LA FAMIGLIA di Ettore Scola, 1987

LA FAMIGLIA di Ettore Scola, 1987

(Festival di Cannes- In Concorso)

Carrellata di attori di altissimo livello, per questo splendido affresco di Scola sulla famiglia borghese italiana, filmata dal battesimo del protagonista Carlo sino al compimento dei suoi 80’anni, tra le mura di un appartamento nel quartiere Prati di Roma. Splendida la colonna sonora di Armando Trovajoli. Tra le frasi celebri del film, ricordiamo quella pronunciata da Stefania Sandrelli al “marito” Vittorio Gassman a proposito dei loro due figli: ai figli che non danno pensieri, si dedicano pochi pensieri…. A questi genitori un pò “distratti” dedichiamo la ricetta di questo ragù raffinato, profumato e molto avvolgente, regalataci dalla nostra amica Serena, che potremmo definire della domenica perché adatto ai tipici pranzi in cui si riunisce tutta La famiglia, come sul finale di questo splendido film decisamente da rivedere.

INGREDIENTI: 8 etti circa di carne macinata (500gr di vitella, 200 gr.maiale,100 gr. vitellone). – 1 e ½ litro di brodo vegetale – 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro- 1 cipolla grossa- 10/12 chiodi di garofano- noce moscata – soffritto di cipolla, carota, sedano — 1 bicchiere di vino bianco-sale, pepe e olio q.b..

PROCEDIMENTO: Mettere a soffriggere in abbondante olio la carota, la cipolla ed il sedano finemente tagliati; aggiungere il macinato misto di carne e girare, aggiustando di sale e pepe. Sfumare con il vino bianco. Appena il vino sarà evaporato e la carne ben separata senza formare grumi, aggiungere il cucchiaio di concentrato di pomodoro allungato con un po’ di acqua tiepida. Dopo circa 10 minuti, cominciare ad irrorare la carne con un po’ di brodo vegetale caldo (che dovremo sempre tenere a temperatura per il tempo dell’intera ricetta), abbassare al minimo la fiamma e coprire. La carne dovrà cuocere per almeno un ora e mezza, ed ogni tanto bisognerà bagnarla con il brodo caldo e girare. Trascorso questo tempo, inserire al centro del ragù una grossa cipolla rossa di tropea o una bianca dolce, che avremo precedentemente “infilzato” con 10/12 chiodi di garofano; coprire nuovamente il tegame e continuare la cottura a fiammella bassissima per almeno un’altra ora, bagnando sempre con brodo vegetale caldo di tanto in tanto e girando, facendo attenzione a non muovere la cipolla “infilzata” dai chiodi di garofano, ma girandoci attorno con il mestolo. Trascorsa l’ora, togliere la cipolla facendo attenzione che non cadano nel sugo i chiodi di garofano e dare un’abbondante grattata di noce moscata su questa “crema” di ragù a fuoco spento. Perfetto per condire i paccheri o i maccheroni rigati per 6/8 persone, aggiungendo una noce di burro.

LA CENA DEI CRETINI di Francis Veber, 1998

LA CENA DEI CRETINI di Francis Veber, 1998

Commedia francese ironica ed irriverente, molto divertente, in cui chi giudica è più cretino del giudicato! All’ironia di questo film vogliamo abbinare la ricetta di un antipasto “facile, facile” la cui esecuzione non necessita di una particolare abilità in cucina, perché gli ingredienti, combinati insieme, sono già un successo senza aggiungere nulla. Antipasto a base di tomini, mele e miele di castagno.

INGREDIENTI (x 6 persone):6 tomini stagionati da grigliare – 2 mele renette grandi – ½ limone – miele di castagno – ½ etto di lardo di colonnata tagliato sottile.

PROCEDIMENTO: Sbucciare le mele (se non sono molto grandi sbucciatene 3), farle a fette sottili e metterle in una terrina con il succo di ½ limone per non farle annerire. Scolarle ed adagiarle su di una leccarda da forno sulla quale avrete messo un foglio di carta da forno e “colato” a filo del miele di castagno su tutta la superficie (ma non in grandi quantità: non esagerate, basta l’aroma). Infornare a forno termo-ventilato 180° per almeno 15 minuti sino a quando le mele si saranno ammosciate. Tirare fuori la leccarda ed adagiare sulle mele i 6 tomini distanziati tra loro, dopo averli puliti con un panno umido. Mettere nuovamente in forno per qualche minuto: i tomini non devono disfarsi, ma sciogliersi lievemente. Tirare nuovamente fuori la leccarda ed adagiare su ciascun tomino delle fette di lardo di colonnata molto sottili: si scioglierà al solo contatto con i tomini. Rimettere in forno e spegnere il forno contemporaneamente. Con il calore il lardo si scioglierà: servire dopo 5 minuti come antipasto. Antipasto squisito!

SOUL BOYS OF THE WESTERN WORLD di George Hencken – UK

SOUL BOYS OF THE WESTERN WORLD di George Hencken – UK

(Festival Internazionale del film di Roma 2014 – Gala)

La pellicola sugli Spandau Ballet, presentata al Festival di Roma, non è solo un operazione commerciale per rilanciare con una serie di concerti in tutto il mondo una delle più famose pop band degli anni ‘80/’90, dopo più di venti anni di assenza dalla scena musicale, ma è anche un film sull’amicizia e sulla passione che spesso il successo e la vita tendono a rovinare. Soul boys of the western world racconta infatti l’ascesa artistica di 5 ragazzi inglesi, cresciuti nella periferia operaia di Londra, amici sin dall’adolescenza, che amano fare musica, e che con essa sono cresciuti senza mai separarsi sino ad approdare ad un successo planetario per loro inimmaginabile. La regista George Hencken ci racconta quegli anni anche attraverso la politica di Margaret Thatcher e i disordini di allora, le nuove tendenze della moda e lo stile di certi locali trendy dove la band si esibiva e che rappresentavano un po’ il loro lasciapassare per il mondo, i primi videoclip musicali che iniziavano ad invadere le tv proprio in quegli anni e l’impegno della musica con il Live Aid di Bob Geldof, dando nel complesso alla pellicola un respiro di operazione ben riuscita, gradevole, articolata, decisamente da vedere non solo dalla generazione degli attuali cinquantenni, che con le musiche degli Spandau e dei Duran Duran sono cresciuti, ma anche da coloro che non sanno chi essi siano.

data di pubblicazione 20/10/2014








SOUL BOYS OF THE WESTERN WORLD di George Hencken – UK

SE IL BUONGIORNO SI VEDE DAL MATTINO….

(Festival Internazionale del film di Roma 2014 – Gala, Alice nella Città)

Se il buongiorno si vede dal mattino, questo esordio della nona edizione del Festival di Roma dovrebbe decisamente scoraggiarci. Ma il Direttore Marco Muller, anche nella scorsa edizione adottò una politica al rialzo, facendo aprire la kermesse romana al poco fortunato L’ultima ruota del carro di Giovanni Veronesi, interpretato da Ricky Memphis e da un improbabile Elio Germano (che oggi stesso incanterà le platee con l’uscita nelle sale de Il giovane favoloso di Mario Martone), per poi alzare il tiro con film di ben altro spessore. La commedia, che anche quest’anno ha aperto il Festival, è Soap Opera terza pellicola di Alessandro Genovesi, che conferma Fabio De Luigi come protagonista al pari delle precedenti. Il film, al di là di qualche piccola trovata come un’ambientazione fatata, non reale o quanto meno non propriamente italiana, in un condominio che sembra la sezione di una casa delle bambole, in cui in contemporanea possono godersi le scenette di una vita di personaggi che sembrano proprio usciti da una soap, ha ben poco da regalarci, anche in termini di divertimento. Il cast di attori, tutto nostrano, tra cui ritroviamo Ricky Memphis oltre a Diego Abatantuono, Cristina Capotondi e la coppia di comici Ale & Franz, non basta a dare corpo ad un film che ci lascia davvero indifferenti. Meno deludente ma altrettanto non convincente (peraltro con una platea alquanto rumorosa che ha tolto molta della sacralità che una manifestazione internazionale dovrebbe avere), è stato il film di Rob Meyer Guida tascabile per la felicità, primo lungometraggio presentato nella sezione Alice. La storia ha spunti interessanti e narra di un quindicenne alle prese con l’elaborazione di uno dei lutti peggiori, quello della perdita della mamma, dalla quale ha ereditato la passione per il birdwatching (infatti il titolo originale del film è A birder’s guide to everything). A tratti poetico, a tratti banale, con una positiva leggerezza che forse si addice ad un pubblico di adolescenti rumorosi, il film è tuttavia segnato da un brutto doppiaggio e da un inedito Ben kingsley, la cui presenza ad inizio film fa inutilmente ben sperare in un decollo che, purtroppo per lo spettatore, non arriva.

L’unica nota di merito di questa prima mattinata festivaliera, e che non associamo al giudizio delle precedenti pellicole, ci è arrivata dal film, o meglio docufilm, di Oren Jacoby dal titolo My Italian Secret The Forgotten Heroes, presentato nella Sezione Eventi Speciali. Il documentario è una di quelle chicche che a volte, purtroppo, si vedono solo nei Festival, e narra le storie di quattro persone che durante la seconda guerra mondiale in Italia furono salvate dalla persecuzione razziale di Hitler, grazie al coraggio di alcuni italiani che per fare questo misero in serio pericolo le loro vite e quelle dei loro familiari. Uno di questi eroi fu Gino Bartali, che in vita non volle mai raccontare quando in sella alla sua bicicletta portava, durante gli allenamenti, documenti falsi nascosti sotto il sellino all’interno del telaio, insegnando al figlio, che oggi ci fa conoscere questo lato inedito del genitore, che il bene si fa e non si dice.

data di pubblicazione 16/10/2014







PRETTY WOMAN di Garry Marshall, 1990

PRETTY WOMAN di Garry Marshall, 1990

Chi non ricorda la frase le fragole esaltano il gusto dello champagne? E chi non ha visto almeno 20 volte questa divertente ed inossidabile commedia romantica, che ha marchiato a fuoco i due splendidi protagonisti: Julia Roberts e Richard Gere? Chi almeno una volta non avrebbe voluto essere quella gran culo di Cenerentola? Per tutte coloro che aspettano ancora il principe azzurro, proponiamo una variazione del crumble, questa volta alle fragole, che rendono questa ricetta facile, facile e molto profumata….aspettando Richard, magari in smoking, con una rosa rossa in mano, che sale da una scala mobile e ci sorride…. ma perdonate: quello è un altro film!!!!

INGREDIENTI:  ½ kg di fragole – alcuni pezzettini di zenzero fresco o alcune foglioline di menta- 80 gr  di burro – 100 gr di zucchero di canna – 100 gr di farina.

PROCEDIMENTO: Lavare e tagliare a metà le fragole, disporle in una terrina da forno (circa 18/20 cm di diametro) o in un contenitore di alluminio o in cocotte monoporzione da forno, in quantitativo sufficiente a coprirne 2/3, lasciando poco più di un dito dal bordo. Su questo strato di fragole grattare dello zenzero fresco o sminuzzare delle foglioline di menta. Mettere in un’altra terrina la farina con la zucchero e versarci sopra il burro fuso. Lavorare con le mani sino ad ottenere un impasto granuloso, come delle palline irregolari. Cospargere con le mani questo impasto sulle fragole, sino ad arrivare al bordo della terrina. Infornare per 20/30 minuti a 180° forno temo-ventilato, già riscaldato in precedenza. Servire tiepido a pezzetti irregolari o nelle loro cocotte, con della panna montata accanto ed…. un calice di champagne!