ROMA EUROPA FESTIVAL 2020: Programma trentacinquesima edizione 23 settembre- 22 novembre 2020

ROMA EUROPA FESTIVAL 2020: Programma trentacinquesima edizione 23 settembre- 22 novembre 2020

Nei giorni in cui era prevista la conferenza stampa della 35esima edizione, Roma Europa Festival ha deciso di pubblicare il programma così pensato e costruito nei mesi prima della crisi assieme agli artisti, alle istituzioni e ai partner come segno di presenza e speranza per gli artisti e per il pubblico, proprio quando la violenza della pandemia in corso ha reso necessario chiudere le frontiere e fermare la mobilità delle persone.

Non si sa ora se e come si riuscirà ad accogliere e presentare tutti i progetti e gli spettacoli previsti, ma questa è l’occasione per impegnarsi a lavorare sin da subito al fine di garantire, dove possibile, un orizzonte alternativo nell’immediato futuro e di certezza per il prossimo anno.

Questo in sintesi il pensiero di Monique Veaute, Presidente di Fondazione Romaeuropa, di Fabrizio Grifasi Direttore Generale e Artistico Fondazione Romaeuropa  e di  tutto lo staff della Fondazione Romaeuropa.

Il teatro, la danza, la musica, il nuovo circo, le arti digitali e la creazione per l’infanzia sono gli strumenti attraverso i quali restituire una visione del mondo costruita nel segno dell’internazionalità e del dialogo culturale, delle contraddizioni dei nostri tempi senza rinunciare all’immaginazione, alle visioni del futuro e alla leggerezza. Tutti elementi che da trentacinque anni sono segno distintivo del Festival e che si ricollocano oggi nel segno di una rinnovata speranza e ripartenza.

La trentacinquesima edizione  è stata ideata nei mesi antecedenti la crisi legata al Covid19 e prevista dal 23 settembre al 22 novembre in 20 spazi della capitale con un programma di seguito riportato che potrebbe subire variazioni e spostamenti, di cui verrà data notizia.

Dopo l’opening affidato a Möbius, firmato dalla Compagnie XY insieme al coreografo Rachid Ouramdane, la grande danza internazionale è rappresentata da alcuni degli artisti che hanno attraversato la storia del festival e dalle nuove proposte del REf. Sono: Lloyd Newson – fondatore dei DV8 – per la sua prima collaborazione con un’altra compagnia, il Ballet Rambert, nel riallestimento dello spettacolo culto Enter Achilles (per la prima volta al REf nel 1998), Hofesh Shechter con la sua Shechter II per l’esclusivo riallestimento live di Political Mother, Dada Masilo con The Sacrifice, Emanuel Gat con  LOVETRAIN2020, Olivier Dubois con Itmahrag (tutte coproduzioni del REf20), Sasha Waltz con il suo Allee Der Kosmonauten, Virgilio Sieni e Mariangela Gualtieri con Ossicino, Enzo Cosimi con Coefore Rock & Roll, Nacera Belaza con Le pur hasard in dialogo con la danzatrice Oona Doherty (in corealizzazione con Teatro di Roma), Taoufiq Izzediou con Botero en Orient e ancora Francesca Pennini guida di CollettivO CineticO per la prima assoluta del suo Manifesto Cannibale, altra coproduzione del REf e apertura della sezione Dancing Days, sguardo sulle tendenze della danza europea curato da Francesca Manica (quest’anno con le compagnie: Chatha, Hiva Sedaghat & Mitra Ziaee Kia, GN|MC Guy Nader | Maria Campos, Collettivo MINE e la selezione dal network Aerowaves).

Protagonisti del grande teatro internazionale sono Milo Rau e il suo Familie (coproduzione REf) Ersan Mondtag con De Living, Bashar Murkus e Khasabi Theatre con The Museum e Hash, Alexander Zeldin con Love (in corealizzazione con Teatro di Roma) e Arkadi Zaides con Talos e Necrepolis (in corealizzazione con Teatro Biblioteca Quarticciolo e Spellbound Produzioni).

Per il teatro italiano: Filippo Andreatta | OHT Office for a Human Theatre presenta 19 luglio 1985, una tragedia alpina (spettacolo di teatro musicale costruito insieme all’Ensemble Vocale Continuum e coprodotto dal REF) e Rompere il Ghiaccio (performance presentata in corealizzazione con il MAXXI); Bartolini/Baronio ritornano con la seconda tappa del loro Esercizi sull’abitare, Elvira Frosini e Daniele Timpano affrontano con cinismo e ironia l’eredità della Rivoluzione francese nella prima assoluta del loro Ottantanove mentre con Sonora Desert Muta Imago costruisce un percorso sensoriale sulla percezione del tempo in dialogo con la musica di Alvin Curran (i due spettacoli sono presentati in corealizzazione con Teatro di Roma); ancora Fabiana Iacozzilli (con Una Cosa Enorme) e la vincitrice di Biennale College Teatro – Registi under 30 Martina Badiluzzi (con The Making of Anastasia – TBC ) presentano – in corealizzazione con La Fabbrica dell’attore / Vascello – due differenti affondi sull’identità femminile.

Alla sezione Anni Luce curata da Maura Teofili il compito di presentare la più giovane scena italiana con gli spettacoli di Camilla Brison No land landy e Francesco Alberici Diario di un dolore e le letture delle drammaturgie di Caroline Baglioni (vincitrice Biennale College Teatro 2019 – Autori Under40) Tatjana Motta (vincitrice Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli”) e Fabio Pisano (vincitore Premio Hystrio, Scritture di Scena 2019) nel progetto Situazione Drammatica curato da Tindaro Granata in collaborazione con Ugo Fiore e Carlo Guasconi. Il progetto vede la collaborazione di Rai Radio 3 nell’ambito di Tutto Esaurito! – Il Mese del Teatro.

Due le nuove progettualità destinate al sostegno della creatività italiana under35 presentate nell’ambito della sezione: Powered by REf, un percorso di tutoraggio e residenza costruito in collaborazione con Carrozzerie N.O.T., 369Gradi, Teatro Biblioteca Quarticciolo, ATCL Lazio e il Centro Unico Regionale delle Residenze del Lazio e MashUp un percorso di formazione volto all’incontro tra differenti discipline e guidato da Daria Deflorian, Marta Ciappina, Francesco Villano e Filippo Lilli. I due progetti si affiancano al rinnovato appuntamento con DNAppunti Coreografici (per il supporto ai giovani coreografi), il concorso Vivo d’Arte promosso dal Ministero per gli Affari Esteri (destinato agli artisti italiani Under35 residenti all’estero) e Sound of Silences concorso per la musica per immagini presentato da Edison Studio in collaborazione con la Cineteca di Bologna.

A rappresentare la grande musica contemporanea sono, invece, Max Richter di ritorno dopo sette anni di assenza dai palcoscenici italiani con due dei suoi più grandi successi The Blue Notebook e Vivaldi Recomposed eseguiti dal Max Richter Ensemble e dalla Finnish Baroque Orchestra in un live in corealizzazone con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia; Wim Mertens con il suo Inescapable Tour nato in occasione dei suoi quarant’anni di carriera;  Bryce Dessner  di ritorno al REf per un doppio appuntamento al fianco di Katia e Marielle Labèque e dell’ensemble di percussionisti BlowUp e ancora Andrea Belfi, Pianohooligan (Piotr Orzechowski) e Fabrizio Ottaviucci oltre all’escursione musicale di Ascanio Celestini insieme al PMCE – Parco della Musica Contemporanea Ensemble (in collaborazione con Musica per Roma) nella sua rilettura di Pierino e il Lupo di Sergej Sergeevič Prokof’ef. Robert Henke torna al festival con un nuovo live costruito con i Commodore degli anni Ottanta e con le sue sonorità e visioni elettroniche costruisce un ponte ideale con la sezione Digitalive, a cura di Federica Patti, dedicata alle culture digitali, centrali nelle produzioni performative e installative di Quayola, Myriam Bleau, Salò (la band formata da Emiliano Maggi, Toni Cutrone di MAIMAIMAI, Giacomo Mancini e Stefano Di Trapani), Éric Minh Cuong Castaing – Shonen Company, Mara Oscar Cassiani, John Walter, Alexander Whitley (presentati nell’ambito della stagione UK_Italy 2020), RUFA/VR Project Room, Lorem, Massimo Pupillo, Stefano Pilia, Stephen Keller FEAT. Andreas Fischer e Not Waving & Dark Mark (il progetto nato dal sodalizio tra Alessio Natalizia e Mark Lanegan).

Ad animare la sezione REf Kids & Family curata da Stefania Lo Giudice sono invece gli spettacoli di teatro, musica, danza e nuovo circo dedicati ai bambini e alle loro famiglie proposti da Teatro del Carretto, Locomoctavia, Roberto Abbiati, Les Grandes Personnes, Oorkaan, Teatro Mobile Compagnia Girovago e Rondella e Compagnia Dromosofista, Compagnia Teatro Viola, Alexandra Dariescu e Compagnia 4×4.

Sono invece rinviati al 2021 Persone/37d03d – a collection of artists, heppening realizzato dal collettivo guidato da Bryce e Aaron Dessner dei National che dal 2016 ha visto l’adesione di più di 160 artisti, Reich/Richter, concerto del celebre Ensemble Intercontemporain in cui le musiche di Steve Reich dialogano con le immagini video prodotte dal pittore tedesco Gerhard Richter, e Futureland spettacolo di teatro documentario della regista argentina Lola Arias con il Maxim Gorki Theater.

data di pubblicazione:26/04/2020

#TDRONLINE 5: incontro con Lucia Mascino e Ascanio Celestini

#TDRONLINE 5: incontro con Lucia Mascino e Ascanio Celestini

La settimana appena trascorsa ha offerto una serie di proposte digital da parte del Teatro di Roma, che aderisce alla campagna #iorestoacasa e al programma #laculturaincasa di Roma Capitale, attraverso un variegato cartellone di arte e intrattenimento, programmato dal 21 al 26 aprile su tutti i suoi canali social (Facebook, Instagram e YouTube) tra cui spiccano le letture di Lucia Mascino delle poesie di Pierluigi Cappiello e l’incontro di Giorgio Barberio Corsetti con il regista Ascanio Celestini.

Martedì 21 aprile alle ore 16 c’è stato l’appuntamento con il talk che, in occasione del Natale di Roma, ha riproposto il primo incontro del ciclo Luce sull’Archeologia di quest’anno, per raccontare le origini di Roma, tra mito e storia, attraverso la collaborazione e i contributi introduttivi dello storico dell’arte Claudio Strinati, del giornalista Andreas M. Steiner e del professore Massimiliano Ghilardi.

Nella sezione schegge&racconti  mercoledì 22 alle ore 12 il poeta e cantante del paradosso, Ivan Talarico, ha proposto in esclusiva per il Teatro di Roma la seconda parte di Buonismo in cattività, un tentativo di discorso sul presente, fatto di poesie e brani musicali.

Doppio appuntamento giovedì 23 con Biancofango alle ore 12 con i versi del poeta francese Charles Baudelaire di Paesaggio, un’occasione per ripartire dalla prima parte di una trilogia dedicata alla poesia maudit, andata in scena in Stagione al Teatro Torlonia mentre Monica Demuru alle ore 16 ha concluso il ciclo di letture di Historiae della poetessa Antonella Anedda.

Venerdì 24 alle ore 16 un momento molto toccante con l’attrice Lucia Mascino che ha letto alcuni componimenti di uno dei poeti contemporanei italiani più amati, Pierluigi Cappello, bellissimi brani tratti dalla raccolta Un prato in pendio.

Per l’appuntamento settimanale con i talk&dialoghi  Giorgio Barberio Corsetti  sabato 25 alle ore 21 ha, conversato con Ascanio Celestini, tra i volti più noti del teatro di narrazione italiano.

Un tempo lungo, una condizione strana quella che sta vivendo Celestini, come tutti ovviamente, tempo in cui si prova a mettere a posto pensieri e cose, a buttare del materiale e recuperarne dell’altro. Accorgendosi che non sempre è possibile. Purtroppo una importante intervista registrata su un vecchio supporto alla parlamentare e partigiana Bianca Guidetti Serra che aveva raccontato la storia di Emanuele Artom partigiano ebreo a cui lei avrebbe dovuto consegnare dei libri mai consegnati perché Artom fu torturato ed ucciso, intervista registrata che oggi non è più recuperabile. Non è come la carta stampata che in questo momento è paradossalmente la tecnologia più affidabile.

Come vede il 25 aprile Celestini in questa reclusione chiede Barberio Corsetti. Il regista sarebbe dovuto essere a Milano con lo spettacolo Radio Clandestina sull’eccidio delle Fosse Ardeatine. La festa della Liberazione è stato normalmente il momento in cui le persone si incontrano fisicamente, come la gente alla fine della guerra. Cosa che oggi non è possibile, in quanto viviamo una reclusione che ci segue anche quando siamo soli.

La recessione che prima o poi finirà ci porterà a capire cosa è necessario o cosa no quando si ripartirà sottolinea Barberio Corsetti. Celestini non creda succederà, il minor inquinamento che stiamo registrando in questo momento è incidentale. Lo streaming di uno spettacolo teatrale ha senso quando lo spettacolo è dal vivo perché è qualcosa in più ma non è sostitutivo. La differenza c’è e non possiamo pensare a un teatro in streaming, si può pensare ad un’alternativa perché il teatro vive di performer, di pubblico e collettività sottolinea Barberio Corsetti.

Il teatro è quello che c’è prima e dopo lo spettacolo unito anche a tutte le attività che anche il pubblico deve pianificare, l’andare ed il tornare, una serie di scelte, oltre al lavoro dell’artista, dei tecnici, la fisicità ed il contatto del teatro, non è solo la performance in senso stretto. Non si può buttare via tutto. Quando il teatro apre i propri battenti ci sono una varietà di persone che interagiscono con lo spettacolo, un pezzo di mondo, in quanto il teatro è un presidio culturale e antropologico. Bene che venga programmato in Tv, però il momento live è diverso. Bisogna trovare la modalità di mettere a posto tutto quello che è intorno al teatro, con i necessari distanziamenti, ma non c’è un’alternativa alla presenza fisica in teatro ed i teatri vanno tenuti aperti.

Tournee e lavoro stagionale sembrano crollati ma bisogna ricostruire il tutto garantendo la sopravvivenza delle maestranze ribadisce Barberio Corsetti. L’abitudine alla precarietà ha segnato tutto il settore, dice Celestini, ma si è sempre andati in scena; oggi bisogna aprire gli occhi, tutelandoci di più, uscendone il prima possibile senza cambiare il lavoro. Il teatro deve aprire e funzionare anche con meno spettatori. Importante anche la sicurezza, lavorando nell’emergenza con il contributo di tutti, una task force integrata.

Domenica 26 alle ore 16 Marco Cavalcoli con le piccole lezioni di economia, Scrooge’s digest, ha continuato a riflettere sul denaro attraverso la figura del più arcigno e letterario dei capitalisti, Ebenezer Scrooge.

Sono proseguite le Fiabe della Buonanotte del Teatro delle Apparizioni, ogni mercoledì, venerdì e domenica alle ore 21 ed e i tutorial per ragazzi con e senza disabilità di Piero Gabrielli, ogni domenica alle ore 11.

Ha continuato a riempire ogni silenzio del tardo pomeriggio, Radio India, la stazione radiofonica live di Oceano Indiano, tutti i giorni dalle 17 alle 20, in diretta streaming su www.spreaker. com e in podcast anche su spotify e sui canali social del Teatro di Roma.

data di pubblicazione:26/04/2020

#TDRONLINE 5: incontro con Lucia Mascino e Ascanio Celestini

#TDRONLINE 4: incontro con Milo Rau

La settimana appena trascorsa ha offerto una serie di proposte digital da parte del Teatro di Roma attraverso un variegato cartellone di arte e intrattenimento, programmato dal 14 al 19 aprile su tutti i suoi canali social (Facebook, Instagram e YouTube); meritano una menzione speciale la lettura dei versi del russo Evgenij Aleksandrovič EvtušenkoVorrei nascere in tutti i paesi, da parte di Tommaso Ragno e l’incontro di Giorgio Barberio Corsetti con il regista Milo Rau.

Con l’#TdROnline per la campagna #iorestoacasa #laculturaincasa, martedì 14 aprile alle ore 16 c’è stato l’appuntamento con il talk che ha riproposto la registrazione dell’incontro assembleare sui presidi culturali romani, Roghi di Libri, un dibattito pubblico partito da La commedia della vanità di Elias Canetti per discutere sul presente e futuro culturale di Roma.

Nella sezione schegge&racconti, mercoledì 15 alle ore 12 Ivan Talarico, autore di un’originale formula di teatro canzone, ha allestito per il Teatro di Roma Buonismo in cattività, un interessante discorso sul presente, fatto di poesie e brani musicali, che, con leggerezza ed ironia, prova a riorganizzare l’orizzonte di questi tempi paradossali.

Giovedì 16 aprile doppio appuntamento online con la parola letta e declamata. Tommaso Ragno alle ore 12 ha letto i versi del russo Evgenij Aleksandrovič Evtušenko, Vorrei nascere in tutti i paesi, una poesia che connette idealmente tutti gli abitanti del mondo in una sola umanità, proprio nel momento in cui tutti stiamo davvero provando una condizione simile, inedita ma comune. Nel pomeriggio alle 16 è proseguito il ciclo di letture di Monica Demuru che ha portato in voce i versi tratti da Historiae di Antonella Anedda, una delle poetesse più rappresentative e profonde degli ultimi anni.

Lettura di Silvia D’amico di alcuni brani di Luna pallidassi, venerdì 17 alle 16, per accompagnarci nelle atmosfere del racconto di Natalia Ginzburg, ricordi e memorie di un universo familiare e del suo placido disordine quotidiano.

Sabato 18 aprile alle ore 21 per la sezione Talk&Dialoghi Giorgio Barberio Corsetti ha conversato con l’acclamato teatrante-cineasta svizzero di fama mondiale, Milo Rau, per una riflessione potente sul teatro e la scena.

Quello di Milo Rau è un “teatro documentario” fortemente politico, che mira a mettere in discussione le dicotomie su cui si struttura il teatro e l’arte contemporanea. I suoi spettacoli seguono spesso la forma del reenactment, cioè della ricreazione in scena di un fatto di cronaca, un avvenimento storico, di documenti e testimonianze che provengono direttamente dalla realtà, coinvolgendo attori ma anche personaggi pubblici e interpreti non professionisti. Nel 2019 Milo Rau è stato ospite di Romaeuropa con il suo Orestes in Mosul e poi della stagione del Teatro di Roma con La rivolta della dignità – Resurrezione. In questi giorni si trovava in Brasile, per l’allestimento di Antigone, con il Movimento dei Lavoratori Senza Terra (MST) e delle popolazioni indigene a Marabà, ma le prove sono state sospese. Una situazione complicatissima quella dell’Amazzonia trasposta nella tragedia greca. Antigone è indigena e gli attori sono degli attivisti. Gli indigeni rappresentano gli ultimi veri rappresentanti delle civiltà tradizionali in contrapposizione al capitalismo opprimente ed imperante. Un continente a parte l’Amazzonia, con Bolsonaro sta cercando di contattare la popolazione per informarla del virus ma in qualche modo anche esponendola al rischio di contaminazione. Rau è ora in Germania con la famiglia e sta scrivendo la drammaturgia via Skype con l’attrice Kaisara che è in Amazzonia tra la sua gente. Strano e bellissimo al tempo stesso. Crisi e isolamento: Rau si sente come uno studente ventenne, nell’incertezza assoluta, non si sa se i festival di Avignone, di Salisburgo ci saranno ed è così per tutto. Occorre non perdere il buonumore in questo isolamento. Ci siamo liberati dal dittatore, il capitalismo è morto, questo è il senso di euforia che lo accompagna misto ad una percezione di malinconia. Le speranza dei socialisti da salotto sono verso una solidarietà diffusa, che forse si fermerà solo all’Europa ma non sarà di certo mondiale. C’è un rallentamento sano della macchina, oggi si lavora di più in una situazione paralogica. Come saranno le cose dopo? Tutto ciò è un prologo, prosegue Rau, alla crisi climatica, è un apprendistato per Governi e singoli, il Re Capitalismo è nudo in questo momento. Dovremo salvare le grandi aziende come nel 2008? Cosa faranno queste imprese per il pianeta? Esiste oggi di sicuro l’amicizia dei libri, la Bibbia ed il Capitale su tutti. Come sarà la vita del teatro prossimo, con pubblico a distanza di sicurezza, con sale quasi vuote, a modalità ridotta, chiede Barberio Corsetti. Prima bisogna capire e riorganizzare. Bisogna partire probabilmente con le piece più avanguardiste che attirano meno pubblico normalmente, anche se bisogna raggiungere l’80% di spettatori per essere in pareggio ed in queste condizioni sarà difficilissimo. Oppure inventare nuovi metodi, con maschere protezioni per il pubblico. Il live stream non è la stessa cosa, non è teatro, sono più interessanti convesazioni e scambi come questo, sostiene Barberio Corsetti, o usare la radio per raccontare quello che si ama, ciò che è fonte di ispirazione. La situazione lavorativa è complicatissima; essere il direttore artistico di Gand e se non si producono spettacoli e non si va in tournee non si guadagna, è il prezzo della globalizzazione dell’arte. La paura dà però tanta speranza in questo momento.

Domenica 19 alle 16 sono proseguite le piccole lezioni di economia, Scrooge’s digest, con cui Marco Cavalcoli riflette sul denaro attraverso la figura del più arcigno e letterario dei capitalisti, Ebenezer Scrooge.

Continua a trasmettere Radio India, la stazione radiofonica live di Oceano Indiano, con un palinsesto quotidiano, tutti i giorni dalle 17 alle 20, in diretta streaming su www.spreaker.com in podcast anche su spotify e su tutti i canali social del Teatro di Roma.

Per le giovani generazioni infine le favole serali per i piccoli, Fiabe della buonanotte, di teatrodelleapparizioni, mercoledì 15, venerdì 17 e domenica 19 sempre alle ore 21 ed il programma di giochi di teatro e il tutorial del Laboratorio Integrato Piero Gabrielli per la creazione condivisa di una canzone e video clip, domenica 19 alle ore 11.

data di pubblicazione:19/04/2020

#TDRONLINE 5: incontro con Lucia Mascino e Ascanio Celestini

#TDRONLINE 3: incontro con Fabrizio Gifuni e Davide Enia

È proseguita la scena virtuale del Teatro di Roma nella settimana dal 7 al 12 aprile, su tutti i suoi canali social (Facebook, Instagram e YouTube), con un palinsesto digital che ha previsto oltre all’avvio di una inedita stazione radio, letture, interviste, contributi, tra cui meritano una menzione speciale la lettura di alcuni estratti di Teatro di Carlo Emilio Gadda da parte di Fabrizio Gifuni e l’incontro di Giorgio Barberio Corsetti con il regista Davide Enia.

Il Teatro di Roma reinventa online le sue attività, esplorando possibilità alternative e inedite attraverso un palinsesto digital che, anche per la settimana dal 7 al 12 aprile, ha proposto una vasta scelta tra letture, interviste video, approfondimenti, conversazioni, contributi inediti, riprese dei talk avvenuti in stagione, tutorial e attività per i più piccoli, progetti radiofonici.

Un palinsesto digital che non ha la pretesa di tradurre ciò che non è fruibile dal vivo, ma che immagina altre forme e modalità di tenere viva la conversazione con la città. Di seguito gli appuntamenti proposti sui canali social del Teatro del Roma (Facebook e Instagram) e fruibile successivamente sul sito www.teatrodiroma.net e sulla pagina YouTube.

Con l’#TdROnline, per la campagna #iorestoacasa #laculturaincasa, martedì 7 aprile alle ore 16 si è aperta la settimana di eventi online con il talk Dialogo sull’Apocalisse, che ripropone la registrazione dell’incontro tra il cardinale Matteo Maria Zuppi e lo scrittore e filosofo Franco Bifo Berardi, insieme in una conversazione veramente unica in cui si è disquisito di presente e apocalisse, ma anche di alternative.

Nella sezione #schegge&racconti,  mercoledì 8 alle ore 12 Gioia Salvatori, una delle voci più rappresentative del teatro comico indipendente della capitale ha proposto Finestre, da cui affacciarsi sul prossimo per raccontare storie che si consumano e momenti decisivi delle esistenze che, colte all’improvviso, si lasciano raccontare. Si è iniziato con Iole, Attilio e il Barlotti, primi tre episodi del progetto.

Giovedì 9 alle ore 12 la voce di Fabrizio Gifuni  ci ha guidato tra le pagine di Teatro di Carlo Emilio Gadda, interessanti appunti di vita milanese inseriti nella raccolta del 1931 La madonna dei filosofi. Scritto nel 1927, è la descrizione attenta e personale della prima serata ad un’opera (probabilmente Semiramide di Rossini) cui va ad assistere l’ingegnere elettrotecnico Gadda. Straordinario Fabrizio Gifuni nell’esternare l’intima teatralità descrittiva della scrittura di Gadda e del suo occhio ironico e carico, sorpreso ma anche attirato da tanto roboante e stravagante.

Sempre il 9 Monica Demuru alle ore 16 ha proseguito con il ciclo di lettura dedicato ai versi delle Historiae della poetessa Antonella Anedda, una raccolta di paesaggi e destini, collettivi e individuali, tra disordine, crudeltà e inganni, che traghettano la storia, il senso di comunità e delle sue relazioni, sempre sul punto di disgregarsi.

Venerdì 10 alle ore 16 Fortunato Cerlino ha condiviso con gli utenti social del Teatro di Roma la lettura di alcuni brani dall’Apocalisse di Giovanni, spesso evocata come orizzonte verso cui ci starebbe conducendo il nichilismo delle società contemporanee, oppure citata per parlare del presente imprevisto e straordinario che stiamo attraversando.

Per la sezione #talk&dialoghi, sabato 11 alle ore 21 Giorgio Barberio Corsetti ha conversato con il regista Davide Enia di recente ospite del Teatro di Roma con il bellissimo spettacolo Abisso.

Dialogo potente e pacato al tempo stesso che ha riguardato massimamente il nuovo e sconvolgente quotidiano e l’impossibilità di immaginare i contorni dell’immediato futuro.

Si è partiti dallo strano compleanno di Enia appena festeggiato per parlare di sviluppi di una situazione di costrizione forte e diffusa: sicuramente tra trent’anni i bambini di oggi, che stanno soffrendo più di tutti questa costrizione potranno ripensare e riformare il sistema carcerario, un messaggio che è anche una speranza.

A cosa si sta lavorando oggi? Si riflette continua Enia su come cambierà il rapporto con il pubblico, sul distanziamento e sulla comicità che certamente sarà quella più in difficoltà. L’uomo è bestia sociale, c’è un filo che ci lega tutti in questa guerra senza guerra, in cui però la solidarietà riesce ad andare oltre la diffidenza. Nessuno si salva da solo ed esistono delle interconnessioni tra quanto accade negli angoli del mondo: le dinamiche economiche hanno stritolato il pianeta costringendo gli uomini ad un peregrinare alla ricerca di un progetto di vita più dignitoso. Tutto ciò influenzerà il dispositivo del teatro prosegue Corsetti. Enia vede nel teatro greco, nel palcoscenico non chiuso ma aperto la strada per guardare al di là della crisi, perché il vedere genera cognizione. L’Italia deve dare una risposta di massa alla fobia domestica depressoria attraverso l’utilizzo delle migliori parole del vocabolario sentimentale quali tolleranza, temperanza, misericordia, anche se i segni della frattura rimangono. E’ vero prosegue Corsetti che c’è qualcosa di irreparabile però anche una porzione di ombra ha una luce che la causa e bisogna provare a far ripartire il tutto; occorrono assunzioni di responsabilità per ripensare a tutta la filiera produttiva del teatro che è necessario ed ha un ruolo imprescindibile per la collettività e per la vita delle persone.

Davide Enia che sottolinea come oggi la qualità dell’aria a Roma sia simile a quella delle Dolomiti, pensa al domani ed a una progettualità che non può vivere di previsioni economiche ma che deve fondarsi sulla grammatica della speranza, sulla libertà che si ricostruisce nella gabbia di oggi. Il teatro è fondamentale: non si mangia solo con lo stomaco ma anche con la mente, con il cuore, l’anima. Ripensiamo all’intero ciclo di vita per capire a cosa rinunciare per avere nella testa aria e sentimenti più puliti e respirabili.

Domenica 12 alle ore 16 Marco Cavalcoli ha proseguito il ciclo di piccole lezioni di economia Scrooge’s digest, per riflettere sul denaro, il suo immaginario e la sua illusione, attraverso la figura del più arcigno e letterario dei capitalisti, Ebenezer Scrooge.

Ha continuato a trasmettere Radio India, la stazione radiofonica di Oceano Indiano, con un palinsesto quotidiano, tutti i giorni dalle 17 alle 20, in diretta streaming su www.spreaker.com e in podcast anche su spotify e tutti i canali social del Teatro di Roma. Una striscia radiofonica giornaliera ideata dalle cinque compagnie residenti al Teatro India – DOM-, Fabio Condemi, Industria Indipendente, MK, Muta Imago, alle quali si aggiunge per l’occasione la collaborazione di Daria Deflorian – per intercettare altre correnti di immaginazione, produzione artistica e incontro con il pubblico.

Per le giovani generazioni infine sono proseguite le Fiabe della buonanotte, di teatrodelleapparizioni, mercoledì 8, venerdì 10 e domenica 12 sempre alle ore 21 ed il programma di giochi di teatro e il tutorial del Laboratorio Integrato Piero Gabrielli per la creazione condivisa di una canzone e video clip domenica 12 alle ore 11.

data di pubblicazione:13/04/2020

#TDRONLINE 5: incontro con Lucia Mascino e Ascanio Celestini

#TDRONLINE 2: incontro con Emma Dante

È proseguita la scena virtuale del Teatro di Roma nella settimana dal 31 marzo al 5 aprile, su tutti i suoi canali social (Facebook, Instagram e YouTube), con un palinsesto digital che ha previsto oltre all’avvio di una inedita stazione radio, letture, interviste, contributi, tra cui meritano una menzione speciale la lettura dell’Infinito di Leopardi da parte di Massimo Popolizio e l’incontro di Giorgio Barberio Corsetti con Emma Dante.

Martedì 31 marzo alle ore 16 abbiamo assistito al talk che ha riproposto la registrazione dell’incontro con la scrittrice Helena Janeczek e la coppia di artisti Bartolini/Baronio, un dialogo su due figure femminili della fotografia del Novecento, molto diverse, ma accomunate dallo stesso bisogno di esprimere se stesse: Vivian Maier, talento della street photography mai riconosciuto in vita, e Gerda Taro, pioniera della fotografia di guerra.

Mercoledì 1 aprile alle ore 12 Claudio Morici ha proposto due brevi monologhi, Nuovi mestieri e Il teatro del futuro: una lettura tragicomica sulle preoccupazioni del mondo del teatro e un elenco di nuovi lavori che si sono venuti a creare a causa dell’emergenza.

Toccante l’appuntamento giovedì 2 alle ore 12 con la voce e l’intensità di Massimo Popolizio che ci ha condotto dentro L’Infinito di Giacomo Leopardi, per riscoprirne la bellezza e il valore universale, riascoltando un classico in endecasillabi che ci ricorda come sia il limite del nostro sguardo a spalancare la visione dell’assoluto; mentre l’attice e regista Monica Demuru alle ore 16, dopo aver letto La Cornice del Decamerone, ha aperto un ciclo di letture tratte da Historiae della poetessa Antonella Anedda, una raccolta di paesaggi e destini collettivi e individuali, tra disordine, crudeltà e inganni.

Per la sezione #talk&dialoghi, sabato 4 alle ore 21, Giorgio Barberio Corsetti ha incontrato la regista Emma Dante per un confronto sul teatro e sul tempo presente.

Un dialogo profondo e naturale che non poteva non partire dall’oggi e dal durante, una riflessione sulla condizione del presente, in cui nonostante tutto ci si trova in una situazione privilegiata rispetto ad altri. Si è poi affrontato il tempo sospeso di Misericordia, il nuovo spettacolo della regista che ha incontrato al suo debutto per un mese al teatro Piccolo la Milano del preCovid ed ora in programmazione al Teatro Argentina con l’incertezza del quando (in calendario in aprile) ma non del se. Spettacolo attesissimo in cui il dramma del giovane Arturo che vive in un corpo malato ma che è capace di volare e l’amore delle tre prostitute sue mamme adottive aprirà certamente a ulteriori riflessioni e forse a nuovi scenari per la stessa regista, che dovrà certamente confrontarsi con una nuova realtà, differenti modalità di relazione, ma con un teatro che dovrà mantenere la propria simbiosi/interazione con la scena e con il pubblico.

Si è parlato quindi relazione con gli attori e con i personaggi dei suoi drammi. Emma Dante ha raccontato la fisicità della sua costruzione drammaturgica che parte dalla camminata, ripetuta infinitamente ed arricchita progressivamente dalla lettura personale da parte degli attori, personaggi del racconto sin dal primo istante a partire dalle scarpe, comode o scomode che siano, grandi o piccole, con tacco o senza. Il cammino è l’elemento che riconduce alla verginità del personaggio ed alla sua interiorità e ingenuità. La scrittura è il passo successivo e conseguente del lavoro, un lavoro faticoso e certamente doloroso, che plasma il personaggio e l’ordito del tessuto drammaturgico. Il ruolo del regista è difficile e pieno di responsabilità, una materia sottile fatta di percezioni e decisioni, di ascolto.

Cosa aspetta Emma Dante dopo l’apocalisse? Questa l’ultima riflessione richiesta da Giorgio Barberio Corsetti: forse il giardinaggio, sua grande passione, ma anche la speranza di trovare nuove strade di solidarietà, imparando ad essere misericordiosi. L’Italia è il paese dell’accoglienza e dei pensatori, un paese aperto, che ha radici forti e che sta imparando a ritrovarsi nella collettività e nel sentimento e che il teatro può ancora di più aiutare ancora di più a cementare.

Domenica 5 alle ore 16 con Marco Cavalcoli, in esclusiva per il Teatro di Roma, ha preso il via un ciclo di piccole lezioni di economia, Scrooge’s digest, per riflettere sul denaro, il suo immaginario e la sua illusione, attraverso la figura del più arcigno e letterario dei capitalisti, Ebenezer Scrooge.

Tra le proposte inedite di questa settimana, da venerdì 3, la nascita di Radio India, la stazione radiofonica giornaliera ideata dalle cinque compagnie di Oceano Indiano residenti al Teatro India – DOM-, Fabio Condemi, Industria Indipendente, MK, Muta Imago, alle quali si aggiunge per l’occasione la collaborazione di Daria Deflorian. Una striscia radiofonica con un palinsesto quotidiano in diretta streaming su www.spreaker.it tutti i giorni dalle ore 17 alle ore 20.

Per le giovani generazioni infine le favole serali per i piccoli, Fiabe della buonanotte di teatrodelleapparizioni, mercoledì 1, venerdì 3 e domenica 5 alle ore 21 e il programma di giochi di teatro e il tutorial del Laboratorio Integrato Piero Gabrielli per la creazione condivisa di una canzone e video clip, domenica 5 alle ore 11.

data di pubblicazione:05/04/2020