THE SON di Florian Zeller, 2023

Nicholas, appena diciassettenne, a due anni dal divorzio dei genitori sembra ancora non abituarsi all’idea. Caduto in una forma acuta di depressione, manifesta il proprio disagio rifiutando qualsiasi contatto con la vita sociale, sia in ambito scolastico sia nei confronti dei genitori, sempre più preoccupati della sua salute mentale. Intanto il padre ha costruito per sé una nuova famiglia e da avvocato di successo sta per entrare in politica, a fianco di un senatore in lizza per le primarie…

 

Florian Zeller, drammaturgo francese, dopo il successo internazionale ottenuto con il film The Father (nel 2021 due premi Oscar: a Anthony Hopkins come migliore attore protagonista e allo stesso regista per la migliore sceneggiatura non originale) ritorna con The Son ad affrontare i temi, a lui cari, dei disturbi mentali e dei rapporti all’interno della famiglia. Nel primo film, anch’esso tratto da una pièce teatrale dello stesso Zeller, si affrontava il legame problematico tra un padre, affetto da Alzheimer, e sua figlia. In questo ultimo lavoro, invece, il regista affronta un problema inverso: un figlio che, nonostante i vari tentativi, non riesce più a riconoscere i genitori e ad accettare che la vita possa andare avanti anche dopo la loro separazione. La sua mente rifugge da questa idea e non riesce più a concepire di vivere come una persona “normale”, in un contesto del tutto normale. Vani gli sforzi da parte del padre di affrontare un dialogo costruttivo e di comportarsi come un buon genitore, attento ai problemi del figlio, esattamente l’opposto di quello che aveva fatto suo padre, disinteressandosi totalmente di lui. Ecco che ancora una volta il regista si sente emotivamente coinvolto nel rappresentare tutti gli elementi di un dramma familiare oltre che individuale. Ottima l’interpretazione dei due protagonisti: Hugh Jackman nella parte di Peter, il padre del ragazzo, e il premio Oscar Laura Dern nella parte della madre Kate, attrice californiana poliedrica che ha lavorato con i registi più famosi di Hollywood, tra questi David Lynch, Clint Eastwood, Robert Altman e Steven Spielberg. Assolutamente di tutto rispetto anche l’interpretazione dell’esordiente Zen McGrath, nel ruolo di Nicholas, giovanissimo attore australiano che sa bene interpretare il non facile personaggio dell’adolescente depresso al quale oramai tutto sfugge di mano. Il regista, nel curare anche la sceneggiatura, è stato attento a mostrare in termini asciutti le dinamiche, spesso incontrollabili, all’interno della famiglia, anche nei casi in cui tutto sembra andare avanti nel migliore dei modi. Qui l’amore genitoriale non risulta più sufficiente a colmare il baratro del disagio mentale del giovane Nicholas. Il film, presentato in concorso nell’ultima edizione del Festival di Venezia, è stato accolto benevolmente dalla critica internazionale.

data di pubblicazione:09/02/2023


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