riporta la gente al cinema!

data di pubblicazione:4/12/2024

L’ORCHESTRA STONATA di Emmanuel Courcol, 2024

L’ORCHESTRA STONATA di Emmanuel Courcol, 2024

Thibault (B. Lavernhe) è un apprezzato direttore d’orchestra. Gli è stata diagnosticata la leucemia e deve fare delle indagini. Scopre di essere stato adottato e di avere un fratello di sangue anche lui adottato. Jimmy (P. Lottin) vive in un villaggio nel Nord della Francia. Anche il secondo ama la musica. Suona però il trombone in una banda di paese che è alla ricerca di un capobanda. Diversi per esperienze di vita, livelli culturali e per carattere i due fratelli impareranno a conoscersi e…

 Presentato con lusinghieri giudizi sia a Cannes 24 che all’ultima Festa di Roma, questo quarto lungometraggio di Courcol che lo ha scritto, diretto ed interpretato è senz’altro un buon lavoro! L’autore conosce bene il suo mestiere, sa come scrivere, dirigere e come e quando toccare con levità il cuore degli spettatori. Conosce i tempi comici e gli equilibri fra il dolce e l’amaro. In modo particolare, sa circondarsi anche di attori di talento. Il film ha l’intelligenza di non prendersi troppo sul serio pur essendo confezionato alla perfezione per cogliere la sensibilità del pubblico. A parte lo spunto drammatico iniziale, al suo centro ci sono soprattutto le identità familiari, il determinismo sociale, le disparità economiche e culturali e la Musica. La bellezza e la forza della Musica. Senza mai eccedere né in seriosità né in banalizzazioni la grazia de L’Orchestra Stonata è proprio nella capacità del regista e dei suoi interpreti di restare in equilibrio sulle varie sfaccettature della vicenda senza mai privilegiare un tema rispetto ad un altro. Tutto un abile gioco di dettagli e sfumature che consente di mantenere un tono brioso e leggero anche nei momenti seri. Un buon film senza grandi pretese che non scivola nel melodramma o nei possibili cliché. La chiave di tutto è ovviamente una sceneggiatura attenta e dettagliata con dialoghi ben scritti e reali. I ritmi sono incalzanti in una giusta alternanza fra momenti seri e spazi comici. La musica è ovviamente al centro di tutto e quindi la colonna sonora non può che essere complice e sublime fino al magnifico finale. Il cast tutto, è in stato di grazia, vivace, convincente e mai esagerato.

L’Orchestra Stonata è una piccola emozionante commedia di caratteri che ha quel sapore rassicurante delle cose già viste e conosciute. Ci seduce con la sua grazia e la sua tenera semplicità. Buon vecchio cinema popolare nel senso più nobile del termine. Un simpatico ed intelligente feel good movie che farà passare buoni momenti con sorrisi, risate ed anche qualche lacrima.

data di pubblicazione:4/12/2024


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ALEX CROSS di Ben Watkins – Serie PRIME VIDEO 2024, Prima Stagione

ALEX CROSS di Ben Watkins – Serie PRIME VIDEO 2024, Prima Stagione

Alex Cross (Aldis Hodge) è un detective e psicopatologo della Omicidi di Washington. Affronta casi complicati lavorando sulla psicologia dei criminali. Cross è però anche un uomo tormentato, segnato dal dolore per la perdita della moglie, dalle angosce del suo passato e dalle difficoltà familiari…

Siamo in tempi in cui davanti alla gran quantità ed alla non pari qualità delle offerte in streaming domina ormai lo zapping. Se però si insiste si possono a volte scovare anche prodotti interessanti. Ecco allora che fra i polizieschi proposti, la serie Alex Cross esce dal classico stereotipo azione adrenalinica e poliziotto con problemi. Un prodotto di spessore che grazie ai tempi dilatati della serialità riesce a coniugare l’indagine investigativa con una buona introspezione psicologica dei protagonisti. In una parola, a saper fondere le vicende umane con il thriller poliziesco.

Dopo varie trasposizioni cinematografiche torna in una Serie di otto episodi il protagonista dei best seller di James Patterson: il detective Alex Cross. Le sue qualità distintive rispetto ai tanti poliziotti cinematografici e televisivi sono la perspicacia, la determinazione e la vulnerabilità con cui affronta le indagini. Un uomo ed un poliziotto normale che sa soprattutto usare la sua conoscenza della psiche dei criminali e lascia l’azione fisica a quando è necessario. Questa prima stagione (la seconda è già in lavorazione) è centrata, fra colpi di scena e battute d’arresto, sulla caccia ad un sadico assassino seriale. Una caccia in cui entrano in gioco la polizia, il criminale ed anche la potenziale vittima e che si intreccia tutta su due piani narrativi: quello investigativo e quello individuale.

L’avvio è però un po’ lento e la presentazione dei personaggi troppo lunga. Si percepisce che la Serie è stata dilatata in un paio di episodi di troppo. Ma, messe le carte in tavola, la vicenda decolla e cattura l’attenzione con ritmo e tensione narrativa in un susseguirsi di colpi di scena. Un discreto polar con personaggi complessi ma ben delineati ed una messa in scena interessante. Una storia un po’ cupa ma dinamica, ben congegnata ed appassionante. La recitazione è apprezzabilmente buona. Sia però ben chiaro Alex Cross è un visual concept televisivo e quindi resta ben lontano da un prodotto cinematografico. Ciò non di meno è un discreto poliziesco che all’azione unisce una buona analisi dei moventi psicologici ed un’acuta riflessione sulla Società attuale. Una Serie di certo interessante per gli amanti del Genere.

data di pubblicazione:27/11/2024

THE BEAST di Bertrand Bonello, 2024

THE BEAST di Bertrand Bonello, 2024

In un futuro distopico prossimo venturo dominato dall’Intelligenza Artificiale gli esseri umani devono alleggerirsi di tutti i condizionamenti legati alle emozioni, ai sentimenti e alla paura. Gabrielle (Léa Seydoux) si sottopone ad un trattamento che la porterà a rivivere una relazione complessa con Louis (George MacKay) un giovanotto da lei conosciuto in tre diverse reincarnazioni nel 1910, nel 2014 e nel 2044 …

Bonello molto apprezzato in Francia è un talentuoso regista che è espressione della cosiddetta cinematografia postmoderna. Il suo è un cinema spiazzante, cerebrale, attento all’eleganza formale ed alla perfezione delle immagini. Un cinema autoriale che i Cinefili duri e puri possono anche amare ma che il pubblico non francese non sempre riesce a gradire fino in fondo. Il minimo che si può subito dire di The Beast, suo undicesimo lungometraggio, presentato a Venezia 2023 è che il cineasta non si è di certo scelto un soggetto facile. Una vicenda articolata su tre piani temporali – passato, presente e futuro prossimo– fra loro estremamente intrecciati che rischia di porre in difficoltà lo spettatore medio ormai abituato a storie più lineari. Si tratta di un film distopico ed al tempo stesso di una favola romantica che attraversa il Tempo. Un’opera che seduce per la sua messa in scena precisa ed elegante e per l’audace fusione di più generi: thriller, film d’epoca, horror, science fiction e mélo. Un lavoro ricco di rimandi e citazioni da Resnais agli universi cinematografici di Lynch e Cronenberg. Il regista ci invita a riflettere su un tema attualissimo: l’amore ai tempi dell’Intelligenza Artificiale e su tutto ciò che ci rende ancora esseri umani: i turbamenti, i ricordi e la paura. La paura è infatti la Bestia che simbolicamente minaccia la nostra Società. Il timore di una catastrofe imminente che Bonello abilmente mantiene astratta ed incorporea. Chiave di volta del film oltre alla regia sono anche la buona sceneggiatura ed il montaggio. Apprezzabili i due protagonisti, in particolar modo la Seydoux che sostiene il film quasi da sola ed è brava nell’incarnare con sentimento tutta la difficoltà del vivere. Le fa da contrappunto il vibrante MacKay.

The Beast è senz’altro un lavoro ambizioso che non manca di una certa originalità. Eppure nonostante i vari pregi non mantiene le sue promesse e si perde lungo il cammino. Si frammenta, si squilibra, gira in tondo su se stesso, perde ritmo, diviene troppo complesso, sovraccarico di immagini ed eccessivamente lungo. Paradossalmente è un film che pone al suo centro il rifiuto inconscio di perdere le emozioni ma che, a sua volta, è tutto meno che emozionante e coinvolgente. Potrà di sicuro esercitare una certa fascinazione formale ma purtroppo resta troppo intellettuale, estetizzante e distaccato. Questa è tutta la grande qualità ma, al contempo, anche il principale limite di questo film molto particolare.

data di pubblicazione:20/11/2024


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