MUHAMMAD ALI’ di Pino Carbone e Francesco Di Leva, regia di Pino Carbone

15 Apr 2019 | Accredito Teatro

(Teatro Piccolo Eliseo – Roma, 4/18 aprile 2019)

Un mito che ritorna. Condensazione di stereotipi funzionali alla descrizione del personaggio: lotta al razzismo, rifiuto della guerra, egocentrismo. Un’ora per ricostruire chi odia l’originario nome di Cassius Clay.

 

Cui prodest la riesumazione del mito? Non si può dire che galleggi nella più pretta attualità il medaglione su Muhammad Alì, prodotto dall’Ente Teatro Cronaca e Vesuvio Teatro. Un’ora smilza che è piaciuta alla spettatrice, anch’essa napoletana, Iaia Forte. Vorrebbe essere spettacolo di pancia, di un corpo esibito (prima in tenuta sportiva, poi in elegante nero, quindi di nuovo a nudo) perché l’attore protagonista one man show ovviamente si smarca dal personaggio, bianco anziché nero, medio anziché massimo, con trenta chili in meno almeno sulla bilancia rispetto al protagonista. Però le luci soffuse minimizzano la differenza e la bravura indiscutibile dell’attore, che spesso interpella il pubblico cavandone apprezzabili risultati, fa il resto. Per uno spettacolo così essenziale la scenografia non risparmia sugli oggetti, quelli cari al pugile in una sorta di testamento spirituale che vola verso il cielo e che ricorda soprattutto il senso di esclusione dei “black” all’altezza cronologico del boom di Cassius Clay, la vittoria olimpica ai Giochi di Roma 1960, appena diciottenne. Il mito del più grande si ricolora con una grande autostima e un’indomita volontà di affermazione. Tanto da ergersi a una sorta di riconsacrazione del pugilato tout court, al di là degli specifici meriti del suo principale protagonista. Di Leva è circondato da una serie di assistenti che servono come portaoggetti e suggeritori, un po’ come nel teatro storico che fu, stampelle di un monologo filante. I pugni di Alì come la metafora del riscatto dell’umanità rispetto a una vita immaginata perdente. Lo spettacolo parla a chi non s’intende di box con il linguaggio della vita di tutti i giorni e senza alcuna pretesa didattica, semmai riassuntiva, ma non liquidatoria. Come se il dossier Alì fosse ancora aperto.

data di pubblicazione:15/04/2019


Il nostro voto:

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Ricerca per Autore:



Share This