ORGOGLIO BRETONE – MORTE SUL FIUME BELON di Jean Luc Bannalec – ed. ISBN 2022

ORGOGLIO BRETONE – MORTE SUL FIUME BELON di Jean Luc Bannalec – ed. ISBN 2022

Siamo arrivati alla quarta puntata delle inchieste del Commissario Dupin. Il tedesco Jorg Borg, nom de plume J. Luc Bannalec, finto francese, prosegue le sue storie ambientate nella francesissima Bretagna. I suoi romanzi che continuano a spopolare in Germania ed in Francia, complice anche una trasposizione in una serie TV molto ben riuscita, stanno ora trovando evidentemente un loro seguito anche in Italia.

Ritroviamo quindi ancora una volta il nostro Commissario esiliato a Concarneau da ormai 5 anni. La nuova storia prende avvio dalla scoperta di un cadavere che però scompare prima che la polizia giunga sul posto. Un’indagine difficile fra ulteriori omicidi, connessioni scozzesi, traffici illeciti di ostriche, sabbia rubata dalle spiagge … Port Bélon, perla della Bretagna, è il teatro della nuova inchiesta ed anche l’occasione per il “parigino” Dupin per scoprire le tradizioni celtiche ed entrare nel mondo dell’allevamento e commercio delle ostriche più raffinate e rinomate. Un’opportunità per l’Autore per confermare il suo amore per la Regione, emulo di grandi scrittori come Simenon nel dipingere atmosfere, luoghi e personaggi fortemente caratterizzati dalle ambientazioni provinciali. Il Commissario è onnipresente nell’indagine e la sua personalità, unitamente alla sua vita privata, sono ormai ben delineate, meno letterarie più umane e reali così come la sua psicologia, le manie, l’amore per il buon mangiare e la sua vulnerabilità per i troppi caffè.

Gli accertamenti procedono senza grandi sbalzi, quasi dolcemente, ogni pista è seguita con minuzia sino in fondo. L’intrigo anche se complesso si evolve armoniosamente, le descrizioni sono piacevoli ed arricchiscono la trama senza appesantirla. La vicenda appare infatti meglio definita, più coerente, più accattivante e più sottile delle storie che l’hanno preceduta. Bannalec sembra aver trovato il giusto equilibrio narrativo, stesso ritmo veloce e stessi incessanti colpi di scena ma senza le lungaggini dei primissimi romanzi come se lo scrittore non avesse più niente da dover dimostrare e nessuno da dover convincere.

Un polar che risuona come un pianoforte perfettamente accordato e che, come dicevamo, ha lo charme desueto di un buon vecchio e normale giallo di una volta, quei gialli che si basavano tutti sui metodi investigativi, sul ragionamento piuttosto che sull’azione. Orgoglio Bretone non è certo un thriller palpitante ma è un romanzo accattivante, piacevole a leggere, con un plot ben sviluppato e con buoni e credibili intrighi e colpi di scena. Discretamente accettabili poi anche la suspense e la nebbia che permangono sino alla fine.

L’interesse vero è tutto sui fatti, sulle indagini, sui luoghi ed il paesaggio. Sulla splendida Bretagna, le sue cittadine, il suo mare, gli abitanti e le tradizioni presentati tutti con tale dovizia di particolari e ricchezza di atmosfere da divenire a loro volta protagonisti. Dunque un buon piccolo poliziesco che intriga il lettore e gli fa venir voglia di andarsi a gustare qualche frutto di mare sulle rive dell’estuario del Bélon accompagnandolo con dell’ottimo vino.

data di pubblicazione:16/06/2022

MADAME LE COMMISSAIRE E LA VENDETTA TARDIVA di Pierre Martin ed. Neri Pozza, 2022

MADAME LE COMMISSAIRE E LA VENDETTA TARDIVA di Pierre Martin ed. Neri Pozza, 2022

Lo sconosciuto autore tedesco che si firma con lo pseudonimo francese di Pierre Martin prosegue con le sue storie poliziesche ambientate nella francesissima Provenza. In Germania ove sono già usciti 10 volumi sulle indagini di Madame le Commissarie, i suoi libri sono ormai un caso letterario e commerciale di successo. In Italia, per ora, siamo solo al secondo romanzo della serie.

Sempre caratterizzato dalla stretta connessione con la realtà della Provenza, l’autore sviluppa ulteriormente il suo stile, le sue storie ed i suoi personaggi. La narrazione si fa infatti più ricca  e fluida rispetto al romanzo iniziale. La protagonista Isabelle Bonnet, i fatti ed il contesto sono ormai consolidati  e quindi i caratteri, gli aspetti psicologici e gli approcci polizieschi si delineano sempre meglio ed in maniera più reale e coerente. L’intrigo narrativo è ben congegnato e l’aspetto poliziesco diventa ora prevalente sugli elementi di mero colore e tutto l’insieme è quindi più vivace e ricco di colpi di scena ben calibrati che si susseguono con ritmo serrato.

Madame le Commissaire ha ormai assunto contorni ben definiti. E’una protagonista coraggiosa, e determinata che però si è concessa di riscoprire ed apprezzare anche il Tempo per se stessa: fa tardi la sera, ama dormire, chiacchierare con i compaesani, giocare alla pétanque con il Sindaco del paesino ed apprezzare i ritmi lenti della Regione. Con lei si definisce meglio anche il suo stravagante ma intelligente assistente.

Al centro del romanzo ci sono sempre i panorami e le atmosfere locali, e questa volta il Mistral. Il forte vento locale che fa impazzire, che genera insonnia e riflessioni anche alla ex Capo Squadra Antiterrorismo di Parigi che ha ormai deciso di restare nei luoghi della sua infanzia, nel paesino/rifugio dell’entroterra della Costa Azzurra senza rimpianti né per Parigi né per il precedente prestigioso ruolo. Si accontenterà dell’incarico (creato ad hoc per lei) di Commissario con Compiti Speciali per i casi insoluti della zona. Una carica che dice tutto e niente ma le consente di restare in servizio ed in Provenza. Impossibilitata a dormire a causa del Mistral, Isabelle scende fino alla Costa, va in spiaggia e passeggiando nella notte, scopre per caso un cadavere. Ci sono analogie con un omicidio insoluto di 10 anni prima, La Commissario cercherà di scoprire la Verità e contemporaneamente cercare anche di garantire la sicurezza di un testimone giudiziario che deve restare in incognito nel suo paesino.

Il nostro Autore ripropone brillantemente e scientemente atmosfere e situazioni tipiche dei “gialli classici” tutti centrati sulla capacità investigativa, con poca violenza ma molto lavoro di indagine sul campo e molto intuito. Il risultato (come per quelli assai simili di Bannalec) è un romanzo scorrevole e piacevole dotato di una trama semplice ma ben costruita e credibile, dallo stile chiaro e preciso. Un libro vivacemente ritmato con una tensione che regge fino alla fine.

La seconda avventura di Madame le Commissaire è dunque un piccolo noir credibile ed efficace arricchito dal saporito contorno dei paesaggi, dei colori, delle atmosfere e dei cibi provenzali. Breve, rassicurante, coinvolgente e gratificante.

data di pubblicazione:03/06/2022

L’ARMA DELL’INGANNO – OPERATION MINCEMEAT di John Madden – 2022

L’ARMA DELL’INGANNO – OPERATION MINCEMEAT di John Madden – 2022

Basato su fatti reali: una delle più singolari operazioni di disinformazione e manipolazione della II Guerra Mondiale. Siamo nel 1943, pochi mesi prima dello sbarco dal Nordafrica nel sud dell’Europa (Grecia? Sardegna? Sicilia? Provenza?) gli Alleati devono depistare i Tedeschi dalla scelta più probabile. Due ufficiali dei Servizi britannici – Colin Firth e Matthew MacFadyen – malgrado le perplessità dei superiori propongono la più improbabile delle macchinazioni…

 

Madden è un regista cinematografico e televisivo britannico. Fortunato premio Oscar per la regia di Shakespeare in Love (1998), ha firmato fra i tanti anche i due film su Marigold Hotel. Oggi, a 73 anni, è ormai un egregio artigiano del Cinema ma non certo un Autore. Sul modello del filone tutto inglese di film come Il Discorso del Re, Imitation Game, L’ora più buia e Dunkirk che trovano motivo di interesse nel fatto che sono ispirati da “una storia vera”, il nostro cineasta prova a far rivivere l’epopea dei film di spionaggio. Non si tratta però di una spy-story alla James Bond o di un film d’azione, tutt’altro! È solo un film di genere spionistico, molto classico, quasi un’opera all’antica, alla cui base sono lo stile, le ambientazioni, i costumi ed un leggerissimo, vago sense of humour. Madden vorrebbe poter così illustrare il “dietro le quinte” di un’abile macchinazione dei Servizi britannici e la capacità di manipolazione della Verità. Il risultato, però, è sì un film molto british ma, ahinoi, un film troppo rallentato da una sceneggiatura convenzionale, troppo appesantito da una messinscena accademica, da un eccesso di dialoghi, da una mancanza d’azione, da un ritmo troppo teatrale e, per di più, girato quasi totalmente in interni. Siamo quindi molto lontani dall’immaginifico del mondo dello spionaggio e dalla vivacità del Genere. La narrazione si perde infatti in sottostorie e intrighi paralleli che nulla aggiungono ma molto appesantiscono, in una messinscena priva di ritmo che sembra girare in tondo senza mai veramente appassionare, dare brividi di tensione e di suspense, né riuscire ad evitare che, a tratti, si insinui la noia.

Il casting è discreto e professionale quanto basta. I due protagonisti sono corretti senza però fare scintille. Fra loro, si insinua la brava Kelly MacDonald. I secondi ruoli sono affidati a collaudati attori televisivi inglesi.

E proprio di Televisione si dovrebbe piuttosto dover parlare! Madden, infatti, usa un linguaggio, una tecnica e ritmi molto più televisivi che cinematografici. L’Arma dell’Inganno ha infatti ben pochi elementi sul piano cinematografico e sembra essere proprio un film Tv di lusso, prodotto dalla BBC, che procede in modo molto convenzionale e lentamente su binari previsti e prevedibili.

Un film che potrà essere “Buono” o “Discreto” a seconda della propensione televisiva o cinematografica del singolo spettatore. La vera domanda, semmai, è perché il film sia sugli schermi cinematografici, quando invece alcune vere pepite di cinema sono confinate solo sulle piattaforme.

data di pubblicazione:14/05/2022


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MADAME LE COMMISSAIRE E L’INGLESE SCOMPARSO di  Pierre Martin – ed. Neri Pozza   2022

MADAME LE COMMISSAIRE E L’INGLESE SCOMPARSO di Pierre Martin – ed. Neri Pozza 2022

Si preannuncia una nuova serie di polizieschi ambientati in Francia a firma di Pierre Martin. Dietro questo nome che più “francese” non può essere, si cela in realtà ancora una volta, un autore tedesco che con questo pseudonimo ha già firmato dieci gialli di gran successo in Germania. Tutti ruotano attorno alla figura di Madame le Commissaire, il Commissario Isabelle Bonnet, alla Provenza, alla Costa Azzurra ed alle indagini. Il vero “giallo” sarebbe in realtà poter scoprire se questo nuovo “nom de plume” nasconda sempre lo stesso scrittore tedesco che firmandosi Jean Luc Bannalec ha già inanellato successi e successi con le inchieste del Commissario Dupin in terra di Bretagna e di cui abbiamo già recensiti i primi tre volumi. Le affinità narrative sono veramente tante ed è quindi facile pensare a lui come primo sospettato, potrebbe però anche essere sua moglie che sviluppa il coté femminile di una ricetta vincente. Oppure un’altra scrittrice che si è inserita nel ricco filone? Vedremo. Sia quel che sia, la ricetta “indagini poliziesche, contesti ed atmosfere incantevoli e poi cucina e colore locale”, vale a dire “mistero e turismo” funzionano ancora molto bene, soprattutto se lo sfondo è quello francese, la Provenza in particolare, se le trame sono poi anche costruite con garbo, intelligenza, vivacità ed ironia e se ancor più l’io narrante ed indagante è una donna.

Al centro di questo primo romanzo (dei due appena pubblicati in italiano) è, per l’appunto, Isabelle Bonnet ex capo della squadra antiterrorismo di Parigi che, costretta ad un periodo di riposo per ritemprarsi dopo le ferite riportate nello sventato attentato al Presidente Francese, torna in un delizioso paesino provenzale, nell’entroterra della Costa Azzurra. Invece che riposarsi, si trova, per ordini superiori, coinvolta nelle indagini su un delitto avvenuto proprio nella piccola cittadina. Abituata a ben altro, sembrerebbe una temporanea sinecura per un banale delitto di provincia. La realtà si scopre essere ben diversa e l’inchiesta si fa intrigata e coinvolgente.

Questo primo capitolo ci presenta una protagonista tanto insolita e riluttante quanto altresì interessante e ben caratterizzata nelle sue sfaccettature e psicologie. Un’ancor giovane donna “vissuta”, brillante, volitiva e disinibita. Il libro ha il leggero fascino del poliziesco classico basato sul ragionamento investigativo piuttosto che sull’azione o sull’intreccio. Quasi un’inchiesta vecchia maniera ove l’interesse è tutto sui fatti, sulle deduzioni, sulle indagini e sui luoghi … la Provenza.

Come dicevo il “rimando” ai libri di Bannalec ed al suo commissario Dupin sorge spontaneo, stesso stile da buon vecchio giallo, indagine e lento processo di disvelamento della realtà frutto di logica ed intuizione. Però tanto il commissario Dupin è “maigrettianamente” serio e rigido, tanto è invece dinamica, duttile, intuitiva ed ironica madame le commissaire Bonnet.

Dunque un gradevole poliziesco con personaggi tutti ben caratterizzati e reali nelle loro sfaccettature ed azioni, un buon intrigo ed un’ottima ambientazione. Un piccolo polar ben scritto, un romanzo di puro intrattenimento a tratti anche ironico e dal ritmo pacato che, senza pretese particolari, mantiene le sue promesse: agganciare il lettore fino al finale brillante e non scontato ed offrire qualche ora di svago. Sarà interessante vedere come evolverà Madame le Commissaire.

data di pubblicazione:05/05/2022

ANATOMIA DI UNO SCANDALO di S. J. Clarkson – Mini-Serie  NETFLIX, 2022

ANATOMIA DI UNO SCANDALO di S. J. Clarkson – Mini-Serie NETFLIX, 2022

James (Rupert Friend) politico in carriera, ministro ed amico, fin dai tempi di Oxford, del Primo Ministro Britannico e Sophie (Sienna Miller) sua devota moglie, conducono con i figli, una vita tranquilla e privilegiata. Tutto va però in pezzi quando la breve relazione del marito con la sua assistente viene a conoscenza della Stampa. Ancora peggio poi quando c’è anche una denuncia di stupro da parte della stessa ex amante. Scatta il processo in cui la rappresentante dell’accusa, l’inflessibile Kate (Michelle Dockery) farà di tutto per evidenziare la verità dei fatti …

David E. Kelley creatore di Serie di successo come Big Little Lies e The Undoing unitamente a Melissa J. Gibson (House of Cards) hanno apprezzabilmente adattato per la televisione il buon romanzo omonimo. Come nelle sue precedenti produzioni anche questa volta Kelley ripropone al centro della narrazione il mondo delle classi più abbienti, delle élites sociali e politiche, quel mondo di privilegiati disabituati a sentirsi dire di NO! I loro scheletri si celano nei loro ricchi armadi: bugie, omissioni e manipolazioni sottilmente violente delle Verità e delle altrui Volontà.

La Mini Serie si articola su sei episodi di ca. 40 minuti, tutti ben dosati e può essere quindi divorata quasi in un sol boccone. In un’epoca di Post Me Too il tema di fondo della Violenza e del Consenso trova un’eco particolare e si incentra sia sul punto di vista della moglie ignara e devota che prende progressivamente coscienza delle conseguenze dello scandalo sulla coppia, sia sul contemporaneo impegno della rappresentante dell’accusa di mettere in evidenza durante il dibattito processuale il tema dello stupro e quello delle tante possibili sfumature della Verità a seconda della diversa interpretazione di un SI’ o di un NO. Più il processo procederà più si svelerà l’intima natura del giovane politico e ciò che egli effettivamente è sotto la superficie accattivante del suo passato e delle sue relazioni: un uomo che sa, da sempre, manipolare senza scrupoli la realtà per i suoi fini.

Un Mini Serie di sicuro accattivante ma, che, sia ben chiaro, va letta e valutata non con parametri cinematografici ma piuttosto con la sola ottica delle produzioni televisive che si rivolgono per definizione ad un pubblico generalista, transgenerazionale e di gusti facili. Produzioni quindi che hanno una propria tipicità di narrazione, di ambientazione e di definizione dei ritmi e della messa in scena. Prodotti ove i caratteri seguono canoni convenzionali molto semplici ed in cui le sfumature ed i percorsi psicologici troppo sottili non sono affatto previsti.

Tutto ciò chiarito, si può osare dire che Anatomia di uno Scandalo è un buon mélange fra Thriller e Legal Drama, intimo ed accattivante che mantiene le sue promesse e che punta più che sulla suspense sulla finezza della sceneggiatura, sulla sobrietà dei colpi di scena, su una buona regia e su una realizzazione visiva ricca di virtuosità tecniche. Il ritmo è quello proprio delle Serie e quindi i tempi sono dilatati ma un buon montaggio riesce a mantenerlo pur sempre intrigante e coinvolgente. La trama poi è lineare e ben definita e assume un respiro più ampio quando si entra nell’aula del Tribunale in un balletto rituale di scontri verbali per definire la sottile linea di frontiera di quando scatta il dissenso. I dialoghi pur non proprio cesellati alla perfezione non sono però mai banali e sono ben resi dalla più che discreta qualità degli interpreti. Sienna Miller è sempre bella, impeccabile, intensa ed umana, Michelle Dockery (la Lady Mary di Downton Abbey) di contro si conferma attrice interessante.

In conclusione, pur con qualche difetto sulla definizione delle psicologie, con qualche difficoltà di riuscire a trasmettere le emozioni degli eventi narrati e pur con un uso eccessivo dei flashback, la Serie intrattiene con efficacia e spinge lo spettatore a cliccare su “episodio seguente”. L’orizzonte delle altre offerte pur numeroso è d’altra parte di così scarso appeal che la nostra Mini Serie non può non distinguersi.

data di pubblicazione:26/04/2022