QUEI DUE (STAIRCASE) di Charles Dyer, regia di Roberto Valerio

Di : T. Pica

11 Mar 2017 | Accredito Teatro

(Teatro Quirino – Roma, 7 marzo 2017/19 marzo 2017)

Un sottoscala (staircase) umido, dove quasi non arriva il sole, dove la bombola del gas funziona male: è questo l’angolo di mondo in cui da circa 30 anni Harry (Tullio Solenghi) e Charlie (Massimo Dapporto) vivono la loro storia d’amore, è questo l’angolo di cielo in cui due uomini sono costretti ad amarsi, sostenersi, confrontarsi, battibeccare, coccolarsi da 30 anni solo perché uniti da un amore omosessuale?! Il tutto, ovviamente, dietro la maschera del negozio di barbiere.

Tratto dal romanzo Staircase di Charles Dyer, e riadattato per il teatro da Massimo Dapporto, Quei due racconta con incredibile delicatezza, ironia e leggerezza un tema importante come quello della discriminazione e della persecuzione giudiziale che negli anni ’60 in città “evolute” come Londra subita dalle persone omosessuali e del susseguente proliferare di suicidi di coloro che, solo perché diversi, venivano additati, scherniti e costretti a vivere in un perenne stato di vergogna, umiliazione e stress emotivo. Harry e Charlie sono complementari l’uno all’altro, ognuno sa quali corde toccare in un costante “pin pong” di stilettate, complimenti adulatori, rievocazione di scenette spassose del loro primo incontro, degli spettacoli della “carriera” di attore di Charlie.

I dialoghi, i bisticci, le porte sbattute civettuolamente, le critiche sulla decadenza del fisico di Harry – tra i due il più effeminato e sensibile, apparentemente il più debole della coppia –  sono l’unico modo che hanno per amarsi nell’unico posto in cui sono liberi di palesarsi per quello che sono, ovvero il sottoscala/barbershop.

La storia si concentra sulla domenica e la notte che precede l’arrivo a Londra della figlia di Charlie (Margaret), avuta 32 anni prima, che per la prima volta conoscerà suo padre. Accanto all’ansia per questo incontro, che Charlie vorrebbe si svolgesse senza la presenza di Harry per celarle la sua omosessualità, si somma l’angoscia dell’ex attore per la notifica di una convocazione a comparire in tribunale con l’accusa di atti osceni. Charlie è stato colto da alcuni poliziotti in un club privato mentre con abiti femminili imitava uno dei suoi maggiori successi, l’imitazione di Marilyn Monroe che suona l’ukulele nel film A qualcuno piace caldo, seduto sulle ginocchia di un giovanotto. Charlie, per la legge inglese dell’epoca, rischia di essere nuovamente condannato a due anni di reclusione. Dal turbamento per questo accavallarsi di pensieri Charlie si sfoga e si vendica per nascondere il suo senso di colpa verso Harry, che da 30 anni lo mantiene a casa con sua madre e gli ha insegnato il mestiere di parrucchiere, punzecchiandolo per il suo essere in sovrappeso – le maniglie dell’amore come “corrimano dell’amore” – e per la sua repentina calvizie che fa soffrire enormemente il suo compagno (che la nasconde con un turbante di bende stile mummia egiziana; sulla calvizie di Harry e le sue insicurezze si sviluppa uno dei dialoghi più spassosi e esilaranti dello spettacolo). All’alba del lunedì, prima di andare a conoscere Margaret alla stazione, Charlie, dopo una serie di rivelazioni sul suo passato e il terrore di perdere Harry, riuscirà finalmente a dirgli la difficile frase “ti amo” e di prepararsi ad accoglierlo insieme a Margaret per le presentazioni ufficiali.

Quei due è uno spettacolo ben strutturato dove i due mattatori, Dapporto e Solenghi, innescano un meccanismo ad orologeria perfetto, impeccabile che coinvolge e sa raccontare con una leggerezza profonda uno spaccato di storia e di vita antropologicamente e socialmente nemmeno troppo lontano da noi e anzi estremamente attuale. Fa riflettere e sorridere Harry quando immagina un mondo in cui lui e Charlie avrebbero potuto avere un figlio tutto loro – immaginandolo come un qualcosa di bellissimo, naturale ma utopistico -, alla luce delle sentenze dei tribunali di Trento e Firenze che, nei giorni scorsi, hanno riconosciuto l’adottabilità di un minore da parte di coppie di uomini omosessuali.

Insomma, uno spettacolo da non perdere!

data di pubblicazione: 11/03/2017


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