REVENANT – REDIVIVO di Alejandro González Iñárritu, 2016

Diciannovesimo secolo, Nord Dakota (lungo il fiume Missouri). Hugh Glass (Leonardo Di Caprio) è un cacciatore di montagna, membro di una spedizione composta da circa quaranta uomini tra cui suo figlio Hawk, “mezzosangue pellerossa“, John Fitzgerald (Tom Hardy), uomo enigmatico, ostile ed aggressivo nei confronti di tutti (in particolar modo verso i nativi americani, “rei” di avergli praticato lo scalpo), ed il capitano Andrew Henry (Domnhall Gleeson) volta alla caccia ed al confezionamento di pelli e pellicce. Durante una battuta, la spedizione subisce l’attacco di un folto gruppo di indiani, che uccide gran parte degli uomini, mentre Glass, Hawk, Fitzgerald ed il capitano Henry riescono a fuggire nella foresta. Inizia così il viaggio di ritorno verso il villaggio americano, durante il quale Glass subisce l’attacco di un’orsa Grizzly (intenta a difendere i propri cuccioli) e resta profondamente mutilato, praticamente in punto di morte. Abbandonato dai compagni di viaggio, senza armi e cibo, riuscirà a rimettersi in piedi per intraprendere, in solitudine, il viaggio di ritorno a casa.

Iñárritu scrive e dirige dopo Birdman ed il suo successo a livello internazionale un film estremamente intenso, potente e realistico, vincitore di due Golden Globe (miglior film drammatico e miglior regista). Revenant – Redivivo è un film sulla violenza e sulla crudeltà, sulla sofferenza, d’animo e fisica, e sulla vendetta, ma anche sull’attaccamento alla propria terra ed alle proprie origini, e sull’amore che un uomo, Glass, prova nei confronti dell’unico figlio, pur se ripudiato e guardato con sospetto da tutti, in quanto “mezzosangue pellerossa“. L’intensità ed il realismo del film sono accresciuti dalla fotografia e dalla tecnica di ripresa, sempre zoomata e stretta sui soggetti, anche nelle sequenze particolarmente dinamiche, e dalla rappresentazione del paesaggio, duro, desolato, ma anche armonioso (in aperto contrasto, quindi, con i sentimenti umani, volti principalmente all’odio ed alla sopraffazione del più debole) che, quasi, si disinteressa della continua lotta (istintiva) tra i nativi ed i colonizzatori, americani e francesi.

Di Caprio ci regala un’altra interpretazione magistrale, particolarmente espressiva e opportunamente premiata con il Golden Globe (migliore attore in un film drammatico) e con la candidatura all’Oscar (quale migliore attore protagonista), laddove Hardy, anch’egli candidato all’Oscar (migliore attore non protagonista) è semplicemente straordinario nei panni di un personaggio complesso, vigliacco, egoista e crudele.

Revenant – Redivivo è complessivamente un film notevole. Di quelli da non perdere, in altre parole. Dodici nomination agli Oscar e, a parere di chi scrive, giustamente in corsa per ognuna di esse.

data di pubblicazione 17/01/2016


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1 commento

  1. Al netto dell’interpretazione di Leonardo Di Caprio, il film sembra privo di una reale storia,di una trama ben salda, come del resto emerge dalla quasi totale assenza di dialoghi. Si parte con una missione e dopo pochi minuti si passa al “monologo” della ricerca disperata di una vendetta personale. Fin troppo irreale la resistenza del Redivivo alle molteplici imprese (cadute, proiettili, ipotermia, tagli profondi ecc.) da extraterrestre tanto che alla fine il film – di cui almeno 20/25 minuti potevano esser tagliati – finisce con il rasentare quasi il ridicolo sotto il profilo della irreale forza di un uomo pronto a rialzarsi sempre in piedi a dispetto di tutte le sciagure che si abbattono sul suo cammino. Non si crea alcuna empatia o emozione con la storia forse proprio perchè fredda e irreale come il suo protagonista. In compenso è davvero bella la regia – fatta da inquadrature che immergono lo spettatore nelle scene – e splendida la fotografia degli scenari.

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