MANODROME di John Trengove – BERLINALE 2023

(73 INTERNATIONALE FILMFESTSPIELE – Berlino, 16 – 26 Febbraio 2023)

Ralphie, rimasto senza lavoro, si adatta a lavorare per Uber, fornendo il servizio di trasporto privato con la sua auto. La sua ragazza Sal lavora in un supermercato e sta per avere un bambino. Il giovane, alla vigilia della paternità, attraversa un periodo di grande turbamento che sta mettendo in crisi anche la sua identità sessuale. Riemergono rancori sopiti e una latente aggressività verso la società dalla quale si sente totalmente escluso e minacciato.

 

John Trengove è un regista sudafricano che proprio qui alla Berlinale nel 2017 ebbe il suo esordio con il film The Wound nella Sezione Panorama. Manodrome ritorna ad affrontare tematiche già presenti nel film precedente, mettendo in evidenza la fragilità dell’uomo di oggi di fronte ad una presa di coscienza e di libertà da parte del genere femminile. Ralphie è di per sé il prototipo dell’uomo taciturno, con un enorme quantità di disturbi della personalità irrisolti e che cerca di compensare i suoi complessi andando a sottoporsi ad estenuanti esercizi fisici pur di diventare un perfetto body builder. La sua eccessiva dose di narcisismo non sembra però essere funzionale al suo riscatto personale di fronte alla propria ragazza che è sul punto di partorire. Il fatto di trovarsi caricato della responsabilità di padre, con cui presto dovrà fare i conti, farà nascere in lui degli istinti da sempre repressi. La sua vita sembrerebbe poter aver un momento di chiarezza quando per caso il giovane incontrerà Dan, capo di un enclave di soli uomini i cui rigidi principi trovano ispirazione in manosphere, un blog che esalta la mascolinità e si oppone al femminismo, manifestando una irrefrenabile dose di misoginia. Diventando figlio di padre Dan, così si fa chiamare il leader spirituale, Ralphie si sente in principio protetto e spalleggiato dagli altri uomini della collettività che rivendicano il diritto di rifiutare le donne e di dedicarsi ad un volontario celibato. Al contrario, l’ingresso nel gruppo invece di sopire i drammi interni del giovane innescheranno presto una reazione omicida che lui stesso non riuscirà a reprimere. Il film, nonostante la buona performance di Jesse Eisenberg, nella parte del protagonista e quella di Adrien Brody in quella di Dan, non riesce a decollare. Sembra addirittura pretestuoso che ci si trovi ad essere testimoni degli impulsi criminali di qualcuno che non solo odia le donne, ma che estende le sue perversioni anche nei confronti degli uomini. Siamo ben lontani dal tratto distintivo dell’interpretazione di Robert De Niro in Taxi Driver di Scorsese, film cult considerato uno dei capolavori del regista e del cinema contemporaneo, con il quale si sarebbe portati a fare un paragone. In Manodrome si affronta, con una buona dose di superficialità, il tema dell’isolamento esistenziale dell’individuo di oggi e l’incapacità di molti di assumersi le proprie responsabilità di uomo e di padre.

data di pubblicazione:20/02/2023







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