TUTTO BRUCIA della compagnia Motus, ideazione e regia di Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande

20 Set 2021 | Accredito Teatro

(Teatro India – Roma, 9/23 settembre 2021)

La compagnia Motus debutta al teatro India di Roma con lo spettacolo Tutto Brucia, una riscrittura delle Troiane di Euripide, attraverso le parole di J. P. Sartre, Judith Butler, Ernesto De Martino, Edoardo Viveiros de Castro, NoViolet Bulawayo, Donna Haraway, in scena dal 9 al 23 settembre. Una spiaggia coperta da cenere è quanto resta di Troia. Le fiamme hanno già distrutto la città e le principesse superstiti al massacro aspettano le navi dei conquistatori che le porteranno in Grecia. Restano il canto di un coro essenziale e disperato, i latrati della madre Ecuba, i movimenti disturbati e spezzati di Cassandra.

 

Enrico Casagrande e Daniela Nicolò mettono in scena un percorso di ricerca composito e sovrapposto che partendo dai tragici destini delle donne troiane di Euripide, andrà a denunciare le storie e i tormenti delle schiave di oggi. Tutto si è compiuto e le protagoniste della tragedia greca nella dimensione dei vinti di Euripide, sono oramai oltre il dramma, in un momento successivo rispetto a quanto accaduto, dopo la fine di una guerra, dopo la distruzione di un mondo, dopo un disastro umano e ambientale che tanto evoca situazioni tristemente attuali. Tre protagoniste in scena che seguono la successione degli eventi, tra voci, gestualità e note strazianti. Così si presenta la scena in una visualità essenziale fatta di ombre che incombono tra frammenti di luce, mentre tutto è cosparso di cenere, essenza di un mondo che non c’è più. In relazione esasperata e viva con quella cenere le presenze spettrali di Silvia Calderoni e di Stefania Tansini che si alternano nei ruoli delle Troiane, straordinarie nel dar vita a personaggi e vicende della tragedia coniugando la prima la propria potenza espressiva con una variegata padronanza della voce nel racconto del dolore; la seconda, attraverso differenti e drammatiche azioni danzate che danno forma alla sofferenza interiore conseguente alla perdita di tutto. L’amara constatazione dell’incapacità di sovvertire un destino amaro e crudo è inoltre raccontata dal coro ovvero dal canto in inglese di R.Y.F. (Francesca Morello) drammaticamente essenziale e dirompente. Chitarra e voce danno una profondità epica al lamento della perdita e al desiderio di riscatto dalla disgrazia dei vinti, dall’ingiustizia degli dei e dalla disumanità dei vincitori che saranno condannati a una punizione divina.

Ecco la tragedia contemporanea di Motus che rivivendo la scrittura di Euripide racconta di nuove guerre e di nuove schiavitù, di nuove distruzioni e disastri ambientali legati a contesti attuali e futuri secondo una partitura fatta di frammenti del dramma. Ci troviamo in un campo di tende dove le prigioniere aspettano di essere fatte schiave. La Regina Ecuba latra e scompone e ricompone il corpo delle figlie trucidate mentre echeggiano le parole profetiche di Cassandra ed il grido agghiacciante di Polissena. Si susseguono così l’intervento dei morti richiesto da Andromaca, la tragedia interiore di Elena, il corpo senza vita del piccolo Astianatte, ucciso per paura della vendetta. Ecco le vittime della guerra, i soggetti vulnerabili in uno scenario in cui tutto è bruciato.

Un racconto epico quello messo in scena dai Motus che sapientemente legano il testo classico al teatro di performance per rendere ancor più concreto e attuale il dramma vissuto da figure femminili forti e resilienti, pronte ad affrontare un nuovo destino ridotte in schiavitù ma non cancellate, con una identità da difendere e preservare.

Un teatro politico che vuole raccontare un altro tipo di guerra, quello che il mondo occidentale conduce agli altri, ai migranti in mare, nei deserti, tra le montagne, auspicando che il canto disperato delle donne troiane si trasformi in un’invocazione, nella speranza che quella cenere e quella sofferenza non siano solo una denuncia, ma anche una catarsi verso un mondo migliore.

data di pubblicazione:20/09/2021


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