di Eduardo Scarpetta con Fabio Gravina, regia di Fabio Gravina
(Teatro Prati – Roma, 8 dicembre 2023/28 gennaio 2024)
Seconda tappa della stagione “scarpettiana” nella boiserie del teatro vocato alla farsa napoletana. Notate la lunga programmazione in sala, mai pari a nessun altro precedente nella stagione teatrale romana 2023-2024. Pubblico di fedelissimi a sancire una continuità che si protrae imperterrita da 25 anni. Ovvio che lo Scarpetta del caso sia il patron Fabio Gravina che tiene i fili di una compagnia affiatata e rodata, in azione per due ore e dieci minuti e tre tempi senza perdere mai la tensione comica.
Spettacolo leggero ma di fedele e trasparente lettura. Con un punctum irresistibile, la difficile lettura di un messaggio ammiccante al famoso sketch di Totò e Peppino (ma l’originale è quello di Scarpetta!). Trama complicatissima ma a tratti abbandonata per derive efficaci del racconto, a tratti irresistibili. E tutto pianamente convoglia verso il lieto fine. I tre calzoni fortunati portano in dote gioielli, soldi e la materia prima per un ricatto che scioglierà l’intreccio permettendo le giuste nozze ai due promessi sposi. In mezzi tratti d’ignoranza pappagonica, un dialetto napoletano virato a Portici. Il personaggio di Felice Sciosciammocca va bene per tutte le stagioni con empatia recitativa con gli scopatori, alias spazzini. Si rispecchia con simpatia la miseria di un popolo napoletano bonario che spesso trova nella solidarietà lo spinto per uscire da una condizione di estrema difficoltà. La battuta non risolve i problemi di fame ma le risorse di una buona sorte provvidenziale verrà incontro con felici soluzioni agli imbarazzi dei protagonisti. Si ride con leggerezza e a tratti senza ritegno. Senza punti deboli in scena, anzi con il valore aggiunto di scenografie e costumi funzionali, figli di una tradizione consolidata.
data di pubblicazione:05/01/2024
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