SPERIAMO DI SBAGLIARCI

Ottimisti o Pessimisti? Cassandre vaticinanti un pessimo futuro o Analisti di probabili scenari futuri? Eterni Pangloss convinti di “vivere nel migliore dei mondi possibili” in una esagerata visione ottimistica, o realisti pragmatici? Tutti insieme e nessuno al tempo stesso perché la realtà che si presenta alla vigilia della riapertura dei cinema, dei teatri e sale concerto è surreale oltre ogni più fervida immaginazione o sceneggiatura catastrofista.

Soffermandoci sui cinema in particolare per il cui futuro specifico alcuni mesi fa ci eravamo posti degli angosciosi quesiti, sembrerebbe che, secondo le recenti Linee Guida emanate dalle autorità competenti proprio in previsione delle riaperture, il numero massimo degli spettatori ammessi ad ogni evento non possa superare i 200, quale che sia la capienza della sala, oltre ovviamente i vincoli delle distanziazioni dei posti da assegnare e delle misure di sanizzazione ad ogni spettacolo. E’ pur vero che non tutti i cinema facevano un tal numero di spettatori ad ogni proiezione nemmeno nei tempi normali, ma arrivare a definire a priori, anche laddove ce ne fosse, per fatal combinazione, la possibilità o la voglia, il numero massimo dei possibili fruitori, appare una “spinta ulteriore per la discesa”, se non un elemento di difficoltà in più che rischia davvero di essere il suggello definitivo di un settore dello spettacolo che presenta sempre più gravi difficoltà a riprendere la sua normalità.

Normalità difficile da recuperare perché in questi mesi, moltissimi anche fra coloro che non erano interessati, “si sono trovati costretti” a scoprire le opportunità dello streaming ed a cogliere i vantaggi delle Piattaforme i cui abbonamenti hanno avuto infatti un’impennata verticale e, ancor più si prevede ne avranno nei prossimi mesi autunnali, tanto più che si preannunciano prime uscite di titoli di grande richiamo.

E questo è l’ultimo, se non poi il primo dei problemi, in un turbinio folle di cause e concause che si mordono la coda fra loro come in un canile impazzito. I cinema hanno, è vero, difficoltà a riaprire in modo economicamente vantaggioso per i lacci e lacciuoli normativi che li condizionano, ma, al contempo non hanno nemmeno film di particolare richiamo e valore da proiettare e proporre al proprio pubblico spaurito e disorientato, perché a loro volta la Distribuzione e le stesse Case di Produzione non ritengono di “bruciare” titoli che non hanno possibilità di adeguata diffusione e quindi di rientri economici.

Quindi… non riapriranno tutti i cinema perché non ci sono gli spettatori e perché non ci sono film di qualità, non ci sono i film di qualità perché non ci sono cinema e spettatori in numero significativo. L’Estate è arrivata, si danno le date della prossima edizione della Festa del Cinema di Roma, si sa di Venezia, si parla di Cannes, ma tutto è da scoprire come farsi. Nel frattempo, i pochi cinema che riapriranno, le fantasie dei Drive In (che non si costruiscono assolutamente in due settimane) e le poche arene superstiti o le piazze non rappresentano di certo la soluzione del problema e, l’Autunno poi incombe pieno di nuvole grigie!

Era dunque questa la risposta alla domanda che ci eravamo posti appena qualche mese fa? Questa la risposta nei fatti al piccolo dibattito fra lettori che ne era poi seguito?

Speriamo di sbagliarci e di tanto!

data di pubblicazione:12/06/2020

4 Commenti

  1. Seguo, senza mai essere intervenuto prima d’oggi, Accreditati ed i dibattiti che prova a lanciare fra gli appassionati. Credo che dovremmo avere tutti l’onestà intellettuale di dire a chiare lettere che: se è vero, come io credo sia, che le sale cinematografiche hanno, oltre che la funzione di luogo ottimale di fruizione/apprezzamento di un film (buio, grande schermo, silenzio, estraniamento…) anche e soprattutto una “funzione sociale” come luogo di aggregazione e diffusione culturale, ebbene, se è vero quest’ultimo aspetto, allora, dico, è inutile stare a sperare in una “ripartenza” prossima ventura!
    L’intero sistema (realizzazione, produzione, distribuzione, sale, pubblico…) come ha ben evidenziato Accreditati, è un cane che si morde la coda e se le regole da seguire fossero solo quelle del “business” … è ormai un “affare” che non rende più!
    Occorre invece centrarsi sul fatto che le sale cinematografiche aperte costituiscono un plusvalore sociale e… allora i cinema vanno finanziati e sostenuti economicamente come già si fa per i Giornali, per i Teatri dell’Opera, per i Musei, con denaro pubblico.
    Altrimenti sono, le nostre, chiacchiere inutili.

  2. Devo modificare quel che avevo scritto l’11 Aprile, (forse più con il cuore che con la ragione). Tornare nelle sale cinematografiche? Ammesso che uno spettatore qualsiasi voglia farlo per amore di Cinema o per il gusto del rischio,,, ma poi,,, per andare a vedere cosa????
    A Roma le pochissime sale che hanno riaperto proiettano film degni della canicola ferragostana di un tempo. Una tristezza! film che erano già “vecchi” e quasi fuori circuito già prima del Lockdown, oppure “scarti” per l’appunto estivi.
    Ma ci vogliamo proprio prendere in giro fino in fondo? Non è certo così che lo spettatore medio deciderà di uscire di casa, che lascerà la propria poltrona, che rinuncerà alle proposte ricche di novità delle tante piattaforme.
    Dove sono i film nuovi? dove sono i film di qualità? Ha ragione Accreditati: il deserto estivo incombe! L’unica vera speranza anche per le sale cinematografiche, va detto, è la scoperta di un vaccino!!!!

  3. Ma perché continuare con questa generale lamentazione sulla fine dell’ERA delle sale cinematografiche? Il Mondo è cambiato!! ne dobbiamo prendere atto tutti. volenti o nolenti. Le Società e le abitudini si stanno sempre più modificando in modo ormai irreversibile, COVID19 o non COVID19. Semmai, la pandemia è stata solo un tragico “acceleratore” come , nel passato, lo furono le guerre. Le sale cinematografiche spariranno. Pazienza, sono scomparse anche tante altre cose cui eravamo abituati. Vedremo i film in altro modo, e l’industria del Cinema, come tante altre industrie si adatterà e noi con lei!

  4. Purtroppo questa volta è un’amara soddisfazione dover dire “avevo ragione”. Amara soddisfazione perché mai come questa volta avrei voluto sbagliare le previsioni sul futuro delle sale cinematografiche, fatte a commento di un articolo di Accreditati il 10 Aprile scorso. Un secolo fa, visto tutto quel che è continuato a succedere.
    Se la situazione alla riapertura su cui ci vuol fare oggi riflettere Jacolina non avrà modo di migliorare nelle prossime settimane e da qui all’Autunno, credo di dover ribadire quel che avevo detto ” i cinema sono morti, senza speranza di tenerli in vita. E, prima ne prendiamo atto meglio sarà per noi appassionati di Cinema”

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