DIECI PICCOLI INDIANI…E NON RIMASE NESSUNO di Agatha Christie progetto artistico di Gianluca Ramazzotti e Ricard Reguant

14 Gen 2018 | Accredito Teatro

In scena al Teatro Quirino di Roma il capolavoro letterario di Agatha Christie, Dieci piccoli indiani,best seller conosciuto in tutto il mondo con oltre 110 milioni di copie vendute.

(Teatro Quirino – Roma, 9/21 gennaio 2018)

Certamente il romanzo più cupo della scrittrice probabilmente a causa proprio degli echi della guerra che di lì a poco si sarebbero fatti sentire che rivela il lato nascosto di una classe borghese e aristocratica, pronta a sbranarsi per la sopravvivenza fino a diventare volgare e bieca.

A realizzare l’adattamento originale per il teatro fu la stessa Christie, nel 1943: anni drammatici, di guerra, in cui l’autrice optò per un finale più stemperato del suo romanzo. Ci ha pensato il regista spagnolo Ricard Reguant a recuperarlo, settant’anni dopo, riproponendo il testo della prima stesura e raggiungendo un grande successo in Spagna nella scorsa stagione.

Siamo nel 1939, l’Europa è alle soglie della guerra. Dieci sconosciuti per vari motivi sono stati invitati in una bellissima isola deserta. Nella villa in cui sono tutti ospiti trovano affissa una poesia, “Dieci piccoli indiani”. La filastrocca parla di come muoiono, uno dopo l’altro, tutti i dieci indiani. A poco a poco, i dieci personaggi cominciano a morire in circostanze misteriose, sino a quando gli ultimi che sopravvivono non si rendono conto che il colpevole si nasconde tra loro ed il finale è puro trilling.

La versione proposta in scena fino al prossimo 21 gennaio al Teatro Quirino di Roma da Gianluca Ramazzotti e Ricard Reguant è decisamente interessante. Una recitazione coinvolgente ed impeccabile da parte di tutto il cast di attori giovani e meno giovani che, con grande padronanza del palcoscenico, offrono ognuno un ritratto esaustivo del proprio personaggio, con ironia e ritmo, e di come, alla fine, i propri peccati debbano essere espiati. Molto bello l’impianto scenografico, firmato da Alessandro Chiti, che ricostruiscono alla perfezione l’arredamento di una sfarzosa villa aristocratica anni ’40 in stile art-decò.

Convincente e piacevole lo spettacolo che grazie anche al sapiente uso della filastrocca infantile, riesce a trasferire in scena il clima angosciante che pervade tutto il romanzo e che si manifesta tra i due poli contraddittori della colpa e dell’innocenza creando un’atmosfera magica e surreale, una regressione infantile verso una vacanza nell’irrazionale nel mistero con ritmo e leggerezza.

data di pubblicazione: 14/01/2018


Il nostro voto:

1 commento

  1. Concordo sul fatto che la rappresentazione del capolavoro di Agata Christie proposta al teatro Quirino sia stata molto piacevole: bella la scenografia, coinvolgenti gli attori nell’interpretazione dei diversi personaggi, inquietante e di effetto la filastrocca musicale che scandisce il susseguirsi degli omicidi.

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