A QUALCUNO PIACE CALDO di Billy Wilder, 1959

A QUALCUNO PIACE CALDO di Billy Wilder, 1959

Considerato uno dei più grandi film comici della storia del cinema, A qualcuno piace caldo (Some Like It Hot) vinse un Oscar, tre Golden Globe e un Bafta. Ambientato nella Chicago del proibizionismo, narra le disavventure del sassofonista Joe (Tony Curtis) e del contrabbassista Jerry (Jack Lemmon), che per sbarcare il lunario suonano ovunque e per chiunque, senza fare troppo caso ai luoghi e alle persone; ma una sera mentre si esibiscono durante una festa, sono involontari testimoni della strage di San Valentino: è il 1929. Per sfuggire alle ricerche dei sicari di Al Capone si travestono da donne e si “intrufolano” in un’orchestra tutta femminile che sta per partire in tournèe verso la Florida. Sarà alla stazione ferroviaria che Josephine/Joe e Dafne/Jerry, con i loro strumenti al seguito, incontreranno la splendidasuonatrice di ukulele Zucchero “Candito” Kandinsky: una tanto, ma tanto sexy ed indimenticabile Marilyn Monroe! Corteggiare Zucchero, ma nei panni di Josephine e Dafne, sarà la vera sfida di questi due splendidi ed indimenticabili interpreti: ”Aspetta da molto?- Non importa quanto si aspetta, ma chi si aspetta!”

E come non potevamo abbinare a questa meravigliosa pellicola, in ricordo del mito indiscusso di Marlyn, la ricetta regalataci da Claudia di candide e zuccherose meringhe?

INGREDIENTI: uova a temperatura ambiente – 60 gr di zucchero per ogni chiara d’uovo – 1 pizzico di sale.

PROCEDIMENTO: Scaldare il forno termo-ventilato a 100°; quindi montare bene gli albumi a temperatura ambiente (il numero delle uova dipende dal quantitativo di meringhe che si vuole realizzare), alle quali bisognerà aggiungere un pizzico di sale; all’ultimo farle amalgamare con lo zucchero sempre con lo  sbattitore.

In una teglia con carta forno formare, con l’albume appena montato con lo zucchero, le meringhe usando due cucchiai o una sacca da pasticcere, stando attenti di metterle separate l’una dall’altra di qualche centimetro.

Cuocere in forno a 100° per 2 ore con la stessa temperatura e senza mai aprire il forno. La cottura deve essere dolce e lenta e verso la fine bisogna fare attenzione che non comincino a dorarsi.

Una volta fredde, farcire le meringhe con panna montata e marron glaces oppure con panna e fragole, o semplicemente addentatene la loro voluttuosa bontà al naturale.

 

 

CAFE’ EXPRESS di Nanni Loy, 1980

CAFE’ EXPRESS di Nanni Loy, 1980

Commedia dai risvolti amari, scritta e diretta dal grande Nanni Loy e splendidamente interpretata da Nino Manfredi (nella veste anche di co-sceneggiatore), Cafè Express è un film che parla dell’arte di arrangiarsi di quella fetta d’Italia (oggi sempre più grande) che vive ai margini della società. Michele (Nino Manfredi) è un napoletano cinquantenne che, per mantenere il figlio agli studi, viaggia abusivamente in treno per vendere altrettanto abusivamente caffè caldo ai passeggeri di seconda classe nella tratta tra Vallo della Lucania e Napoli. Film impostato tutto sugli espedienti che si inventa il protagonista per non essere “pizzicato” nell’esercizio abusivo di venditore di caffè, è una delle tante pellicole cinematografiche di questo incredibile regista (sono suoi anche Audace colpo dei soliti ignoti sequel de I soliti ignoti di Monicelli, Le quattro giornate di Napoli, Detenuto in attesa di giudizio, Mi manda Picone, Amici miei atti III) che, sul finire degli anni settanta, inventò la candid camera, strumento oggi considerato “originale” ed intorno al quale vengono ancora costruiti interi show televisivi.

A questo tipo di film non potevamo che abbinare una ricetta dove il caffè è un elemento determinante: il tiramisù.

INGREDIENTI: 500 gr. di mascarpone – 100 gr di gocce di cioccolato fondente – 5 uova – 5 cucchiai da tavola di zucchero e 2 rasi – 100 ml di crema di latte o panna liquida non montata – 1 confezione grande di savoiardi – 3 cucchiai da tavola di cognac – 3 cucchiai da tavola di porto – 1 ciotola grande di caffè appena zuccherato e a temperatura ambiente – cacao amaro per decorare q.b…

PROCEDIMENTO: Preparare una macchinetta di caffè da almeno 4 tazze, facendo attenzione a non farlo molto forte; mettere il caffè ottenuto in una ciotola con 2 cucchiai rasi di zucchero e 3 cucchi di porto, e far freddare il tutto a temperatura ambiente. In un recipiente mettere a montare 5 rossi con 5 cucchiai di zucchero; non appena saranno schiumosi e quasi bianchi, aggiungere i 3 cucchiai di cognac e la crema di latte; alla fine aggiungere i rimanenti 5 albumi montati a neve molto solida che andranno incorporati nei rossi con movimenti delicati, dal basso verso l’alto, per evitare che smontino. Cominciare a foderare il fondo di una pirofila rettangolare con i savoiardi precedentemente imbevuti nella ciotola di caffè e cognac, quindi rovesciarci metà dell’impasto di mascarpone e uova, spolverando il tutto con una manciata generosa di gocce di cioccolato fondente; quindi ripetere lo stato di savoiardi imbevuti di caffè e porto, coprendo il tutto con la metà di crema al mascarpone rimasta. Mettere a riposare il tiramisù in frigo per almeno mezza giornata, coprendo la pirofila con pellicola trasparente. Prima di portare in tavola o servire in porzioni, cospargere la superficie di abbondante cacao amaro (operazione da non fare prima perché il cacao verrebbe assorbito dall’impasto).

 

 

 

9 SETTIMANE E ½ di Adrian Lyne, 1986

9 SETTIMANE E ½ di Adrian Lyne, 1986

Chi non ricorda questo film anni ottanta interamente ambientato in una New York molto “modaiola”? Noto oltre che per le splendide musiche ed una bella fotografia, 9 Settimane e ½ viene ricordato prevalentemente per le scene ad alta carica sensuale in cui sono coinvolti Mickey Rourke e Kim Basinger, giovanissimi e bellissimi, che interpretano rispettivamente la parte di John, arbitraggista di Wall Street ed Elizabeth, gallerista d’arte. Il titolo allude alla durata della relazione tra i due, periodo durante il quale John coinvolge Elizabeth in alcune esperienze erotiche che finiranno per stravolgerne la salute mentale.

Alcune scene di questo film sono divenute famosissime, prima tra tutte lo spogliarello di Kim-Elizabeth sulle note di You Can Leave Your Hat On, canzone cult interpretata dal grande Joe Cocker; ma anche la sequenza del ghiaccio in cui Elizabeth viene “bendata” o  quella in cui, accoccolata davanti al frigorifero aperto, gioca ad ingurgitare ad occhi chiusi ogni possibile cosa che John le porga, in prevalenza cose dolci come ciliegie sciroppate, miele, gelatina, latte, ma anche peperoncino, vino, pasta e tanto altro. Ed è a questa scena che dedichiamo la ricetta del plum cake con frutta secca, dolce lussurioso in cui prevale una certa varietà di ingredienti che lo rendono buonissimo e ad alto contenuto…calorico!

INGREDIENTI: 150 gr di burro – 80 gr di zucchero – 4 uova – 200 gr di farina – 1 bustina di lievito – 50 gr di uvetta – la buccia grattugiata di un limone – 100 gr di frutta secca mista (fichi, datteri, albicocche, noci, nocciole, mandorle)- zucchero a velo q.b..

PROCEDIMENTO: Mescolare il burro con lo zucchero, aiutandosi con una frusta elettrica, sino a far diventare il composto spumoso. Aggiungere le uova ad una ad una, la farina, il lievito, la buccia grattugiata di un limone e l’uvetta infarinata per evitare che affondi; tagliare quindi a pezzi i fichi, i datteri e le albicocche, tritare le noci, le mandorle e le nocciole, ed unire tutto al composto di uova e farina. Versare l’impasto nella forma da plumcake, precedentemente imburrata o coperta di carta da forno; infornare a 180° a forno termo ventilato (che avremo fatto pre-riscaldare mentre preparavamo il composto) per mezz’ora. Completare a freddo con lo zucchero a velo.

 

IL FAVOLOSO MONDO DI AMELIE di Jean-Pierre Jeunet, 2001

IL FAVOLOSO MONDO DI AMELIE di Jean-Pierre Jeunet, 2001

Amelie (un’esordienteAudrey Tatou) è una giovane cameriera che ogni giorno incontra tanta gente, ed ha come peculiarità quella di coltivare dei particolari passatempo: come immergere la mano in un sacco di legumi, spaccare la crosticina di una creme brulée con la punta del cucchiaino o far rimbalzare sassi sull’acqua del Canal Saint Martin! Sino a quando un giorno, esattamente il 31 agosto 1997, mentre assiste in TV al servizio sulla morte di Lady Diana, le cade di mano un tappo di bottiglia che finisce sotto una piastrella, dove Amelie trova una vecchia scatola piena di cianfrusaglie, che per lei rappresenteranno degli indizi per rintracciarne il proprietario. Lo trova, e gli restituisce il contenuto della scatola che…gli cambierà la vita. Da quel momento Amelie decide di far felice il prossimo: alleviare le pene degli altri sarà la sua missione.

Partendo dal sacco di legumi in cui Amelie è solita infilare le mani, associamo a questo film una particolare ricetta a base di ceci (o del legume che più preferite): gli hamburger vegetariani.

INGREDIENTI: 500 gr di ceci (lenticchie o cicerchia) lessati – 2/3 fette di pancarré – 1 scalogno – 2 uova – Sale – 2 cucchiaini di senape – zenzero tritato qb – 1 mazzetto di prezzemolo – olio q.b.- pan grattato q.b..

PROCEDIMENTO: Lessate e scolate i ceci (ma se preferite lenticchie o cicerchia), metteteli nel mixer con le fette di pan carrè spezzettate, lo scalogno a pezzetti, lo zenzero, i due cucchiaini di senape, il prezzemolo e le due uova; frullare fino a ottenere un impasto non perfettamente omogeneo, ma un po’ granuloso. Formare degli hamburger con le mani e impanateli lievemente con del pan grattato, cuoceteli dunque in una padella antiaderente leggermente unta d’olio, fino a che non diventeranno croccanti e dorati, avendo cura nel girarli. Basteranno pochi minuti. Si possono servire, come dei veri hamburger, con pomodori e misticanza per contorno oppure in un panino farcito con un sottile strato di formaggio.

 

 

 

RAGIONE E SENTIMENTO di Ang Lee, 1995

RAGIONE E SENTIMENTO di Ang Lee, 1995

Ancora un altro splendido film di Ang Lee. Tratto dall’omonimo romanzo di Jane Austen, Ragione e sentimento vinse il Golden Globe 1995, l’Orso d’oro a Berlino nel 1996 e nello stesso anno Emma Thompson (che ne è anche interprete) l’Oscar per la sceneggiatura non originale; infine, nel 1999, fu inserito dal British Film Institute nella lista dei migliori cento film britannici del XX secolo!

Nel cast, assieme alla Thompson, troviamo Hugh Grant e Kate Winslet giovanissimi, oltre a Alan Rickman e Robert Hardy. Siamo nell’Inghilterra della fine del 700: Henry Dashwood, morendo, lascia tutto al suo figlio maschio di primo letto; la seconda moglie e le figlie  Elinor, Marianne e Margaret, sono invece costrette a vivere molto modestamente, senza tuttavia perdere la loro dignità. Le ragazze sono nell’età in cui si vivono le vicende amorose, che non saranno prive di cocenti delusioni: alla fine opereranno delle scelte, più razionali che passionali, ma che nel tempo si riveleranno giuste. Ambientazione da favola: case stupende immerse nella campagna inglese, laghi e fiumi, fiori e costumi, balli nella Londra dell’epoca, tutto perfetto come ogni film di questo meraviglioso regista.

A questo film da rivedere, non possiamo che abbinare una ricetta di biscotti perfetti per l’ora del the: i canestrelli.

INGREDIENTI: – 3 tuorli sodi – 125 gr di farina – 125 gr di fecola di patate – 150 gr di burro – 75 gr di zucchero a velo – 1 baccello di vaniglia o 1 bustina di vanillina – sale q.b..

PROCEDIMENTO: Lessare le uova per 10 minuti dal momento del bollore. Una volta che sono sode e un po’ raffreddate sgusciarle e tagliarle, prelevando solo il tuorlo e schiacciarli in una ciotola con una forchetta. Aggiungere le farine mescolate insieme, il burro a pezzetti ammorbidito, e incominciare a impastare con la punta delle dita. Unire anche lo zucchero a velo, la vanillina (o ancora meglio i semini di un baccello di vaniglia) e un pizzico di sale; lavorare energicamente fino a ottenere un impasto liscio e omogeneo. All’inizio risulterà un composto slegato e farinoso. Una volta raggiunto il risultato desiderato, formare una palla e lasciarla riposare in frigorifero mezz’ora avvolta nella pellicola per alimenti. Con l’aiuto di un po’ di farina, stendere con il mattarello la pasta allo spessore di un centimetro circa. Con lo stampino a forma di fiore, immerso prima nella farina per non farlo attaccare all’impasto, ritagliare i canestrelli, poi con una cannuccia un po’ grossetta da bibita praticare il buco al centro. Infornare a 180° fisso per circa 20’ sino a quando diventeranno ben dorati. Una volta raffreddati, spolverizzarli con altro zucchero a velo. Ottimi con il the, ma anche con il caffè.