LA GUERRA DEL TIBURTINO III di Luna Gualano, 2023

LA GUERRA DEL TIBURTINO III di Luna Gualano, 2023

(ALICE NELLA CITTA’- 18/29 Ottobre 2023)

Nel quartiere Tiburtino III alla periferia della Capitale, un gruppo di piccoli delinquenti ed emarginati dovranno salvare il mondo da un’invasione aliena. Un piccolo meteorite è caduto dal cielo e poco dopo gli abitanti sono stati infettati da parassiti che agiscono sulla volontà degli individui, comandando a piacimento i loro corpi. Nei giorni seguenti tutti coloro che abitano in quella zona assumono atteggiamenti strani e iniziano ad alzare delle barricate di fatto isolando il quartiere. Nessuno può entrare; l’obiettivo degli alieni è occupare una striscia di terra ed andare alla conquista del mondo. Sono capitanati da Leonardo De Sanctis (Paolo Calabresi), il padre di Pinna, un giovane spacciatore del posto e marito di un’estetista che lavora a domicilio (Paola Minaccioni). È così che Pinna (Antonio Bannò) insieme ai suo gruppo di amici e alla celebre fashion blogger Lavina Conte (Sveva Mariani), che si ritrova bloccata a Tiburtino III, decidono di indagare su cosa stia accadendo. A loro spetta il compito provare a salvare il mondo dall’invasione.

 

La guerra del Tiburtino III di Luna Gualano, presentato in concorso nella sezione Panorama Italia ad Alice nella Città lo scorso 22 ottobre uscirà nelle sale il prossimo 2 novembre. Proprio nel 2018 la Gualano vinse il concorso Panorama Italia sempre ad Alice nella Città con il film Go Home – A casa loro, progetto indipendente, un film di zombie ambientato in un centro di accoglienza che affrontava in maniera originale il tema dell’odio xenofobo.

Questa volta racconta la periferia romana, una delle più estreme e meno conosciute, in una commedia che intreccia azione, fantascienza, allegria e temi sociali.

Il Tiburtino III è un’area urbana di Roma, nata come borgata e poi inglobata in uno dei municipi della capitale. È uno di quei microcosmi che vivono di vita propria che ha i propri equilibri sociali ed economici. C’è la piccola criminalità di Pinna, che spaccia il fumo per coltivare il sogno modesto di comprarsi una Porsche, che va bene anche usata, c’è la fatica fisica di Chanel (Francesca Stagni), ogni mattina presto pronta dietro al bancone del suo bar, c’è la totale nullafacenza di Panettone (Federico Majorana), perso tra i fumi delle sue canne.

Da quiLa guerra del Tiburtino III, scritto dalla stessa regista assieme ad Emiliano Rubbi che è anche autore della colonna sonora, riflette sulla distanza sociale tra chi decide e governa e chi è costretto ad arrabattarsi con i propri strumenti e le proprie forze. Quando gli abitanti del quartiere cominciano a comportarsi in maniera del tutto anomala, il fatto naviga rapidamente sul web, ma l’interesse rimane del tutto virtuale. Esistono contesti così periferici che anche quando si fanno campo di battaglia, rimangono una questione interna. Al Tiburtino III non arriva nessuno che si preoccupa dei segnali di malessere. Arriva solo Lavinia Conte, influencer da 2 milioni di follower, che ha bisogno di un trend social forte per accaparrarsi un importante contratto con un’azienda di moda.

Un film assolutamente corale, visto che tutte le comparse sono abitanti del quartiere, divertente, ironico e sociale al tempio stesso perché parla di intolleranza, razzismo e degrado, con una straordinaria colonna sonora, la descrizione pop di uno spaccato che solo in parte distorce il reale. Attori fantastici, intuizioni felici e battute intelligenti, forse si vola troppo in superficie, ma va benissimo così.

data di pubblicazione:25/10/2023








LA GUERRA DEL TIBURTINO III di Luna Gualano, 2023

ERAVAMO BAMBINI di Marco Mantani, 2023

(ALICE NELLA CITTA’- 18/29 Ottobre 2023)

La sete di vendetta della tragedia greca classica ispira il racconto corale di Eravamo bambini del regista Marco Mantani, la storia di un gruppo di amici rimasti traumatizzati da un brutale fatto di sangue che da bambini, in un piccolo paese della Calabria dove trascorrevano le vacanze, ha cambiato per sempre le loro vite. Quando uno di loro manifesta l’intenzione di voler tornare, spinto dalla sete di vendetta, gli amici non possono non seguirlo, ma una volta arrivati in quel luogo di vacanze e di ricordi, si renderanno conto che il vero motivo che li ha spinti a ritrovarsi dopo tanti anni sarà affrontare l’orrore che hanno vissuto e fare finalmente i conti con il passato.

 

Un viaggio nel tempo che scava nei ricordi più oscuri. Ricordi traumatici di una infanzia devastata che ha segnato le loro vite. Marco Martani ha scritto e girato il film Eravamo bambini traendolo liberamente dal testo teatrale Zero di Massimiliano Bruno.

In un paese della costa calabrese, un pacifico trentenne viene arrestato per aver minacciato con un coltello un carabiniere. Durante il suo interrogatorio racconta quello che successe vent’anni prima a lui e ai suoi cinque amici per la pelle: Gianluca, Walter, Peppino, Margherita e il piccolo fratellino di lei, Andrea. Quegli stessi amici (i bravissimi attori Lorenzo Richelmy, Alessio Lapice, Lucrezia Guidone, Francesco Russo, Romano Reggiani), ora poco più che trentenni, tutti con difficoltà emotive e con disturbi della personalità, vivono sparpagliati in tutta Italia. Un messaggio di uno di loro rompe la quotidianità perché manifesta l’intenzione di voler tornare nel paese calabrese per vendicarsi di qualcosa o qualcuno.

Il film, presentato ad Alice nella Città lo scorso 19 ottobre in concorso nella sezione Panorama Italia, è un puzzle emotivo e temporale, una storia di amicizia, un thriller che si fa dramma umano, ma anche una storia di vite spezzate, di sangue e di un feroce e doloroso conto alla rovescia procrastinato per vent’anni. Quel paese, luogo di vacanze e di ricordi, abbandonato traumaticamente vent’anni prima è una calamita troppo potente per loro. Una volta lì, in preda ai ricordi e alla nostalgia, si renderanno conto che devono esorcizzare quel trauma che non ha mai permesso loro di vivere una vita normale bensì l’ha trasformata in un inferno. Ed ineluttabile sarà il loro destino, perché le colpe dei genitori ricadono sempre sui figli.

Il film scorre e coinvolge nella sua onestà di intenti e funziona grazie ad un ritmo stratificato ed altalenante che segmenta le vite incompiute dei protagonisti, reggendosi poi grazie ad un efficace montaggio che da vigore e sussulti al racconto e fa passare in secondo piano qualche forzatura del racconto e dell’identità dei protagonisti.

data di pubblicazione:21/10/2023








LA GUERRA DEL TIBURTINO III di Luna Gualano, 2023

HOW TO HAVE SEX di Molly Manning Walker, 2023

(ALICE NELLA CITTA’- 18/29 Ottobre 2023)

Tre adolescenti britanniche vanno in vacanza a Creta per abbandonarsi a un divertimento senza limiti, tra alcool, locali notturni e nuove amicizie, alle prese con le prime esperienze sessuali, mentre affrontano la pressione dei loro coetanei nella loro decisione di perdere o no la loro verginità. In quella che dovrebbe essere la più bella vacanza della loro vita scopriranno che sesso, valori e consapevolezza seguono percorsi più complessi di quanto immaginavano. Incredibilmente curato a livello visivo e con una colonna sonora veramente doc, l’esordio di Molly Manning Walker esplicita senza filtri e giudizi di merito l’universo dei giovanissimi, raccontando come le prime esperienze sessuali vengono affrontate.

 

MUBI e Teodora Film portano in Italia l’atteso debutto alla regia di Molly Manning Walker, How To Have Sex, vincitore di Un Certain Regard a Cannes 2023. Il film è stato presentato in anteprima come evento d’apertura del festival Alice nella Città e verrà distribuito al cinema da Teodora all’inizio del 2024, per arrivare più tardi in esclusiva streaming su MUBI. La pellicola ha per protagonisti i giovani attori Mia McKenna-Bruce, Samuel Bottomley, Lara Peake, Shaun Thomas e le esordienti Enva Lewis e Laura Ambler diretti straordinariamente dalla regista ventinovenne londinese, diplomata alla National Film and Television School, che ha lavorato per molti anni come direttrice della fotografia ed al suo film d’esordio.

Ambientato in un villaggio vacanze a Malia, a Creta, in un’estate segnata dall’attesa dei risultati degli esami, segue le vicende di Tara, Em e Skye: bevono e ballano fino all’alba, di giorno bivaccano in piscina, fanno subito amicizia con i vicini di stanza, l’inconcludente Badger, il furbo e ambiguo Paddy e la volubile lesbica Paige. Mentre le sere diventano notti brave, iniziano ad arrivare i risultati degli esami, che portano le ragazze a capire che presto le loro strade si divideranno.

Non è solo una presa diretta della generazione che vive il sesso come simbolo della sottile linea di confine, ma anche un affresco pieno di declinazioni e sfumature su come i ragazzi vivono l’essere adolescenti oggi: la modalità di stare al mondo in armonia e conflittualità, la mancanza di esperienza reale, la sovrapposizione del virtuale; la conseguente fuga nell’alcool per accantonare tutto ciò che può scalfire la necessità del divertimento. E il sesso, quello tanto desiderato all’inizio, alla fine è banale, svuotato dalla componente erotica, ridotto a uno dei tanti fattori della vacanza, senza turbamento né divertimento. Tutto è veloce e scontato ma resta quel che c’era prima e quel che si dovrà affrontare dopo: c’è da scalare il sentiero tortuoso e ripido che li dovrà portare nel mondo degli adulti.

data di pubblicazione:19/10/2023








CATERINA BARBIERI SPIRIT EXIT concerto

CATERINA BARBIERI SPIRIT EXIT concerto

(Roma Europa Festival 2023)

Caterina Barbieri, artista dal background internazionale che esplora gli effetti psico-fisici del suono tra estasi e allucinazioni temporali è tornata al Roma Europa Festival lo scorso 15 ottobre per presentare al Teatro Argentina di Roma il suo ultimo lavoro Spirit Exit che trova ispirazione nelle suggestioni di Santa Teresa d’Avila, Rosi Braidotti, Emily Dickinson e altre donne dalla forza visionaria, grandi figure femminili del passato per sonorità e melodie sperimentali, sintetizzatori e mondi interiori. (foto Furmaan Ahmed).

Caterina Barbieri è una compositrice e musicista italiana che vive e lavora a Berlino. Il suo lavoro esplora gli effetti psicofisici della ripetizione e delle operazioni basate su schemi nella musica, indagando il potenziale polifonico e poliritmico dei sequencer per creare composizioni suggestive, innovative e mistiche al tempo stesso. Nel giro di pochissimi anni è passata dall’essere una delle artiste più significative della scena underground elettronica italiana a uno dei nomi di punta del panorama internazionale. Complice quel suo tocco in grado di tenere insieme sound elettronici più classici e sperimentazione evoluta, algoritmi e mente umana.

Le sue ultime pubblicazioni Fanta Variations e Spirit Exit hanno ricevuto il plauso di critica e pubblico disegnando le tracce di questo slittamento fino all’inaugurazione della propria etichetta Light-Years. Proprio Spirit Exit, presentato sul Palco dell’Argentina con il light designer Marcel Weber e le immagini video di Ruben Spini, scritto in piena pandemia ed ispirato alla figura di filosofe e mistiche, recluse per vocazione o carattere come Santa Teresa D’Avila, Rosi Braidotti e a Emily Dickinson, sembra una sfida all’immobilità, un viaggio che ingloba per la prima volta arrangiamenti integrati, utilizzo di strumenti organici e voce.

Il mondo sintetico e cibernetico a cui l’artista ci aveva abituati, accoglie ora voce e testi che arrivano come lampi fluttuanti nello spazio.

Spirit Exit è perciò un nuovo capitolo della sua vita artistica. È un disco di affascinante abilità musicale, fortemente austero, con sovrapposizioni di sintetizzatore che si incastrano e si separano. Perfetta l’esibizione, mistica ed aliena, la gestualità post moderna, ponte tra poesia ed elettronica, tra umano e post-umano, il light design avvolgente e centripeto, un viaggio esperienziale tra coni di luce ed atmosfere rarefatte.

data di pubblicazione:16/10/2023

SOMNOLE coreografia ed interpretazione di Boris Charmatz

SOMNOLE coreografia ed interpretazione di Boris Charmatz

(Roma Europa Festival 2023)

Può succedere che una idea performativa venga concepita appena prima di addormentarsi, in uno stato di sospensione che spesso è carico di emotività e di creatività. Nell’assolo Somnole, Boris Charmatz, uno dei più celebrati coreografi francesi del panorama contemporaneo e dal 2022 direttore del Tanztheater Wuppertal di Pina Bausch, nella doppia veste di coreografo ed interprete, indaga la condizione biologica dell’ibernazione, osservando ciò che succede al di sotto della superficie, dal sognare a occhi aperti alla scossa del risveglio. Il tutto mentre riecheggiano reminiscenze musicali fischiettate dallo stesso, che danno una dimensione sonora al percorso fisico e mentale dell’artista attraverso una danza in divenire fluido (foto Marc Domage).

 

Sonnecchiare in attesa del sonno. S’intitola Somnole il primo assolo che Boris Charmatz ha scritto per sé ed andato in scena 10 e 11 ottobre  al Teatro Argentina per Romaeuropa Festival.

Le coordinate del lavoro sono racchiuse tra il movimento perpetuo, la voglia di ballare, di saltare e di esaurire l’energia del fisico, e un’immagine del corpo più calma, anche più oscura, che rimanda all’arresto dopo l’esaurimento, alla sonnolenza. Nato anche per effetto del confinamento causato dall’emergenza Covid, Somnole vuole evocare soprattutto i gesti degli insonni, dei sonnambuli.

A torso nudo, con una gonna ed emerso dal buio, Charmatz studia e delimita lo spazio a falcate rapide e a passi leggeri; cammina, corre, salta ostacoli immaginari e guarda l’aria attorno a sé da più prospettive; linee e piani verticali ed orizzontali cercando ora un sostegno, ora un nemico contro cui scagliarsi e battersi; sfianca il proprio corpo, ostentando il sudore e battendosi il ventre. Tutto d’un fiato. Dall’inizio alla fine lui stesso fischia le note su cui danza, una performance di suono e gesto, un tour de force poetico, un assolo con il desiderio di dominare la scena, ma anche di condividerla con il pubblico.

Nella costrizione di una coreografia prima pensata e solo in un secondo momento eseguita, Somnole va oltre la stessa sonnolenza da cui nasce, diventando vortice con cui il danzatore interagisce in contrapposizione alla stasi del corpo dormiente e immobile.

Nello sforzo il respiro reclama spazio e detta il ritmo assieme alla voce che ogni tanto si fa largo e vibra tra le corde di un corpo a cui si sta chiedendo sempre di più per una composizione fisica e musicale che Charmatz compone ed interpreta con gran classe.

data di pubblicazione:12/10/2023


Il nostro voto: