ANOTHER END di Piero Messina, 2024

ANOTHER END di Piero Messina, 2024

Sal non riesce a rassegnarsi per la perdita di Zoe, morta a causa di un incidente per di più causato da lui stesso. Al colmo della disperazione, dopo aver persino tentato il suicidio, si lascia convincere dalla sorella Ebe a ricorrere a una speciale organizzazione. Ciò gli consentirà di rincontrare per poco la donna amata, sia pur nel corpo di un’altra…

 

A quasi dieci anni dal suo film d’esordio L’attesa, il regista siciliano torna a trattare un tema a lui molto caro che è quello dell’amore vero tra due persone. Un amore incondizionato a volte rubato da circostanze imprevedibili e del quale non si riesce a farsene una ragione. Il problema centrale è quindi quello della elaborazione del lutto, per la perdita della persona cara, e delle difficoltà che spesso ci impediscono di attuarla. In Another End, presentato in concorso all’ultima edizione della Berlinale, seguiamo le vicende del protagonista Sal (Gael Garcìa Bernal) che si trova ad affrontare la morte della sua compagna. L’uomo è colpito dal vuoto che le ha lasciato e devastato dai sensi di colpa per essere stato lui la causa dell’incidente mortale. Siamo in un futuro, forse oramai prossimo, in cui la tecnologia può far sì che sia possibile rivivere ancora alcuni momenti con la persona che abbiamo amato. Si è così preparati in qualche modo all’evento ineluttabile, già di fatto accaduto. Quando Zoe (Renate Reinsve) si ripresenta, con il corpo di un’altra donna, l’uomo potrà passare con lei dei momenti speciali e predisporsi così meglio a quel distacco definitivo che il destino gli ha riservato. Il tema affrontato non è certo tra i più originali, ma il regista riesce in qualche modo a trovare la sua strada in un groviglio di situazioni drammatiche che spesso hanno l’effetto di incupire lo spettatore. Il risultato è quello di aver creato qualcosa di ferruginoso, qualcosa che si fa fatica a seguire. Tutto ciò senza per questo voler sminuire la capacità del regista di usare la cinepresa in maniera più che professionale. Al cast si aggiunge anche la presenza della talentuosa attrice argentina Bérénice Bejo, nel ruolo della sorella Ebe. Sarà una presenza determinante per traghettare il protagonista in un mondo nuovo e aiutarlo a elaborare appieno la perdita subita.

data di pubblicazione:20/03/2024


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LA SALA PROFESSORI di İlker Çatak, 2024

LA SALA PROFESSORI di İlker Çatak, 2024

Carla Nowak insegna da pochi mesi in una scuola media tedesca. Riesce presto a instaurare un ottimo rapporto con i propri studenti. Al contrario il corpo insegnante la guarda con sospetto e una punta di invidia per il suo carattere risoluto e fuori dagli schemi tradizionali. Durante la sua permanenza nella scuola si verificano piccoli furti. Tutto il corpo insegnante si mette sulle tracce del colpevole cercandoo anche tra gli stessi ragazzi. La scoperta della presunta verità da parte di Carla, darà adito a una serie di reazioni a catena con conseguenze imprevedibili…

 

Çatak è un giovane promettente regista tedesco, di origini turche, che si è distinto in campo internazionale con questo suo ultimo lungometraggio presentato con successo nella Sezione Panorama della Berlinale del 2023. Il film, girato interamente all’interno di una scuola, non vuole soltanto far capire gli ingranaggi che ne regolano l’attività formativa, ma evidenziare soprattutto gli sforzi di partecipazione emotiva tra il corpo insegnante e quello studentesco vero e proprio. Un pretesto che il regista coglie per raccontare la realtà, parlando anche di sé come uomo che porta ancora il peso dell’integrazione di una famiglia di immigrati turchi in Germania. Ecco che la scuola è lo specchio della società di oggi, dove troviamo la tanto ostentata tolleranza zero tra false verità e insulti alla dignità umana. Carla (Leonie Benesch) è l’insegnante di origini polacche protagonista di una storia molto articolata, dove il senso di giustizia viene messo in crisi dagli eventi che porteranno a sconvolgere completamente gli equilibri all’interno della scuola stessa. Carla è una persona integerrima che però a sua volta commette degli errori. Gli altri colleghi del corpo docente possiedono ciascuno una propria precisa identità a volte in contrasto tra loro. Così come tra i giovani studenti c’è rivalità, pregiudizi razziali ma anche tanta dose di solidarietà. Tutto questo è lo specchio riflesso di una società odierna in cui si fa fatica a raccontare la verità e a farsi rispettare per ciò che si è. Ecco che la scuola diventa un rebus, un cubo di Rubik che ammette un’unica soluzione, difficile da trovare ma che sta lì pronta a essere dimostrata. Ottime le riprese e l’intera ambientazione con un finale sconvolgente, elementi questi che hanno contribuito a far rientrare il film nella cinquina per l’Oscar come miglior film straniero.

data di pubblicazione:17/03/2024


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LA ZONA D’INTERESSE di Jonathan Glazer, 2024

LA ZONA D’INTERESSE di Jonathan Glazer, 2024

Rudolf Hoess, comandante supremo di Auschwitz, vive insieme alla moglie Hedwig e ai suoi cinque figli in una bella villa, adiacente al muro che delimita il campo di concentramento. Mentre lui affronta con consapevolezza e grande senso di responsabilità l’incarico affidatogli, gli altri sembrano invece ignorare la tragedia che si sta perpetuando a pochi metri dalla loro casa, conducendo una vita sociale normale, spensierata e oltremodo agiata…

 

The Zone of Interest diretto dal regista britannico Jonathan Glazer, che ne ha curato anche la sceneggiatura, è tratto dall’omonimo romanzo di Martin Amis ed è stato presentato per la prima volta in concorso al Festival di Cannes 2023 dove ha ottenuto il Grand Prix Speciale della Giuria. Riconoscimento questo più che meritato per la singolare modalità delle riprese attraverso le quali il regista affronta un tema, quello appunto dell’olocausto, in maniera del tutto originale senza rendere direttamente visiva la tragedia in atto. La telecamera non entra mai nel campo di concentramento ma rimane al di qua del muro, in una zona che circonda il lager definita “di interesse”, e ci fa vivere gli orrori dello sterminio solo da lontano. Il fumo dell’arrivo costante dei treni, che trasportano masse di ebrei destinati a un programmato e sistematico sterminio, si intravede in lontananza e dal sottofondo si percepiscono rumori indistinti di armi da fuoco e le urla di disperazione di chi viene avviato a morte certa. I colori dei fiori ben curati in giardino, le tavole ben imbandite con ogni prelibatezza sono funzionali a evidenziare quanto di più cupo viene vissuto al di là di quel muro, in un sottile ma invalicabile confine tra paradiso ed inferno. Solo le ceneri provenienti dai forni crematori, in funzione giorno e notte, sembrano non rispettare questi divieti di contaminazione imposti dalla logica perversa del nazismo: invadono come possono l’aria, l’acqua dei fiumi e persino il giardino degli Hoess. Glazer presenta allo spettatore un film ridotto all’essenziale, ma lo fa nella maniera corretta e più incisiva perché non porta dentro il campo ma rende partecipi di tutto attraverso i suoni angoscianti che scuotono lo spettatore sin dai primi momenti di proiezione. I fatti più o meno sono noti a tutti, anche le giovani generazioni sono oramai sensibilizzate sull’argomento, ma questo film aggiunge qualcosa di nuovo, di radicalmente diverso all’immaginazione, va diretto a colpire la sensibilità per ricordare quelle atrocità rimaste indelebili nella storia. Ottima l’interpretazione del cast tra cui spicca quella di Christian Friedel, nel ruolo del comandante. Sorprendente la fotografia di Lukasz Zal, a volte velata e dai toni grigi, a volte piena di colori dirompenti. Tutto è poi illuminato da una luce fredda ed accecante.

data di pubblicazione:24/02/2024


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74 INTERNATIONALE FILMFESTSPIELE – BERLINALE

74 INTERNATIONALE FILMFESTSPIELE – BERLINALE

(Berlino, 15/25 Febbraio 2024)

Presentata in conferenza stampa la lista completa dei film in selezione ufficiale. Con l’edizione di quest’anno si conclude l’esperienza di co-direzione artistica di Carlo Chatrian e Mariette Rissenbeek. In questi anni hanno cercato di delineare una vera e propria missione affidata al cinema che è quella di raccontare qualcosa che è stato e di fantasticare su qualcosa che sarà.. La Berlinale viene così metaforicamente definita come un albero che affonda le radici nel passato e proietta i suoi rami nel futuro. In questo senso il cinema ci regala una serie di immagini che restano impresse nella nostra memoria, esattamente come alberi che resistono alla tempesta, chiari segni che certificano qualcosa di prima e ci permettono di immaginare il dopo. Ben 54 sono i lungometraggi presentati nella selezione ufficiale (Concorso, Encounters, Berlinale Gala, Berlinale Special) oltre i 31 ospitati nella Sezione Panorama e altri 50 sparsi tra Forum e Forum Expanded, infine i 15 selezionati in Generation oltre alla retrospettiva.

Ecco di seguito la lista completa dei 20 film in concorso per aggiudicarsi l’Orso d’Oro e gli altri prestigiosi Orsi d’Argento:

Small Things Like These di Tim Mielants (Irlanda-Belgio) – film d’apertura

Sterben di Matthias Glasner (Germania)

Des Teufels Bad di Veronika Franz-Severin Fiala (Germania)

Vogter di Gustav Moller (Danimarca-Svezia)

Yeohaengjaui pilyo di Hong Sangsoo (Sud Corea)

Another End di Piero Messina (Italia)

Architecton di Victor Kossakovsky (Germania-Francia)

Black Tea di Abderrahmane Sissako (Francia-Mauritania-Lussemburgo)

La Cocina di Alonso Ruizpalacios (Messico-USA)

Dahomey di Mati Diop (Francia-Senegal-Benin)

A Different Man di Aaron Schimberg (USA)

L’Empire di Bruno Dumont (Germania-Francia-Italia-Belgio)

Gloria! di Margherita Vicario (Italia-Svizzera)

Hors du temps di Oliver Assayas (Francia)

In Liebe, Eure Hilde di Andreas Dresen (Germania)

Keyke mahboobe man di Maghaddam-Sanaeeha (Iran-Francia-Svezia-Germania)

Langue étrangère di Claire Burger(Francia-Germania-Belgio)

Mé el Ain di Meryam Joobeur (Tunisia-Francia-Canada-Norvegia)

Pepe di Nelson Carlos De Los Santos (Rep. Dominicana-Namibia-Germania)

Shambhala di Min Bahadur Bham (Nepal-Francia-Norvegia-China)

 

Tra i film italiani distribuiti tra le varie Sezioni abbiamo: Another End di Piero Messina, al suo secondo film, che tratta il tema del dolore nel distacco dalle persone che amiamo. Gloria! opera prima dell’attrice e cantautrice romana Margherita Vicario, dove viene trasmessa la sua passione per la musica. Dostoevskij, una serie tv dei fratelli D’Innocenzo, storia di un killer seriale ossessionato dallo scrittore russo. Supersex, altra serie di Matteo Rovere, Francesco Carrozzini e Francesca Mazzoleni, dedicata alla vita del noto porno star Rocco Siffredi. Il Cassetto Segreto in Forum, film documentario di Costanza Quatriglio dedicato alla memoria del padre giornalista. Quell’estate con Irène, nella Sezione Generation Plus, opera seconda di Carlo Sironi che parla della fuga di due ragazze dall’ospedale, dove sono in cura, per poter vivere la loro prima vera estate. Giovani autori italiani che coraggiosamente vanno a delineare nuovi generi e nuove forme di racconto con immagini.

La giuria internazionale quest’anno sarà presieduta dall’attrice messicana, con cittadinanza keniota, Lupita Nyong’o, oramai di fama internazionale nonché premio Oscar nel 2014 come migliore attrice non protagonista per aver recitato nel film 12 anni schiavo. Accanto a lei l’attore e regista statunitense Brady Corbet, la regista cinese di Hong Kong Ann Hui, il regista e sceneggiatore tedesco Christian Petzold, il regista, sceneggiatore e produttore spagnolo Albert Serra, l’attrice e regista italiana Jasmine Trinca e la scrittrice e poetessa ucraina Oksana Zabuzhko.

La Berlinale renderà omaggio al regista Martin Scorsese con l’Orso d’Oro alla carriera e durante la kermesse cinematografica verranno riproposti diversi suoi lungometraggi, incluso il suo ultimo film Killers of the Flower Moon.

data di pubblicazione:13/02/2024

ARGYLLE – LA SUPERSPIA di Matthew Vaughn, 2024

ARGYLLE – LA SUPERSPIA di Matthew Vaughn, 2024

Elly Conway è una giovane scrittrice di successo. I suoi romanzi di spionaggio hanno come protagonista l’agente segreto Argylle. Un giorno, insieme al suo inseparabile gatto Alfie, decide di andare a visitare la madre. Devono trovare insieme una soluzione più coinvolgente per il finale del suo ultimo libro. Sul treno farà conoscenza con Aiden, una spia vera che la salverà da criminali senza scrupoli pronti ad ucciderla…

 

Matthew Vaughn è un regista e sceneggiatore britannico che ama molto il genere spy-thriller. Questo film costituisce il primo capitolo di una nuova saga, da realizzare con Jason Fuchs che in Argylle ha curato il soggetto e la sceneggiatura. Il film è molto adrenalinico, con colpi di scena imprevedibili che lasciano lo spettatore un poco confuso da una trama coinvolgente, ma difficile da seguire. La protagonista Elly, con il suo gatto Alfie, entrano ed escono da un mondo reale che di fatto è speculare a quello descritto nei romanzi. Lei stessa, da scrittrice di best-seller, molto schiva e riservata nel privato, diventerà una spia a tutti gli effetti. Viene inoltre coinvolta in azioni spericolate dove l’agente Argylle è in missione per fronteggiare un manipolo di criminali. Al suo fianco Aidan, una spia anche lui, purtroppo allergico al pelo del gatto. Realtà e finzione si intrecciano e non è sempre facile farne una distinzione. La stessa protagonista è confusa perché ciò che scrive nei suoi romanzi si verifica regolarmente, diventando lei stessa il personaggio chiave della storia. Il film vanta un cast eccezionale, tra questi Bryce Dallas Howard nella parte della scrittrice, Sam Rockwell nella parte di Aidan. Rilevante è la presenza di Henry Cavill (Argylle) che potrebbe diventare il successore di Daniel Craig nel prossimo James Bond. Un plot spassoso anche per la presenza di scene volutamente eccessive che riescono a combinare azioni spietate con tratti di ironia pura. Da non dimenticare Alfie, interpretato da Chip, il gatto di proprietà della figlia del regista e della top model Claudia Schiffer, sua moglie. Si rimane in attesa del secondo capitolo di questa nuova trilogia a firma Vaughn, sempre con il gatto al seguito, ovviamente come protagonista.

data di pubblicazione:31/01/2024


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