VANINA, UN VICEQUESTORE A CATANIA di Davide Marengo – Canale5

Il vicequestore Giovanna Guarrasi, trentanovenne palermitana, detta Vanina, viene trasferita alla Mobile di Catania , dopo una brillante carriera nell’antimafia. A Palermo ha lasciato, il ricordo del padre tragicamente ucciso e Paolo Malfitano, magistrato antimafia e suo grande amore. A Catania vuole ritrovare se stessa …

Questa volta tocca a Canale 5 l’ennesima trasposizione in serie TV di romanzi “gialli” di successo in salsa siciliana. Dopo il capostipite, Montalbano sr., dopo Makari, dopo Montalbano jr, è ora il turno della vicequestore Vanina (la bella e brava Giusy Buscemi) a interpretare sul piccolo schermo l’eroina dei romanzi di Cristina Cassar Scalia, autrice originaria di Noto già baciata dal successo in libreria. I tre episodi finora trasmessi sono da considerare prodotti onesti se anche non indimenticabili: ben girati, arricchiti dalle splendide “location” di Catania e dintorni, dai frequenti siparietti gastronomici (qui la fanno da padroni brioche & granite), da sentimenti e relazioni che intercorrono tra i questurini. Gli attori se la cavano con mestiere ed ironia senza strafare , tranne il solito poliziotto scemo “alla Catarella” ormai un must di ogni questura… Dei tre episodi, finora trasmessi, ritengo il secondo Sabbia Nera, il più riuscito anche perché il più aderente al romanzo e il meglio strutturato come impianto poliziesco. Nell’ala abbandonata di una villa signorile alle pendici dell’Etna ancora avvolta da una pioggia di cenere, viene rinvenuto un cadavere mummificato da tempo. La casa è saltuariamente abitata da un bel tenebroso (a Roma si direbbe un “piacione”) che sembrerebbe l’unico erede della dispotica e ricca zia titolare della villa e di altre proprietà.

La bella e sveglia Vanina, con pazienza e un mix tra metodo induttivo e deduttivo, sempre assistita da un ispettore esperto, ma ancor più dal precedente questore in pensione (personaggio ricalcato sul Fermin di Petra Delicado – vedi Alicia Gimenez Bartlett-, antesignana di molte poliziotte), tra un salto a Palermo, per rivedere l’ex, la corte discreta di Manfredi, medico della scientifica, le avances del nipote, Alfio Burrano, giunge alla soluzione del non facile caso.

Degli interpreti ho segnalato il generale buon livello, poco incline ai consueti gigionismi da fiction italica. Bene l’attore e regista Corrado Fortuna che presta il volto a Manfredi, sobrio, Giorgio Marchesi nel ruolo del magistrato Malfitano, come pure Claudio Castrogiovanni, Carmelo Spanò l’insostituibile braccio destro della nostra. Detto dei pregi, non possiamo per questo sostenere che la fiction in questione si elevi oltre uno standard medio, cui le fiction nostrane ci hanno abituato. La confezione è la solita, il menù, già gustato: eroina carina, triangolo amoroso, a smussare l’intrico poliziesco, il costante riferimento al dramma della mafia e del padre ucciso in circostanze da chiarire, qualche inserto musicale e la disarmante bellezza della Sicilia ad amalgamare il tutto. Ovviamente le caratteristiche della serie e la candida bellezza di Giusy Buscemi, già miss Italia, sono sufficienti per un gradimento del pubblico e tanto basta!

Per altri approdi più impegnativi bisogna rivolgersi ai fratelli Cohen!

data di pubblicazione:11/04/2024

 

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