PEZZI regia e drammaturgia di Laura Nardinocchi

13 Nov 2019 | Accredito Teatro

(Teatro Vascello – Roma, 12 novembre 2019)

Una madre sola con due figlie. Un lutto da rielaborare. Un albero da addobbare e un Natale da festeggiare. Pezzi di una vita frantumata da tenere insieme per continuare a vivere.

 

Mentre il pubblico prende posto in sala le tre protagoniste di Pezzi stanno già recitando la parte sul palco. I caratteri dei loro personaggi sono appena abbozzati in questa danza frenetica che le vede correre da una parte all’altra dello spazio scenico. Sembra di assistere a una performance di arte contemporanea. Il linguaggio è onirico, sgrammaticato, inaccessibile. Ma la storia si fa chiara man mano che le scene si susseguono.

Pezzi è lo spettacolo vincitore del Roma Fringe Festival 2019 ed è il risultato di un lungo lavoro che la regista, Laura Nardocchi, ha portato a compimento insieme alle attrici Ilaria Giorgi, Claudia Guidi e Ilaria Fantozzi. Un lavoro magnifico tutto al femminile che merita ben più di un premio e sicuramente di essere portato in scena ancora per molto.

Il racconto gira intorno al dolore generato da un’assenza. Una madre, semplice e verace come una donna di paese può essere, perde il marito e padre delle sue due figlie. Da quel momento la vita di questo nucleo familiare esplode. Il sottotitolo recita Si vive per imparare a restare morti tanto tempo, e per cercare di dare un senso alle cose diremo noi. Come una nuova Madre Coraggio, questa donna si prende cura delle sue due figlie tra non poche preoccupazioni. Marina, la più grande, è delle due quella che deve capire e sopportare tutto, costretta a crescere in fretta. Maria, la più piccola, è una bimba fragile che va protetta e difesa. Incomprensioni, litigi, frustrazioni nascono dal non aver accettato il lutto e separano le donne perse nella loro solitudine e sofferenza. La serenità può tornare solo dopo aver preso coscienza e consapevolezza del proprio vuoto.

Pezzi è un dramma struggente, fisico, commovente. È una danza di gesti e una sinfonia di suoni espressi con sublime poesia. È un monumento, una fotografia reale di un male intimo e devastante. Un semplice racconto, sebbene articolato nella costruzione. Un’opera d’arte molto vicina al vero di tante esistenze.

data di pubblicazione:13/11/2019

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