DAVID DI DONATELLO 2017

(Premi David di Donatello: 27 marzo 2017)

La serata di premiazione dei David di Donatello 2017 si è svolta all’insegna dell’eleganza e forse mai come quest’anno l’Auditorium degli Studios di Roma si è presentato così gremito e glamour.

La cerimonia, trasmessa in diretta su Sky e su Canale 8, si apre con lo spassoso cortometraggio Io e David che racconta, attraverso gli ironici consigli di un irresistibile Valerio Mastrandrea, i segreti che attori, registi, fonici, montatori, direttori della fotografia e sceneggiatori dovrebbero seguire per essere sicuri di vincere un David di Donatello. Segue l’inizio ufficiale della premiazione anche quest’anno condotta da Alessandro Cattelan che, nonostante la sua intensa ascesa come conduttore radiofonico e di talent show (dove i ritmi son decisamente diversi), non convince e penalizza la serata per la sua conduzione frettolosa con la sua parlata speedy a macchinetta (fatta di parole mangiate e battute talvolta forzate che creano un “vuoto” in sala), un mancato padrone di casa che sembra quasi passare di lì per sbaglio e salta i saluti agli ospiti d’onore in prima fila, tra cui il Presidente dell’Accademia Giuliano Montaldo. Venendo ai vincitori, i David 2017 sono stati pressoché “spartiti” da tre film che l’hanno fatta da padrone, ovvero Indivisibili, Veloce come il vento e La pazza gioia.

Il film di Edoardo De Angelis Indivisibili si è infatti aggiudicato i David 2017 per “Migliore sceneggiatura originale”, “Miglior Produttore, “Migliore attrice non protagonista” ad Antonia Truppo (già vincitrice del David 2016 “Migliore attrice non protagonista” con il film Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti), “Miglior Musicista” e “Migliore canzone originale” ad Enzo Avitabile e “Migliore costumista”.

Veloce come il vento di Matteo Rovere, invece, porta a casa il David di Donatello per “Migliore attore protagonista” a Stefano Accorsi, “Migliore autore della fotografia” a Michele D’Attanasio, “Migliore truccatore”, “Migliore montatore”, “Migliore suono in presa diretta” e “Migliori effetti digitali”.

La pazza gioia di Paolo Virzì, invece, si aggiudica i David per “Migliore acconciatore”, “Migliore scenografo”, “Migliore regia” a Paolo Virzì, “Migliore attrice protagonista” a Valeria Bruni Tedeschi – la quale ha preteso accanto a sé sul palco la “rivale” in nomination Micaela Ramazzotti e ha deliziato la platea con un discorso di ringraziamenti strambo e a tratti esilarante – e, dulci sin fundo, il David più ambito come “Migliore film”.

Hanno calcato il palco della premiazione anche La ragazza del mondo per il David come “Migliore regia esordiente”, Fai bei sogni vincitore del premio come “Migliore sceneggiatura adattata”, Fiore con Valerio Mastrandrea vincitore del David per “Migliore attore non protagonista”, mentre In guerra per amore vince il “David Giovani”.

Animali notturni di Tom Ford vince il David come “Migliore film straniero”, mentre a Io, Daniel Blake di Ken Loach va la statuetta come “Migliore film dell’Unione europea”.

Crazy for football di Volfango De Biasi si aggiudica il David per “Migliore documentario” e A casa mia di Mario Piredda quello per “Migliore cortometraggio”.

Durante la cerimonia il Presidente Giuliano Montaldo ha consegnato il David alla carriera a Roberto Benigni il quale ha dedicato il premio a Nicoletta Braschi lasciandosi poi andare a un discorso fiume trito e ritrito. A metà serata Manuel Agnelli voce e chitarra accompagnato dalle note di un violino ha cantato la poetica “Across the universe” di John Lennon e Paul McCartney mentre alle sue spalle scorrevano i volti di esponenti del mondo del cinema scomparsi.

L’edizione 2017 dei David di Donatello ci conferma che il cinema italiano è vivo e che le storie originali, difficili di registi, sceneggiatori e produttori che si mettono in gioco rischiando alla fine arrivano al pubblico con ottimi risultati, come è stato per Indivisibili; che una troupe italiana può realizzare un ottimo film con effetti speciali e azione in presa diretta che sa raccontare storie vere e sentimenti, come ha fatto Matteo Rovere in Veloce come il Vento e che finalmente la poesia geniale di Paolo Virzì de La Pazza Gioia ha messo tutti d’accordo!

Adesso non ci resta che continuare a sostenere al cinema le pellicole italiane di Maestri ed esordienti per tifare per i nostri film preferiti ai David di Donatello 2018!

data di pubblicazione 28/03/2017

1 commento

  1. Tra prevedibili conferme e inaspettate scoperte, questa edizione dei David restituisce il ritratto di un cinema italiano (nonostante tutto) in ottima salute. Qualche scommessa in più da parte di produttori e distributori, potrebbe davvero fare la differenza.

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