PROCESSI 145 – Roma, aquì y ahora

(Real Academia de España en Roma, 20 giugno/18 ottobre 2018)

Come ogni anno, in estate, esattamente da 145 anni l’Accademia di Spagna, dalla sua splendida location sul Gianicolo, invita il pubblico ad una grande manifestazione che consente di conoscere opere straordinarie, frutto dello studio di accademici – per lo più spagnoli – durante il loro soggiorno romano. La mostra è un interessante percorso interdisciplinare che si rivolge a tutti coloro che sono amanti dell’arte, della musica e del teatro e si presenta come centro di produzione e innovazione per le avanguardie dell’arte contemporanea, avendo come tema la città di Roma e la sua cultura millenaria come ci appare oggi e come la vedranno le generazioni future. L’allestimento è stato curato da Jesùs Donaire, con il coordinamento generale di Angeles Albert de Leòn, e pone ben 23 accademici in una costellazione di pura creatività come si può evincere dall’istallazione in apertura: un tavolo (mesa) che riassume sinteticamente l’opera di ciascuno di loro e la relazione socio-culturale che li ha tenuti uniti durante quest’anno di permanenza presso l’Accademia. I lavori presentati rappresentano un documento importante che oltre ad evidenziare l’estro di giovani artisti, tende ancora una volta a sottolineare l’importanza dell’Istituzione e il suo ruolo per la diffusione della cultura spagnola in Italia, attraverso la sua lunghissima permanenza nello scenario romano. Quest’anno in particolare, la mostra si è arricchita di nuove discipline come le stampe e al disegno industriale, che si sono ben inserite in una sorta di dialogo e di mutuo interscambio con i settori tradizionali. Un percorso, un vero e prorpio taccuino di viaggio, che ci accompagna attraverso l’opera creativa di artisti che ci inducono a riflessioni profonde sui nuovi orientamenti dell’arte contemporanea. Ogni istanza creativa nasce da una cornice storica capitolina, fonte inesauribile di ispirazione per tutti coloro che desiderano elaborare un proprio linguaggio espressivo e lasciare un segno che, per quanto apparentemente irrisorio, contribuisce sicuramente ad affermare l’incomparabile bellezza di Roma.

data di pubblicazione:24/06/2018

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