OLTRE L’INVERNO di Isabel Allende – Feltrinelli, 2017

Come in tutti i suoi romanzi, qualche aspetto della storia personale dell’autrice traspare dai suoi personaggi. Questa volta il suo alter ego è Lucia, cilena espatriata in Canada per sfuggire alla dittatura di Pinochet: la sua vita è segnata da un padre bigamo, dal fratello desaparecido, dalla sua personale lotta contro il cancro e da un matrimonio fallito e, nonostante ciò, è una donna viva e piena di voglia di vivere e di lasciarsi tutto alle spalle. A un certo momento della sua vita si trasferisce a Brooklyn per un semestre come visiting professor e alloggia nel seminterrato affittatole da un collega, Richard, anche lui con un passato drammatico che ha inizialmente combattuto affogando nell’alcol e che ora tiene sotto controllo con una disciplina ferrea.

Con loro protagonista del romanzo sarà Evelyn, giovanissima guatemalteca, immigrata clandestinamente negli USA per sfuggire a una gang criminale che è piombata nella sua vita segnandola in modo indelebile.

Poche settimane dopo Capodanno si scatena su New York una furiosa tempesta di neve; mentre Richard rientra a casa nella tormenta tampona il Suv davanti a lui da cui esce Evelyn che, sconvolta dall’incidente,  afferra il biglietto da visita che Richard le porge e va via come una furia. Dopo parecchie ore, ormai a tarda sera, Richard se la ritrova sulle scale di casa e, poiché con il suo stentato spagnolo non riesce a comunicare con la ragazza, trova un modo per risolvere il problema della lingua: “l’unica cosa che gli era venuta in mente fosse stata di chiamare la cilena del piano interrato”.

Per quel fortuito tamponamento e le conseguenze che porta con sé, le vite dei tre protagonisti si legano indissolubilmente: (Evelyn) aveva preso la macchina della sua datrice di lavoro…., senza dirglielo perché stava facendo un sonnellino. La ragazza aggiunse con difficoltà che, dopo il tamponamento di Richard, aveva dovuto rinunciare all’idea di tornare a casa perché non poteva raccontare cosa era successo”.

I capitoli si alternano tra la narrazione di ciò che affrontano insieme e la descrizione delle loro vite pregresse con i loro fantasmi, i dolori, gli errori, le gioie che li hanno portati a essere ciò che sono diventati.

La Allende, come sempre, ci sorprende con la sua penna. Il romanzo è un po’ un giallo, un po’ un romanzo rosa, un po’ un romanzo storico, gli argomenti che affronta sono forti come il traffico di esseri umani, il potere delle gang o lo strazio della perdita di un figlio; i suoi personaggi sono costruiti magnificamente e prendono vita sotto i nostri occhi segnati dalla differente capacità di ognuno di loro di assimilare le proprie esperienze e cercare di trovare un modo per conviverci.

Forse non sarà la Allende di La casa degli spiriti o D’amore e ombra, ma vale sempre e comunque la pena di leggerla perché, sempre e comunque, ti lascia qualche cosa dentro che è irrinunciabile avere.

data di pubblicazione: 4/12/2017

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