THE PILLS – SEMPRE MEGLIO CHE LAVORARE di Luca Vecchi, 2016

The Pills, che ha avuto inizio nell’estate del 2011 da un’idea di Luca Vecchi per un magazine online,  passa dai pochi minuti del web a un film intero e al contrario di perdere – come succede spesso – acquista in comicità e ritmo.

L’incastro di trovate regge bene e trova un nuovo equilibrio; la ripetizione dei tormentoni invece di annoiare, diventa più pregnante.

Il produttore Pietro Valsecchi ne va fiero, dice di aver rinvestito i soldi ricavati dai film con Checco Zalone per dare un’opportunità a nuovi talenti: Con i The Pills è andata così: il talento c’è, fatto di intelligenza, capacità di interpretare una generazione standoci dentro fino in fondo, con la giusta dose di cinismo verso il mondo degli adulti ma anche senza troppa indulgenza per se stessi”.

C’è una ricerca di rinnovamento del linguaggio cinematografico, che trascina nel lungometraggio l’immediatezza, tutta calcolata, della battuta ad effetto da web. La noncuranza e la goffaggine diventano sinonimi di spregiudicatezza e disinvoltura.

Si legge tra le righe che si è voluto ampliare il raggio del film inserendo la parentesi milanese, eppure anche questa trovata diventa essenziale al plot.

Non è una comicità che si ferma nel quartiere – il Pigneto – o nella capitale: i temi trattati sono attualmente validi in tutta le società occidentali; ma alcune gag, come l’anziano che smanetta con le nuove tecnologie e si organizza molto meglio dei giovani, o i bambini vestiti da adulti – loro divertentissima caricatura -, questo è facilmente esportabile e rende il film appetibile a più generazioni e latitudini.

Finisce la pellicola e ti trovi ancora a ridere e ne vorresti di più di questo divertente innovativo modo di guardare la realtà con intelligenza e sagacia: gli 83 minuti sono funzionali alla capacità di lasciare il pubblico con la risata in faccia, al contrario delle lungaggini che spesso uccidono film nati con un bel respiro.

Matteo Corradini, Luigi Di Capua, Luca Vecchi come spugne hanno assorbito da un vasto immaginario: cinema, libri, fumetti, arte, televisione e col loro stile inconfondibile shakerano il tutto con un’alta dose di capacità di osservazione.

data di pubblicazione:20/01/2016


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