da Antonio Iraci | Dic 18, 2024
Nelle Terre del Branco vive Kiara, un cucciolo di leone figlia di Simba e Nala. Un giorno, durante un temporale, viene lasciata alla custodia di Rafiki, un mandrillo da tutti riconosciuto come uno sciamano. Per distrarre la piccola dalla paura, lo stregone le racconta la storia del leggendario Mufasa. Rimasto orfano viene salvato per caso da Taka, anche lui cucciolo ma di stirpe reale. I due cresceranno come fratelli e affronteranno insieme una lotta impari contro il malvagio Kiros, capo di un branco di leoni bianchi chiamati “gli emarginati”…
In prossimità di questo Natale la Walt Disney Pictures ci regala un film d’animazione a dir poco eccezionale. La regia è di Barry Jenkins, premio Oscar per Moonlight, sulla sceneggiatura di Jeff Nathanson che si rifà alle precedenti edizioni de Il re leone. Un piccolo capolavoro che, pur rimanendo catalogato nel genere cartoonesco, è in ogni sequenza legato a un iperrealismo impressionante. Le figure animali accompagnano Mufasa con gli altri leoni del branco e ogni personaggio, grazie alle tecniche di grafica digitale in 3D, è reso perfettamente. Si può veramente affermare che il film è uno strepitoso esempio di come si possano realizzare immagini così reali, esclusivamente generate dal computer. Al di là della narrazione, la favola di per sé racchiude sempre la lotta tra il bene e il male. Mufasa è un esempio di come si possa suggerire una morale, senza ricorrere a tediosi artifici. Lo spettatore, piccolo o grande che sia, trarrà un insegnamento sul concetto di amicizia e fratellanza, sentimenti destinati a rimanere eterni. In questo percorso sarà accompagnato, come i protagonisti di questa fantastica storia, da Rafiki che, con la sua saggezza, si erge a guida spirituale. In qualità di stregone africano indicherà ai leoni sovrani la giusta strada da seguire. Il film è anche un musical a tutti gli effetti. La colonna sonora di questo live-action è realizzata da Hans Zimmer, Pharrell Williams e Nicholas Brittel a cui si aggiungono Elton John e Tim Rice. Per la versione italiana Luca Marinelli ha prestato la voce a Mufasa – Il re leone. Per gli altri personaggi principali troviamo Alberto Boubakar Malanchino, Elodie, Edoardo Stoppacciaro, Edoardo Leo, Marco Mengoni, Elisa e tanti altri ancora. Musiche allegre con brani adattati ai singoli protagonisti di questa incredibile avventura la cui versione italiana è stata curata da Virginia Brancucci e Marco Manca. Un film completo, da vedere non solo in occasione delle feste natalizie…
data di pubblicazione:18/12/2024
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da Antonio Iraci | Dic 14, 2024
Sergei e Dmitry sono figli di Nikolai Kravinoff, potente esponente della mafia russa. Durante una battuta di caccia in Africa, Sergei viene aggredito dal feroce leone Czar che lo lascia a terra gravemente ferito. Grazie all’intervento della giovane Calypso, che gli somministra una pozione magica ereditata dalla nonna, il giovane sopravviverà dotato di superpoteri. Da quel momento diventerà un vero e proprio cacciatore di criminali e cercherà in ogni modo di annientare l’operato scellerato del padre…
Il protagonista di questa fantastica avventura è Sergei Kravinoff, da tutti conosciuto come Kraven il cacciatore. Si tratta di uno dei più noti personaggi dei fumetti americani, pubblicato in esclusiva da Marvel Comics e creato negli anni Sessanta da Stephen Ditko. Lui è il famoso fumettista che aveva anche ideato il celebre Spider-Man. Un film quindi interamente dedicato agli amanti del genere cinematografico dei supereroi dove abbondano a profusione scene d’azione a sfondo fantastico, diretta trasposizione dai fumetti. Il protagonista (Aaron Taylor-Johnson) dotato di super poteri dovrà lottare contro super criminali, anche questi scelti tra quelli presenti nelle storie dedicate al personaggio. Chandor, regista e sceneggiatore statunitense, con l’aiuto degli effetti speciali curati da David Watkins e Michele Alessi, realizza un film che appassionerà un po’ tutti. In contrapposizione a Kraven e alla compagna d’avventure Calypso (Ariana DeBose) troviamo tutta una sfilza di villain, figure sinistre intrise di avidità e malvagità. Tra queste il padre Nikolai (Russell Crowe), boss mafioso senza scrupoli, che vorrebbe i figli simili a lui per ereditare un giorno il suo potere. Molte le scene sensazionali a cominciare da quelle iniziali girate nel carcere siberiano dal quale l’eroe fugge mettendo in mostra il suo fisico bestiale. Un Kraven naturalista che sa ben esternare all’occorrenza la sua natura selvaggia e aggressiva, ma che sa anche mostrasi protettivo verso il fratello. Chiaramente un film tutto sopra le righe in cui si dovrà tralasciare l’elemento recitativo per lasciarsi andare agli affetti speciali, unici elementi degni di nota. Personaggi poco credibili a cominciare da Calypso, che inspiegabilmente dovrà barcamenarsi tra un discutibile sciamanismo e la figura di un lanciato avvocato in carriera. Tutto va bene e sicuramente ci si lascia travolgere da questo ennesimo cinecomic prodotto da Sony Pictures. Un supereroe o un antieroe? Questo ancora da capire…
data di pubblicazione:14/12/2024
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da Antonio Iraci | Dic 13, 2024
Giovanna dirige un’importante azienda per la lavorazione del marmo. É una persona indipendente che da sola riesce a tenere a bada, oltre agli affari di famiglia, le ambizioni di una figlia adolescente. La vita di Giovanna verrà messa improvvisamente in seria discussione quando le viene diagnosticato un tumore al fegato. Unica possibilità di salvezza sarà effettuare un trapianto da un donatore adulto, all’interno del nucleo familiare. Rivolgendosi a sua madre otterrà un rifiuto, più che giustificato, che destabilizzerà la sua intera esistenza…
Dopo una serie di documentari di successo, Mimmo Verdesca dirige un film pensato, voluto e costruito all’interno di un universo tutto al femminile. La storia si concentra sulla vita di quattro donne, diverse per età, che per varie circostanze accidentali si trovano a fronteggiarsi su vari livelli. L’essenza che il regista ha voluto centrare è quella relativa alla figura materna e di come la stessa possa manifestarsi in varie sfumature. Giovanna (Barbora Bolulova), imprenditrice di successo, è una madre single con la responsabilità di crescere la figlia Alida (Sara Ciocca) che già impone la propria personalità. Poi abbiamo Lilia (Stefania Sandrelli) madre adottiva che, di fronte alla disperata richiesta di aiuto per un trapianto epatico, dovrà rivelare a Giovanna la verità. Infine abbiamo la madre biologica Anna (Marie-Christine Barrault) donna quanto mai tormentata che rifiuta di riconoscere la figlia. In Per il mio bene il regista fa di ogni personaggio uno studio introspettivo. Ognuna è impegnata di fatto a riscoprire una propria identità, nello specifico cancellarne una per ritrovarne un’altra. In questa spasmodica ricerca ci saranno inevitabili scontri basati sul rigetto e sul disperato bisogno di riconoscimento, anche se tardivo. Una sceneggiatura tutto sommato credibile, piena di sorprese, e supportata da un cast di prim’ordine. Unico ruolo maschile viene affidato a un bravissimo Leo Gullotta che interpreta un essere meschino, il cui interesse si estrinseca solo verso il denaro. Dopo una prima parte piuttosto lenta, il film va poi avanti seguendo un ritmo più sostenuto e coinvolgente. Una storia certo drammatica con un finale che lascia molto riflettere sul valore della vita e degli affetti, perduti, ritrovati e talvolta difficili da accettare. Il dramma di una donna che improvvisamente scopre di essere stata adottata e che farà di tutto per scoprire le sue vere origini.
data di pubblicazione:13/12/2024
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da Antonio Iraci | Dic 6, 2024
Il popolare cantante, compositore, produttore e stilista Pharrel Williams racconta in prima persona la sua vita e la sua carriera artistica. Nasce così il biopic di un giovane che in pochi anni è riuscito a diventare un’icona internazionale, producendo brani per i più importanti artisti americani. Il ritratto di un personaggio famoso che ha reso la sua musica famosa in tutto il mondo…
Gli amanti della musica hip hop di Pharrel Williams troveranno questo film, firmato Morgan Neville, a dir poco esilarante. Il cantante e il suo entourage di artisti al seguito raccontano con la propria voce le rispettive carriere musicali. Veramente da definire una trovata geniale è stata quella di portare sullo schermo un lungometraggio realizzato interamente con i famosi mattoncini della LEGO. Un film quindi biografico di animazione come non era mai stato realizzato e che lo stesso Pharrel ha scelto per raccontare di sé. Partendo dalla sua infanzia a Virginia Beach, l’eccentrico protagonista racconta il primo approccio alla musica insieme al suo amico Chad Hugo. Insieme diedero vita alla prima band dal nome esotico di Neptunes. Il film sembra sorprendere un po’ tutti a partire dagli estimatori della musica di Pharrel a seguire poi con quelli amanti dei film d’animazione. L’aver usato poi pezzo per pezzo i celebri mattoncini della LEGO rende questo lavoro un vero capolavoro di originalità. Non è facile comprendere come da tutto ciò si possa rendere visibile il movimento e la narrazione stessa, ma sicuramente il regista c’è riuscito. Il film ha un montaggio perfetto dove gli stessi personaggi assumono espressioni e gesti di incredibile autenticità pur rimanendo essenzialmente pezzi di pura plastica. Piece by Piece non è quindi il solito documentario musicale. Suoni e colori fanno di questa insolita autobiografia qualcosa destinata a lasciare un segno profondo per l’audacia della scelta narrativa. Interessante la testimonianza delle celebrità che hanno condiviso il successo di Pharrel e che hanno fornito con la propria voce una coloritura particolare all’intero film. Un’esperienza sicuramente da provare anche per coloro a cui non va troppo a genio il genere animazione. La colonna sonora è composta da musiche super conosciute e da brani originali appositamente composti per questa occasione.
data di pubblicazione:6/12/2024
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da Antonio Iraci | Dic 4, 2024
Gioacchino da Fiore fu un monaco calabrese vissuto tra il 1135 e il 1202. Cresciuto in un’agiata famiglia, rifiuta di lavorare per conto del padre notaio per ritirarsi nella meditazione della vita monastica. È stato un grande fondatore di monasteri cistercensi e può considerarsi come il precursore di San Francesco. Si dedicò alla scrittura di diversi saggi che affrontavano il tema dell’Apocalisse. Dato che le sue idee religiose contrastavano con quelle ufficialmente riconosciute in quell’epoca oscurantista, la sua figura fu quasi tacciata come eretica…
Jordan River è un regista italiano, nato in provincia di Cosenza e quindi un calabrese doc, nonostante il nome ingannevole. Ha diretto vari documentari, utilizzando per la prima volta la tecnica del 3D, incluso quello su Artemisia Gentileschi per il quale ha ricevuto diversi premi. Nella sua peculiare filmografia ha affrontato temi non facili, personaggi sui quali era complicato raccontarne la storia senza incorrere in eccessi biografici fuorvianti. Affrontare ora la figura più che controversa del monaco medioevale Gioacchino da Fiore non è stato certo una passeggiata. In questi otto secoli più volte la Chiesa ha affrontato la questione della sua canonizzazione senza venirne mai a capo con una risoluzione definitiva. Il fatto che persino Dante lo abbia posto nel suo Paradiso non lo ha sino ad oggi assolto del tutto per le sue idee utopiche. Un uomo che seppe quindi contestare con coraggio il pensiero di quel tempo oscuro, traendo spunto dalle sue esperienze mistiche considerate vere e proprie profezie. Merito del regista è stato quello di aver legato il pensiero di questo monaco naturista con i luoghi originari dove si svolse la sua missione. La fotografia curata da Giovanni Mammolotti introduce lo spettatore in una natura incontaminata e rarefatta dove avanza a fatica la figura di Gioacchino (Francesco Turbanti). Un personaggio mite che si interroga sul concetto innovativo di una Apocalisse che non parlasse più di distruzione ma piuttosto di vita e rinascita. Il monaco che vinse l’Apocalisse è un film storico ma anche spirituale che induce sicuramente a una profonda riflessione. Curati nei minimi particolari gli effetti visivi di Nicola Sganga accompagnati dalle musiche originali di Michele Josia. Questo valente compositore cinematografico romano è stato premiato con l’Emmy Awards nel 2021 per il pezzo sinfonico “River of the last valley”.
data di pubblicazione:4/12/2024
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