(Teatro Argentina – Roma, 18 febbraio/1 marzo 2015)
Un clown in costume giallo, con una sciarpa rossa, guanti rossi, grandi scarpe, ed una corda al collo; altri clowns con grandi nasi rossi, cappotti verdi, orecchie; e poi telefoni di spugna, un cavallino a dondolo, un letto rosso, una vela per andare lontano, una scopa, ali d’angelo, palloncini bianchi, palle e palloni giganteschi, sfere illuminate, luna, stelle, bastoncini, un pesce cane, un attaccapanni, un cappotto nero e un cappello bianco, polvere, valigia, il fischio di un treno, il vapore della locomotiva, il verso di gabbiani lontani, una lettera che fa piangere e… “diventa neve”, un ombrello rotto, bandierina bianca e bandierine rosse, una fatina bianca su di un’altalena, coriandoli; colore giallo, ma anche rosso, arancio, verde, blu, azzurro, bianco, luce e buio, ragnatele, ovatta, cielo stellato e soffice come un grande piumone, vento, acqua, neve… tanta, tanta, tanta neve di… carta velina. E poi ancora Chaplin, Marcel Marceau, Fellini, Benigni… e la musica: dal colorato suono dell’inconfondibile trombetta che va a tempo con i passi e gli ammiccamenti dei volti dei clown, sino alla musica d’autore con i solenni Carmina Burana, le atmosfere rilassate e ritmate della samba di “Mas que nada” passando per “Via con me” di Paolo Conte.
Si torna bambini con lo spettacolo Slava’s Snowshow che si sta rappresentando in questi giorni al Teatro Argentina, nell’ambito di un palinsesto a dir poco variegato ed interessante che il nuovo Direttore Artistico Antonio Calbi ha selezionato per il pubblico romano.
La scenografia è superlativa: all’inizio è come la cameretta dei sogni di ogni bambino, per poi trasformarsi come un cilindro caleidoscopico in un mare glaciale, in montagne innevate, in stazione, e poi in ghiacciaio, fino ad uno spettacolare “palco” sotto la neve che coinvolge tutti gli spettatori, con il fluttuante gioco di sfere colorate di tutte le dimensioni che investono l’intera platea.
Ed al clown poi basta togliersi il naso per presentarsi al pubblico e ringraziarlo…
data di pubblicazione 24/02/2015
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