NEXT FALL (IL PROSSIMO AUTUNNO) di Geoeffry Nauffts, regia di Davide Nebbia

22 Mar 2019 | Accredito Teatro

(Teatro Trastevere – Roma, 19/24 marzo 2019)

Un incidente costringe Luke in fin di vita su un letto di ospedale e i suoi affetti più cari a riflettere sul senso delle cose. Anche Adam, suo compagno da cinque anni, corre ad assisterlo.

 Quando un testo si coniuga con la compagnia di attori che lo rappresenta, per motivi che non è certo dato di conoscere, allora l’emozione è forte e il messaggio arriva chiaro e senza fastidi. È il caso di Next Fall, una drammaturgia contemporanea nei temi e nell’invenzione dei personaggi, che affronta questioni morali cocenti e attualissime, valide da noi come oltre oceano a New York, dove la pièce è ambientata.

La struttura del dramma alterna scene riprese nella sala d’aspetto di un ospedale ebraico, dove a causa di un incidente è ricoverato Luke, e flash back sulla sua vita recente con il suo compagno Adam. I due si sono conosciuti cinque anni prima dell’incidente, una sera davanti al locale dove lavora Luke. In realtà lui vorrebbe fare l’attore, ma nell’attesa che i provini vadano bene per pagare l’affitto lavora come cameriere. Adam vende candele nel negozio della sua amica Holly, ma vorrebbe fare altro. Luke è molto religioso e questo diventa motivo di litigio e discussione. Si può andare in paradiso anche se si è gay? Quando decidono di andare ad abitare insieme la vita è bella, ma la visita improvvisa del padre di Luke nell’abitazione che i due condividono crea ulteriore scompiglio. Bisogna de-gayzzare l’appartamento perché Butch non sa dell’omosessualità del figlio. La madre invece è più comprensiva del padre. Sarà perché lei, l’eccentrica Arlene, ha sempre preso la vita con più spensieratezza e immaturità. Sarà perché vuole bene al figlio e basta, anche se non sa affrontare la realtà. E poi c’è Brandon, l’amico di una vita al quale Luke è rimasto sempre legato, cattolicissimo anche lui, che va con gli uomini solo per soddisfare un desiderio, ma senza innamorarsi. Non è possibile per un religioso come lui vivere nel peccato come fanno Adam e Luke.

La commedia solleva parecchie questioni, soprattutto legate alla realtà LGBT. È un testo dolce e amaro, divertente e commovente allo stesso tempo. Ricco di ingredienti ma per nulla stucchevole. Sicuramente da non perdere.

data di pubblicazione: 22/03/2019


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