MAR DEL PLATA di Claudio Fava

(Piccolo Eliseo – Roma, 4/22 novembre 2015)

Una storia vera, accaduta in Argentina ai tempi della dittatura militare, una storia talmente straordinaria da meritare di diventare uno di quei film che fanno sognare, una storia privata che è un simbolo di speranza anche se è estremamente tragica. Per adesso non è un film ma un piccolo dramma scritto dal giornalista Claudio Fava che ha frequentato altri territori egualmente terribili . I ragazzi del “Mar del Plata”, una squadra di rugby, reagiscono all’assassinio brutale di uno di loro, colpito perché contrario al regime di Videla, decidono di dedicare un minuto di silenzio allo stadio prima della partita. I minuti sono talmente commossi e intensi che diventano due, tre, e alla fine ben dieci, un lungo silenzio corale di tutto lo stadio, un inno di libertà. La rabbia del regime ne punirà altri ma quei dieci minuti da allora equivalgono Coraggio al Sogno alla Ribellione .

Il testo di Fava pecca, forse, di qualche ingenuità, ma è sincero, teso, toccante. Strutturato a scene topiche, che tratteggiano l’escalation della vicenda, poteva scadere nel minimalismo. Ma per fortuna non accade grazie alla accorta regia di Giuseppe Marini che orchestra il corale gruppo di bravi attori e inserisce intelligentemente delle scene onirico-ronconiane come il bell’incipit e la scena della riflessione dei torturatori. Indovinata la scenografia a due piani con gli armadietti dello spogliatoio, cast, s’è detto, efficace, molti applausi alla première al Piccolo Eliseo

 

data di pubblicazione 08/11/2015


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