È una delizia visiva l’ultima uscita della Pixar che, dopo una serie di sequel, torna ad un titolo originale, con una tecnica digitale ai massimi storici, sublimata dalla possibilità di goderne in 3d. Il character design è sempre più curato, le sfumature dei colori incredibili, il look generale una gioia per gli occhi. La storia, però, soprattutto rispetto all’originalità di capolavori storici della casa di produzione, da Toy Story a Cars, passando per Monsters & Co., cade sovente nella retorica con più di un momento di noia.
L’undicenne Elio Solis, orfano di entrambi i genitori, ed accudito dalla Zia, diventa per caso l’Ambasciatore intergalattico del Pianeta terra, dopo essere riuscito a farsi rapire dagli alieni. Questo il fantasioso spunto per andare a toccare molti temi: la solitudine, la capacità di trovare il proprio posto nel mondo, la ricerca della mediazione per non far scoppiare una guerra, argomento più che mai attuale, e soprattutto la grande forza dell’amore, in particolare quello familiare, che strapperà certamente più di una lacrima sul finale. Il tutto senza grandi metafore o sottotesti, completamente spiegato in maniera chiara, sottolineando quello che si vuole dire in tutti i modi possibili, nel caso qualcuno molto, ma molto distratto, non riuscisse a coglierlo.
Con due grandi pregi però. Il primo sono sicuramente le voci dei doppiatori italiani, in primis Adriano Giannini, che compie un grande sforzo vocale nell’impersonare Lord Grigon, regalandogli un timbro inquietante ed irriconoscibile, ma anche Alessandra Mastronardi, impeccabile nella parte della Zia Olga. Buono anche il piccolo cameo di Lucio Corsi, in un doppiaggio assolutamente non riconducibile a lui.
Il secondo è, invece, la lettura che si dà del ruolo della donna, mai vista in maniera convenzionale: dalla moglie di Grigon, perennemente in guerra, che lascia il marito ad occuparsi del figlio Glordon, (come quando, in una delle scene più belle del film, si leva la corazza, simbolo della sua mascolinità più tossica, e lo abbraccia teneramente per farlo rinvenire), fino alla zia Olga, soldatessa in carriera.
La pellicola in generale è godibile ma nutro dei dubbi sul fatto che riesca rimanere nell’immaginario come molte di quelle che l’hanno preceduta.
data di pubblicazione:18/06/2025
Scopri con un click il nostro voto:
0 commenti