#TDRONLINE 9: Centuria a cura di Massimo Popolizio e l’incontro con Christiane Jatahy

#TDRONLINE 9: Centuria a cura di Massimo Popolizio e l’incontro con Christiane Jatahy

La nona settimana digital del Teatro di Roma, dal 18 al 24 maggio, ha continuato ad arricchire l’offerta del palinsesto di proposte virtuali su tutti i suoi canali social (Facebook, Instagram e YouTube) per condividere nuove forme alternative d’arte e teatro attraverso il web. Da segnalare la prosecuzione dei racconti tratti da Centuria a cura di Massimo Popolizio e l’incontro di Giorgio Barberio Corsetti con la regista brasiliana Christiane Jatahy.

 

La programmazione settimanale si è arricchita del contributo del Gruppo Acea, che diventa mecenate del Teatro di Roma sostenendo il palinsesto di iniziative virtuali del Teatro di Roma a partire dall’opera digitale Centuria diretta da Massimo Popolizio.

In questa settimana due appuntamenti con gli attori della compagnia di Un nemico del popolo in programma giovedì e domenica alle ore 16. Veramente straordinarie le narrazioni tratte dai brevi racconti dello scrittore Giorgio Manganelli grazie alla costruzione drammaturgica ed all’intensità dei giovani attori. Giovedì è stata la volta di Luca Mascolo, Cosimo Frascella, Maria Laila Fernandez, Gabriele Zecchiarioli, Francesco Santagada, Martin Chishimba, Tommaso Cardarelli, Duilio Paciello, Massimo Popolizio, mentre domenica abbiamo ammirato ed ascoltato Maria Paiato, Francesco Santagada, Luca Mascolo, Maria Laila Fernandez, Martin Chishimba, Flavio Francucci, Gabriele Zecchiarioli, Cosimo Frascella, Michele Nani ed ovviamente Massimo Popolizio.

Tra gli appuntamenti settimanali, martedì alle ore 16 c’è    stata la presentazione del libro di Valentina Valentini, Teatro contemporaneo 1989-2019,edito da Carocci Attraverso il suo volume l’autrice cerca di portare in luce le mutazioni e le contraddizioni che attraversano la scena contemporanea teatrale degli ultimi trent’anni, sia a livello artistico che della critica.

Il dialogo diretto avviato da Giorgio Barberio Corsetti con la comunità di artisti nazionali e internazionali lo ha portato sabato alle ore 21 ad incontrare la regista brasiliana Christiane Jatahy, raffinata artista riconosciuta e premiata in tutto il mondo per la sua ricerca su originali forme teatrali e scenografiche, da sempre impegnata nell’esplorazione di nuove frontiere tra realtà e finzione, teatro e cinema.

Le prime informazioni richieste da Barberio Corsetti alla Jatahy riguardano la situazione in Brasile che è catastrofica per l’epidemia e per l’operato aggressivo e militare del governo di Bolsonaro. Ha deciso di rimanere in Brasile con i suoi amici e con la sua famiglia e capire cosa può fare. Basterebbe avere la possibilità di parlare visto che ci sono ragioni economiche per le quali tutto ciò sta accadendo, degli interessi economici molto grandi in Brasile e su l’Amazzonia in particolare. E per il teatro vale la stessa cosa visto che si è fermato tutto perché il governo ritiene gli artisti dei criminali che possono potenzialmente criticare il governo. Non ci sono notizie su una eventuale riapertura ed in questo momento si sopravvive grazie a piccoli aiuti forniti da associazioni o a donazioni. La sua compagnia è residente in Brasile, chiede Barberio Corsetti. Sì e sarà molto difficile trasferirsi e lavorare in Francia con la questione delle frontiere. Si può uscire ora in Brasile? E’ raccomandato di stare in casa, si lavora e non si esce se non per andare al supermercato; tra l’altro non ci sono informazioni concrete e spesso sono contraddittorie. Può succedere di tutto e la gente ha necessità di uscire per lavorare e per questo il numero di contagi cresce in maniera esponenziale, proprio perché non è possibile garantire il distanziamento sociale. Il rischio di contagio poi per la popolazione indigena è altissimo. Sono appesi tra la vita e la morte visto che probabilmente vorrebbero sterminarli per avere libero accesso all’Amazzonia e questo sarebbe una sorta di genocidio, una tragedia per il mondo intero. In un presente sospeso il lavoro è utopistico, pur avendo un’agenda piena; un progetto con il teatro di Ginevra ha una prima fissata per ottobre poi posticipata a gennaio 2021 e pertanto si sviluppa e modifica la sceneggiatura lavorando sulla questione del presente, come Penelope che fa e disfa la tela. Si pensa, si scrive pensando di fare qualcosa di utile; a tal proposito Barberio Corsetti chiede come possa essere integrato il presente nei suoi spettacoli. Il pubblico è parte integrante e tutto dipende da quanto e se il pubblico ci sarà e cosa potrà succedere sul palcoscenico.

Il suo prossimo progetto si ispira al film Dogville di Lars Von Trier con protagonista Giulia un’attrice brasiliana che lascia il Brasile con la speranza di trovare una situazione diversa, in una sorta di conflitto tra realtà e finzione. Ora il mondo intero sta partecipando ad una guerra invisibile e bisogna approfittare di questa situazione per liberare lo spettacolo, la società e il mondo intero dall’idea del consumismo esasperato, dal concetto che tutto sia in vendita, senza cadere nel nazionalismo e nel protezionismo. Come vede il dopo, chiede Barberio Corsetti, tra mascherine e distanza di sicurezza? Questa epidemia col tempo si stabilizzerà e in questo contesto il teatro sarà più necessario che mai, perché teatro vuol dire festa, stare con le persone, l’uno accanto all’altro per vivere insieme l’esperienza. Sarà una bella sfida con dei limiti nel processo creativo che diventano fonte di ispirazione. Il pubblico è parte integrante degli spettacoli, c’è una sorta di cerchio magico tra quanto rappresentato e la partecipazione attiva del pubblico. Tutti i lati del palcoscenico convergono verso lo spettatore. Vorrebbe portare un suo spettacolo a Roma ma ora tornerà sicuramente in Francia, il quando dipende dalle aperture delle frontiere. Sarà difficile, chiede Barberio Corsetti, stare lontano dal Brasile in questo momento così complicato? La regista crede sia molto complicato perché ogni giorno le cose cambiano e non sa cosa succederà, ma si prende la responsabilità di parlare, denunciare, lottare e resistere. Ci sono progetti anche in Brasile ma non si sa se potranno essere portati avanti vista la situazione, si sente un po’ come Il visconte dimezzato di Italo Calvino. In Italia c’è la possibilità di aprire con un pubblico ridotto dal 15 giugno e con un distanziamento all’interno del teatro e si sta studiando possibilità per fare degli spettacoli in estate, poi in autunno non si sa se si resterà così o se sarà meno restrittivo si lavora giorno per giorno ma la situazione. Bisogna ricominciare comunque per dare lavoro a più persone possibil,i attraverso un dialogo attivo tra teatri perché si è un po’ tutti soli in questo momento ed il teatro, seppure con tutte le restrizioni dovute, è luogo della collettività anche se questa collettività non e più così assoluta, è più piccola, ma è pur sempre una collettività.

Radio India è sempre live tutti i giorni, dalle ore 17 alle 20, in diretta streaming su www.spreaker.com, poi in podcast anche su spotify e social del Teatro di Roma. Le cinque compagnie residenti del Teatro India – DOM-, Fabio Condemi, Industria Indipendente, MK, Muta Imago, alle quali per quest’occasione si aggiunge Daria Deflorian – hanno trovato in questo mezzo una modalità per far fluire le proprie pratiche artistiche dai rispettivi paesaggi domestici. Oltre alla programmazione consueta, lunedì c’è stato appuntamento con la rubrica The Performer – dall’insorgenza alla scomparsa dei corpi, uno spazio di riflessione collettivo attorno a corpo e liveness; nell’Extra di martedì Attilio Scarpellini ha presentato Giornale, stralci dal diario mattutino scritti dall’inizio della quarantena fino ad oggi; mentre venerdì Daria Deflorian, in Persone, ha incontrato Martina Badiluzzi.

Il Laboratorio Integrato Piero Gabrielli ha proposto venerdì alle ore 16, un doppio affaccio video su due progetti e processi creativi, che hanno mantenuto coesa e in connessione la comunità dei ragazzi con e senza disabilità, arricchendo anche lo scambio tra insegnanti e teatranti, le occasioni di incontro con le famiglie e le opportunità di lavoro per attori con e senza disabilità. Emozioni e storie, piene di successi, desideri, aspirazioni e delusioni, attraverso le immagini del Monologo degli insiemi, video-documentario dello spettacolo Asimmetrie emotive, che raccoglie la ricchezza di esperienze e testimonianze su temi forti legati alla disabilità; mentre con La storia senza storia, parte dello spettacolo Un cabaret poetico, i versi di Gioacchino Belli, Nicola Cinquetti, Bernard Friot, Alda Merini, Moliere, Er Pinto, Silvia Roncaglia, Sergio Tofano e Trilussa in un interessantissimo cabaret musicale.

Domenica infine alle ore 12 è stata riproposta una delle quattro Conversazioni sulle Rovine, organizzate nel 2016 al Teatro Argentina, in occasione della mostra La forza delle Rovine al Palazzo Altemps, per ripercorrere il significato di “rovine”, sentinelle del passato, luoghi della memoria, macerie del presente e fonte di energia creativa del futuro.

data di pubblicazione:25/05/2020

#TDRONLINE 9: Centuria a cura di Massimo Popolizio e l’incontro con Christiane Jatahy

#TDRONLINE 8: incontro con Massimo Popolizio e Stéfan Braunschweig

La settimana digital del Teatro di Roma, dal 12 al 17 maggio, ha continuato ad arricchire l’offerta del palinsesto di proposte virtuali su tutti i suoi canali social (Facebook, Instagram e YouTube) per condividere nuove forme alternative d’arte e teatro attraverso il web. Da segnalare gli incontri di Giorgio Barberio Corsetti con Massimo Popolizio e con Stéfan Braunschweig.

 

Tra le novità di questa settimana va segnalato il lavoro di Massimo Popolizio che ha raccontato il labirinto folgorante di Centuria, l’opera più ingegnosa di Giorgio Manganelli, portando in voce trenta dei Cento piccoli romanzi fiume, che compongono la raccolta di queste pagine stranianti e sortileghe. Una vera e propria produzione digitale del Teatro di Roma, affidata alle letture del gruppo di 13 attori della compagnia di Un nemico del popolo, per una galleria di 6 puntate da 5 centurie ciascuna, a partire da giovedì 14 maggio alle ore 16 su #TdRonline. Una raccolta di microstorie fantastiche e narrazioni enigmatiche – tutte rigorosamente della lunghezza di una pagina – per comporre non una trama ma un ritmo oscillante di narrazioni. Capeggiati da Massimo Popolizio e Maria Paiato, il gruppo di attori (Tommaso Cardarelli, Martin Chishimba, Francesca Ciocchetti, Maria Laila Fernandez, Flavio Francucci, Cosimo Frascella, Luca Mascolo, Michele Nani, Duilio Paciello, Francesco Santagada, Gabriele Zecchiaroli) racconterà progressivamente un surreale bestiario di personaggi che affollano la raccolta, a più voci e in sequenza sparsa, per riscoprire un piccolo capolavoro della letteratura italiana, pubblicato nel 1979 da Rizzoli.

Martedì 12 maggio alle ore 16 in occasione della Giornata internazionale dell’Infermiere, il Teatro di Roma ha portato sul web le storie vere di chi si prende cura di noi in momenti e condizioni di fragilità, con L’arte di curare e di raccontare, una raccolta di vissuti, esperienze, competenze e testimonianze di uomini e donne esposti in prima linea in questi giorni di emergenza. Tre racconti di professionisti, sempre al fianco di pazienti e cittadini, che fanno parte di alcune storie raccolte a novembre, prima dell’epidemia, e che insieme a quelle del Covid-19 diventeranno presto un testo teatrale.

Giorgio Barberio Corsetti ha continuato a tenere aperto il dialogo diretto con artisti italiani e internazionali, incontrati virtualmente per rinnovare la conversazione sul teatro e immaginare il teatro che verrà. Questa settimana si è registrato un doppio appuntamento con due grandi protagonisti della regia contemporanea: mercoledì 13 alle ore 19 l’incontro con Massimo Popolizio, maestro di sapienza e inventiva scenica, dallo sguardo rivolto alla tradizione del nuovo, su cui si rinnova la continuità produttiva del TdR, da Furore di Steinbeck ai versi affilati di Belli, fino a Un nemico del popolo di Ibsen (premiato con un doppio Ubu al miglior spettacolo e alla migliore attrice Maria Paiato), per finire con Ragazzi di vita (tre Premi Ubu alla regia).

Periodo da considerare agli arresti domiciliari, in cui il tempo è cambiato per l’atmosfera per quanto successo intorno, in cui Popolizio ha letto molti copioni. Era in tournee a Torino e doveva andare a Piacenza, poi il lockdown, con una strana e non piacevole quotidianità da affrontare. In tale periodo si è mantenuto un rapporto attivo con gli attori e con tutti i lavoratori delle compagnie. Manca la cassa integrazione per tali lavoratori, ma è molto difficile dare una pioggia di soldi a tutti, il covid ha fatto una radiografia a tutto ciò che non funziona.

Il progetto Centuria promosso dal teatro di Roma è certamente un’idea molto forte ed anche innovativa per lo streaming, con attori fantasmi per 30 racconti di 3minuti e mezzo l’uno, secondo una struttura pensata proprio per lo streaming. Il dopo per Popolizio a metà tra regista e attore, è in realtà ancora con il coronavirus, in quanto non basta il rispetto della distanza, ma occorre un’invenzione creativa per rendere alcuni testi credibili, una drammaturgia ad hoc tra tamponi e certificati settimanali. Abbiamo il dovere di inventarci qualcosa per attrarre, ci sarà un’ondata di chi vuole essere presente, ma il problema sarà rappresentare uno spettacolo che non può essere amputato. Bisognerà provare con la mascherina che diventa una maschera. Popolizio sta pensando ad un’idea di spettacolo, un albergo a due piani con quattro stanze ad un piano e quattro ad un altro. Una storia possibile fatta di stanze e di intimità, otto stanze ed otto storie, uno scrittore, una coppia di assassini, una donna ricca con abiti griffati che ha subito un lutto. Dopo questa frenata vistosa, qualcosa sarà cambiato nel modo di vivere e di essere consumatori; sicuramente una diversa consapevolezza, non tutti pagheranno le tasse o leggeranno, la percezione del dolore sarà diversa, anche se non sarà visto come distruzione totale. Il dopo varierà alcune cose ma non cambierà la realtà. La gentilezza è sicuramente aumentata, una piccola cosa commuovente, che aiuta a vivere meglio. E’ sintomo di un desiderio di stare insieme, un sintomo di fragilità. C’è sicuramente necessità di teatro, ma bisogna togliersi dalla retorica, ci sarà bisogno di teatro sano, non di un museo di cultura, un porto dove approdare e il virus deve portare una spinta a fare.

Sabato 16 alle ore 21 ancora un incontro di Giorgio Barberio Corsetti con il regista francese e direttore dell’Odéon di Parigi, Stéphane Braunschweig, autore di numerose messinscene sia per il teatro che per la lirica, che affianca all’appassionata ricognizione dalla letteratura, eguale slancio per il teatro musicale.

La situazione è molto complicata per i direttori di teatro anche se all’esterno ci sono situazioni più drammatiche per le persone che hanno avuto lutti e per interi settori dell’economia. All’inizio era piuttosto felice di stare a casa per leggere e pensare a progetti, mentre ora il tempo è fagocitato dalle riunioni online. C’era un progetto di regia a Stoccolma per il Festival Ingmar Bergman per una versione teatrale del film Un mondo di marionette; il testo era contestualizzato ad oggi, ma purtroppo è stato accantonato. La situazione di crisi è comune a tutti i teatri d’Europa, con l’annullamento di tutti gli spettacoli. Sarà difficile fare teatro in queste condizioni a cui si aggiunge la questione prettamente finanziaria per la copertura dei costi; forse non si potrà andare in scena ma è importante continuare con le produzioni e le coproduzioni: l’attività artistica deve continuare in qualche modo anche con le sovvenzioni riflettendo sulle condizioni sanitarie in cui lavorare.

Cosa fare se vogliamo riaprire, chiede Barberio Corsetti. Con pubblico ridotto, in uno spazio enorme occorrono formule ambiziose e non una soluzione di ripiego; attori e pubblico in mascherina, tutti distanziati ma con un messaggio positivo ovvero stare tutti sulla stessa barca e nella stessa crisi. Nel rispetto delle norme di protezione si pensa ad un progetto in cui ci siano più attori, che preveda la sostituzione se qualcuno si ammala, una sorta di cast doppio con ruoli modificabili con condivisioni di ruoli e responsabilità compreso anche il compenso. Si può in autunno pensare e lavorare per far sì che il teatro diventi anche una sorta di fabbrica di rappresentazioni, anche se molto dipende se la gente verrà o meno, c’è tanta voglia di uscire e di fare le cose commenta Barberio Corsetti. La forza del teatro è stupefacente, continua Braunschweig; lo spettacolo La scuola delle mogli messo online da circa un anno ha avuto nelle ultime sei settimane un incremento rilevante di nuovi spettatori.

Dopo il virus si dice che tutto cambierà, prosegue Barberio Corsetti, ci saranno delle cose a cui bisognerà rinunciare e cambiare lo stile di vita anche in ambito artistico. Da persona pragmatica e realistica Braunschweig crede che la crisi causata dal virus arrivi in un momento particolare di presa di coscienza generale circa la crisi climatica. Per vivere in un mondo globalizzato dobbiamo agire sul clima. Bisogna migliorare i comportamenti degli artisti che viaggiano, bisogna pensare anche a questo, nel nord Europa esistono dei protocolli rigidi, delle prassi importanti in tal senso. Il teatro europeo ha una parte della programmazione internazionale con grosse problematiche per i prossimi mesi legate agli spostamenti, a possibili ulteriori ondate di contagi, il problema delle frontiere, ma è importante in questo momento riaffermare una solidarietà culturale tra artisti, una collaborazione dai teatri d’Europa per parlarsi, riflettere e reinventare tutti insieme.

Radio India ha continuato a trasmettere live, tutti i giorni dalle ore 17 alle 20, e in diretta streaming su www.spreaker.com, poi in podcast anche su spotify e social del Teatro di Roma. Tra le novità della settimana la rubrica The Performer – dall’insorgenza alla scomparsa dei corpi, in onda lunedì, con i contributi di Ilaria Benini e Chiara Bersani; oltre alla programmazione consueta, le strisce quotidiane accolgono altri ospiti d’eccezione: Asia Argento, mercoledì, nella rubrica Disco, ci ha guidato nell’ascolto di Wild is the Wind di Nina Simone; mentre Daria Deflorian in Persone, venerdì, ha intervistato Andrea Pizzalis.

Da ricordare infine l’appuntamento domenicale con Luce sull’Archeologia alle ore 12 sul tema La conquista del Lazio, tra storia, mito e religione.

data di pubblicazione:17/05/2020

Teatri In Comune ON LINE

Teatri In Comune ON LINE

Prende il via TIC ON LINE, un progetto di iniziative digitali condiviso dai Teatri in Comune –Teatro Biblioteca QuarticcioloTeatro Tor Bella MonacaTeatro Lido di Ostia e Teatro Villa Pamphilj, coordinato dal Teatro di Roma e promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita Culturale. La programmazione on line dei TiC, ha come obiettivo il consolidamento di percorsi di inclusione sociale e culturale che puntano alla sperimentazione di nuovi linguaggi artistici per immaginare un futuro insieme alle comunità di riferimento. Letture, interviste, musica dal vivo, progetti inediti per il web, interventi teatrali, tutorial, video, attività per piccoli e ragazzi, e tanti appuntamenti live compongono questo cartellone di proposte virtuali, tutti fruibili attraverso i canali social dei quattro Teatri (Facebook, Instagram e siti web), e inseriti nella programmazione digital #TdROnline del Teatro di Roma, aderendo alla campagna #iorestoacasa e al programma #laculturaincasa di Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale. 

 

TEATRO BIBLIOTECA QUARTICCIOLO: TBQVOICES

TBQvoices, online dal 5 maggio 2020, nasce da un’idea di Valentina Valentini come trimestrale del Teatro Biblioteca Quarticciolo e prevede due edizioni, sul web – in italiano e in inglese – e stampato su carta, solo in italiano. Si tratta di un dispositivo di comunicazione capace di creare spazi di immaginazione e relazione, non riempitivi dello “stare in casa” del fruitore, né compensativi di altre esperienze, ma pensati ad hoc per il web. Resta centrale la vocazione del TBQ alla creazione di comunità, all’ascolto del territorio che lo ospita accanto all’attenzione per i linguaggi del contemporaneo. In questo senso il palinsesto TBQvoices coniuga formati sperimentali e pluridisciplinari. Gli appuntamenti, con programmazione settimanale, prevedono rubriche di teatro; documentari; progetti storici di videodanza accanto a produzioni recenti, nate e concepite per il digitale, accompagnate da approfondimenti critici; una rassegna sui video d’autore dedicati ad artisti video commentati da studiosi (tre a Bill Viola, due a Giacomo Verde, uno a Studio Azzurro e uno a Mario Martone); TBQlab, progetto di ricerca e sperimentazione di creazioni rivolto a giovani artisti; una rassegna letteraria che apre lo sguardo a romanzi sulle periferie delle città in dialogo con gli autori; Vocali in orbita, Voci in podcast di una scuola a distanza a cura di Luca Lotano, un progetto radio che mette in connessione diverse realtà di accoglienza nel Lazio realizzato tramite gli smartphone per tenere viva la lingua italiana dei rifugiati e richiedenti asilo. Particolare cura è riservata alla programmazione di Teatro ragazzi che nasce da testimonianze, desideri e suggerimenti degli insegnanti e dei genitori del Municipio V: video didattici sugli spettacoli delle ultime stagioni del TBQ, con interventi di studiosi di Teatro Ragazzi e interviste al cast; La scatola dei ricordi, una sorta di “scatola virtuale” che bimbi e ragazzi delle scuole possano riempire di “pensieri e desideri”; Tutti in carrozza! Storie e filastrocche per viaggiare con la fantasia, per raccontare la magia delle storie e della poesia per i più piccoli; Letture teatrali in lingua inglese a sostegno della didattica a distanza.  Direzione artistica Giorgio Andriani, Antonino Pirillo e Valentina Marini _ Coordinamento scientifico Valentina Valentini

TEATRO TOR BELLA MONACA

Il Teatro Tor Bella Monaca presenta il Diario di un non intubabile di Alessandro Benvenuti che dal primo giorno del lockdown ha iniziato a scrivere, con la sua abituale ironia le sue riflessioni sulla forzata “quarantena” a causa del coronavirus. “All’inizio dell’emergenza che ha travolto le nostre vite – spiega Alessandro Benvenuti, Direttore artistico del Teatro Tor Bella Monaca – ho pensato ad un modo di comunicare affettuoso con i frequentatori del mio fan club su facebook e con tutti coloro che, da nord a sud, mi vengono a trovare in teatro per dirgli che l’uomo resiste, che continua a pensare e non si fa abbattere dalle avversità. Un modo assai radicale per dire ‘Largo ai giovani’. Il Diario di un non intubabile sarà trasmesso tutte le domeniche alle 18 in diretta sulla pagina Facebook del Teatro e sugli account instragram e twitter; i video saranno disponibili, successivamente, sul sito e sul canale youtube.  Tanti i progetti in cantiere al Teatro Tor Bella Monaca alla luce del rinnovo triennale dell’affidamento che, adesso, hanno subito uno stop forzato a causa dell’emergenza. Ormai il Tor Bella Monaca è considerato sempre più un punto di riferimento, uno spazio attrattore. Molte compagnie giovani si rivolgono a tale teatro con nuove proposte, grazie anche alla possibilità di avere un accesso molto celere.  Direttore artistico Alessandro Benvenuti _ Direttore del teatro Filippo D’Alessio

TEATRO DEL LIDO DI OSTIA. UN PONTE PER I TUOI SOGNI

Dal 6 marzo 2020, anche il Teatro del Lido ha dovuto chiudere i propri cancelli al pubblico, agli artisti, ai tecnici, agli operatori, privando temporaneamente il territorio di un punto di riferimento socio-culturale importantissimo. Successivamente alla chiusura e al generale momento di smarrimento, è iniziata ad avanzare la necessità di proporre delle attività che potessero rendere reale, anche in questa particolare situazione, lo slogan scelto per la stagione 2020: Un ponte per i tuoi sogni.  Sono stati immaginati una serie di eventi digitali che possano servire ‘da ponte’. Un raccordo che porti tutti verso un sogno più grande: rianimare la sala di via delle Sirene, nella convinzione che il teatro trovi la sua ragione più profonda nell’essere luogo fisico di ritrovo e condivisione per la comunità. Il web e i suoi strumenti saranno i ponti ‘informatici’ per colmare le attuali distanze tra il teatro e il suo pubblico e assieme per rimanere al fianco delle compagnie e degli artisti, che il Teatro del Lido avrebbe dovuto accogliere e che hanno visto svanire i propri impegni e con essi le proprie risorse economiche. Non lasciare indietro nessuno è il principio guida, per evitare il rischio che la spina dorsale dell’arte performativa si spenga, perché tornare indietro sarebbe molto difficile.  Il programma e il calendario degli eventi non sono ancora definiti nel dettaglio, è possibile però anticipare tra le varie attività online: laboratori destinati all’infanzia e all’adolescenza; incontri con le associazioni del territorio, tavoli partecipati 2.0 attraverso la condivisione di esperienze, riflessioni e idee per affrontare insieme le nuove sfide all’orizzonte; mostre virtuali, che permettano di esplorare gli spazi espositivi del teatro con l’ausilio delle tecnologie digitali; appuntamenti legati al cinema, per riproporre via web il seguitissimo appuntamento con il cineforum a cura di Donato Di Stasi, organizzato dall’Associazione L’Occhio Estraneo; didattica a distanza per adulti/e, proseguendo online i cicli formativi iniziati negli spazi del teatro; una rassegna di pillole teatrali, con interviste veicolate attraverso dirette radio o podcast, realizzate in collaborazione con una webradio del territorio nata proprio a ridosso di questo periodo di emergenza.

 

TEATRO VILLA PAMPHILJ “TVP ONLINE PRIMAVERA 2020” #TVPonline

Prosegue la programmazione di Teatro Villa Pamphilj per i prossimi tre anni, e questa è una bellissima notizia. Il pensiero artistico per il triennio 2020-2022 di programmazione è Prendersi Cura: delle parole, del linguaggio, del pensiero. Ma anche delle persone, dei luoghi, dell’ambiente. E dei diritti, della Costituzione, della bellezza. Prendersi cura del Teatro, del pubblico, perché il Teatro è uno strumento fortissimo e irrinunciabile di conoscenza, aggregazione, coesione e poesia.  E’ statoideato un programma settimanale on line (sui nostri canali social) di Teatro, Musica, Poesia, Arte varia, per tutte le età. Per i più piccoli due appuntamenti, il martedì alle ore 18 (dal 12 maggio) con A ME GLI OCCHI (E LE ORECCHIE) Favole e storie tra parole e immagini e SING-A-LONG, inglese e musica per piccolissimi, un progetto rivolto alla fascia 0-48 mesi e ai genitori con Diego di Vella e Livia Adinolfi. Due gli appuntamenti settimanali anche per la drammaturgia contemporanea, con le CONVERSAZIONI DI SCENA a cura di Giancarlo Sammartano e lL PALCOSCENICO DELLA LEGALITA’ – storie 2.0 un racconto in pillole dello spettacolo Dieci storie proprio così – Terzo Atto per non abbassare la guardia sulle atrocità compiute dalla criminalità organizzata e per non dimenticare le tantissime storie di riscatto (con Emanuela Giordano e CO2). Per la musica, il giovedì alle 18.30 con DIALOGHI MEDITERRANEI, incontri a distanza tra Stefano Saletti e gli artisti del Festival Popolare Italiano: Lucilla Galeazzi, Riccardo Tesi, Gabriele Coen, Gabriella Aiello, Jamal Ouassini e Luigi Cinque. La rassegna si concluderà il 4 giugno con l’intervista di Francesco Saverio Galtieri, Direttore della SPM Donna Olimpia a Stefano Saletti. Francesco Galtieri dialogherà inoltre sul metodo e la bellezza della musica (sotto tutti i punti di vista e a tutte le età) anche attraverso le Conversazioni Musicali (date da definirsi). Il venerdì alle ore 15, #JAZZHOME Il jazz non sarà messo in quarantenail diario di un musicista jazz nei giorni di isolamento in Italia a cura della batterista Cecilia Sanchietti, in collaborazione Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma. Per la didattica musicale, dal 15 maggio, ogni venerdì alle 18 “DIDATTICA, che spettacolo!” un ciclo di incontri sul metodo “Musica in Culla” per la prima infanzia, con Paola Anselmi e Beth Bolton, in collaborazione con il Festival di Amalfi. Ogni domenica alle ore 12, verrà pubblicata LA VIGNETTA di Fabio Magnasciutti: una vignetta dedicata all’arte, alla cultura, in questo periodo sospeso, per riflettere e sorridere con profonda leggerezza realizzata da uno dei più apprezzati disegnatori contemporanei.

data di pubblicazione:11/05/2020

#TDRONLINE 9: Centuria a cura di Massimo Popolizio e l’incontro con Christiane Jatahy

#TDRONLINE 7: incontro con Lucia Calamaro e Phia MénArd

La settimana digital del Teatro di Roma, dal 4 al 10 maggio, ha continuato ad arricchire l’offerta del palinsesto di proposte virtuali su tutti i suoi canali social (Facebook, Instagram e YouTube) per condividere nuove forme alternative d’arte e teatro attraverso il web. Da segnalare gli incontri di Giorgio Barberio Corsetti con la regista Lucia Calamaro e con la performer Phia Ménard.

La programmazione digital ha previsto martedì alle ore 16 il talk dedicato all’Arlecchino di Valerio Binasco, spettacolo approfondito attraverso i temi contemporanei della fame e della povertà, con i contributi del critico cinematografico Alberto Crespi e della giornalista Marta Fana.

Un omaggio sentito all’artista e attivista Giacomo Verde, pioniere della videoarte italiana, venuto a mancare nei giorni scorsi, che #TdROnline ha voluto ricordare proponendo mercoledì alle ore 12 il video della sua ultima performance Il piccolo diario dei malanni, un testamento umano dell’arte per la vita, che sarebbe stato programmato in Stagione al Teatro Torlonia.

Platea virtuale dedicata alla parola poetica e letteraria  giovedì 7 maggio con un doppio appuntamento alle ore 12 con Lino Musella che ha dato voce a uno dei passaggi più evocativi delle Lettere a un giovane poeta di Rainer Maria Rilke, mentre alle 16 il secondo appuntamento con Roberto Rustioni che legge frammenti dalle opere di Anton Cechov, mentre venerdì alle 16 c’è stata la proposta di lacasadargilla con L’anello debole, un’opera narrativa per parole e immagini, dal racconto La soluzione della mosca di Alice Bradley Sheldon.

Sono proseguite le conversazioni di Giorgio Barberio Corsetti con registi e registe della scena nazionale e internazionale. Giovedi alle ore 19 è stata la volta di una delle figure femminili più potenti della scena contemporanea: Lucia Calamaro, drammaturga e regista, tre volte premio Ubu, che ha saputo inventare una nuova lingua teatrale, autoriale e pervasiva, nel tentativo di scandagliare la psiche umana. Lucia Calamaro in questo momento dopo una fase di confusione mentale sta ora vivendo un momento di studio e creatività senza ansia, riprendendo appunti ed aspetti passati legati al suo lungo soggiorno a Montevideo ed in Sudamerica, quando la dittatura argentina aveva imposto il divieto di intersezione tra le persone, quello che oggi si chiama distanziamento. Sente gli amici anche quelli lontani oltreoceano che pur in presenza di minori casi di contagio vivono in reclusione anch’essi. Barberio Corsetti ricorda che la scrittura del teatro della Calamaro si concretizza principalmente sulla scena. La regista conferma che procede prima alla scrittura di alcuni pezzi che poi nel confronto con gli attori diventano il corpo della drammaturgia, motivo per cui il lavoro in sala prove è imprescindibile e bellissimo. Importante anche il corpo e la fisicità, la simpatia delle persone, non la spigolosità. Oggi si lavora su ipotesi di lavori futuri, tra cui un progetto sul punto apicale di ogni persona, in cui ognuno è visto nel suo momento migliore di sempre, lavoro visto come ricerca e nostalgia di questo apice. Altro progetto è la ripresa di Teatro del Tempo di Franco Parenti con Isabella Ragonese, oggi incredibilmente attuale. Come si immagina il dopo, chiede Barberio Corsetti. Il dopo secondo la Calamaro sarà uguale al prima anche dopo il trauma, perché si dimentica molto facilmente e bisogna comunque fare e ripartire, con spettacoli anche per poche persone. Se avessi dei giovani drammaturghi davanti post virus, come ti relazioneresti con loro, chiede Barberio Corsetti. Partirebbe dall’elenco delle cose mancate a ognuno, prendendo da tale lista gli aspetti più rilevanti, uniti alla condizione di rallentamento vissuta. Di che cosa abbiamo imparato a fare a meno? Il concetto di superfluo si è acceso e si riflette su ciò. Importante in tal senso un saggio scritto prima del Covid da Massimo Recalcati Le nuove melancolie che esamina i nuovi paradigmi della solitudine, della frontiera e della autoprotezione che ognuno si è imposto. L’ipotesi di un teatro contingentato per la distanza di sicurezza ed anche con il numero ridotto di artisti in scena non è poi così drammatico. Ci sarà un anno antieconomico, con una percezione dell’arte rinnovata, in cui riprendere abitudini più monacali, bello e potente comunque.

Sabato 9 maggio alle ore 21 è stata la volta della regista, artista performativa e giocoliera francese Phia Ménard, che sfida le convezioni e il diritto ad essere fuori norma; con la sua compagnia, ha già portato la coppia di spettacoli Vortex e L’après-midi d’un foehn al Teatro India lo scorso febbraio, e tornerà all’Argentina la prossima stagione. Attualmente è a Belgrado ospite di un’amica per qualche giorno ma ha poi deciso di rimanere lì per imparare a conoscere un altro popolo ed un’altra realtà. Si può uscire in alcune ore perché poi c’è il coprifuoco, si sta facendo esperienza di quanto accaduto in altri luoghi in Europa. Si progetta ma ci si interroga su come riappropriarsi del proprio spazio. Saremo dei sopravvissuti a questa malattia con un lutto dentro, continua la Ménard, tra notizie di attualità miste a ozio e attesa, il confinamento non aiuta la creatività, senza vicinanza, facendo sport e meditazione e cercando spunti di riflessione. C’è necessità di pensare a cose diverse che rimandano alla filosofia continua Barberio Corsetti. E’ essenziale, siamo chiusi in spazi confinati quali sono le abitazioni e dobbiamo continuare a vivere, grazie ai medici ed al personale sanitario e a chi fornisce il cibo, insomma grazie ad alcune classi sociali pagate poco ma fondamentali. Cosa fare oggi con il teatro? Avere il corpo prigioniero per un teatro fisico soprattutto è molto strano, anche in assenza di notizie certe. Sottomissione e reclusione. E’ angosciante. Leggendo Bernard Sitegler che è stato imprigionato, il modo per resistere è riprendere possesso del tempo durante la giornata, gestendolo, facendo ordine nelle cose. Abbiamo accumulato troppo, dalle mail alle cose, e ora dobbiamo fare delle scelte. Importante il supporto di meditazione e concentrazione, fermare oggi il corpo in attesa della libertà del domani. Il teatro sarà un luogo di fiducia? Nuove rappresentazioni ci attendono e bisognerà guardare diversamente il corpo. C’è contatto ora con gli amici e gli artisti della compagnia, chiede Barberio Corsetti. In questo momento dovevano essere al festival di Oporto, il momento è difficile per l’incertezza legata alla distanza forzata, non si sa nulla del futuro, importante la salute unita all’incognita lavorativa, ci sono le trasferte, oggi si esce solo per nutrirsi, avendo tanta voglia di portare in scena qualcosa ed incontrare la gente, superando paure e divieti. Anche in Italia si progetta e si aspetta, ma si ha voglia di pensare a ciò che si farà aggiunge Barberio Corsetti. Oggi tutto è sospeso, anche i progetti del Teatro di Roma che aspetta la Menàrd a braccia aperte nel 2021. Sarà bellissimo portare, conclude la Ménard, Saison Seche a Roma, una storia di sette donne che distruggono la casa del Patriarca, non a martellate ma con la danza, secondo nuovi rituali. Accadrà lo stesso anche con Maison Mére in cui la stessa incarna una dea punk che oggi assume una dimensione ed un significato diversi. Ci aspetta andare in sala all’Argentina con un terzo degli spettatori con la mascherina. Poi la gestione delle distanze tra attori ed i controlli medici. Sarà un teatro dentro il teatro. Importante sarà ruolo e concetto di immunità finchè saremo in questo limbo, una sorta di visione in stile Orwell 1984, o tribunali sovietici del periodo staliniano. Bisogna ricominciare e quando si vedrà qualcuno sul palco fare qualcosa sarà straordinario anche dietro ad una mascherina protettiva. Diventerà un’abitudine forse convivere con la mascherina; il teatro rimane comunque una forma di resistenza in quello spazio che ognuno vorrà e dovrà riprendersi, soprattutto gli spazi aperti, come il Colosseo, per uscire da un confinamento mentale e proporre qualcosa di nuovo per liberarsi e muoversi, danznado, urlando, cantando. Importanti come gli applausi, momento estremo di condivisione e di partecipazione e fiducia a tutti i livelli.

Domenica 10 maggio alle ore 16, Giorgina Pi e Bluemotion hanno rivisitato il mito classico con Tiresias, appunti dalla vita di adesso, per uno sguardo sul presente servendosi di quello dell’indovino cieco che vede oltre il visibile, partendo dagli estratti di Resta te stessa, rilettura della rivoluzionaria drammaturga, poetessa e rapper inglese Kate Tempest. La vita di adesso ha chiesto conforto a Tiresia e a tutte le vite che ha conosciuto, Tiresia che a occhi chiusi vede la vita di dopo al centro di piccoli quadri appesi sul cielo di domani.

Radio India ha continuato a riempire i silenzi, trasformando in ascolto la dimensione ‘dal vivo’, paesaggi e performance, dalla musica alla parola al suono, tutti i giorni live dalle ore 17 alle 20 e in diretta streaming su www.spreaker.com, poi in podcast anche su spotify e social del Teatro di Roma. Oltre alla programmazione consueta, le strisce quotidiane accolgono ospiti d’eccezione: Asia Argento, mercoledì, nella rubrica Disco presenta Blood on the tracks di Bob Dylan; Laura Scarpini è protagonista della rubrica Record, giovedìintervistata da Michele Di Stefano; mentre Daria Deflorian in Persone, venerdì, incontra Enrico Castellani di Babilonia Teatri; ospite speciale di Muta Imago è John Cascone, venerdì, in Sparizioni.

Non sono mancate le Fiabe della Buonanotte di teatro delle apparizioni mercoledì, venerdì e domenica alle ore 2 e l’appuntamento domenicale con Luce sull’Archeologia alle ore 12, tra storia, poesia e musica, che in questo terzo incontro Per volere degli dèi ha  raccontato Cartagine e la sua nota regina in una forma inedita.

data di pubblicazione:11/05/2020

 

#TDRONLINE 9: Centuria a cura di Massimo Popolizio e l’incontro con Christiane Jatahy

#TDRONLINE 6: incontro con Tiago Rodrigues e Thomas Ostermeier

La settimana digital del Teatro di Roma,dal 27 aprile al 3 maggio, ha continuato ad arricchire l’offerta del palinsesto di proposte virtuali su tutti i suoi canali social (Facebook, Instagram e YouTube) per condividere nuove forme alternative d’arte e teatro attraverso il web.

 

Tra le novità assolute il debutto a Radio India di una nuova rubrica settimanale The Performer – dall’insorgenza alla scomparsa dei corpi, in onda lunedì; mentre le strisce quotidiane si sono arricchite di protagonisti esclusivi con l’Extra di martedì a cura di Simone Derai, fondatore della compagnia Anagoor; molto interessanti infine i dialoghi di Giorgio Barberio Corsetti con Tiago Rodrigues e Thomas Ostermeier. Per la sezione schegge&racconti, mercoledì 29 aprile alle ore 12 Ivan Talarico ha presentato Buonismo in cattività, terza e ultima parte del suo tentativo di discorso sul presente, mentre giovedì 30 alle ore 12 sono stati presentati i versi inediti di Eleonora Danco, La Giornata Infinita – ovvero trattatello poetico senza speranza, mentre Roberto Rustioni alle ore 16 ha letto alcuni frammenti di Anton Cechov , geniale autore russo, anche medico, per omaggiare attraverso le sue opere il personale sanitario impegnato in questa emergenza sanitaria; venerdì 1 maggio alle 16 Gabriele Portoghese ha presentato alcune composizioni poetiche di Juan Rodolfo Wilcock, accompagnato da un ritratto dell’artista argentino ad opera di Edoardo Camurri.

Ancora venerdì primo maggio ma alle ore 11Piero Gabrielli ha lanciato sul web il video clip Canta che ti passa, una canzone collettiva per raccontare, in musica e parole, le sensazioni degli oltre 140 ragazzi e famiglie che hanno partecipato alla creazione del testo tramite il tutorial online e i laboratori condotti dal regista Roberto Gandini.

Sempre il primo maggio alle ore 19 il dialogo di Giorgio Barberio Corsetti con il teatro sovversivo e poetico di Tiago Rodrigues, regista portoghese e direttore del Teatro Nazionale di Lisbona. Barberio Corsetti ha ricordato che il Teatro di Roma coproduce lo spettacolo Catarina che dovrebbe essere in programmazione al teatro Argentina a febbraio 2021. Come potrebbe cambiare lo spettacolo che è molto legato al tempo presente, al virus ed all’epidemia?

Siamo tutti molto preoccupati ed abbiamo un dovere ed una responsabilità in quanto direttori di teatri nazionali afferma Rodrigues. Catarina e la bellezza di poter uccidere fascisti nasce da aspetti concreti legati alla vicenda di un giudice portoghese che si era mostrato particolarmente indulgente verso crimini commessi da uomini verso le donne aggrappandosi alla Bibbia, specchio di un atteggiamento ultraconservatore, capace di una violenza perpetuata ed istituzionalizzata, residuo di 48 anni di dittatura in Portogallo, finita nel 1974 ma i cui strascichi sono ancora diffusi. È la piece di un gruppo di attori che pensano a come rapire il giudice, ispirandosi a I giusti di Camus o Le mani sporche di Sartre, visto che ciò che si porta in palcoscenico non illegale. La dimensione provocatoria dello spettacolo ha innescato reazioni forti da parte della stampa e della politica di destra per uno spettacolo solo annunciato e non ancora scritto e provato. Si era ancora alla primissima stesura ed alle prime prove poi sospese. Nel frattempo anche in Portogallo la destra populista sta crescendo. Ma è come rispondere presente quando la pandemia sta crescendo. E’ la storia di una famiglia di sole donne che una volta l’anno si trovano in casa per assassinare un fascista che hanno rapito. Ma l’ultima arrivata non vuole uccidere e scoppia la lite familiare. E’ arrivato il momento di prendere la distanza dalle cose, proiettando lo spettacolo nel 2024-2025: come diventerà la nostra società, con lo spettro della violenza politica nella crisi economica.

Riesce a provare ora, chiede Barberio Corsetti. Il lavoro iniziale è fortemente basato sulla collaborazione e interazione con gli attori ed ora non è possibile farlo, in questo periodo si è lavorato sul programma e sulle relazioni del teatro di cui è Direttore. Si è deciso di pagare tutti come se gli spettacoli fossero stati in scena con dispendio di risorse finanziarie. Con tanti rischi e incertezze sul futuro. Ci sono libri da leggere e progetti da scrivere, videoconferenze con gli attori ma si parla solo della situazione attuale. Unica cosa decisa è che ci saranno di sicuro nello spettacolo cantanti femminili e canzoni antifasciste dell’Emilia Romagna. Ha ricevuto sostegno dal Governo? La Ministra delle Attività Culturali è stata interpellata per avere un rimborso dei soldi spesi e dopo varie vicissitudini si è riusciti a ricevere le somme anticipate a tutti i lavoratori dei teatri che sono prima di tutto cittadini ed hanno problemi di sopravvivenza. Bisogna sostenere queste persone il più possibile. Come immagina la ripresa Tiago Rodrigues conclude Barberio Corsetti Come si posizionerà il teatro? Rodrigues ha il presentimento che cambierà ma non sa proprio come. Bisogna essere realisti. C’è voglia di reagire e partecipare, il web è stato assalito ma questo non è teatro. Davide Carnevali ha scritto un articolo esemplare su questo periodo, ma non ha ancora una idea chiara. Bisogna fermarsi e riflettere meglio. Ci vorrà tempo. Non si può più subire il nomadismo della velocità, vivendo tutto allo stesso modo. Nel mondo del teatro in cui si ruba il tempo alle persone, il nostro rapporto con il tempo dovrà essere più sensibile e intelligente.

Il 2 maggio alle ore 21 l’incontro di Giorgio Barberio Corsetti con il maestro della scena contemporanea, che va al cuore dell’identità politica e sociale del teatro, ovvero Thomas Ostermeier, regista tedesco e direttore della Schaubühne di Berlino.

Il regista esordisce porgendo le sue personali scuse per l’atteggiamento del governo tedesco nel non aver sostenuto gli eurobond. Lui stesso fa parte di un movimento europeista solidale con Italia e Spagna. Si considera cittadino europeo di cui condivide i valori sociali e culturali ma non quelli economici che anzi stanno portando ad una regressione per pregiudizi o luoghi comuni. I teatri europei sono chiusi e si è molto preoccupati della situazione, si sta sperando che i politici salvino il teatro e la cultura ma è molto difficile, soprattutto in Italia, visto i precedenti politici che hanno governato. Ostermeier ama l’Italia sin da quando ragazzino veniva dalla Baviera, un’Italia che resiste e spera, l’Italia di Dario Fo, Pasolini, Berlinguer. Nel lockdown pensava di poter leggere tutti i libri accumulati negli scaffali ma fa programmazione da più di tre settimane, raccogliendo materiale di autori, filosofi, scrittori e materiale di spettacoli tra gli altri di Milo Rau e Sasha Waltz, tutelando il diritto di autore ed evitando che finiscano in rete. Si comincerà con una interlocuzione con Annie Hernaux, si mostreranno i vari punti di vista su questa emergenza, perchè bisogna cambiare qualcosa, è una situazione eccezionale che può però permettere di migliorare tanto. Tornerà tutto come prima chiede Barberio Corsetti. Politici, industria ed economia dicono che siamo in bancarotta, dobbiamo dare più potere alle aziende e lavorare di più ma si sta usando la crisi per cambiare le leggi e togliere di mezzo attivisti ed ecologisti. Ci sarà la crisi del teatro indipendente e del lavoro delle maestranze, ritengono entrambi. E’ umiliante richiedere i sussidi sostiene Ostermeier, sarebbe più giusto e meno costoso utilizzare il lavoro intermettente. Riaprire gradualmente i teatri. E’ deprimente, l’esperienza di andare a teatro, l’energia e l’interazione con il pubblico è troppo importante. Altro genere di spettacoli? Bisogna in qualche modo riaprire ma non dipende dal teatro. Sarebbe meglio aspettare il vaccino, per tornare al teatro come ad una festa e celebrare la bellezza del teatro. Questa la sua idea di riapertura. C’è ovviamente il problema del lavoro, ma il pubblico avrebbe paura a tornare. L’ottimismo può però derivare da una lettura storica: ai tempi di Shakespeare ci fu la peste ma dopo mesi il tetro risorse e vennero scritte opere straordinarie.

Il palinsesto settimanale si è chiuso con gli appuntamenti domenicali: il secondo incontro di Luce sull’Archeologia sul tema Enea, Roma e il Tevere alle ore 11e l’ultima delle piccole lezioni di economia di Marco Cavalcoli con Scrooge’s digest alle ore 16. E’ giunto infine al termine il ciclo di favole serali Fiabe della Buonanotte, di teatrodelleapparizioni alle ore 21, fiabe che hanno fatto addormentare i più piccini.

data di pubblicazione:04/05/2020