SESSANTOTTO, L’ANNO DEL NON RITORNO di Carlo Santi- Infinito edizioni, 2019

Tempi di anniversari e di ricordi. Per un 1968 che in Italia è stato soprattutto 1969, data di presunte rivoluzioni di lutti, di cambiamenti tellurici della società. Carlo Santi, non tradendo le proprie origini di cronista sportivo, ci consegna questo instant book che è una realistica fotografia di uno spaccato generazionale di cinquanta anni fa. Non è un caso che in copertina svetti il traumatico gesto di Smith e Carlos, un pugno guantato di nero, esibito durante la cerimonia di premiazione della finale dei 200 metri piani a Città del Messico, a esplicitare quella discriminazione razziale, così viva e cogente negli Stati Uniti. Ma naturalmente quel biennio ha molte altre valenze e significati. I Giochi Olimpici del 1968 furono funestati dal massacro degli studenti che nella calma ovattata delle gare fu quasi ignorato, secondo le testimonianze qui riprodotte di molti italiani medagliati. Quello fu l’anno in cui i calciatori presero coscienza di non dover essere più dei pacchi postali spediti da una società all’altra, varando l’Associazione sindacale di cui fu immarcescibile presidente Sergio Campana. Il 1969 fu anche l’anno dei Giochi della Gioventù, una scossa per dare al Paese un imprinting sportivo, un’innovazione che gli anni hanno provveduto a cancellare e dalle cui leve uscirono comunque atleti come la Dorio o Ortis. Nel 1968 morirono Robert Kennedy e Martin Luther King facendo evaporare un altro pezzetto del sogno americano. Il 1968 fu l’anno in cui la nazionale azzurra di calcio vinse il campionato europeo. Fu l’anno dell’altitudine miracolosa per battere record in quota, del salto in alto reinventato da Fosbury, da mille parabole che, come un sogno infranto d’infanzia, si arrestarono su quel 1968 fatidico. Libro della nostalgia che non dimentica il Vietnam, il clima da guerra fredda, lo sbarco sulla luna con la conflittuale e dispendiosa concorrenza tra Usa e Urss. Quando Nato e Patto di Varsavia erano realtà solide oltre che punti di riferimento della politica mondiale. Erano le stagioni in cui si voleva cambiare il mondo prima che il mondo cambiasse noi.

data di pubblicazione:19/11/2019

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