allestimento e scenofonia di Roberto Tarasco, regia di Gabriele Vacis, attori della compagnia teatrale PoEM
(Teatro Ateneo – Roma,11/12 novembre 2024)
Un classico della drammaturgia molto caro a Manuela Kustermann e al compianto Giancarlo Nanni in una sobria e levigata rappresentazione di una compagnia di giovani formati al Teatro Stabile di Torino e magnificamente assemblati da Roberto Tarasco e Gabriele Vacis. Uno spettacolo in cui funziona tutto con lineare semplicità.
Diede scandalo Wedekind, il primo uomo di teatro a interessarsi (qualcuno suggerì “morbosamente) dello sboccio della pubertà giovanile alla fine dell’800. Il testo fu scritto nel 1891 ma rappresentato solo nel 1906 (in scena però si parla del 1901) proprio per il carattere giudicato scandaloso del plot. Tutto parte dalla misurazione della gonna di una quattordicenne. La scoperta del sesso, le fantasticherie in ambiente scolastico, il difficile passaggio a un’era di transizione e contrasto in cui non è troppo chiaro come nascono i bambini, è la contraddizione esulcerante nel rapporto con i genitori. Scarno gioco di luci ma uso coreutico dell’ensemble con ragionato uso della musica. La rivisitazione contempla tocchi d’attualità e persino la riscoperta di un pezzo vintage di De Gregori risalente a cinquanta anni fa. Il dolore di un’età difficile sboccia con passaggi veloci in cui si sfronda il testo originario e si riduce l’ingombro dei personaggi contemplati in originale. Ragazzi Under 30 tutti molto bravi, solidali e affiatati per il compiacimento del pubblico più giovane che si possa rinvenire sulla piazza di Roma. La violenza viene mostrata con discrezione simbolica congruamente efficace. Godibile anche il pre-scena con il pubblico in affluenza ed esercizi di riscaldamento che sanno essere già spettacolo. Una stagione quella del Teatro Ateneo che è partita con il piede giusta e che promette a breve altre congrue sorprese.
data di pubblicazione:12/11/2024
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