TOP GUN MAVERICK di Joseph Kosinski e L’UOMO DEI GHIACCI di Jonathan Hensleigh, 2022

Non avendo potuto seguire, come negli anni “Pre Covid” la nostra Direttrice al Festival di Venezia e perciò in crisi di astinenza di quelle belle scorpacciate quotidiane di film, ci siamo gettati sul “quasi nulla” che, al momento, era in programmazione nelle sale cinematografiche ancora estive e sul “poco” di interessante presente sulle piattaforme…

 

Ci siamo quindi “sparati”, tutti in una volta, un auspicabile blockbuster uscito in Estate ed un auspicabile onesto B movie. Il fil rouge della valutazione di questa nostra maratona è poi stato il concetto di “sospensione dell’incredulità” delle vicende. La “magia” condivisa tramite cui gli spettatori credono, partecipano e vivono come “vera” la narrazione per quanto impossibile essa possa essere nella realtà.

Il primo film Top Gun Maverick (con al centro un eterno ed inossidabile bravo Tom Cruise) realizza in pieno la magia. Tutto è credibile, tutto è possibile, tutto è convincente, tutto è appassionante quali che siano i momenti della vicenda. Al servizio ed al contempo elementi chiave di questa magia, ci sono l’interprete principale, il supporto di una sceneggiatura di gran qualità che copre e giustifica i minimi dettagli della storia, un’abbondanza di mezzi sapientemente usati, l’eccellenza degli effetti speciali, la professionalità di tutti gli attori anche quelli di 2° e 3° ruolo, e, non ultima, una capacità di direzione che sa sapientemente alternare i vari registri della vicenda.
Puro virtuosismo cinematografico costruito su misura per i grandi schermi. La conferma che Hollywood può e sa ancora produrre dei blockbuster convincenti, spettacolari ed appassionanti. Al centro un Tom Cruise che sa giocare sia la parte tutta azione ed adrenalina, sia la parte leggermente malinconica che lo pone davanti al tempo che è passato dal lontano 1986, in un misto di innocenza e di angosce, di amori da non riperdere e di fantasmi del passato. Un risultato onesto, generoso, di classe, credibile, coinvolgente e tutto godibile per chi ama il genere.

Il secondo film L’Uomo di Ghiaccio pur dando già per scontato che potesse essere l’ormai solito Liam Neeson Movie, è privo assolutamente della magia! Di per sé non è brutto, Neeson, pur se sempre uguale, è comunque bravo, ciò non di meno, al di là degli splendidi panorami di un Canada ghiacciato il film resta però opaco e senza anima. Manca assolutamente quella Magia che rende credibile ed accettabile la storia. Soffre di piattezza visiva e narrativa, la sceneggiatura è fiacca e presenta quindi notevoli lacune nell’evoluzione narrativa ed alcuni sviluppi sono implausibili. I mezzi a supporto del film sono poi veramente scarsi e gli effetti speciali sembrano quelli dei film di alcuni decenni fa. Oltre Neeson c’è il vuoto e la regia priva di scatti per tenere alta la tensione è impotente davanti alle tante carenze e si limita solo a filmare senza mai veramente emozionare o minimamente riuscire mai a coinvolgere. Non scatta mai “la sospensione dell’incredulità”!
Quindi un prodotto senza pretese, un piccolo, piccolo film di serie B “all’antica”, ove tutto è tanto non credibile quanto anche tanto prevedibile. Peccato! Poteva essere una versione moderna e nordica del Salario della Paura di Clouzot

data di pubblicazione:16/09/2022

Top Gun Maverick 

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L’Uomo di Ghiaccio

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1 commento

  1. Tenerissima storia d’AMORE che va oltre l’identità di genere,magistralmente diretto.
    Proibito amare fuori dalle regole.
    L’ipocrisia borghese della società fine anni 60 impone di non uscire dagli schemi del conformismo e del perbenismo

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