NEI LIMITI DELLA NORMA di Marco Floridia – Amazon edizioni, 2020

NEI LIMITI DELLA NORMA di Marco Floridia – Amazon edizioni, 2020

La logistica è il barbiere, epicentro di chiacchiere e di situazioni, un’occasione, un deterrente, una possibilità. Eppure tutto parte da un malaugurato incidente che costipa un cane di razza, calembour di uno scoppio di situazioni incontrollate a catena. Floridia avvia un crescendo chapliniano più che rossiniano divertendosi ad evocare personaggi improbabili, frutto di un’accentuata fantasia, con la libertà di un palazzeschiano “lasciatemi divertire”. Dunque c’è un’aspirante dark lady che suscita invidie e desideri, una lavanderia che ricicla materiali sospetti (non vi diremo quali), un direttore sanitario à la page e molto lampadato, una guardia giurata che si dibatte in piena crisi esistenziale. Personaggi che s’incontrano e che divergono in un profluvio di storie intrecciate che sono tanti piccoli racconti miscelati in un romanzo a cui non si chiede per definizione il rispetto della fedeltà compositiva e di coerente omogeneità. Insomma, il piano di lavoro è l’assoluta libertà autoriale nell’iniziare beffardi affreschi di un’umanità a volte ridicola, a volte vanagloriosa, a volte patetica. Una metafora che indulge a ingredienti che fanno una mayonese non impazzita. In fondo, se ci pensate, lo specchio di una variopinta umanità di un Paese inconfondibilmente chiamato Italia. La minuziosità descrittiva gode di un peso ironico non trascurabile. Battute che arrivano con la lettura silenziosa e con un bel livello di profondità. Il senso del grottesco e del surreale pervade la narrazione e il titolo di un’opera prima. E, tornando a bomba, galeotto fu il cane e la sua padrona. Quest’ultima il personaggio che desidereremo più approfondito e scavato. La vita in definitiva è una serie di slinding doors casuali e non vale la pena di rintracciare un senso “perché un senso non ce n’è (copyright Vasco Rossi)”. Il tutto, rigorosamente nei limiti della norma, strizzando l’occhio al suo brillante autore.

data di pubblicazione:28/01/2021

L’AGGIUSTATORE DI LIBRI di Michele Bombacigno – Les Flaneurs edizioni, 2020

L’AGGIUSTATORE DI LIBRI di Michele Bombacigno – Les Flaneurs edizioni, 2020

Editor ruspante ed efficace Diego ha una serena vita con sprazzi di probabile felicità. L’amore per i libri trapela dalle pagine di un romanzo brillante e ottimista volta alla piega migliori dei nostri giorni e- per carità- fuori da ogni illusione alla pandemia. Diego rivede (aggiusta) i libri degli amici con la passione di chi non cerca gloria ma con animo gioviale e disinteressato. Quello è il centro della sua vita ma un punto di indiscutibile attrazione è il variegato mondo delle donne che gli si presenta con varie problematiche, gli allieta (ma anche complica) la giornata. La moglie Mabel con la quale ricuce un rapporto contraddittorio, la figlia Martina proiettata verso il Perù anche per ragioni sentimentali, la complicata Alice (che si divide tra due uomini), l’empatica Isabel con la quale cementa un‘amicizia foriera di interessanti sviluppi. Diego è un Candide non ingenuo dei nostri tempi. Il libro ha una tesi di fondo condivisibile. La dedizione amatoriale, quello che con una definizione sbrigativa viene definito dilettantismo, in ogni campo è la migliore forma di libertà. Non a caso nella svolta finale del libro il protagonista rinuncia a un’invitante offerta di una casa editrice per trasformare la passione in lavoro ma preferisce rimanere sul piano delle libere scelte, caso per caso, per tenere fede alla propria vocazione. Continuerà a correggere libri degli amici più o meno letterariamente dotati perché è quello che si confà alla propria mission. In caso contrario tradirebbe se stesso. La buona fede, il senso di responsabilità, la trasparenza sono i buoni sentimenti irradiati dal suo comportamento. Prosa piana, piacevole, giustificata. E con un personaggio che (fateci caso) riassume un po’ tutti i ruoli funzionali alla pubblicazione di un libro: editore, correttore di bozze, novellista, romanziere, suggeritore, freelance artigianale. Nella chiara immedesimazione del protagonista con l’autore, divagazioni ambientali a parte. Ma senza la pretesa di un impositivo autobiografismo.

data di pubblicazione:19/01/2021

UNDOING di Susanne Bier – Sky Atlantic 2021

UNDOING di Susanne Bier – Sky Atlantic 2021

La serie di maggior successo del momento. Con tutti gli ingredienti giusti per una superba audience a pagamento. Con un Hugh Grant invecchiato in un ruolo equivoco e una Nicole Kidman sempre più matura e autorevole protagonista di una crisi che prima è familiare e poi è personale. Prova d’autore che lavora sugli stereotipi ma è anche capace di uscirne dalla ristrette gabbie per un risultato intrigante..

Una serie attrattiva e dotata del giusto appeal nella combinazione mistero/sesso-serialità/attori di grido (Kidnam, Grant, Sutherland). Potremo anche immaginarlo come un film di maxi durata (tre ore e mezzo abbondante diluite in sei puntate) se le sale non fossero bloccate dai provvedimenti che conosciamo. La regista sa il fatto suo e non ci inganna con troppe interposizioni per allungare il brodo della fiction. C’è anche un pizzico d’Italia nel cast con la ragazza prodigio Matilda De Abgelis, appena 23 anni e già un collezionato curriculum da urlo. La De Angelis è il personaggio centrale anche se esce prematuramente di scena non senza prima averci mostrato il proprio splendido corpo nudo mostrato senza infingimenti dal vivo anche a Nicole Kidman in una scena in palestra di grande turbamento e ambiguità. La miscela del plot avvince e crea dipendenza, come Netflix insegna. La protagonista, una psicoterapeuta di eccellente reddito, man mano che la storia si sviluppa e avviluppa il suo pubblico, perde progressivamente le proprie sicurezze. La tranquilla vita familiare disvela segreti che non poteva immaginare. Chi è realmente il marito e perché si ritrova come principale sospettato di un caso di omicidio? Le certezze sociali progressivamente si dissolvono nel crollo di un perbenismo di facciata che scava un po’ nei falsi miti della società americana. Basti pensare che suo figlio frequenta una scuola la cui retta annuale ammonta a 50.000 dollari. Il sottotitolo “le verità non dette” è la traccia di un evento già visto: il consorte licenziato non ha mai raccontato alla moglie i motivi della sua crisi professionale. Che evidentemente pertengono a infrazioni deontologiche sentimentale /sessuali che la società puritana non consente. Sorvegliare e punire, quasi nel segno di Foucault.

data di pubblicazione:16/01/2021

OSTIA! Romanzo di una periferia di AA.VV, a cura di Territorio Narrante – Redstar Press, 2020.

OSTIA! Romanzo di una periferia di AA.VV, a cura di Territorio Narrante – Redstar Press, 2020.

Un territorio che appartiene burocraticamente a Roma ma che ci propone una specificità e una storia tutta sua. Il mare, la malavita locale (gli Spada) le storie lidensi, il patrimonio della cittadina antica. Ostia è tante cose, molte raccontabili e raccontate in questa meritoria antologia che ci restituisce quasi la salsedine e il profumo della dèpendance marinara della capitale. I racconti contenuti in questo smilzo libretto che si legge in un’ora non sono contributi casuali ma richieste ad personam a personaggi che sono contati nella storia locale. Come Michela Mioni, una delle protagoniste di Amore Tossico il mitico film di Claudio Caligari, uscito a inizio degli anni ‘80 e documentante con grande spirito del tempo, l’infestare della droga sul litorale attraverso l’esperienza di vita vissuta dei ragazzi del muretto. Un’altra profonda storia di comunità è quella raccontata da Mario Rosati che ha tenuto viva la memoria di Pasolini con una semplice simbolica stele che omaggiava la drammatica uccisione del poeta. Rosati documenta le precarie condizioni in cui versa oggi il Parco Pasolini. Il monumento che lo ricorda è stato prima imbrattato, poi distrutto, infine sostituito nella chiave del progressivo degrado delle cose e della memoria. Un’altra testimonianza viene da Emanuel Bevilacqua che appartiene a un altro pezzi di storia di Caligari, scoperto dal regista per L’Odore della notte (1998). Ada Codecà ci svela invece le lotte per la difesa del salario garantito, per l’apertura e la difesa dei consultori in loco oltre che per la difesa della spiaggia dalle speculazioni. Bisogna dire che il fermento sovversivo diffuso dal testo ha perso la propria battaglia. Tra stabilimenti in palese violazione dei diritti di chi pretende la spiaggia libera, nell’invasione del cemento, con la maxi-speculazione commerciale del porto. E nelle ultime ore, più casualmente e meno colposamente, con la temperie metereologica che sta sbancando spiagge, strutture e interi pezzi della storia viva di Ostia.

data di pubblicazione:06/01/2021

L’ULTIMA NOTTE (CUM DOMINIUM) di Gianguido Palumbo – WIP Edizioni, 2020

L’ULTIMA NOTTE (CUM DOMINIUM) di Gianguido Palumbo – WIP Edizioni, 2020

Il multiforme curriculum bibliografico di Palumbo si posa su Brindisi. Un po’ a sorpresa vista l’elezione palermitana dell’autore e la sua adozione romana. Brindisi è l’involucro che contiene un giallo che possiede una sua inconfondibile cifra e maniera. C’è tanta Puglia, c’è la rigorosità metodologica di un analitico procedimento investigativo, c’è soprattutto la mafia e i traffici legati al traffico e alla vendita dei corpi. Così la vittima, sbozzata con un grosso capitale di difetti, si rivela tutt’altro rispetto alle apparenze. Ma non vi sveleremo il finale perché ogni giallo merita un colpevole a sorpresa. Il difetto di didascalica elencazione dei fatti è riscattata dalla compartecipazione verso il lettore. Con meccanismi molto più semplici rispetto allo stile di un Agatha Christie, Palumbo ci guida verso il risvolto naturale del plot. Senza artifici ma con una logica induttiva assolutamente empatica. Peccato che l’ambientazione locale funzioni a sbalzi con pennellate rapide ma un po’ sfuggenti. A tratti la deriva wikipedia prende la mano della narrazione. Come se l’autore si imponesse pause e divagazioni per acuire la suspense. Certo sul racconto incombe lo spettro del Coronavirus. I protagonisti sono senza mascherina colti appena prima che la tragedia umanitaria sveli le proprie conseguenze. Però il pericolo è quasi incombente nello spettro della scrittura. Un libro che si avvia come un diesel ma che prende consistenza, forza e direzione con il volgere delle pagine. C’è l’ombra di un intrigo internazionale, sentore di clan criminali. Come se fosse adombrata un’esiziale passaggio dalla Sacra Corona Unita al Coronavirus. L’unità di luogo è garantita dagli intrecci degli abitanti di un condominio in cui nessun particolare descrittivo viene risparmiato al lettore, con un avanzamento progressivo delle ineffabili conseguenze che verranno tratte dall’affascinante commissario Guadalupi. Il giallo pugliese con questa produzione fa un decisivo passo in avanti. E i personaggi sbozzati promettono di avere un futuro in successive vicende.

data di pubblicazione:28/12/2020