SLEEPLESS. TRE NOTTI INSONNI di Caryl Churchill, regia di Lorenzo Loris

29 Ott 2020 | Accredito Teatro

(Teatro Belli – Roma, 26/27 ottobre 2020)

Il punto di vista di una eccezionale drammaturga sul naufragio della coppia, così vero da lasciare sconcertati. Caryl Churchill e il problema della relazione nel secondo appuntamento – online! – per Trend.

 

 

 

Trend non si ferma e senza perdere tempo trascina la sua programmazione in streaming. La scena contemporanea – che sia inglese o di altra nazionalità – non deve arrestarsi in questo drammatico tempo di pandemia. Tuttavia ci auguriamo che il “contemporaneo” che viviamo passi velocemente e ci restituisca quello che ci sta portando via. Il teatro e la cultura vivono dell’incontro di persone. Eccoci così davanti allo schermo del nostro computer. La straordinaria e encomiabile serietà dello staff di Trend e del teatro Belli aprono il sipario virtuale: va in scena Sleepless. Tre notti insonni, un dramma che racconta in tre quadri la crisi di tre differenti coppie, colte nel punto più estremo della consunzione del loro rapporto. Il filo conduttore che le accomuna è il fallimento e la depressione. Caryl Churchill registra tutto adottando un linguaggio surreale e assurdo, fissando nella gabbia scura della notte il tempo dello sfogo delirante. Lo spazio è il letto, centrale nella scena, sotto una parete cieca che la regia di Lorenzo Loris vuole senza porte e senza finestre. Nessun luogo dove guardare altrove, nessuna via di uscita. Il muro è uno schermo dove si proietta solo l’immagine della morte, che porta a soluzione la sorda incomunicabilità dei personaggi. Così fra tradimenti e rinfacci, tra mugolii di dolore e inconsistenti racconti, ricatti mascherati dietro insicurezze e pentimenti le tre vicende si snodano in uno stringersi claustrofobico di lenzuola. Elena Callegari e Mario Sala sono gli attori che ricoprono tutte le parti. Insieme danno l’idea del peso degli anni che queste coppie hanno addosso. Non sono giovani, da mostrare gli entusiasmi dell’inizio, né sono troppo vecchi da rassegnarsi ancora a una piatta e tacita sopportazione. Per le loro doti interpretative e le loro caratteristiche fisiche e vocali, la scelta risulta azzeccata e contribuisce a dare risalto al grottesco e all’assurdo che sottende il dramma.

Ancora un testo in cui a essere drammatizzato con sorprendente arte è il vuoto del quotidiano, l’ordinario delle nostre esistenze. Aspettiamo il prossimo appuntamento, Home, I’m darling di Laura Wade per la regia di Luchino Giordana e Ester Tatangelo (biglietti acquistabili sul sito www.teatrobelli.it ).

data di pubblicazione:29/10/2020


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