ARGYLLE – LA SUPERSPIA di Matthew Vaughn, 2024

ARGYLLE – LA SUPERSPIA di Matthew Vaughn, 2024

Elly Conway è una giovane scrittrice di successo. I suoi romanzi di spionaggio hanno come protagonista l’agente segreto Argylle. Un giorno, insieme al suo inseparabile gatto Alfie, decide di andare a visitare la madre. Devono trovare insieme una soluzione più coinvolgente per il finale del suo ultimo libro. Sul treno farà conoscenza con Aiden, una spia vera che la salverà da criminali senza scrupoli pronti ad ucciderla…

 

Matthew Vaughn è un regista e sceneggiatore britannico che ama molto il genere spy-thriller. Questo film costituisce il primo capitolo di una nuova saga, da realizzare con Jason Fuchs che in Argylle ha curato il soggetto e la sceneggiatura. Il film è molto adrenalinico, con colpi di scena imprevedibili che lasciano lo spettatore un poco confuso da una trama coinvolgente, ma difficile da seguire. La protagonista Elly, con il suo gatto Alfie, entrano ed escono da un mondo reale che di fatto è speculare a quello descritto nei romanzi. Lei stessa, da scrittrice di best-seller, molto schiva e riservata nel privato, diventerà una spia a tutti gli effetti. Viene inoltre coinvolta in azioni spericolate dove l’agente Argylle è in missione per fronteggiare un manipolo di criminali. Al suo fianco Aidan, una spia anche lui, purtroppo allergico al pelo del gatto. Realtà e finzione si intrecciano e non è sempre facile farne una distinzione. La stessa protagonista è confusa perché ciò che scrive nei suoi romanzi si verifica regolarmente, diventando lei stessa il personaggio chiave della storia. Il film vanta un cast eccezionale, tra questi Bryce Dallas Howard nella parte della scrittrice, Sam Rockwell nella parte di Aidan. Rilevante è la presenza di Henry Cavill (Argylle) che potrebbe diventare il successore di Daniel Craig nel prossimo James Bond. Un plot spassoso anche per la presenza di scene volutamente eccessive che riescono a combinare azioni spietate con tratti di ironia pura. Da non dimenticare Alfie, interpretato da Chip, il gatto di proprietà della figlia del regista e della top model Claudia Schiffer, sua moglie. Si rimane in attesa del secondo capitolo di questa nuova trilogia a firma Vaughn, sempre con il gatto al seguito, ovviamente come protagonista.

data di pubblicazione:31/01/2024


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THE PIPER  di Erlingur Thoroddsen, 2024

THE PIPER di Erlingur Thoroddsen, 2024

Melanie e la figlia Zoe vivono immersi nella musica: lei, flautista, suona in una orchestra diretta dall’irascibile Gustafson, la figlia si esercita al flauto imitando la madre. Quando la donna si improvvisa a diventare compositrice, lavorando ad una partitura lasciata incompiuta da una sua maestra e mentore, presto si accorgerà che la musica è collegata a misteriose presenze occulte del male…

Erlingur Thoroddsen, sceneggiatore e regista islandese, ha trovato ispirazione per questo horror nella famosa fiaba del Pifferaio di Hamelin, storia tratta da una leggenda tedesca che a rileggerla bene nasconde tra le righe qualcosa di molto inquietante e certamente non adatta a ispirare sonni tranquilli. La musica è la vera protagonista di questo film, musica che entra ossessivamente nella testa di chi l’ascolta e che ha il potere di suscitare effetti devastanti, soprattutto se trattasi di inconsapevoli bambini. La sceneggiatura, curata dallo stesso regista, è ben congegnata e riesce a costruire una storia tutto sommato di facile fruizione e di discreto interesse. Siamo oramai abituati a rappresentazioni macabre, aiutate dagli effetti speciali di grande impatto visivo, ma in The Piper, il pifferaio appunto vendicativo per essere stato ingannato da persone che non hanno rispettato gli impegni promessi, assume fattezze diaboliche impressionanti. Cast di tutto rispetto che vede tra i principali protagonisti l’attore inglese, recentemente scomparso, Julian Sands, nei panni dello scorbutico direttore d’orchestra, diventato famoso nel 1985 per la sua partecipazione in Camera con vista di James Ivory. Accanto a lui, nel ruolo di Melanie, Charlotte Hope attrice di rilievo in Games of Thrones, che interpreta il suo ruolo in maniera convincente. Un film quindi per gli amanti dell’horror, che lascia spazio a momenti di tensione senza eccedere nelle scene di maggior suspence, ma dosando perfettamente le scene di brivido. Atmosfere cupe, immancabili tempeste di piogge, presenze di esseri che fuggono nell’ombra, tutti elementi sempre presenti nei film di questo genere ma che comunque rendono la storia interessante senza turbare troppo la serenità degli spettatori.

data di pubblicazione:17/01/2024


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KRIPTON di Francesco Munzi, 2024

KRIPTON di Francesco Munzi, 2024

Quest’anno ricorre il centenario della nascita di Franco Basaglia. Le nuove generazioni probabilmente non sanno che è stato uno psichiatra, grande riformatore nel campo della salute mentale e ispiratore della legge, che porta il suo nome, che rivoluzionò l’ordinamento e la disciplina degli ospedali psichiatrici in Italia. Il racconto vero di sei giovani pazienti, ricoverati in strutture specializzate per la cura di alcune forme di disabilità psichica.

 

Francesco Munzi è un regista e sceneggiatore italiano che ha già ricevuto importanti riconoscimenti per il suo impegno sociale e per la serietà dei suoi lavori. Kripton non vuole essere solo un documentario, su una realtà vissuta da alcuni pazienti in cura presso una struttura di salute mentale romana, va oltre. Il regista è riuscito a entrare in perfetta empatia con loro, vivendo tra di loro per cogliere la vera essenza delle loro storie, raccontate dagli stessi protagonisti e dai terapeuti, uniti insieme nel tentativo di dare un senso concreto al loro impegno. Ecco quindi che i racconti si intrecciano con immagini sfuocate di repertorio, funzionali a far meglio comprendere la confusione che si agita nelle loro menti e che li rende isolati ed estranei dal mondo che li circonda. Munzi come prima cosa, si è conquistato la stima dei pazienti, veri attori della scena, i quali spontaneamente hanno deciso di esternare i propri turbamenti e le proprie sofferenze davanti a una cinepresa che di fatto poi è sparita dalla loro vista. Sono stati quindi liberi di parlare e di raccontare senza la minima soggezione di fronte ad un occhio che li avrebbe potuti osservati in maniera critica, togliendo dal campo qualsiasi forma di spontaneità. Un rapporto quindi di estrema fiducia che ha interessato non solo i ricoverati ma anche le loro famiglie e gli stessi operatori sanitari, ciascuno per la propria parte. Lo spettatore stesso è invitato ad entrare in empatia con i singoli individui e con le loro storie, tutte degne di essere ascoltate perché nascono dall’esigenza individuale di una maggiore attenzione, invocata quasi per venir fuori da un isolamento non solo fisico ma soprattutto mentale. Si percepisce un disagio a comprendere e a accettare un mondo, quello di oggi, dove si fa fatica a inserirsi perché proiettato verso l’esteriorità, e poco, molto poco, verso i veri valori che dovrebbero essere l’essenza primaria alla base della nostra stessa esistenza. Un lavoro ben riuscito, una tematica sicuramente da affrontare con più impegno da parte di chi ci governa, seguendo gli insegnamenti che Franco Basaglia ci ha provvidenzialmente tramandato, oggi più che mai di attualità.

data di pubblicazione:17/01/2024


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CHI SEGNA VINCE di Taika Waititi, 2024

CHI SEGNA VINCE di Taika Waititi, 2024

La squadra di calcio delle Samoa Americane è passata nella storia come la peggiore nel mondo per aver perso una partita contro l’Australia per… 31 a zero. In vista delle qualificazioni ai mondiali, l’American Soccer Federation manda in loro soccorso Thomas Rongen, coach più volte allontanato dal campo per il suo carattere turbolento. Obiettivo, che sembra subito impossibile da raggiungere, sarà quello di segnare almeno un gol, vincere non è importante…

 

Sembra incredibile ma è tutto vero quello che il regista neozelandese Taika Waititi ci racconta in questo suo ultimo film che si può affettuosamente definire ingenuo, riflessivo e moderatamente divertente. Ed il coach Thomas Rongen, olandese d’origine ma che ha vissuto e lavorato come allenatore sportivo negli States, è proprio quello impersonato dall’attore Michael Fassbender, recentemente visto in The Killer, presentato all’ultimo Festival di Venezia e prodotto da Netflix. Scontroso e di natura irascibile sul campo, viene allontanato dalla federazione calcistica di cui fa parte anche la sua ex moglie Gail, per tentare di raddrizzare le sorti di una squadra che non ha mai segnato un gol. Una forma di confino forzato in un’isola polinesiana dove gli abitanti vivono quasi in simbiosi, rispettando scrupolosamente le loro tradizioni culturali e religiose. Il malcapitato Rongen, dovrà barcamenarsi tra una situazione personale e affettiva disastrosa e questa nuova avventura professionale, dove comunque non mancano le dimostrazioni di rispetto da parte degli indigeni. Certo il film, e la storia che racconta, ha un tono decisamente farsesco ed è proprio questo che lo rende accattivante, anche per coloro che del calcio non ne fanno una passione. In effetti lo sport è il pretesto per mettere in campo situazioni individuali che interessano i vari personaggi ed in particolar modo Jaiya Saeula, anche lei realmente esistita, transessuale in cura ormonale per cambiare sesso e diventare donna a tutti gli effetti. Se il calcio non è tutto nella vita però è anche la via per darsi una disciplina interiore e per apprendere ad affrontare le avversità. Ciò che si impara dalla visione del film è che nella vita non sarebbe poi così importante vincere, quanto piuttosto fare un gol. La squadra in questione, con un po’ di abilità e con la giusta dose di fortuna, alla fine ce la fa. E questo basterà…

data di pubblicazione:14/01/2024


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THE BEEKEEPER di David Ayer, 2024

THE BEEKEEPER di David Ayer, 2024

Adam Clay è un tranquillo apicoltore che vive solitario in campagna. Un giorno la vicina, raggirata da gente senza scrupoli che le ha sottratto tutti i risparmi, si suicida. Adam, ex agente di una potente organizzazione chiamata Beekeeper, decide così di mettere in atto un piano di vendetta. Combatterà da solo contro i responsabili della truffa che operano a livello nazionale rubando così milioni di dollari…

 

Per gli amanti del genere revenge, ecco nelle sale un film che è tutto per loro, confezionato dal regista statunitense David Ayer che già nei precedenti film aveva calcato volutamente la mano su scene di violenza e azione. In The Beekeeper si gioca sul doppio significato del termine perché lo stesso può indicare sia un pacifico apicoltore, sia l’agguerrito agente di una organizzazione clandestina utilizzata in soccorso di casi nazionali disperati. Il protagonista (Jason Statham in perfetta forma fisica da Rambo) di fronte alla truffa perpetrata nei confronti dell’anziana vicina, l’unica che si prende veramente cura di lui, non esiterà a ritornare in azione per attuare la sua personale vendetta nei confronti di truffatori, a capo dei quali il rampollo viziato della Presidente in carica. L’uomo sembra inarrestabile e non trova ostacoli che possano interferire sul suo piano che, seppur spietato, è tuttavia a fin di bene. Kurt Wimmer ha curato la sceneggiatura che certamente è di poche pretese ma funziona perfettamente allo scopo. Scene mozzafiato che si susseguono a raffica, sicuramente di grande effetto sul pubblico, dove il protagonista non lascia spazio agli altri attori del cast, tra questi anche Jeremy Irons, ovviamente perfettamente calato nel suo ruolo. Una storia quindi di estrema violenza (negli USA il film è vietato ai minori) dove l’eroe di turno, il taciturno Adam, combatte da solo per far piazza pulita di un sistema corrotto che coinvolge politici di altissimo livello. Un forte quindi in difesa dei deboli, derubati dei loro averi, che si troveranno finalmente difesi e vendicati dalla forza bruta di un beekeeper, un apicoltore appunto, nel nome e nei fatti.

data di pubblicazione:11/01/2024


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