THE KILLER di David Fincher, 2023 – Netflix

THE KILLER di David Fincher, 2023 – Netflix

Il Killer è un personaggio anonimo che va in giro per eseguire, a sangue freddo e con lucida determinazione da vero professionista del crimine, i lavori che gli vengono richiesti. Un avvocato di nome Hodges gli affida l’incarico, su commissione di un cliente, di uccidere un uomo che sta per incontrarsi in un albergo con una prostituta. Nonostante gli accorgimenti presi, sfortunatamente l’assassino sbaglia bersaglio e da quel momento dovrà dileguarsi, affrontando i sicari che lo hanno indirettamente punito per il fatale errore…

 

David Fincher è sicuramente uno tra i più stimati e poliedrici registi statunitensi che ha firmato film di grande successo, per cui non stupisce affatto questo suo ultimo lavoro The Killer, presentato in concorso all’ultima edizione del Festival di Venezia. Dopo essere brevemente passato nelle sale cinematografiche è ora distribuito su Netflix dove sta guadagnando grande attenzione da parte dei telespettatori, soprattutto tra quelli amanti dei thriller adrenalinici. Il protagonista, ben interpretato dall’imperturbabile Michael Fassbender, agisce con pacata fermezza nell’organizzare i suoi crimini, tutti ben premeditati seguendo un’etica professionale di tutto rispetto. Nell’eseguire una serie di omicidi, peraltro finalizzati a vendicare un torto subito dalla sua ragazza, utilizzata dai sicari come capro espiatorio, il killer segue un copione che conosce a memoria e che gli permetterà di portare a termine con impeccabile lucidità quanto è dovuto. Fincher utilizza un linguaggio a volte ermetico e fa sempre muovere il suo protagonista in un’atmosfera cupa, dove anche l’azione più efferata segue un ritmo preciso, studiato nei dettagli. Un vero esercizio di stile regalato allo spettatore che dovrà anche pazientemente accettare i monologhi del killer, ripetuti come un mantra, ogniqualvolta si appresti ad uccidere. Una maniera forse per ricordarsi le regole basiche che ogni assassino che si rispetti deve seguire alla lettera, o forse uno stratagemma psicologico per giustificare il fatto di aver fallito il bersaglio. Dialoghi asciutti e essenziali per comunicare tanto quanto basta e risolvere al più presto la propria missione vendicatrice. Inaspettato e gradito il cameo di Tilda Swinton, vittima designata che affronta con equilibrata rassegnazione la sorte che l’attende. Film ben riuscito che porta la firma di un grande maestro del cinema, consacrato come tale dopo il successo strepitoso di Seven, suo capolavoro assoluto del 1995.

data di pubblicazione:27/11/2023


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AL DI LA’ DELL’ OMBRA di Giuseppe Gimmi, 2023

AL DI LA’ DELL’ OMBRA di Giuseppe Gimmi, 2023

Un uomo si aggira tra la natura incontaminata. Avanza a fatica appoggiandosi ad un bastone perché è cieco, termine questo politicamente non corretto. Ma perché usare l’espressione non vedente quando lui riesce a percepire cose che gli altri non vedono pur avendo la vista?

 

Giuseppe Gimmi, pugliese doc, in un corto di pochissimi minuti riesce a realizzare una summa che concentra le impressioni più profonde del suo essere, giovanissimo ma già esperto nell’arte della cinematografia. Il pastore che vediamo sulla scena si sofferma ad annusare gli odori della natura selvaggia e a percepirne i colori partendo dallo zero assoluto, vale a dire il buio della sua cecità. Anche lo spettatore non può che immedesimarsi in lui e tentare di percepire le sue sensazioni in un frastuono discreto dato dal canto degli uccelli. Ecco che la natura si fa sentire e manda i suoi messaggi, i suoi appelli disperati. Gimmi ha il merito di raccontare in pochi frammenti di tempo tutto quello che si può dire in una vita. La musica che accompagna fa da contrappunto al verso del creato, una natura che chiede rispetto per salvaguardare la propria stessa esistenza. In quest’opera il regista sperimenta se stesso e si pone di fronte a ciò che sarà da venire in un abbraccio universale al mondo e al suo significato. Ottime quindi le basi per questo lavoro serio, ben strutturato e a basso budget presentato ufficialmente a Bari, dove Gimmi opera in un contesto più che ricettivo.

data di pubblicazione:17/11/2023

Sabato 13 aprile 2024, presso il Teatro Patologico di Roma, la giuria, composta interamente da disabili fisici e mentali, ha assegnato il premio per la miglior regia a Giuseppe Gimmi per Al di là dell’Ombra. A questo quindicesimo Festival Internazionale del Cinema Patologico era presente Leonardo Pieraccioni che ha voluto dedicare un sentito pensiero a Francesco Nuti, scomparso nel giugno dello scorso anno.

IL GUARDIANO di Harold Pinter, regia di Duccio Camerini, con Lorenzo Mastrangeli, Leonardo Zarra e Duccio Camerini

IL GUARDIANO di Harold Pinter, regia di Duccio Camerini, con Lorenzo Mastrangeli, Leonardo Zarra e Duccio Camerini

(TeatroLoSpazio – Roma, 16/19 Novembre 2023)

Nella vita dei due fratelli Aston e Mick entra un vecchio, prima con celata circospezione e poi, pian piano, con efferata prepotenza. Ma chi è veramente questo Davies, raccolto per strada e sistemato in casa per ricoprire il ruolo di guardiano? Sarà proprio lui a destabilizzare il rapporto tra i due fratelli o sarà invece un estremo, inatteso tentativo per porre chiarezza nelle loro esistenze già di per sé seriamente compromesse?

  

In scena al TeatroLoSpazio un capolavoro del noto drammaturgo inglese, già insignito del premio Nobel per la letteratura nel 2005. Il guardiano (The Caretaker), dopo il suo debutto a Londra nel 1960, fu accolto molto bene sia da parte del pubblico che della critica e consacrò Pinter ad un successo internazionale. In questa pièce teatrale è importante soffermarsi sulla psicologia dei tre personaggi, di come si sforzino a relazionarsi tra di loro e, all’interno della stessa casa dove si svolge l’intera azione scenica, di come l’intruso trovi lì temporaneo rifugio e dal quale poi non intenda affatto schiodare, nonostante le ripetute rimostranze dei due fratelli. Una casa che per l’occasione si trasforma in un teatro fatiscente, pieno di cavi e luci al neon che disorientano lo spettatore e ancor di più gli stessi attori. Man mano che i dialoghi si intrecciano, si vanno anche delineando le diverse fragilità dei tre soggetti, ognuno con un passato dai contorni poco chiari che è meglio lasciarsi alle spalle, e con un futuro ancora da definire. Se Aston ha subito l’elettroshock per curare i propri disturbi psicotici Mick, dal canto suo, deve fare i conti con la propria irruenza e la mancanza di senso pratico. Un gioco sempre più impegnativo che vedrà i tre personaggi destreggiarsi per stringere alleanze effimere, destinate comunque al fallimento. Rumori strani irrompono dal sottofondo quasi a scuotere quelle pause dagli effetti soporiferi. Il disordine regna sulla scena e se ne percepisce la presenza anche in quegli spazi dove lo spettatore non può accedere. Non è la prima volta che Camerini affronta una regia impegnativa come in questo caso, dove Pinter investe tutta la propria energia drammaturgica volta alla ribellione e alla denuncia sociale. Spettacolo ben riuscito che, sia pur in versione ridotta, non altera affatto il contenuto e il messaggio trasversale che era nella mente dell’autore.

data di pubblicazione:17/11/2023


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MISERICORDIA di Emma Dante, 2023

MISERICORDIA di Emma Dante, 2023

Arturo viene abbandonato tra le rocce mentre sua madre muore. Con i suoi strilli disperati attira l’attenzione di una pecora che lo salverà. Passano gli anni e lui rimane però bambino, un essere primordiale cresciuto da tre donne, prostitute come la madre più per necessità che per vocazione, che lo accudiscono in tutto perché di fatto lui è nato diverso. Tra carezze e rimproveri Arturo riconosce istintivamente il richiamo della lana, perché alla pecora deve la sua salvezza…

  

Con l’asprezza narrativa che la contraddistingue in tutto, Emma Dante porta al cinema un suo precedente lavoro teatrale dove ancora una volta si parla di donne e del loro bieco sfruttamento. La regista non usa i mezzi toni per lanciare un messaggio di disperazione in favore di coloro che, per un verso o per l’altro, sono tuttora vittime di abusi e di sopraffazione. Ambientata in un piccolo borgo in riva al mare, quello siciliano per l’appunto, tra sporcizia e abbandono ambientale, dove le donne vengono obbligate a soddisfare in tutti i modi le soverchierie di uomini senza scrupoli, nasce così la storia di Arturo. Lui è un essere ibrido che vive nel suo mondo e fuori dal mondo degli altri, balla sino allo sfinimento e guarda la vita con gli occhi di chi ha già incontrato la morte. Si è colpiti dalla sua nudità che non trova vergogna, dal suo sguardo distaccato e discreto verso quel poco che lo circonda, alla ricerca continua di una fonte di calore che lo possa proteggere dalla cattiveria. Il film è sicuramente un pugno sullo stomaco, una denuncia aperta verso qualsiasi forma di maschilismo che usa la violenza sulle donne per giustificare la propria impotenza e la propria inettitudine. Oggetti alla rinfusa accumulati e raccattati chissà dove, bambini che corrono alla fonte per raccogliere l’acqua e poi le donne, tante donne che si danno per poco per raccogliere qualche soldo e provvedere alla sussistenza, senza speranza di un futuro migliore che possa riscattarle. Accanto a Fabrizio Ferracane, sulla scena chiamato Polifemo perché un occhio gli è stato portato via e nessuno crede che sia nato così, abbiamo Simone Zambelli, giovane protagonista che nasce con e per la danza ma che ora, è curioso di esplorare il mondo della recitazione, quasi a voler colmare un vuoto che in passato sembrava ossessionarlo. Nel film come nel teatro, Emma Dante ha voluto lui e si può affermare che la sua scelta è stata più che giusta. In una Sicilia fuori dal tempo dove mitologia e degrado si fondono, lo sguardo di Arturo è limpido come limpida è la sua espressione quando viene allontanato forzatamente dal suo mondo, crudele e protettivo nello stesso tempo. Finalmente distribuito nelle sale cinematografiche, dopo il successo a teatro, Misericordia fa parlare e riflettere sulla validità dei sentimenti, in un mondo che sta andando inequivocabilmente alla deriva e dove il concetto di compassione verso l’altro sembra sbiadirsi sempre di più.

data di pubblicazione:16/11/2023


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RIABBRACCIARE PARIGI di Alice Winocour, 2023

RIABBRACCIARE PARIGI di Alice Winocour, 2023

Mia lavora in una emittente parigina dove fa l’interprete dal russo. Una sera, mentre sfrecciava per le strade della città con la sua moto, viene colta di sorpresa da un temporale e decide di ripararsi in un ristorante. Dopo essersi seduta a bere qualcosa, inaspettatamente entra nel locale un terrorista armato che farà strage dei presenti. Mia, insieme ad altri miracolosamente sopravvissuti, sembra aver rimosso quel trauma collettivo e si impegnerà con se stessa a ricostruire passo dopo passo quei terribili momenti…

  

Alice Winocour, regista e sceneggiatrice francese, ci racconta degli attentati del 2015 a Parigi con un film presentato a Cannes nel 2022, nella Sezione Quinzaine des Réalisateurs, e finalmente distribuito nelle sale italiane. Da tempo aveva in animo di realizzare un film che di fatto sentiva come dovuto, visto che lei stessa aveva indirettamente subito quel dramma quando suo fratello era sopravvissuto all’attacco del Bataclan. Come poi ripreso nel film, la regista era rimasta in contatto con lui durante la strage e di aver poi interrotto la comunicazione per evitare che gli attentatori potessero scoprirlo e quindi ucciderlo. Ma non sono solo questi fatti di cronaca a rendere il film particolarmente interessante. Mia, egregiamente interpretata da Virginie Efira che per questo ruolo ha ottenuto un César, sia pur ferita non mortalmente come la maggior parte della gente presente nel locale, vuole ora ricostruire ogni dettaglio di quanto accaduto. La sua mente è confusa, lei stessa non è più la donna indipendente di prima, soddisfatta del suo lavoro e con accanto un compagno che la copre di attenzioni. Il suo andare a ritroso nella memoria, con l’aiuto di altri sopravvissuti, le consentirà pian piano di chiarire anche la propria esistenza e di resettare il rapporto con la persona con la quale credeva di essere felice. Ecco che la protagonista vorrà pian piano riappropriarsi di una vita che le stava sfuggendo di mano, riflettendo anche sui suoi affetti più cari che forse lei stessa aveva frainteso. Interessante come la regista riesca a individuare e analizzare la psicologia dei singoli personaggi, delle loro reazioni a un trauma in cui sono stati brutalmente coinvolti e dal quale cercano di allontanarsi per continuare a vivere come prima, anche se per molti sarà un’impresa pressoché impossibile. Un film che parla del dramma di una donna che tra visioni oniriche e frammenti di ricordi riesce infine a rielaborare il proprio vissuto e a ritagliarsi un’identità nuova, tra sofferenze e tentativi per riappropriarsi di un brandello di felicità.

data di pubblicazione:12/11/2023


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