LACCI di Domenico Starnone, regia Armando Pugliese

Di : T. Pica

26 Gen 2017 | Accredito Teatro

(Teatro Piccolo Eliseo – Roma, 25 gennaio/ 12 febbraio 2017)

Lacci, tratto dall’omonimo romanzo di Domenico Starnone – autore anche dell’adattamento teatrale – dipinge con estrema sincerità un ritratto di famiglia medio borghese decisamente amaro.

 

Wanda (la bravissima Vanessa Scalera) e Aldo (Silvio Orlando) sono sposati da 12 anni. Hanno due figli e Wanda fin da subito dedica la propria quotidianità e giovinezza alla famiglia e alla stesura certosina di quadernetti dove annota le spese di casa; Aldo invece è un professore che presto si trasferisce a Roma dove insegna ed è autore di programmi per la radio e la televisione. Le “parentesi” di Aldo a Roma (del resto le parentesi sono la parte migliore come gli ricorda più avanti l’anziano vicino di casa Nadal (Roberto Nobile) ) gli offrono l’occasione per innamorarsi perdutamente di Lidia e in uno stato confusionale per quattro anni ignorerà completamente la propria famiglia, abbandonandola a se stessa, incurante e inerme di fronte alle lettere di Wanda – vani tentativi di scuoterlo, di suscitare una sua reazione -, al provvedimento del Tribunale di Napoli che dispone l’affido esclusivo dei figli alla madre e al tentato suicidio di Wanda. Finché, all’improvviso, a piccoli passi, Aldo tornerà a Napoli e alla sua famiglia, grazie proprio a quei “lacci di sangu”e rappresentanti dallo stesso modo curioso e strambo con cui lui e suo figlio si allacciano le scarpe. Ecco, quei “lacci” delle scarpe destano Aldo dal suo torpore regalandogli la prima vera sensazione di legame padre-figlio. Ma basterà questa “raccolta dei cocci rotti” per ritornare all’amore e alla felicità dei primi anni di matrimonio? Saranno sufficienti i Lacci? Lo scopriremo trent’anni dopo, quando al rientro nella loro casa romana Wanda e Aldo trovano l’appartamento messo sotto sopra, forse, dai ladri. Non è stato rubato niente e, con la complicità del vicino di casa Nadal, Aldo riordina il caos lasciato dai visitatori misteriosi: tra un coccio e un vecchio libro racconta per la prima volta la sua crisi matrimoniale con Wanda, parla del suo amore per Lidia e di come, nonostante i Lacci, niente sia stato più come prima. Il protagonista, nonostante la presunta incursione dei ladri, ripete che non vuole le inferriate alle finestre proprio per non vedere ogni giorno con i suoi occhi la verità nascosta, comune anche ai suoi figli, ovvero che quella casa, la sua famiglia, sono stati e sono la sua prigione. Poi, in un flashback a 24 ore prima dal presunto furto, divengono maldestri deus ex machina del racconto i figli della coppia ormai quarantenni, i bravissimi Sergio Romano (tra i protagonisti del film Italian Gangesters di Renato De Maria) e Maria Laura Rondanini i quali, come tutti i figli, sono il frutto delle colpe, delle nevrosi, delle mancanze, degli sbagli in buona fede, delle asfissie dei loro genitori, sono vittime del non amore. La famiglia di Lacci raccontata nella sua umana vulnerabilità è una storia dissacrante, dove l’amore di coppia, l’amore genitoriale, la fedeltà, l’affetto sono squarciati da un’unica verità: i Lacci della famiglia non si possono sciogliere, ma al contempo non possono legare indissolubilmente un uomo e una donna, i figli ai propri genitori, se ormai in quella famiglia qualcosa si è rotto e l’unico rifugio è un silenzio ipocrita.

L’allontanamento della coppia – ben reso in apertura dal graduale allontanarsi meccanizzato delle sedie di Wanda e Aldo – è stato dunque irreversibile. Anziano e rassegnato, il protagonista fa un bilancio: gli ingranaggi (ovvero Wanda e si suoi figli) sono rimasti guastati, lui e Wanda hanno vissuto nel disastro e ne hanno fatto il loro modo di essere, nella loro casa – come in tutte le altre case – c’è un ordine apparente che nasconde un disordine reale. Per questo disastro passivamente creato e accettato, Aldo deve rimettere subito a posto il caos reale, ora visibile attraverso il disordine lasciato dai “figli/ladri” della sua libertà, della sua felicità (figli che ribellandosi fisicamente all’ordine apparente di quella casa hanno ormai scoperchiato tutte le menzogne e i tristi segreti dei genitori).

data di pubblicazione:26/01/2017


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