SING STREET di John Carney, 2016

Dublino, inizio anni Ottanta. Il quindicenne Conor vive in famiglia una situazione generalizzata di crisi: il fratello maggiore si rifiuta di andare al college, la sorella vive isolata nel suo mondo, i suoi genitori non vanno più d’accordo e non ci sono più soldi in casa. Messo di fronte alla dura realtà, il ragazzo sarà costretto, suo malgrado, a studiare in un istituto più economico gestito da religiosi dove vige una severa disciplina, e dove soprattutto imperversa il bullismo tra gli studenti di cui, un ragazzo sensibile come lui, diviene facile preda.

Ma un giorno come tanti, di fronte alla scuola, Conor (Ferdia Walsh-Peelo)incontra lo sguardo di Raphina (Lucy Boynton), ragazza molto bella di cui s’innamora immediatamente. Per conquistare il cuore della giovane, il ragazzo s’inventerà all’istante di essere il leader di una boy-band; ma, visto che questa band ancora non esiste, Conor deciderà con caparbia determinazione di costituirne una raccogliendo altri ragazzi squinternati come lui, ma con tanta voglia di suonare. Sing Street è un film leggero, divertente e ci riporta alla memoria quel periodo d’oro del pop in cui tutti i ragazzi erano desiderosi di formare un proprio gruppo emulando i Duran Duran, The Cure, Spandau Ballet, Jam e tante altre band allora in voga. E mentre in quegli anni l’Irlanda attraversava un periodo economico disastrato e cercare fortuna a Londra sembrava essere la soluzione ultima a tutti i problemi, molti ragazzi dal canto loro provavano a dimostrare innanzitutto a loro stessi che la musica aveva il potere di tirarli fuori dalle preoccupazioni e farli diventare più grandi. Sotto la guida del fratello maggiore Brendon (Jack Reynor), Conor riuscirà a vincere la sua battaglia personale conquistandosi, grazie alle sue esibizioni canore, una buona reputazione a scuola ma soprattutto l’affetto della sua amata Raphina. Questa deliziosa pellicola diJohn Carney, presentata all’ultimo Sundance Film Festival e nel mese di ottobre nella Sezione Alice dell’11^ edizione della Festa del Cinema di Roma, ha la connotazione diuna piacevole commedia musicale che ha già ottenuto un buon consenso tra i giovani, trascinati dalle coinvolgenti musiche composte prevalentemente negli anni Ottanta da una band di cui faceva parte lo stesso regista, e che secondo chi scrive non mancherà di trascinare gli spettatori in un clima di sano divertimento.

data di pubblicazione:08/11/2016


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1 commento

  1. Un film davvero ben fatto. Cosa può fare un ragazzo timido (peraltro appena arrivato nella nuova scuola dove è messo all’angolo dai bulli e dove vigono le angherie del preside prelato) per conquistare una ragazza? semplice! fondare una band! una storia vicace, colorata, dolce e appassionata di un gruppo di ragazzi apparentemenre ai margini che invece avranno il loro riscatto sociale, scolastico e sentimentale. Bella la colonna sonora che ci fa ripercorre i grandi successi dei gruppi storici degli anni ‘8’ (Duran Duran, The Cure ecc.)…da vedere e non perdere!

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