BALLO BALLO regia di Nacho Àlvarez – Amazon Prime Video, 2021

BALLO BALLO regia di Nacho Àlvarez – Amazon Prime Video, 2021

BALLO BALLO è una commedia musicale ambientata negli sfavillanti anni ’70 in Spagna, periodo segnato però anche da una rigida censura dei costumi. Narra la vicenda di Maria, una ragazza italiana piena di vita e voglia di libertà, con la grande passione del ballo che, tra innamoramenti e disavventure, è alla ricerca della propria affermazione professionale e sentimentale. Il film, una coproduzione italo spagnola, è prodotto per l’Italia da Indigo Film con RAI Cinema e sarà in anteprima esclusiva su Amazon Prime Video dal 25 gennaio.

 

Maria, dopo avere abbandonato il suo promesso sposo davanti all’altare di una chiesa di Roma, torna a Madrid per scoprire cosa vuole davvero dalla vita. L’arrivo all’aeroporto di Madrid cambierà la sua vita. Diviene amica di un’assistente di volo, Amparo, con cui andrà a vivere ed incontra Pablo. Grazie a un colpo di fortuna riesce a entrare nel corpo di ballo del programma televisivo di maggior successo del momento, Las noches de Rosa. Lì reincontra e si innamora definitivamente di Pablo, figlio del temibile censore televisivo Celedonio, che sta seguendo le orme del padre nell’emittente televisiva. La vicenda si complica tra Maria che è combattuta tra l’adeguamento alle regole e la voglia di sentirsi realizzata. Accompagnati dai più grandi successi di Raffaella Carrà, in un turbinio di musiche e di coreografie in technicolor, solo alla fine si scoprirà se vale davvero la pena andare contro ogni regola e avere il coraggio di cambiare radicalmente la propria vita.

BALLO BALLO è una cascata di colore ed allegria nella Spagna franchista degli anni ’70, una celebrazione variopinta del coraggio di essere se stessi e di lottare per la libertà di espressione.

Anche se presente solo in un fotogramma finale aleggia la presenza di Raffaella Carrà, la musa ispiratrice del sogno di Maria. Due ore di spensieratezza con tanta voglia di canticchiare e ballare. Molto divertenti costumi e ambientazioni, bravi gli attori e i ballerini, un po’ sottotono le interpretazioni dei brani, troppo distanti dalle sonorità e dal coinvolgimento emotivo degli originali della Carrà nazionale.

data di pubblicazione:20/01/2021

#TDRONLINE Al via dal 7 dicembre il nuovo palinsesto digitale del Teatro di Roma

#TDRONLINE Al via dal 7 dicembre il nuovo palinsesto digitale del Teatro di Roma

La nuova edizione di #TdrOnline del Teatro di Roma accompagnerà il pubblico di utenti-spettatori con un palinsesto settimanale sui canali social (Facebook, YouTube, Instagram e sito web), a partire da lunedì 7 dicembre con la prima puntata del ciclo delle Letture kafkiane, realizzate sul palco dell’Argentina dalla compagnia della Metamorfosi, diretta da Giorgio Barberio Corsetti, che in attesa del debutto fa risuonare in video le parole e le atmosfere dello scrittore boemo. Il cast di interpreti (Roberto Rustioni, Sara Putignano, Anna Chiara Colombo, Giovanni Prosperi, Giulia Trippetta, Dario Caccuri) prosegue il suo ideale dialogo con Kafka, selezionando alcuni testi dai suoi racconti ed entrando nelle vesti degli altri personaggi che ne compongono l’universo narrativo. Le Letture prepareranno il palco per Metamorfosi Cabaret (trasmesso prossimamente in streaming), un ritratto plurale del nostro presente tra cabaret e storie dalla città, che coinvolgerà artisti/e, comici/che, autori e autrici, musicisti/e, rappresentanti delle associazioni e delle realtà culturali e sociali per parlare di crisi, nuova povertà, ma anche di solidarietà, slancio creativo e futuro. In questo percorso si riallaccia il dialogo con le periferie e le generazioni romane, ripartendo dall’esperienza estiva del Cantiere Amleto, condotto da Corsetti e Massimo Sigillò Massara, con la messa online di una clip (13 dicembre) in cui si ripercorre in musica e per immagini la prima tappa dal vivo di questo lungo viaggio iniziato a luglio al Parco Tor Tre Teste.

Per riprendere le fila della programmazione al momento sospesa, si inaugurano da martedì 8 dicembre le giornate dedicate ai talk attraverso le conversazioni video di Corsetti con Alessandro Serra, con cui dialoga sull’immaginario shakespeariano (8 dicembre), e con gli studiosi Emanuele Coccia (15 dicembre) e Francesco Fiorentino (22 dicembre) con i quali rifletterà sui rimandi al presente della Metamorfosi indagando la relazione con l’altro/a, l’alienazione del lavoro, il rapporto tra essere umano e natura; in onda poi l’incontro sulla scrittura di De Sade con il giovane regista dello spettacolo La filosofia del boudoir Fabio Condemi che, in compagnia della scrittrice Veronica Raimo e del critico Attilio Scarpellini, si interroga su come considerare le opere di quegli autori che fanno dello scandalo la propria poetica (29 dicembre).

Al Teatro Torlonia si incontra il collettivo artistico di Sgombro per registrare Sgombro – il podcast, un varietà in tre podcast radiofonici (11, 18 e 26 dicembre), per un discorso tragicomico sul presente di chiusure e isolamento. In ogni episodio Ivan Talarico ci accompagna tra le performance di scrittori, poeti, cantautori, attori, performer, dal linguaggio ironico, intenso e disperato, tra cui Claudio Morici, Davide Grillo, Luisa Merloni, Daniele Parisi, Paola Michelini, Marco Ceccotti del Nano Egidio, Gioia Salvatori, Lucio Leoni, Giovan Bartolo Botta, Andrea Cosentino.

A dicembre (12, 13, 19 e 20) prende vita il primo affaccio della programmazione per le nuove generazioni, a cura di Fabrizio Pallara, che trasforma il palco di Torlonia in un’officina dell’arte abitata da artiste e artisti e dal pubblico che seguirà da casa Fatti a mano, un laboratorio di scultura in cui verrà sperimentata in streaming la costruzione di oggetti a distanza, valorizzando la manualità per animare la relazione con lo schermo attraverso un risultato tangibile, e che avrà per tema l’oggetto artistico come dono. L’attenzione ai piccoli e alle famiglie continua all’Argentina con il consueto appuntamento natalizio del Laboratorio Teatrale Integrato Piero Gabrielli, che augura buone feste con le Letture sotto l’albero interpretate dagli attori della Piccola Compagnia alla scoperta di fiabe e filastrocche di Gianni Rodari (24 dicembre).

Tra dicembre e gennaio #TdRonline prosegue al Teatro Valle, che diventa un palcoscenico di lavoro come tutti gli altri, trasformandosi in uno studio di registrazione in cui settanta artisti registreranno dieci radiodrammi tra scienza e fantascienza (di prossima programmazione): testi classici e letteratura contemporanea italiana e internazionale proposti, fra gli altri, da Silvia Gallerano e Paola Rota, Manuela Cherubini, lacasadargilla/Lisa Ferlazzo Natoli, Roberto Rustioni, Michelangelo Dalisi e Francesco Villano, Flavio Francucci, e accompagnati da contenuti scientifici introdotti da esperti, giornalisti e scienziati.

Anche gli spazi del Teatro India, già impegnati dalle residenze degli artisti, riprendono a intessere le trame di ascolto di Radio India, ora in una fase di studio e di indagine, e on air dal 28 dicembre al 3 gennaio 2021. Questo momento iniziale di ricerca prevede alcuni appuntamenti pubblici, il primo sarà il 5 dicembre, giorno in cui Radio India parteciperà alla giornata di lavoro di Rete Critica 2020 come invitata e vincitrice del premio dell’edizione di quest’anno; sempre il 5 dicembre (ore 18) Radio India ospiterà un palinsesto curato insieme al festival Atlas of Transitions – WE THE PEOPLE organizzato da ERT – Emilia Romagna Teatro e curato da Piersandra Di Matteo: una serie di assemblaggi di suoni, tessiture vocali, pillole narrative rubate alle performance, scambi di patrimoni sonori e frammenti fonetici che si concluderà con una conversazione tra la curatrice Piersandra Di Matteo e la redazione di Radio India.

data di pubblicazione:08/12/2020

PROGRAMMA ALICE NELLA CITTA’- FESTA CINEMA ROMA

PROGRAMMA ALICE NELLA CITTA’- FESTA CINEMA ROMA

Si svolgerà a Roma dal 15 al 25 ottobre 2020, nel quadro della Festa del Cinema, la XVIII edizione di Alice nella Città, la sezione autonoma dedicata alle giovani generazioni diretta da Gianluca Giannelli e Fabia Bettini e organizzata dall’Associazione Culturale PlayTown Roma. Quest’anno alle sale dell’Auditorium Parco della Musica e del Cinema Caravaggio, si aggiungerà l’Auditorium de La Nuvola di Fuksas all’EUR, che si aprirà per la prima volta al cinema.

Da sempre attenta ai temi legati alle giovani generazioni, Alice nella Città presenterà un programma di anteprime assolute, esordi alla regia e proposte originali. 11 + 1 le opere del Concorso Young Adult, 7 Eventi Speciali, mentre il Fuori Concorso raccoglie 5 film con una forte attenzione al cinema del reale. Novità di questa edizione la sezione Sintonie pensata in collaborazione con Venezia 77 che raccoglierà 6 film della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica 2020. 4 serie tv, 3 restauri e 26 cortometraggi (10 in concorso, 14 fuori concorso, 2 eventi speciali) selezionati in collaborazione con Premiere Film.

Saranno 11+1 (l’ultimo titolo verrà annunciato nel corso della conferenza stampa della Festa del Cinema di Roma) i film a partecipare al Concorso Young Adult, votati da una giuria composta da 15 ragazzi e ragazze selezionati su tutto il territorio nazionale.

I film in programma abbracciano generi e paesi d’origine diversi e spingono lo sguardo intorno al mondo, come il visionario Gagarine, l’opera prima di Fanny Liatard e Jérémy Trouilh che attraverso gli occhi di Yuri (l’esordiente Alseni Bathily) mette in scena, nella mente fantasiosa e libera di un adolescente delle banlieue parigine, l’Odissea nello spazio di un astronauta urbano che si oppone alla cancellazione del suo mondo e della sua comunità.

Uno spunto ideale anche per Francesca Mazzoleni che con il documentario Puntasacra svela l’incertezza, la speranza e il senso di appartenenza a una comunità che afferma il proprio diritto di vivere in un luogo abbandonato che tuttavia ama profondamente. Una frontiera dimenticata di Roma da sgomberare per fare spazio alle magnifiche sorti del Porto Turistico di Ostia. Semplice e commovente, la storia di Stray accompagna il pubblico in luoghi apparentemente impossibili, rimanendo fortemente radicata nella realtà. Ibrahim di Samir Guesmi, interpretato da Abdel Bendaher. mette in scena tutta la tenacia dell’innocenza attraverso l’immaginario di personaggi persi tra finzione e realtà, come nella favola noir Shadows di Carlo Lavagna che torna dietro la macchina da presa con una produzione italiana interamente girata in lingua inglese.

Felicità di Bruno Merle è una commedia vista attraverso gli occhi di una bambina (Chloe), interpretata da sua figlia Rita, ricca di dettagli vissuti che ruotano attorno a una relazione padre-figlia che diventa un’àncora di salvezza emotiva. Un lavoro di scavo sui rapporti familiari reso prezioso dal nuovo film di Miranda July Kajillionaire, con i codici della commedia dell’assurdo, tiene insieme cose tra loro altrimenti diverse: parla d’intimità e abbandono, di personaggi in cerca di una rotta. Scaccia la morale per cui nella famiglia si trova la soluzione di ogni problema e mette al centro il talento, tutto al femminile, di un cast d’eccezione (Debra Winger, Richard Jenkins, Evan Rachel Wood, Gina Rodriguez).

Rémy Chayé, dopo il successo di Sasha e il Polo Nord, torna con il film d’animazione Calamity, al racconto d’avventura e lo fa con una storia ispirata all’infanzia di Calamity Jane, pseudonimo di Martha Jane Cannary, un’avventuriera del selvaggio West che sfida le tradizioni conservatrici, mettendo a fuoco lo spirito di sopravvivenza di una ragazzina. In Slalom di Charlène Favier (interpretato da Jérémie Renier Noée Abita) lo sport diventa il mezzo per indagare un mondo di pulsioni, talvolta segreto e nascosto, che mostra tutte le ambivalenze e le ambiguità del mondo adulto; in Tigers di Ronnie Sandahl, tratto dal romanzo autobiografico In the Shadow of San Siro di Martin Bengtsson, il rigore, la disciplina, l’autodisciplina e il duro lavoro sono ostacolo alla libertà; nel film Nadia, butterfly di Pascal Plante emerge la necessità di abbandonare le richieste sociali, gli obblighi famigliari, i destini già decisi per essere se stessi. Un’indagine che sembra insistere su quel momento speciale in cui la mente e il corpo inizia a farsi contaminare da altre tracce.

Il programma del Fuori Concorso quest’anno punta sulla scoperta e sulla valorizzazione del giovane cinema italiano. Documentari, film mai usciti in sala per il grande pubblico o passati velocemente in un festival. Sono 5 i film che comporranno la selezione che presenta temi a contrasto, mostrando la forza di una realtà che non   è mai semplice spettacolo. Movida, opera prima di Alessandro Padovani è uno sguardo vitale e inedito sui giovani della provincia bellunese. Un docufilm di poche parole e molte suggestioni, reale e poetico allo stesso tempo. Filmati che con un montaggio veloce di volti, paesaggi, neve, tramonti, matrimoni, corse d’auto, bambini che giocano, persone che ridono, testimoniano con immediatezza e sincerità, e senza alcuna retorica, che in quei territori un tempo c’era una vita felice e piena. Un’autentica piccola sorpresa.

Concreto, fisico, corporeo il documentario di Michele Pennetta Il mio corpo, mentre c’è nella forza del racconto personale di Alexis, studente talentuoso e orgoglioso della National Ballet School di Cuba, in Cuban dancer di Roberto Salinas, un flusso energetico dirompente che tutto travolge.

Climbing Iran di Francesca Borghetti, offre una riflessione audace, anche se sottile, sull’esperienza delle donne nella società iraniana. Nasim, alpinista e free-climber, con mani molto forti e unghie dipinte di smalto rosa shocking, è capace di aprire nuove vie sulla roccia e sulle montagne culturali del suo Paese. C’è anche nel film di Chiara Bellosi, Palazzo di Giustizia, la voglia di andare oltre lo sguardo cinematografico delle inquadrature, per cercare quelli che rimangono fuori campo e all’esterno dell’aula, di cui il film racconta la solitudine. A prestare il volto ai vari protagonisti un cast formato da attori professionisti e non, in cui Daphne Scoccia (Fiore) e Andrea Lattanzi (Manuel) accompagnati dall’esordiente Sarah Short, ne sono l’anima.

Come di consueto tornano ad Alice le grandi anteprime. Ad aprire il programma degli Eventi Speciali sarà il film Trash, il cartoon tutto italiano di Luca della Grotta e Francesco Dafano che vuole unire divertimento ed educazione civica per far riflettere grandi e piccoli su un tema centrale per la salvaguardia del nostro pianeta: il corretto riciclo dei rifiuti. Il film uscirà in sala il 16 ottobre e sarà accompagnato dalle musiche di Raphael Gualazzi.

In The specials Éric Toledano e Olivier Nakache portano sul grande schermo una storia delicata e commovente, che dosa sapientemente risate e lacrime. I due protagonisti sono ispirati a due operatori realmente esistenti: Bruno è David Benhamou, direttore dell’associazione Le silence des Juste, mentre Malik è Daoud Tatou, direttore dell’associazione Le Relais Ile-de-France. Nel film Bruno ha il volto di Vincent Cassel, mentre Malik ha quello di Reda Kateb. Il film uscirà a fine ottobre.

Il futuro siamo noi, diretto da Gilles de Maistre (Mia e il leone bianco), è un documentario che racconta la storia di un gruppo di bambini, che insieme combattono per opporsi alla violenza. Sono José, Arthur, Aïssatou, Heena, Peter, Kevin e Jocelyn, tutti giovanissimi, eppure non troppo piccoli per reagire alle ingiustizie. Dimostrando il loro coraggio sono diventati un esempio per i loro coetanei, ai quali hanno raccontato il loro punto di vista sul lavoro minorile, sullo sfruttamento, sui matrimoni forzati, sui danni ambientali e sulla povertà nel mondo. Il film ha ottenuto il patrocinio di Unicef e uscirà nelle sale il 19 novembre in occasione della giornata mondiale dell’infanzia.

L’esordiente Alice Filippi presenterà Sul più bello il teen dramedy prodotto e distribuito da Eagle Pictures, con un cast di giovanissimi e promettenti attori italiani. Ad interpretare la protagonista Marta è la romana Ludovica Francesconi, al suo esordio al cinema dopo qualche esperienza in teatro. L’inarrivabile Arturo, invece, è Giuseppe Maggio, noto per il ruolo di Fiore nella serie TV di Netflix Baby. Il film, tratto dall’omonimo libro è stato adattato in sceneggiatura a Roberto Proia e Michela Straniero e sembra voler seguire la scia di un genere poco realizzato in Italia ma di gran successo in tutto il mondo. Il film uscirà nelle sale il 21 ottobre.

A chiudere la programmazione Family il nuovissimo cortometraggio dei Walt Disney Animation Studios, La storia di Olaf. Le origini di Olaf, l’innocente e profondo pupazzo di neve amante dell’estate che ha fatto sciogliere i cuori nel film di animazione premio Oscar del 2013 Frozen – Il Regno di Ghiaccio e nel suo acclamato sequel del 2019, vengono rivelate con le voci italiane di Enrico Brignano (Olaf), Serena Autieri (Elsa) Serena Rossi (Anna).

data di pubblicazione:14/10/2020

CANTIERE DELL’IMMAGINAZIONE – Programma della stagione del Teatro di Roma 2020-2021

CANTIERE DELL’IMMAGINAZIONE – Programma della stagione del Teatro di Roma 2020-2021

Il Teatro di Roma ha presentato il 30 settembre u.s. Cantiere dell’Immaginazione, il programma per la stagione 2020/21 un palinsesto di attività culturali, tra incontri, laboratori, mostre e dibattiti che ripensa la scena come contenitore inclusivo di persone e spazi e come rinnovata occasione per la produzione e la trasformazione collettiva del pensiero, attraverso cui agire sul mondo e sul nostro presente.

Vista l’eccezionalità di questo periodo il Teatro di Roma, tenendo conto delle disposizioni attuali, ha presentato una prima parte di stagione, che prende avvio da settembre a gennaio con una programmazione estremamente connotata da produzioni e coproduzioni, cui farà seguito una seconda parte articolata tra novità produttive e la riprogrammazione di alcuni spettacoli sospesi a causa del lockdown. Nel complesso una totalità di oltre 50 titoli, di cui 11 recuperi, con 27 produzioni e 27 spettacoli ospiti.

Durante il periodo di chiusura il Teatro di Roma ha aderito al programma #laculturaincasa di Roma Capitale, con una programmazione digitale diramata dai canali social del Teatro con più di 500.000 visualizzazioni totali e un milione di utenti raggiunti, aprendo finestre di dialogo e mantenendo vitale il contatto fra il pubblico e teatro attraverso iniziative come i Talk&Dialoghi, conversazioni pubbliche fra Giorgio Barberio Corsetti e artiste e artisti della scena nazionale e internazionale, e i frammenti poetici e di narrazione della rassegna Schegge&Racconti. Al fianco della programmazione virtuale, la scorsa primavera ha visto inoltre la nascita di Radio India, spazio di incontro immaginario divenuto in breve tempo punto di riferimento con quasi 28.000 ascolti tra live e podcast già soltanto nei mesi della quarantena.

La presentazione della stagione non può infine prescindere dal pieno rispetto delle norme sanitarie anti-contagio, a salvaguardia degli spettatori, degli artisti e artiste e lavoratori, che si riflette anche sulle capienze contingentate della platea di Argentina (324 posti) e delle sale di India (Sala A 121; Sala B 60; Sala Oceano Indiano 49), conteggiate secondo le disposizioni attualmente in vigore.

L’apertura di stagione del Teatro Argentina è affidata a Giacomo Bisordi, giovane regista di matura sensibilità scenica, che ribalta in invenzione l’assenza di contatto dovuta alle limitazioni anti-Covid con la nuova produzione Uomo senza meta, microsaga familiare del norvegese Arne Lygre, sulle delusioni del sogno capitalista e le ambiguità dei comportamenti umani, tra sentimenti, denaro e potere (17/25 ottobre). Con lo stesso spirito con cui ha rigenerato le modalità spettacolari e di produzione nel corso della sua carriera, e una speciale attenzione rivolta all’interazione dei linguaggi teatrali con spazi diversi, Giorgio Barberio Corsetti immagina per l’Argentina una produzione ispirata alle Metamorfosi di Franz Kafka, che ripercorrerà l’opera del grande scrittore del Novecento evocando con potenza l’idea di costrizione del nostro tempo, in una riflessione sulle negazioni e il distacco (10 novembre/6 dicembre). Torna Massimo Popolizio con le due produzioni di successo firmate nella passata Stagione, a rinnovare una lettura dei classici che si fa sguardo sul presente: da Furore di John Steinbeck, affresco epico sulla grande Depressione tra migranti, povertà e crisi sociale, che rivela la sua travolgente attualità nella drammaturgia di Emanuele Trevi (15/20 dicembre e 5/10 gennaio); ai versi affilati ed erotici di Gioachino Belli con l’accompagnamento di Valerio Magrelli (29/30 dicembre).

La programmazione spettacolare si compone, invece, dei singoli risultati produttivi di alcune tra le compagnie più interessanti del panorama nazionale: Fabio Condemi con La filosofia nel boudoir affronta una delle opere più controverse di de Sade (1/11 ottobre) e ripropone per la scena l’omaggio pasoliniano di Questo è il tempo in cui attendo la grazia (2/15 novembre); Michele Di Stefano (mk) presenta l’evoluzione del suo Pezzi anatomici, proseguendo la sua indagine coreografica tra sala prove e scena (6/10 ottobre); Muta Imago (Riccardo Fazi e Claudia Sorace) con Sonora Desert invita a sperimentare una dimensione liminale del tempo e dello spazio tra performance e installazione, in collaborazione con Romaeuropa (7/22 novembre); Industria Indipendente (Erika Z. Galli e Martina Ruggeri) con Klub Taiga propone un formato drammaturgico ibrido, una scena diffusa destinata alle controculture (14/17 gennaio); mentre i DOM- (Leonardo Delogu e Valerio Sirna) con wild facts/fatti feroci, prima edizione del progetto triennale Nascite di un giardino, si confrontano con il concetto di “archivio dal vivo” nella creazione partecipata di un giardino semipermanente per gli spazi esterni di India (dal 2 ottobre al 20 dicembre). Da gennaio prenderà invece il via una seconda fase per Oceano Indiano, che vedrà gli artisti residenti affiancare l’intera Stagione co-progettando altre forme di lavoro collettivo e di creazione in una trama di aperture performative, opere site-specific, letture collettive e laboratori aperti alla cittadinanza.

La drammaturgia contemporanea è il perno delle produzioni e coproduzioni dell’India lungo tutto l’autunno fino ad arrivare a gennaio: La rivolta degli oggetti de La Gaia Scienza, spettacolo d’esordio del sodalizio Corsetti-Solari-Vanzi, ritorna dopo il successo della passata stagione per far rivivere i versi rivoluzionari ed esistenziali di Majakovskij nel corpo-segno di tre giovani performer (20/25 ottobre); il viaggio nel mito fondativo della Rivoluzione francese di Frosini/Timpano con Ottantanove, in collaborazione con Romaeuropa (28 ottobre/1 novembre); il rinnovato investimento coproduttivo sul duo Deflorian/Tagliarini con Scavi, in cui i due artisti riportano alla luce le scoperte che hanno accompagnato il processo creativo di Quasi Niente, spettacolo ispirato al film di Antonioni (28 novembre/6 dicembre); il duo firma inoltre la regia di Chi ha ucciso mio padre, del giovane francese Édouard Louis (13/24 gennaio), spettacolo mancato e riprogrammato dalla scorsa stagione come Vaudeville! di Roberto Rustioni, riscrittura libera e vitale da Eugène Labiche per uno spettacolo che restituisce il volto più ridicolo e assurdo della condizione umana (1/13 dicembre).

La seconda parte di programmazione della stagione si compone innanzitutto degli importanti recuperi di spettacoli sospesi a fronte della mancata offerta della stagione passata e novità nazionali ed internazionali.

Al Teatro Argentina, tra le produzioni in programma, il debutto del nuovo progetto d’arte partecipata di Giorgio Barberio Corsetti che, ad aprile, approda con lo spettacolo Amleto, o della gioventù usurpata, un viaggio attraverso l’Amleto di Shakespeare che farà da guida per l’intera Stagione tra il lavoro sul territorio dei laboratori e le conseguenti risonanze nei Teatri in Comune. Tra le coproduzioni riprogrammate ritroviamo a febbraio Carlo Cecchi, funambolo intransigente della scena, con il dittico Dolore sottochiave Sik-Sik, l’artefice magico, attraverso cui restituisce l’amarezza e il realismo eduardiani in una riflessione sul teatro come metafora della vita; si recupera a marzo Lisa Ferlazzo Natoli e la sua compagnia lacasadargilla con When the Rain Stops Falling, il racconto distopico del drammaturgo australiano Andrew Bovell, spettacolo recentemente premiato da un tris di Ubu.

Al Teatro India si inaugura la seconda fase del progetto Oceano Indiano, che vedrà a maggio il ritorno di Klub Taiga di Industria Indipendente, e in estate il debutto di Camp, ideato da DOM-. Gli artisti residenti saranno inoltre impegnati, non più soltanto singolarmente ma collettivamente, nella creazione e produzione di un lavoro comune e aperto ai cittadini, per confrontarsi assieme sulle spinte con cui il teatro e i suoi spettatori e spettatrici si trovano a convivere in questo momento storico. Sui palchi del teatro si avvicenderà poi un’antologia di sensibilità coese al progetto culturale per temi e formati, portando in scena realtà e contraddizioni dei nostri tempi con l’immediatezza e il racconto dell’esperienza diretta: la nutrita schiera di coproduzioni si dispiega ad aprile con Tutto Brucia (da Le Troiane), per la regia di Enrico Casagrande e Daniela Nicolò, in un inedito incontro produttivo tra Teatro di Roma e Motus; segue la creazione produttiva che rinnova il legame del Teatro di Roma con Mario Martone, che invita il pubblico ad entrare nel mondo di Goliarda Sapienza con Il filo di mezzogiorno, un corpo a corpo nei ricordi e nel percorso psicanalitico della grande scrittrice rimasta a lungo misconosciuta.

A partire dagli spettacoli che si avvicenderanno a gennaio sul palco dell’Argentina con il teatro di Emma Dante in Misericordia, favola contemporanea sulla disperata solitudine di un popolo di donne offese dalla violenza, con il profetico testamento di Thomas Bernard contro il ritorno dei totalitarismi in Piazza degli Eroiper la prima volta portato in scena in Italia con la regia di Roberto Andò; seguono a febbraio all’India Smarrimento di Lucia Calamaro, monologo sulla sospensione dell’esistenza, e Padre Nostro di Babilonia Teatri, un ritratto di famiglia dove niente è al suo posto, mentre Federica Santoro e Luca Tilli con Hedvig, lavorano sull’Anitra Selvatica di Ibsen, ricavandone una riscrittura vicina al collasso della materia linguistica, sonora e umana a marzo l’Argentina ospita Silvio Orlando con  La vita davanti a sè di Roman Gary, racconto di un disperato bisogno di amare, mentre all’India va in scena il monologo Compleanno di Enzo Moscato, un festeggiamento “in assenza” dedicato ad Annibale Ruccello, e di Modo Minore, un viaggio mnemonico-musicale che si sposta danzando discretamente nel giocoso impero canoro napoletano degli ultimi tre decenni del ‘900; ad aprile si recupera all’India uno degli spettacoli sospesi nella stagione mancata, l’Antigone sofoclea di Massimiliano Civica e viene proposto About Lolita dei Biancofango, dal romanzo di Nabokov; a maggio, arriva all’Argentina Macbeth, le cose nascoste, riscrittura shakespeariana sugli archetipi dell’inconscio firmata da Carmelo Rifici, mentre a India in programma il docupuppets per marionette e uomini, La classe di Fabiana Iacozzilli, che indaga il rapporto tra l’infanzia e il diventare adulti in un amarcord alla maniera di Kantor.

Il collettivo catalano El Conde de Torrefiel, dopo aver aperto l’Argentina con La Plaza, torna a marzo all’India con Los protagonistas, un’installazione multimediale dedicata a un pubblico di tutte le età, che trasformerà la Sala Oceano Indiano in un labirinto scenico in cui girovagare facendo appello all’intuizione e alla sensibilità dello spettatore, a cui viene chiesto di mettere in gioco se stesso e il proprio mondo immaginario.

Il teatro sovversivo, poetico e collettivo di Tiago Rodrigues, regista portoghese e direttore del Teatro Nazionale di Lisbona, è protagonista della prima coproduzione internazionale di questa direzione del Teatro di Roma, che sarà presentata a febbraio all’Argentina: Catarina e la bellezza di uccidere un fascista, il rito incrollabile di una famiglia che, da oltre 70 anni, si tramanda la missione di eliminare i rappresentanti del fascismo; tuttavia, Catarina rompe la tradizione e innesca una riflessione su cosa sia un fascista e se la violenza possa essere un’arma valida nella lotta per un mondo migliore. Rodrigues torna poi ad aprile con la sua pièce “manifesto” By Heart, per coinvolgere il pubblico di India in una performance sull’importanza della trasmissione, che solo l’atto di memorizzare un testo può innescare.

Felice ritorno per il secondo anno in Stagione della regista e coreografa francese Phia Ménard con un dittico di proposte che, dando parola al corpo come pratica di resistenza e liberazione, ripensa l’umano e la sua identità. Sul palco di India a febbraio porta in scena Maison Mère, performance commissionata da Documenta 14 di Kassel in cui, ispirandosi alla casa di Atena, il Partenone che proteggeva il tesoro della città, immagina una dimora di protezione per l’Europa; mentre a marzo approda all’Argentina con Saison Sèche, dall’ultima edizione del festival di Avignone, una storia di sette donne che sfida il potere patriarcale con la danza, secondo nuovi rituali e un universo artistico proteiforme che prende in prestito dalle arti plastiche, dal teatro, dal cinema antropologico.

All’inizio del 2021 il Teatro di Roma torna a ospitare una creazione di Milo Rau, fra i più acclamati innovatori del teatro d’avanguardia internazionale, con la proiezione del film Il Nuovo Vangelo, a restituzione dell’ampio progetto perseguito dall’artista svizzero e conclusosi sul palco dell’Argentina lo scorso ottobre con l’Assemblea Politica La rivolta della dignità – Resurrezione. Il film, presentato in prima mondiale alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, si costituisce come un’indagine al confine fra realtà, teatro e cinema, con un cast di rifugiati e contadini disoccupati a narrare la “passione” di un’intera civiltà.

Il mese di maggio vede debuttare un’originale coproduzione con Le Manège de Maubeuge dal titolo Pigs acronimo inglese usato negli ambiti finanziari per indicare “Portogallo, Italia, Grecia e Spagna”, ovvero i Paesi dell’Unione Europea giudicati economicamente troppo fragili – in cui la regista Raquel Silvainventa una favola filosofica sul possesso, e a partire dalla crisi economica post 2008 ritraccia il percorso di un personaggio femminile il cui quotidiano è mutato dai fantasmi della crisi, raccontando con graduale presa di coscienza il sentimento di un cambiamento necessario.

Si prosegue al Teatro India con Il mio filippino. Invisible Bodies, Neglected Movements, un progetto del talento emergente Liryc Dela Cruz, artista filippino residente in Italia che parte dall’analisi dei movimenti, dei gesti e dei processi degli addetti alle pulizie filippini in Italia. Il progetto, che indaga i problemi delle seconde generazioni, degli immigrati e delle loro fatiche nel difficile tentativo di uscire dagli stereotipi, si strutturerà con una prima fase di documentazione che getterà le basi per la successiva traduzione nei passi di una danza popolare.

La stagione si conclude a giugno con un’installazione performativa di grande respiro internazionale, che rivelerà il Teatro Argentina in una modalità assolutamente inedita: Sun & Sea, il progetto vincitore del Leone d’Oro Arte dell’ultima Biennale di Venezia, firmato dalle artiste lituane Lina Lapelyte, Vaiva Grainytee Rugile Barzdziukaite, nell’unico allestimento italiano, che impegnerà tutta la platea del teatro. Un’opera lirica per 13 voci che, dopo aver affascinato il mondo internazionale dell’arte e dello spettacolo dal vivo, approda all’Argentina con una spiaggia vista dall’alto e un gruppo di bagnanti sulla sabbia che, sdraiati come in un’opera d’arte, si lasciano osservare dal pubblico a cui offrono una sinfonia globale, un coro universale di voci umane dedicato a una riflessione sulla crisi ambientale.

Con Grandi Pianure, progetto affidato a Michele Di Stefano, la danza entra nei cartelloni del Teatro di Roma, ancora più amplificata e diffusa in spazi non convenzionali, ma soprattutto integrata nel flusso dei programmi dei teatri e strutturata in risonanza con i temi del progetto artistico.

Tra gli artisti in programma al Teatro India: il coreografo e danzatore americano di fama mondiale Trajal Harrell, coinvolto nella programmazione annullata con il suo Caen amour e che torna invece a gennaio con Dancer of the Year, un riflessivo assolo di danza in cui l’artista si focalizza sull’autorappresentazione, tra origini, eredità e valore dell’arte; capofila della “nouvelle vague” francese danzatore e coreografo iconoclasta tra i più apprezzati, Boris Charmatz porta in scena a maggio Danse de nuit, una danza notturna di sei danzatori per un’indagine sulla presenza e sulla relazione tra luogo, arte e pubblico; la coreografa e danzatrice Marlene Monteiro Freitas invita il pubblico in un mondo estetico e morale le cui credenze sono messe alla prova con il suo Bacantes, un’indagine sulla ferocia e sul desiderio di pace; la voce e danza “in assenza” di Eva Karczag in Home Altrove di e con Daniele Albanese. A recupero delle date mancate nella scorsa Stagione, tornano la coreografa franco-algerina Nacera Belaza con Le Cercle, a marzo a India, per un lavoro libero che arriva a cancellare l’identità dei singoli interpreti; e infine lo stesso Michele Di Stefano con l’immersione nel paesaggio e nell’altrove di Parete Nord a maggio all’Argentina.

data di pubblicazione:06/10/2020

ROMAEUROPA FESTIVAL 2020 – The Museum Khashabi Theatre regia di Bashar Murkus

ROMAEUROPA FESTIVAL 2020 – The Museum Khashabi Theatre regia di Bashar Murkus

(Teatro Argentina – Roma, 23 e 24 settembre 2020)

Il Romaeuropa Festival ha aperto la stagione del Teatro Argentina di Roma con l’interessantissimo The Museum di Bashar Murkus, drammaturgo e regista palestinese, fondatore del Khashabi Theatre di Haifa in Israele, andato in scena il 23 e 24 settembre.

Uno spettacolo devastante e toccante, sullo scontro-incontro in un carcere tra un estremista ed il poliziotto che lo ha fatto arrestare, nelle ultime ore di vita prima della sua esecuzione. Quell’uomo infatti ha commesso un attentato al museo di arte contemporanea uccidendo quarantanove bambini e un insegnante senza riuscire nel suo intento suicida. Condannato a morte, ha atteso per sette anni il giorno della sua esecuzione, e proprio nel suo ultimo giorno di vita ha chiesto di condividere i suoi ultimi momenti con il detective che ha seguito il suo caso portandolo alla condanna a morte.

I due uomini si incontrano nella stanza dove al condannato verrà praticata l’iniezione letale e lì, alla fine pur nei diversi ruoli, metteranno a nudo la loro natura autodistruttiva, i loro modi opposti di vedere la vita. Un raffronto contrapposto non su posizioni ideologiche ma sulle visioni personali , un dialogo masochista e manipolativo che li lega l’uno all’altro fino all’ultimo istante di un’ultima notte in cui entrambi sono alla ricerca del proprio senso di morte che desiderano, un gioco al massacro per entrambi, con l’attentatore nudo su una tavola da obitorio, il detective talora umano e comprensivo, altre volte crudele e violento nei confronti del suo agnello sacrificale.

L’interpretazione e la gestualità dei due attori è davvero straordinaria ed intensa, sottolineata dalle asprezze e dalla musicalità della lingua araba, da un gioco alternato di luci e ombre, da un allestimento minimal di grande impatto che avvolge gli spazi del dialogo, grazie anche alla sapiente scelta di brani musicali che mescolano l’elettronica con l’opera e con l’aria Casta Diva della Norma di Bellini.

Bashar Murkus è uno dei protagonisti più vivaci della scena teatrale indipendente palestinese; vive e lavora ad Haifa dove, nel 2011, ha iniziato la sua carriera con una laurea in studi teatrali. I suoi lavori, da sempre improntati ai rapporti tra la vita della sua comunità e i fattori politici e sociali che incidono sulla attuale situazione del suo popolo, sono stati ospitati in numerosi teatri internazionali in Europa e nel mondo.

Il Khasabi Theatre è un’organizzazione culturale indipendente che mira a fornire agli artisti uno spazio per sperimentare, creare, ricercare e svolgere forme alternative di teatro e arte costruendo uno spazio in cui i tabù sociali, politici e artistici possano essere sfidati e creando un ambiente creativo basato sulla cooperazione e sul sostegno reciproco.

Spettacolo decisamente coinvolgente, specchio di una terra flagellata dai conflitti ma in cui l’afflato artistico non si è mai spento.

data di pubblicazione:30/09/2020