UNA DONNA FANTASTICA di Sebastiàn Lelio, 2017

18 Ott 2017 | Accredito Cinema, Novità

Marina, transgender aspirante cantante, vive serenamente una intensa storia d’amore con Orlando, un uomo maturo e socialmente affermato che per lei ha abbandonato la famiglia. L’improvvisa morte dell’uomo per infarto, al termine dei festeggiamenti per il compleanno di Marina, causerà un cambiamento radicale nella vita di lei, travolta da tutta una serie di maltrattamenti fisici e morali da parte della famiglia di Orlando e, come se non bastasse, anche da parte delle istituzioni pubbliche che mettono seriamente in dubbio la sua buona fede unitamente alle cause del decesso.

 

Premiato nell’ultima edizione della Berlinale con l’Orso d’Argento e come miglior film GLBT nella Sezione Teddy Award sulle tematiche gay e trans, Una donna fantastica del cileno Sebastiàn Lelio è stato subito ben accolto dalla critica internazionale che ha voluto riconoscere al regista il talento ed il coraggio di portare sul grande schermo la storia di una diversità che oggi non dovrebbe più definirsi tale. Il personaggio di Marina (Daniela Vega) riesce a conquistarsi la benevolenza di tutti coloro con cui viene a contatto, a cominciare dai proprietari del bar dove presta servizio come cameriera. Lei sa bene cosa vuole dalla vita e sa portare avanti con assoluta determinazione la storia d’amore con Orlando (Francisco Reyes): i due abitano insieme in un appartamento e vivono la quotidianità come una coppia che si ama e che ha voglia di progettare insieme un futuro ricco di emozioni. La morte improvvisa dell’uomo farà riaffiorare tutti quei sentimenti ostili radicati e semplicemente congelati da parte della famiglia di lui che si era sentita umiliata dall’abbandono dell’uomo per una “donna” come Marina e, all’improvviso, ciò che per lei era considerato assoluta normalità, diventa subito diversità se non addirittura perversione, annullando con un colpo di spugna tutto quello che riteneva oramai come acquisito, in quanto appartenente alla propria identità di donna. Il film riesce veramente a coinvolgere emotivamente lo spettatore, in una storia dove rabbia e impotenza si sovrappongono in difesa di una persona che vuole vivere appieno la propria sessualità come meglio crede. In una società come quella cilena, dove ancora alcune scelte di vita vengono considerate come dei tabù, la decisione da parte del regista di affrontare una tematica così delicata è sicuramente un colpo di frusta verso coloro che ancora non riescono ad accettare questa realtà come qualcosa di “reale”. Indugiando sempre con molta discrezione nell’inquadrare il corpo di Marina nella sua intimità, salvaguardandone palesemente la privacy, Lelio riesce ad allontanare lo sguardo dello spettatore da un possibile morboso voyeurismo.

Il film rappresenterà il Cile ai prossimi premi Oscar come miglior film straniero.

data di pubblicazione:18/10/2017


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1 commento

  1. Non vedo l’ora di vederlo!

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