ROMA EUROPA FSTIVAL Raoul – di e con James Thierrée

(Teatro Argentina – Roma, 2/6 ottobre 2019)

Un uomo solo rinchiuso in una torre che prende coscienza dello spazio e della materia che lo circonda per iniziare un percorso che lo porta progressivamente a liberarsi di tutte le sue sovrastrutture. Ecco l’essenza di Raoul, spettacolo feticcio dell’artista belga James Thierrée presentato, nell’ambito di Roma Europa Festival al teatro Argentina di Roma dal 2 al 6 ottobre.

James Thierrée, mago della scena teatrale e innovatore delle forme circensi, dialoga con il suo amico immaginario e visionario che vive isolato in una torre-corazza, in un mondo incantato, abitato da teiere parlanti, vestiti animati, meduse-ombrello ed elefanti fantasma.

 

Thierrée è un predestinato (i genitori gli artisti circensi Victoria Chaplin e Jean-Baptiste Thierrée, il nonno Charlie Chaplin) in grado di intrecciare sapientemente gli elementi della sua formazione artistica quali teatro, circo, danza e arti visive per creare un unicum teatrale, innovativo e senza tempo, poco tecnologico e di grandissimo effetto.

Gesti provenienti del quotidiano, lo scherzo, le parole inventate, l’assurdo entrano in relazione con il cammino di Raoul nel quale la solitudine,  l’instabilità e l’insicurezza del vivere incontrano quali compagni di viaggio degli animali fantastici che entrano in gioco per dialogare, infastidire o illudere il protagonista che a volte seccato, altre volto avvinghiato a loro, decide di trasformare la propria vita.

Uno spettacolo intenso, faticoso, vissuto, come tutta la scena, progressivamente ed inesorabilmente scardinata e scomposta per arrivare all’essenza: palizzate di ferro che diventano delle vele e il corpo che alla fine può librarsi nell’acqua e nell’aria. Un’ora e mezza di intensissimo one man show per cogliere appieno coglie tutto il brio dell’attore, regista e mago e il suo rapporto personale con la danza, l’acrobazia, la trasformazione, l’ironia ed il silenzio.

Uno spettacolo enigmatico, visionario, capace di avvincere il pubblico, punteggiato di simboli, ma al tempo stesso semplice da decodificare emotivamente; una performance che unisce straordinaria qualità tecnica e un impatto visivo altamente suggestivo alla tenerezza e all’empatia che il protagonista suscita nello spettatore.

data di pubblicazione:08/10/2019

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