PETITE MAMAN di Céline Sciamma, 2021

Il mondo visionario e affascinante dell’infanzia raccontato al presente, con uno sguardo delicato e profondo. È Petite maman, il nuovo film di Céline Sciamma presentato in concorso a Berlino 71 e ad Alice nella città durante la Festa del cinema di Roma e presente dal 21 ottobre nelle sale cinematografiche italiane. E’ la storia di Nelly (Josèphine Sanz), una bambina di otto anni che si ritrova nella casa d’infanzia della madre Marion in seguito alla morte della nonna. Marion è distrutta, non sa come gestire la situazione, e a un certo punto se ne va, lasciando Nelly sola con il padre. La piccola, mossa da una grande curiosità esce di casa per esplorare il bosco circostante, e a un certo punto si imbatte in una coetanea  (Gabrielle Sanz, sorella gemella di Joséphine), che sta costruendo una capanna. Le due diventano subito amiche, e Nelly impara a conoscere la famiglia di questa bambina apparsa dal nulla, il cui nome, guarda caso, è Marion.

Un film fiaba che colpisce nel profondo chi lo guarda, lasciandolo incantato ed emozionato, una poesia sull’amore, la famiglia, il lutto. Nelly non è riuscita a salutare la nonna prima della sua morte, è la prima volta che perde qualcuno che ama e deve confrontarsi anche con il dolore di sua madre Marion (Nina Meurisse) che scorre ad un ritmo diverso dal suo. Con i suoi genitori inizia a svuotare la casa d’infanzia della madre immersa in un bosco in cui un tempo c’era una casetta di legno di cui la bambina aveva tanto sentito parlare. Immerso in un’atmosfera sospesa nel tempo, in un autunno caldo e sognante, il film compie una vera e propria magia regalando a Nelly una seconda possibilità: quella di rivedere sua nonna e conoscere sua madre bambina. Un desiderio che forse appartiene ad ognuno di noi.

Petite Maman racconta di un viaggio nel tempo che non guarda al passato o al futuro ma si muove nel presente. Céline Sciamma elude l’immagine della morte grazie alla potenza della memoria, per cui nessuno scompare davvero e basta semplicemente un oggetto, un vecchio bastone, dei giocattoli di un’altra epoca, per continuare a sentire la persona vicino al proprio cuore. Le due bambine hanno così l’opportunità di conoscersi in un mondo magico in cui preparano crêpes e bevono latte al cioccolato, mettono in scena recite e costruiscono casette di legno secondo una sintonia di anima e corpo che permette loro di integrarsi definitivamente.

Dopo il successo di Ritratto della giovane in fiamme di due anni fa, Céline Sciamma firma un’altra pellicola stratificata e complessa, capace di esplorare ancora una volta il tema dell’identità, da sempre uno degli argomenti più significativi del suo cinema.

E come ogni fiaba, Petite Maman è fatta di case e sentieri, di luoghi non luoghi da abitare o disabitati che nascondono storie, porte e oggetti che collegano spazio, tempo e identità. Così il rapporto tra una bimba, la mamma e la nonna, diventa un viaggio intimo in cui ogni singolo elemento ha un suo preciso senso e una sua precisa funzione.

Petite maman, con la sua complessità poetica, è uno di quei film da studiare per scoprire la magia che può creare la macchina da presa, senza clamori ed effetti speciali, ma solo raccontando i sentimenti.

data di pubblicazione:25/10/2021


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1 commento

  1. Film piccolo e riservato.
    Fiaba moderna che viaggia avanti e indietro nel tempo .Attraverso la dimensione del gioco,le due bimbe(gemelle)si identificano nei vari ruoli femminili della vita.

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