66. INTERNATIONALE FILMFESTSPIELE BERLIN – FUOCOAMMARE VINCE L’ORSO D’ORO!

(Berlino, 11/21 febbraio 2016)

Quando nel 2013 a Venezia il Presidente di giuria Bernardo Bertolucci premiò il film Sacro GRA di Gianfranco Rosi con il Leone d’Oro, non tutti furono d’accordo con lui e gli altri componenti la giuria sulla scelta effettuata, oltretutto trattandosi non di un film ma di un documentario che mai, nella storia del Lido, aveva ottenuto un premio così importante. Bertolucci si limitò a rispondere che aveva percepito in Rosi la mano di un grande regista ed il premio di oggi a Berlino per Fuocoammare sta confermando questa lungimirante previsione, dandogli ragione. La giuria, presieduta da Meryl Streep, ha voluto premiare l’intensità delle immagini di questa splendida pellicola, che ci hanno fatto piangere di rabbia e nello stesso tempo sorridere con gli occhi del giovane Samuele, facendoci percepire il cuore di un posto a noi così lontano. Lampedusa è una piccola isola di pescatori i quali accettano ed accolgono tutto ciò che viene dal mare, incluso uomini, donne e bambini che non possiedono nulla se non la speranza di una vita degna di chiamarsi tale e che trovano da anni accoglienza dagli isolani. Rosi ha voluto dare la propria reale partecipazione per la soluzione immediata di questa grande tragedia, che ogni giorno ci viene presentata dai media e sulla quale pochi hanno il coraggio di soffermarsi, ignorando la portata del problema. Siamo convinti che il suo contributo non andrà perso e ci auguriamo che dopo questo importante riconoscimento tutto il mondo potrà prendere visione di questo docufilm per imparare che la vita va rispettata e che ognuno, per la sua parte, dovrà far qualcosa.

Gli altri importanti premi assegnati sono stati:

Grande Premio della Giuria al film Morte a Sarajevo del regista bosniaco Danis Tanovic;

Orso d’Argento per il film che apre Nuove Prospettive a A Lullaby to the Sorrowful Mystery del filippino Lav Diaz;

Orso d’Argento per la Miglior Regia a Mia Hansen-Løve per il film L’Avenir;

Orso d’Argento per la Migliore Attrice a Trine Dyrholm nel film Kollektivet del danese Thomas Vinterberg;

Orso d’Argento per il Miglior Attore a Majd Mastoura nel film Hedi del tunisino Mohamed Ben Attia;

Orso d’Argento per la Miglior Sceneggiatura a Tomasz Wasilewski per il film polacco United States of Love.

L’entusiasmo e la passione nel seguire questa edizione della Berlinale si spera siano emersi attraverso la comunicazione delle impressioni, giuste o sbagliate, di chi scrive che crede, come dice Samuele nel film di Rosi fabbricandosi la sua fionda, che ci voglia passione in tutto.

data di pubblicazione:21/02/2016

3 Commenti

  1. Visto Fuocoammare con estremo e necessario patimento, resta la sacralità della vita nonostante lo sperpero. Rosi sembra dirci che nei gesti rituali e misurati delle persone dell’isola c’è tutta la grazia e il senso che rischiamo di perdere se guardiamo solo a come risolvere un problema e non alla domanda che un problema ci pone. Abbiamo visto tante immagini in televisione sugli sbarchi, eppure le più vere sono quelle del film di Rosi. L’occhio del cinema vede cose che la testimonianza giornalistica non vede e ce le riracconta senza prestare eccessiva attenzione ai tempi, alla storia. Forse Rosi al di là del meritato successo la sua cifra l’ha trovata solo in parte. La sensazione che a me resta come per Sacro Gra è che a volte trova la pepita ma poi la perde.

  2. Un progetto ambizioso e ben fatto, un film perfetto nella forma e nella sostanza, isolani e immigrati che convivono fotografati senza mai incontrarsi ma che interagiscono, evocando suggestioni e coinvolgendo lo spettatore. Rosi dopo Sacro GRA ci regala il ritratto di un altro luogo simbolo: Lampedusa.

  3. Grazie per questo intervento preciso. Correrò a vederlo al cinema.
    V.

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