UNA CONVERSAZIONE NOTTURNA di Thomas Bernhard e Peter Hamm – Portatori d’acqua, 2020

Una chicca letteraria di difficile reperimento ma di assoluta soddisfazione nel minimalismo di una chiacchierata (che non è un’intervista) maturata dopo una serata piuttosto alcolica. La ritrosia di Bernhard viene meno di fronte alla reiterata insistenza di un giovane giornalista in ascesa, in odore di amicizia. Tanta è la caducità del momento che successivamente lo scrittore austriaco negherà il diritto alla pubblicazione che sarà acquisito solo molti anni dopo la sua morte portandoci dentro il privato e l’intimo di uno scrittore contro, perennemente contestativo nei confronti della società in cui vive anche grazie a esperienza polimorfe di nascita e di crescita culturale. Bernhard non è stato mai così vero e psicologicamente nudo come in questa occasione, con il vino ingerito, a provocare un’apertura di credito inusitata all’interlocutore, vista anche la sua cronica diffidenza verso i media e i mezzi di comunicazione. Quindi si rende un grande servizio all’esegeta con la possibilità di addentrarsi in questo scrigno di rivelazioni e di confidenze. Peraltro non c’è ombra di gossip perché gli interrogativi di Hamm fioccano numerosi e naturali senza un copione preciso, così sull’onda di una confidenza sempre più spinta. Non dobbiamo apprendere segreti ma possiamo addentrarci all’interno del magma introspettivo di un autore che ha bisogno di essere stimolato, un introverso che nell’occasione propizia si svela con generosità. E parlando all’amico, senza la sensazione di essere stimolato per una pubblicazione rivolta al grande pubblico. Così parlando della vita di tutti i giorni si finisce con l’approfondire il carsico problema della morte e della legittimità latente del suicidio. Si discetta di Pascal, di filosofia, dell’adolescenza, del mancato riconoscimento nella società contemporanea. La trascrizione segue di quasi quaranta anni il dialogo dal vivo, ripreso da un registratore. I giudizi di Bernhard nel bene e nel male sono taglienti. Come la predilezione per Artaud e lo scetticismo su Brecht. Ed è oltremodo divertente la storia della sua gavetta come cronista giudiziario, con margini d’invenzione rispetto alle reali vicende penali.

data di pubblicazione:09/03/2021

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