L’UOMO CHE TREMA di Andrea Pomella – Einaudi editore, 2018

Per leggere un manuale sulla depressione ricorreremo a Borgna e a Recalcati. Per constatare la sua traduzione in letteratura, nella vita di tutti i giorni, possiamo avvalerci dell’eclettico Andrea Pomella che, oltre a combattere il male, riesce frequentemente a cambiare lavoro e a prodursi in saggi su Caravaggio, Van Gogh e i Musei Vaticani con la stessa disinvoltura con cui rientra nei panni del malato cronico. L’arte regala seducenti connessioni con la psico-somatica. Il trauma dell’autore è in distacco interiorizzato con il padre. Ma la tara viene saldata a fine libro perché dopo quaranta anni il personaggio rimosso torna a essere genitore, nonno, parente integrato nella famiglia di Pomella. Trattasi di un ritorno alle origini che non cancella la sofferenza precedenza ma la resetta. L’autore vive una depressione creativa in cui sfrutta l’eccesso di sensibilità per leggere un mondo diverso, filtrato dai medicinali specifici e dalle alterne fortune degli incontri con la psicoterapia (personaggi distratti, a volte sinceramente appassionati). Il merito del libro è di restituirci un universo fatto di normalità e di crisi. Un mondo molto capitolino, fatto di vive, di quartieri, di passeggiate riconoscibili. Ci troviamo a partecipare, sia pure dall’altra parte della barricata, come soggetti apparentemente sani e sull’altra, seconda barricata: quella di una lettura attenta e partecipe. Pomella si mette a nudo e infittisce la sua trama narrativa di cittadini puntualmente restituire in bibliografia finale. Appare chiaro che il rimando illuminante, l’accensione è Il male oscuro di Giuseppe Berto, romanzo che nel ’68 venne ridimensionato per la sua evidente estrazione borghese, finendo col venire ampiamente rivalutato in seguito. Pomella alimenta un rapporto quasi fisico con quella trama attraverso la casa di Berto e il suo ricordo. Quel romanzo è un memoir, un percorso da seguire quasi obbligato per uscire dalle spire della depressione e combattere un male che a volte è un nemico esplicito e non più tanto oscuro. La voce dell’uomo che trema è uno scritto importante, a tratti profondo. Che stimola più che far discutere.

data di pubblicazione:12/11/2018

 

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