67 INTERNATIONALE FILMFESTSPIELE – BERLINALE [1]

(Berlino, 9/19 Febbraio 2017)

Inaugura la kermesse berlinese il film Django, opera prima da regista del francese Etienne Comar, già conosciuto a livello internazionale per aver firmato le sceneggiature di tantissime pellicole di successo tra le quali Mon roi, La cuoca del Presidente, Uomini di Dio. Il film, ambientato in Francia durante l’occupazione nazista, narra la storia del celebre chitarrista e compositore Django Reinhardt che, grazie al suo talento musicale, riesce a guadagnarsi l’ammirazione delle truppe tedesche che gli risparmiano, insieme alla sua famiglia, il crudele destino al quale erano condannati tutti coloro che, come lui, appartenevano alla stirpe gitana dei Sinti. Il Kommando locale tedesco lo invita addirittura ad esibirsi in Germania in concerti organizzati espressamente per lui e la sua band, al fine di utilizzare la sua “gypsy swing music” per motivi propagandistici e contrastare così il dilagare della musica afro-americana. Django vi si oppone fermamente e, aiutato da una sua ammiratrice/amante, riesce a fuggire da Parigi dove oramai è braccato, per rifugiarsi sul lago di Ginevra in attesa di trovare l’occasione opportuna per raggiungere la Svizzera e quindi la salvezza.

Il buon ritmo della pellicola denuncia l’esperienza da sceneggiatore di colui che è dietro la macchina da presa e, al di là del fatto narrativo, Django ha come vera protagonista la musica che, attraverso il suono della chitarra, riesce ad influenzare e convincere con la sua forza travolgente anche la natura umana più coriacea. Le esecuzioni jazz, affidate alla band olandese Rosemberg Trio, riescono infatti ad avvolgere piacevolmente anche il pubblico in un turbine di emozioni talmente forte, da riuscire a porre in dissolvenza quanto di tragico si sta perpetuando sullo schermo. Ottima l’interpretazione dei due protagonisti Reda Kateb (Django) e Cécile de France (la sua amante Louise), bella l’ambientazione e particolarmente toccante la scena in cui si moltiplicano all’infinito una serie di foto di volti accompagnate da un requiem composto dallo stesso Django, quale meravigliosa dedica a tutti gli zingari vittime della ferocia nazista.

data di pubblicazione:09/02/2017








1 commento

  1. Interessante e Da vedere. Cosa aspettarsi dopo il successo di mon roi…

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